«I pennelli dell'amore sanno dipingere usando colori che in natura non si trovano, ma soltanto sulla tavolozza del cuore, che custodisce il segreto della miscela alchemica che soltanto un mago innamorato sa amalgamare.» |
Inserito il 05/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Disegni d'amore " di Moreno il Duca |
«I sensi si slacciano come un morbido abito. Frenetiche dita, uno dopo l'altro, sfilano i bottoni dall'asola prima di lasciarlo scivolare a terra. La nudità dell'anima svela i segreti, gl'intimi desideri, i pensieri... Dono sublime, da non sporcare.» |
Inserito il 05/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Latte di nuvole " di Raggioluminoso |
«L'oscurità della notte è come l'oscurità del pensiero, il silenzio della mente, che non ha più voglia farsi domande, di cercare risposte. Così seppelliamo tutti i nostri punti interrogativi nel luogo più profondo del nostro animo, l'inconscio. Ma quando abbassiamo la guardia eccoli risalire in superficie, strisciando, formicolando, brulicando... Eccoli che tornano, a tormentare la nostra mente. Scusa se mi sono fatta trascinare dalla fantasia, ma i tuoi versi mi hanno intrigato troppo!» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Introspezione" di Massimo Mangani |
«Lacrime che pungono ancora, che feriscono come frammenti taglienti di diamante. Il tempo non medica, non lenisce il dolore, né i rimpianti, né la nostalgia... Questa è la nostra punizione in Terra: la memoria, il ricordo...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Che fare!" di Berta Biagini |
«L'ho fatto per tanto tempo anch'io, quello di chiudere la porta alla fede. Ad ogni mandata di chiavistello una lacrima solcava le mie guance. Poi qualcuno mi ha detto: "Non opporre resistenza... lascialo entrare!" Per il momento ho soltanto socchiuso l'uscio, appena appena per lasciar entrare uno spiraglio di luce. Se Lui verrà, lo lascerò entrare...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Poi venne Pasqua" di Claudio Giussani |
«La costruzione di un'amicizia è impegnativa come quella della costruzione di un amore, perché comunque di amore si tratta. Come tu stesso dici, è un "... corredo di sincerità che abbiamo comprato a rate con i risparmi accumulati fin dall'infanzia..." Mi vengono in mente i mattoncini del Lego, che, da bambina incastravo per creare delle belle casette, o costruzioni astratte, o asmplicemente torri ardite e strambe... Altrettante opportunità ci sono offerte nella costruzione di un'amicizia, ma basta una manata, per distruggere la torre del Lego...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Davanti a questa ripida salita" di Giorgio Lavino |
«Scrrreeekkkkk! Sento lo stridere delle unghie sul porfido della lavagna, che fa accapponare la pelle ed esplodere i timpani! Le senti anche le nostre, di unghie? Lunghe, affilate, innestate sulle nostre dita uncinate? E poi... chi l'ha detto che durante le feste si deve essere tutti più buoni?» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Al garrese " di Aldo Bilato |
«Ogni essere umano ha il suo personale percorso verso il Calvario, senza sapere se riuscirà a risorgere. Urla la sua angoscia a quell'Uomo che dalla Croce lo vede arrivare... "... All'uomo, così forte e solo, chi canterà la ninna nanna?..." La speranza della fede non basta, forse non basta... Mi hai infinitamente commossa, soprattutto per quel desiderio di ninna nanna...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pasqua" di Paola Surano |
«Io c'ho provato, a far tacere lo scorpione che vive in me, ce l'ho messa tutta, ma il tempo non ha lenito niente. Ogni volta ci ricasco e trasudo sangue e pianto, come il primo giorno...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il silenzio negli occhi" di Daniela Pacelli |
«Graffia, morde, ringhia, sputa, sbrana, corrode, piange... Il mondo è una croce eterna, che si rinnova, senza mai risorgere... Mi sono esplosi nella testa, questi tuoi versi, così crudi, così veri...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oltre la corda" di Giorgia Spurio |
