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Trovati 6538 commenti di Nemesis Marina Perozzi
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| «Osservare qualcuno ridere, qualcuno che si ama, che con la sua gioia riesce a sciogliere i nodi del nostro cuore, stendendo un balsamo soave sulle nostre ferite... E tuttavia quel gioco da illusionista... ha un retrogusto amaro, inquietante... La vita... È soltanto un gioco d'illusioni e nelle persone possono nascondersi degli incantatori di serpenti... Intanto noi vegliamo su di lei, lasciandola ridere, per non spaventarla...» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ridi" di mario calzolaro |
«Ecco: questi sono i brividi che vogliamo provare leggendoti...
Siamo egoisti ed esigenti, è vero, ma vorremmo sempre sentirti cantar l'amore con queste corde, come su un clavicembalo "ben temperato"!» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Intensi brividi dal cielo" di Moreno il Duca |
«La vita è proprio come una lotta tra gladiatori e belve, una partita a calcio in cui i più giovani avversari ci costringono a non allentare mai l'attenzione... Intanto dagli spalti, come ai tempi dei Romani, il pubblico incita e urla, nella speranza di veder scorrere il sangue prima di decretar, con il pollice verso, la morte dello sconfitto.
Inutile invocar Fortuna: è cieca e sorda e... "venduta"!» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tempi nostri (la legge del più forte o del più furbo...)" di Miky 71 |
| «Si assottiglia, la linea del tempo che ci è concesso... Io intanto penso già alle fiamme dell'Inferno!» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Meno domani" di Luciano Tarabella |
«Amplesso dell'anima, che corre parallelo a quello del corpo, slacciando ad uno ad uno i pensieri...
E la sessualità si ammanta di sublime...» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Frenesia d'averti " di Maria Grazia Vai |
«Non c'è possibilità di appiglio, per quest'anima che sta scivolando in un pozzo senza fine...
Soltanto la morte, dunque, potrà porre rimedio al dolore?
E la rabbia? Non c'è forse un barlume di speranza che la rabbia possa riportare alla luce la voglia di combattere? Non si dissolverà il dispiacere, lo sappiamo bene, ma prima di arrenderci, sguainar la spada... forse...» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Notte D'oro" di Antonella Bonaffini |
| «Ormai penso sia cosa nota, che quando leggo una lirica in dialetto... letteralmente mi sciolgo... dalla commozione e dall'invidia, perché credo che il sapersi esprimere nella "lingua del popolo" sia la cosa artisticamente più difficile. Non si può mentire, quando si scrive nel proprio dialetto, non si possono camuffare i sentimenti... Ci si mette a nudo, semplicemente, mettendo tutta la fragilità delle nostre emozioni nelle mani di chi ci legge!» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pienzece tu" di Ela Gentile |
«Le gocce di rugiada che tentano di rinfrescare la sabbia rovente non bastano a placare quell'arsura che, complice anche la natura dispettosa, continua ad aggredire anima e corpo.
Vegliare soffrendo inutilmente, nell'illusione di una benefica pioggia, di una ventata di fresca brezza, che soltanto lui potrebbe regalare...» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Gocce di fresco amore" di Angela |
«"Un battito ha bussato nel pentagramma del cuore..."
Spartito che soltanto noi conosciamo e sappiamo interpretare... Ad occhi chiusi lo sapremmo suonare. La nostra melodia interiore che si era soltanto attutita, intimidita da tanto clamore dell'altrui arroganza... Ecco: ripartire da quelle note, in chiave di Sol, la chiave del canto... il nostro!» |
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Inserito il 29/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'attesa di una nuova alba" di Daniela Pacelli |
| «I bambini sono perfettamente in grado di riconoscere ogni malefico sortilegio, senza ombra di dubbio! Poi, chissà perchè, crescendo perdono questo dono e si fanno irretire nel sabbah delle false illusioni. Soltanto una leggera, maliziosa brezza, che spiri dal versante giusto, potrà far cadere l'immondo castello, liberando finalmente gli innocenti creduloni!» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il re del circo" di silvia rainero |
«"Piccoli semi... avvolti di ninna nanna...".
