«Parte, con il fagottino in spalla, il cuore viandante, alla ricerca di nuovo calore, per ricominciare a battere, dimenticando ogni dolore. A volte bisogna lasciarlo andare, avere fiducia in lui, per poter sperare di ricominciare a provare dei sentimenti, ritrovando l'energia e la voglia di scoprire nuove emozioni.» |
Inserito il 16/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I viaggi del cuore" di Angela |
«L'alba è quasi sempre un simbolo di rinascita, perché rappresenta il ritorno della luce, della vita... la ripresa del cammino. Quella prima luce, così fredda eppure così decisa a scacciare le ultime ombre della notte, restituirà la vista agli occhi che avranno ancora voglia di osservare...» |
Inserito il 16/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dentro l'alba di un nuovo amore" di Daniela Pacelli |
«E il giorno si confonde con la notte, fondendosi in un amplesso che trasforma il creato in un caleidoscopio di colori... cangianti, mutevoli, imprevedibili. L'amore si affaccia alle tue ciglia, per coglierne la meraviglia e goderne, unendosi alla tua gioia... Adrenalinica scarica di euforiche sensazioni!» |
Inserito il 16/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Carosello d'arpe in fiore" di Raggioluminoso |
«Il riflesso sul vetro proietta ancora le immagini di una storia che nella realtà se n'è andata chiudendosi la porta alle spalle. Soltanto nel ricordo, quell'amore continuerà a vivere, soltanto durante il sonno, nella quiete e nel buio della notte...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "C'è un riflesso" di Rita Minniti |
«... Come non ci sono più i ricordi, le tiepide serate di allora, con le fresche risate, la gioia di condividere le prime esplorazioni, il profumo del grano... Eppure, tutto apparentemente è immutato, nel paesaggio e nessuno se ne accorgerebbe, se non fosse per quelle lucine intermittenti, che non volano più... Quanta malinconica nostalgia... che non posso non condividere con profonda commozione!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le lucciole non ci sono piu' " di Silvia Cingolani |
«E' il ciclo dell'acqua che si ripete, ma quel ruscello, che perderà la sua identità mescolandosi all'acqua salata del mare, non vuole diventare anonima goccia tra le gocce, per scomparire come le barche all'orizzonte. Tornare a riva, tornare alle origini, come quando era una goccia di limpida dolce fonte.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Attesa" di Claudio Giussani |
«La memoria deve rimanere desta, per ricordare questo grandissimo artista che seppe cogliere l'essenza del nostro popolo, descrivendone usi, costumi, pregi, difetti, con infinito amore e tanta benevola ironia!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Te c’hanno mai mannato" di Enrico Baiocchi |
«Intenso e quanto mai vivido, questo sogno che provoca sensazioni così profonde... E comunque non scivola mai nel volgare, grazie alle sue metafore, così particolari, che risvegliano anche in chi legge, mai sopite passioni!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Stanotte ti ho sognato " di Lena Orfeo |
«E' un richiamo sul corpo, ma sono mente e cuore, che insieme dominano questo sentimento, capace di spalancare le porte del cielo. Altrimenti sarebbe soltano un bell'esercizio di... sesso.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pensiero in torpore sensuale" di Splendido Leotta Michele |
«La pazienza dell'attesa è una conquista, forse amara, ma s'impara... Oh sì, che s'impara... E più l'attesa è vana più la sfida acquista cocciutamente la sua forza. A volte è così lunga che non sappiamo nemmeno più cosa stiamo aspettando, ma non importa... Siamo diventati dei veri esperti nell'attesa... Non importano i capelli bianchi e la barba lunga...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel tempo dell'attesa" di Giorgio Lavino |
«Brucia come il sole cocente dell'estate imminente, questa nuova consapevolezza, che toglie definitivamente speranze, sogni, illusioni dai nostri pensieri. La realtà si offre così: spoglia, senza riparo dalla calura. Impareremo a sopravvivere anche in questo desertico clima, senza la delusione del miraggio di un'oasi, che all'orizzonte sparisce e muore.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Consapevolezza che brucia" di Angela |