«Questa corona che portiamo sul capo... Noi, perenni Giuda, traditori anche di noi stessi, siamo condannati ad essere trafitti senza poterci salvare, perché non basta la Fede, no, non basta, a farci rinnegare Giuda, che continua a piangere e a far capricci nel nostro cuore... Intensa emozione, con questi tuoi versi!» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Senza Dimora" di Antonella Bonaffini |
«Grande verità, hai scritto, perché io, che sono scorpione vero (5 novembre) c'ho provato mille volte, a cambiare, ma ogni volta la mia natura s'impone ai condizionamenti della buona educazione e della ragione. Non ci posso fare nulla: il mio cuore è e resterà scorpione!» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il patto dello scorpione" di Silvia De Angelis |
«E' vero, dovremmo imparare ad amarci un po' di più, invece spesso siamo così presi ad amare qualcun altro che ci dimentichiamo di noi stessi e quando finalmente ci guardiamo allo specchio, troviamo il giardino della nostra anima completamente avvizzito.» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Lascia che sia" di Kiaraluna |
«Forte e diretta, la tua denuncia, come un pugno nello stomaco, che fa riflettere contemporaneamente sulle donne, sulla Chiesa, sull'ipocrisia, sulle miserie umane... E non continuo perché l'elenco sarebbe troppo lungo. Ancora oggi le donne sono considerate "blasfeme" o streghe...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La Papessa" di You Don’t Know Me |
«Per il momento non c'è rifugio sicuro per le colombe: sarebbero sbranate senza pietà. Ma quanto lunga sarà l'attesa, prima di riuscire a costruire un mondo nuovo? Speriamo di fare in fretta, prima che sia troppo tardi...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mercanti nel tempio" di Clara Gismondi |
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«Mi hanno riempita di frenesie, pruriti, reconditi desideri di... trasgressione, questi tuoi versi "pizzichini" e frizzanti cone un venticello dispettoso che soffia suggerendo monellerie giocate con malizia e passione...» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Meridiano solstiziale" di Raggioluminoso |
«Non esiste il buio, quando l'amore illumina a giorno il firmamento! I riflessi si moltiplicano e s'intrecciano, creando bagliori d'infinita tenerezza e passione! Anche chiudere gli occhi per un solo istante non desta paura, ma soltanto un abbandono soave dei sensi.» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La tua presenza " di Moreno il Duca |
«Sono importanti, quelle briciole, perché, come nutrono i passeri che d'inverno zampettano sul gelido cortile del condominio, in cerca di quel poco cibo che li sostenga nel gelo, così quelle "freguglie" di cioccolato ci aiutano a sopravvivere alla carestia d'amore e di speranza.» |
Inserito il 04/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Briciole d'infanzia" di Angela |
«Ecco, ho allargato le braccia. Sono sulla punta del promontorio, proprio là dove la corrente del mio lago si fa più intenza... Fra poco mi lascerò andare al volo e, come un bianco aliante, seguirò la corrente del mio destino, che mi porterà lontano... oppure, con un rapido avvitamento, mi trascinerà sul fondo...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La liberta' di volare oltre l'orizzonte" di Daniela Pacelli |
«Non perdere mai la voglia di assaporare i frutti, spesso anche amari, che la vita offre lungo tutto il suo percorso: questo è il segreto della pace interiore, che non a tutti è dato di possedere...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Traguardo" di Shelly Nicole Del Santo |
«Ecco i nuovi agnelli di Dio, che pagheranno, innocenti, ogni volta che qualcuno si laverà le mani, lasciandoli in balìa dell'indifferenza e dell'abbandono. Quante volte dovrà ancora scendere sulla Terra, il figlio di Dio, perché il male sia debellato? Terribile denuncia che fa riflettere profondamente.» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ecce homo" di Rita Stanzione |