Questo, dovrebbero rimanere, il più a lungo possibile... e invece... Bambini di pochi anni, con gli occhi più vecchi di un centenario... Vedere, sentire, subire sulla propria pelle l'orrore del rifiuto, del maltrattamento e anche della violenza...
Poesia da far imparare a memoria e far trascrivere con il sangue a tutti gli adulti che si sono dimenticati di come è fatto un bambino!» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Bambini " di Gianny Mirra |
«Autocompiangersi non fa bene all'animo di colui che soffre, perché gli impedisce di trovar la forza di rialzarsi e ricominciar la strada che in cima alla vetta lo vedrà alfin sostare!
Mi piace, questo andamento flessuoso, armonico dei tuoi versi!» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Lesinar compianto " di Splendido Leotta Michele |
«Fare qualcosa perchè... piace?
O mamma mia, che eresia!
No, non ti spaventare: era soltanto bonaria ironia!
Perché abbiamo sempre la tendenza a negare che qualcosa ci piace... perché sì e basta?
Sembra quasi di confessare un peccato, o una maligna aberrazione. In fondo l'unico "dovere" che abbiamo verso noi stessi è quello di procurarci qualche piccola gioia, giusto ogni tanto, per non dare l'impressione di essere ... bigotti, negando al "piacere" il diritto di cittadinanza nel nostro spirito! E allora... gridiamolo forte: perché scriviamo? Perché ci piace! Punto e basta!» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "So solo che mi piace" di Giorgio Lavino |
«Quante sono le chiavi per aprire un cuore?
E quante sono le serrature di cui dispone un'anima che ha sete d'amore?
Trovare la serratura giusta in cui inserire la chiave che permetterà di aprire lo scrigno dei sentimenti più intimi ed autentici... Basta la buona volontà...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "D'inchiostro" di Shelly Nicole Del Santo |
«E tu mi hai accompagnato a ripercorrere le strade della mia città... Sì, Milano.
Non quella di oggi, ma quella di allora, con la nebbia da tagliare con il coltello, candida, lattiginosa, che tutto ovattava, come sotto ad una campana di vetro.
Ben altre sono le nebbie del mio lago, più simili ad evanescenti e sfilacciati veli di un pizzo da sposa, dal quale non so ancora se riuscirà a filtrare nuovamente la luce del sole.
La mia vita è costellata di brume, tuttavia né l'una né l'altra mi fanno paura.» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La bruma" di Massimo Mangani |
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«Ho volato sulle ali della fantasia fino al bosco incantato...
Lì mi sono seduta, sulla riva del ruscello, ad ascoltar l'accorato canto della fata.
Poi mi sono specchiata e nel suo volto ho visto il mio.
Chiunque si sieda bagnando i piedi nelle sue fredde acque, può vedere il volto di Aliizar... il suo.
Rapita, incantata, commossa, immensamente...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Aliizar dalla Lanterna" di Vivì |
«Quante volte ho lottato con tutte le mie forze, per strappare coloro che amavo dai suoi artigli...
Quante volte ho pregato perché voltasse il teschio dall'altra parte e lasciasse in pace coloro che amavo...
Quante volte l'ho sfidata a prendere me, anziché coloro che amavo...
Ora sono qui che aspetto e quando busserà alla porta per me, prima di andare le sputerò in faccia.» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La Signora in nero" di Calogero Pettineo |
«Purtroppo le meduse sono l'incarnazione dei proverbi che recitano "L'apparenza inganna" e "Non è tutto oro quello che luccica".
Creature così misteriose e affascinanti, che vorrebbero indurci ad osservarle colmi di meraviglia, in realtà nascondono un aspetto assai negativo, che, saccheggiando un altro detto popolare, ci ricorda di "prenderle con le pinze"!
Quanti esseri umani assomigliano alle ammalianti meduse e poi...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "11 giugno 2010 l'invasione delle meduse nel mediterraneo" di Silvia De Angelis |
| «Rallenta la sua corsa, il tempo, affaticato dai ricordi persi lungo la strada, mentre affannosamente cerca di non lasciarsi sfuggire le ultime speranze, che svaniscono come bolle di sapone al sole. Solitaria sboccia la consolazione di un fiore, che nutriremo con una goccia di rugiada salata...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il tempo" di Danielinagranata |
«Ma quanto tempo impiega, una stella, prima di perdere la sua luce? Noi osserviamo il cielo e continuiamo a vedere astri che magari sono già spenti da anni luce...