«Malgrado il sole... Impossibile riscaldare, nutrire, far germogliare la piantina secca che non ha più linfa che scorre tra le sue radici. La crisalide attende di completare la sua metamorfosi, ma una volta completate le sue ali, è condannata a spiccare quel volo che la condurrà alla morte, perché si compia la sua sorte. Come vorrei rimanere crisalide a vita... per non uscir dal guscio. Ma forse rischierei comunque di rinsecchire dentro al bozzolo, morendo ancora prima di aver imparato a respirare...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Crisalide" di Antonella Bonaffini |
«Il turbinìo di una bufera, che sconvolge e ricompone il mosaico della vita. Scardina, disperde, consuma... lasciando un paesaggio nuovo, che in un primo momento ci disorienta, che poi lentamente ci conquista... Ritroveremo, forse, le antiche tracce, su cui costruiremo una memoria nuova.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Antica polvere di sogni" di Kiaraluna |
«E' come rimanere bambini, quando soltanto la mano della mamma sa infondere sicurezza e infinita quiete. Non è infantilismo, è profonda maturità d'amore, che di solito, crescendo si perde, tranne in rari casi. Mai avrà paura del buio l'uomo che sa amare senza condizioni.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "In te il tutto" di Calogero Pettineo |
«Misteriosa pianta dalle sembianze umane, che inquieta gli animi, promettendo arcane conseguenze a coloro che ne restano vittime. Vendicativa, verso coloro che ne estirperanno le radici, abbraccerà Nemesi, per la dovuta giustizia... Inquietante sortilegio, avvolto di magia, respiro l'antro stregato nel quale ribolle la pozione antica... E mi sento fattucchiera anch'io.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "DUDAIM (Mandragola) " di Silvia De Angelis |
|
«Come la casina dell'orco che Pollicino vede da lontano, nel bosco, questo lumicino ci indica la strada per arrivare al calice del sapere, da colmare con un'ispirazione che temiamo di perdere durante la corsa. Quel vuoto che ci attanaglia il cuore e ci imperla la fronte di sudore... Niente paura: non abbiamo alcun vuoto da colmare, il nostro calice già trabocca.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Terrore nel cuore - Inutili paure" di Berta Biagini |
«Ed io la vedo, questa luce che lentamente torna a rischiarare il mondo. Nuova alba che risveglia anche il cuore, che vorrebbe diffondere la lieta novella, ma non trova abbastanza spazio. Allora la promessa di nuove aurore, per ogni giorno dedicato al proprio amore. Intanto, ora, in questo momento, non chiede altro, non vuole programmare: "sono qui adesso... amami"» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E adesso amami" di Danielinagranata |
«Brividi intensi, che fanno temere il peggio: l'avvento d'un infernale mondo che cancellerà il passato... Invece è soltanto un temporale, che, come s'è annunciato borbottando e minacciando, così, se ne va... come can che abbaia, ma non morde. Un vero incanto che conserverò, anche perchè... in questo momento, mentre scrivo, il tempo è esattamente quello!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rombo di tuono" di Vivì |
«No potrei vivere, senza avere l'acqua accanto a me. Sono fuggita da una città continentale, per rifugiarmi in riva ad un lago. Le sue acque, più di una volta, hanno rappresentato la mia ancora di salvezza.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Acqua" di Rossella Gallucci |
«Anche il tempo ha bisogno di attecchire. Si avvinghia a quegli archetipi, radici primitive del pensiero, per crescere, colmare il vuoto con sensazioni, sentimenti, percezioni... per costruire l'architettura della mente.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il tempo dell'edera" di Tiffany 70 |