«Ho ancora su di me i segni indelebili degli inganni, delle bugie, dei silenzi, delle parole, come pugnalate, date senza nemmeno prendere la mira, ma tutte andate immancabilmente a segno. Non so più né leggere né scrivere. Come una cieca vago nel buio senza nemmeno imparare l'alfabeto braille... Non voglio più soffrire, non voglio... Il mio cuore attorcigliato ha pianto anche per te.» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel fiato rubato" di Maria Grazia Vai |
«... Perché non esiste un solo colore e nemmeno i colori fondamentali e primari, né quelli dell'arcobaleno... Ogni essere umano è un colore, assolutamante diverso dagli altri; è il sapore delle sue emozioni e dei suoi pensieri che lo rende unico e personalissimo. Coinvolgenti ed estremamente affascinanti, questi tuoi versi!» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Bianco nero rosso blu" di Barbara Golini |
«Oh, che meraviglia! E' stato come spiare dal buco della serratura alla porta che divide il presente dal passato! L'ansia, l'attesa, le prime emozioni, le prime tenerezze scambiate di nascosto... Un tempo lieve, quallo di allora, che ancora aiuta a respirar nell'oggi così buio e greve.» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'appuntamento" di Luciano Tarabella |
«E' ferita che non si rimargina, lacrima che non evapora, partita persa contro il tempo obliante... Il tempo è sempre inchiodato all'oggi e non diventa mai ieri... Io l'ho perso quando ne avevo otto, di anni e ancora oggi, a 54, aspetto sempre di vederlo tornare a casa dal lavoro, alle sei di ogni sera.» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Una Lacrima Bambina" di Antonella Bonaffini |
«E' il passaggio, il più doloroso, il più pericoloso. Lasciarsi indietro la pesantezza terrena, che tuttavia sa di radici, di linfa, di nutrimento... o passare il confine dell'aria e affrontare il volo. La leggerezza della progressiva purificazione ci sospingerà in alto, saremo finalmente liberi dalla zavorra, respirando a pieni polmoni, tuttavia è il momento dell'attraversamento di quel ponte, il momento della nostalgia e dell'attaccamento al dolore...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dall'altra parte del vento" di Clara Gismondi |
«Che dirti, cara amica, il mio commento sarebbe di parte, letta la dedica... Posso solo dire che sei riuscita a chiarire il mio pensiero di ieri, che chiedeva l'assoluzione..."Assolti. Assolti dal nostro stesso sangue". E ci ritroveremo, tutti, senza i condizionamenti delle rispettive religioni, della società, delle epoche storiche che hanno imposto proprie regole... Saremo tutti lì, a guardarci negli occhi, finalmente liberi di esprimere la nostra essenza, mano nella mano, senza più paura...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dove vanno le nostre preghiere" di Dalassa |
«E perché non abbandonarsi, a questo giorno di festa, tregua, armistizio anche di sole ventiquattr'ore, durante le quali i sorrisi finalmente ritornano ad essere manifestazione sincera di gioia? "Giorno frastornato", ma di cui abbiamo bisogno, prima di ricominciare a portare la croce...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il giorno della festa" di Giorgio Lavino |
«Avere più tempo per capire, assaporare, dipingere, ricamare tutte le sensazioni che soltanto un cuore puro, cristallino e innamorato può manifestare. E' una danza di primavera, di rinascita, di rigoglìo di germogli... Dio non voglia che un'improvvisa e violenta bufera faccia tornare l'inverno, con il suo gelo...» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Di te e di me" di Kiaraluna |
«Forse ciò che si accetta è la consapevolezza di un "dopo" che si sarà oltre questa vita, ma è il momento del passaggio, quello che ci fa più paura. Quel guado che non saremo mai davvero in grado di affrontare con l'adeguata preparazione. Nel momento in cui dovremo immergere il piede nell'acqua gelida saremo tentati di tornare indietro, ma non potremo farlo, così dovremo immergerci arrivando sull'altra sponda con lo sguardo attonito e disarmato di chi si trova in un mondo estraneo e non trova ancora chi lo possa riconoscere e tendergli la mano.» |
Inserito il 03/04/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Quando non saro'" di Silvia De Angelis |
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