Quanto tempo impiegano, il nostro cuore e la nostra mente, a far sbiadire un'immagine?
Passano i giorni, passano e ancora attendo...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le vite passate" di Clara Gismondi |
| «Perché sbarcare, dopo aver navigato nella tempesta... Il capitano conosce bene la sua nave, vive con lei e per lei, non l'abbandonerebbe mai, nemmeno nel momento del naufragio...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Devo... scendere" di Moreno il Duca |
«Eccoci qui: siamo tutti noi, che mettiamo in comune ciò che la nostra mente ci detta, trasferendo in parole, immagini, suoni ciò che il nostro spirito sente.
Incantesimo prodigioso, certamente, perché trasforma un prato incolto in un "magico bouquet", prezioso scambio di doni tra animi sensibili e trasparenti!» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pot - pourrì" di Berta Biagini |
«Per svuotare la mente dovremmo tornare indietro al momento in cui Dio creò il mondo, perché anche il concepimento è un travasare di cromosomi che non ci appartengono.
Tornare dunque al Big Bang, per ricominciare davvero tutto da capo, da quell'energia che creò la vita e dall'acqua ci trasferì sulla terra ferma, ad incrostarci di fango e disonore.
Riusciremo, avendo la possibilità di riprovarci, a non contaminarci ancora?» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Solo guardando il mondo (con la mente vuota)" di Pino Tota |
| «Sì, ne sono sempre stata convinta anch'io. La natura è indifferente ai nostri sentimenti, alle nostre emozioni. Continua a regalare i suoi tesori anche a chi non può vederli, non ne può aspirare la fragranza, non può ascoltarne il respiro. Non ha pietà, né clemenza, la natura... E' come gli uomini...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rigagnoli di sale" di Kiaraluna |
| «Dormo poco, è vero, ma continuo a sognare ad occhi aperti, per controllare che nessuno me li rubi in un attimo di disattenzione...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non s'invecchia chi sempre sogna" di Citarei Loretta Margherita |
| «Quando l'anima e il cuore s'incupiscono, tutto si fa buio, come quando c'è un eclissi di sole. Non possiamo farealtro che aspettare fiduciosi che, a poco a poco, torni il sole e con esso, si diradino quei nuvoloni neri...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sole Nero" di Miky 71 |
«Quando il cuore sanguina, è come se si trattasse di una vera e propria emoraggia: è impossibile arrestarne il flusso.
E il tempo non può dimanticare, accompagnare verso l'oblio quei ricordi che non possiamo più accettare. Manteniamoci in esercizio, allora, cercando di danzare più che possiamo, così eviteremo di inciampare e di pestare i piedi al nostro cavaliere: quel sogno in cui avevamo creduto e che ora, forse, non troveremo.» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Umida rosa" di Angela |
«Quante parole giacciono relegate in fondo ai cassetti del nostro cuore. Spesso è l'orgoglio ad imprigionarle e abbandonarle laggiù, altre volte sono l'indifferenza e la superficialità.
E pensare che basterebbe liberarne almeno una, per guarire dalle nstre ferite...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Una parola sola" di Ela Gentile |
«Fumare la pipa è una vera e propria arte. C'è tutto un rito che si ripete attorno al suo caricamento, in strati progressivi e con pressione costante, poi l'accesione ed il pigiare delicatamente il tabacco nel fornello, affinché il tabacco bruci lentamente e costantemenre, senza provocare quella condensa amarognola che si deposita nel bocchino eche dà così fastidio aspirare...
Ah1... Chiudo gli occhi e ne respiro la fragranza...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Schiuma di mare" di Raggioluminoso |
| «Il dolore, come la paura, è un predatore astuto, che sa aspettare la sua vittima cogliendola nell'attimo della maggiore fragilità. Si annida in profondità, per non farsi scoprire e poi ci agguanta, usurpa il nostro corpo e soprattutto l'anima... Poi ci abbandona su un marciapiede in una notte id pioggia, tra i passanti che, infastiditi, allungheranno il passo...» |
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Inserito il 28/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Delirio excesivo" di Arelys Agostini |
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