«"The sound of silence" Io credo che sia proprio così, come tu lo descrivi, perché io lo vedo ogni mattina, quando osservo il lago che si risveglia all'alba e anche ora, a notte fonda, mentre sto scrivendo questo commento. Intorno a me il silenzio assoluto mi parla, dalle acque del porto, che dal mio balcone posso quasi toccare... E resto in ascolto.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il suono del silenzio" di Clara Gismondi |
«Ma a furia di leccare, le papille, sentiranno ancora il gusto di quella zona... come dire... dove non batte il sole? Io penso che saranno talmente assuefatte che, come i drogati, chiederanno dosi sempre più alte di...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Professionalità impiegatizia" di Luciano Tarabella |
«L'intermittenza del neon dona e toglie la luce, me è una luce alterata, artificiale, ingannevole. I dubbi: aguzzi come canini di lupo, che azzannano la nostra carne... Noi, come blasfema città dalla bocca screpolata, scarlatta, glaciale, nella luce azzurrognola del neon che ad intermittenza nasconde e rivela.» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ad intermittenza" di Giorgia Spurio |
«E se i morti fossero proprio loro, quelli che usano soltanto la testa per preservare il cuore? Io penso che sia proprio così, perché chi non ha un cuore che batte, non ha sangue che circola, non respira e non pensa, non mangia e non dorme... E' inesorabilmente, inevitabilmente morto! Non vorrei proprio essere uno di loro! Preferisco provare questa morsa lancinante in mezzo al petto, ogni volta che soffro e mi dispero, perché io sono viva!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E' così che si muore?" di Ela Gentile |
«Stai in attesa, ad osservare (non ad aspettare) come i tuoi pensieri si dispongono naturalmente, andando ad occupare gli spazi della mente e scivolando dentro e fuori dal cuore. Apparentemente saranno in ordine sparso, appariranno come tanti coriandoli sparpagliati sul prato della fantasia... Poi ti accorgerai che hanno comunque una loro geometria, che ubbidisce a leggi ignote, che dovrai soltanto interpretare. Non è una ricetta, né una lezione da maestrina... E' soltanto il tentativo di distrarti, per allentar la morsa dei tuoi pensieri scioperanti...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "ARTE... Ti Aspetto?" di Moreno il Duca |
«Sai, è per questo che sono più che mai convinta che alcune persone abbiano papebre trasparenti, come quelle dei cammelli, per poter vedere anche ad occhi chiusi... vedere oltre... vedere attraverso... e parlare...» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La voce degli occhi" di Daniela Pacelli |
«Immobilità di un fermo immagine, che può durare "ad libitum" come direbbe un musicista... Immobilità come assenza di percezioni, introspezione, implosione. Ma anche immobiità come attesa, sotto la sabbia... E' questa, che mi fa più paura... Se non sono io a praticarla... Ma dimmi come si fa a restare immobili, con un video così coinvolgente!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Immobile " di Aldo Bilato |
«Aggiungi pure anche l'arroganza di ergersi a giudici dell'Universo, dall'alto di un piedistallo che potrebbe franare da un momento all'altro, ma che viene tenuto in piedi dall'accondiscendenza di massa, che non ha il coraggio di gridare che "il re è nudo"... Violentissima invettiva, che ha il sapore di un Dies Irae!» |
Inserito il 15/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Burbanza" di Raggioluminoso |
«Eppure io lo vorrei... rinascere mangrovia. Vorrei continuare a condividere con questa amara terra il suo dolore, donare, se posso i frutti del mio amore. Non voglio lasciar volare via l'anima mia. Sono ancora troppo legata a questa terra, per poter pensare al cielo...» |
Inserito il 14/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Voglio rinascere Mangrovia " di Carlo Fracassi |
«"Sempre" Questa è la parola che vorremmo sentirci sussurrare, la stessa che non abbiamo vergogna a pronunciare. Perché non dovremmo sperare in un sentimento che duri per sempre? Chissà, forse, se lo desideriamo con tanta intensità, il nostro sogno potrà avverarsi!» |
Inserito il 14/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Poesia nell'anima" di Danielinagranata |
|