«Che sensazione di arsura, la lontananza da chi si ama. È mancanza di nutrimento, di liquido dissetante, di attenzioni da parte del giardiniere del nostro cuore, mentre noi ce ne stiamo come piantine abbandonate, anelando il suo ritorno a breve, per non morire.» |
Inserito il 06/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Diario di viaggio 3: Mancanza" di Sara Brayon |
«Sì, è quasi impossibile da descrivere, ma tu ci sei riuscita alla perfezione. Il cielo è ancora limpido, ma già velato da sbuffi di nubi alte e sfrangiate, il verde ha perso un po' della sua intensità e il calore dello scirocco ha un'aria quasi fuori posto. Sono gli ultimi giri di valzer dell'estate, che presto rallenterà il suo ritmo, fino a lasciar entrare l'autunno in pista, che ci inviterà ad una nuova danza.» |
Inserito il 06/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Scampoli d'azzurro" di Daniela Pacelli |
«Nel torpore che il sole ci regala, quando ci abbandoniamo alle carezze dei suoi raggi, capita di fantasticare, così come ci lasciamo contagiare da una certa malinconia. Ecco che allora, osservare i piccoli particolari dell'ambiente, andare alla ricerca di piccoli oggetti, ristabilisce l'equilibrio, allontanando la mente dai tristi pensieri.» |
Inserito il 06/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Divagazioni fra mare, pietre e colori" di Ela Gentile |
«Questo concetto di un amore che potrebbe rubarci l'anima mi fa pensare a quelle popolazioniprimitive, che, quando hanno incontrato i primi omini civilizzati, si sono spaventati a morte davanti alla macchina fotografica, perché convinti che essere ritratti equivalesse a farsi rubare l'anima. In qualche modo siamo tutti ancora primitivi, quando ci accorgiamo di aver lasciato troppo aperta la porta dei nostri pensieri più intimi e temiamo di esserci lasciati derubare della nostra essenza.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Acussì è l'Amuri " di Antonella Scamarda |
«Per fortuna abbiamo ancora il nostro giardino segreto, dove tutti i sogni sono rimasti intatti, le aiuole sono sempre fiorite e una perenne primavera ci regala boccioli fragranti di gioia, da assaporare nel tepore della brezza che ci sfora la pelle e ci culla.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non più qui, ma altrove! " di Carlo Fracassi |
«Vorrei soffermermi su sole due parole: "limite" e "meta". La propria terra, le proprie radici... A volte ci sembrano prigione, da cui si vorrebbe fuggire; mura troppo strette che tentano di soffocarci, impedendoci di respirare. Allora si tenta l'evasione, per andare ad esplorare nuovi mondi, ma ben presto quel limite, che ci sembrava catena da dover spezzare, si trasforma in meta del nostro peregrinare... Sì, perché è terribile e dolce nello stesso tempo, scoprire che tutta la nostra smania di navigare, alla fine ci riporta all'antico porto, quello di partenza, l'unico che sia davvero nostro.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Respiro di terra" di Gabry Salvatore |
«Forse abaglio, ma io ho letto, in queste parole, una sorta di rimprovero verso questo amore, sempre inquieto e in movimento, come brezza e onda marina, che non vuole fermarsi a far sentire la sua voce, ignorando l'avaria di un sentimento che sta andando a fondo. Ma, come il pavone che si bea della sua ruota, così questa monella pensa soltanto a se stessa e dell'altrui dolore non si cura... Perdonami, ma così l'ho interpretata.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Come un pavone" di Massimo Mangani |
«Ma... tu hai descritto la festa patronale del mio paese, che si tiene il 14 agosto in occasione della Madonna dell'Assunta! Scherzi a parte, queste usanze, in qualche modo, sono rimaste "in piedi" principalmente nei paesi, anche se, forse, nelle grandi città è ancora viva qualche tradizione di quartiere. Sicuramente oggi non hanno più il significato mstico/religioso di una volta, ma si ripetono per inerzia, come se si volesse in qualche modo riaffermare un'identità culturale che ormai stiamo progressivamente e definitivamente perdendo.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le feste per i santi si faranno sempre" di Giorgio Lavino |
«Dondola, l'altalena che oscillando ritma il cadenzato movimento del vento... che ora dona, ora prende... ora culla, ora tace...» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dondola il vento" di Maria Grazia Vai |
«Purtroppo, sperare di assaggiare spaghetti come quelli di una volta, credo nonsia più possibile, perché nessuno li sa più cucinare... Sperare in una ricetta nuova? Mah... forse... chissà... E se poi non dovessimo digerirla?» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Gente che spera" di Barbara Golini |
«Cruda e veritiera! Per quanto si faccia per allontanarla, la tristezza lascia un odore, come di sudore, che disturba il naso... ed i pensieri!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La tristezza" di Desire |
«Diciamo che, più che un cinquantenne "incicciottito", mi sembri un irriverente monellaccio dispettoso e provocatore... Però mi piaci così!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Io me" di Giuseppe Monteleone |
«E' un imperativo, non un ipotetico desiderio! Quel "Voglio" rispecchia un sentimento intenso, sicuro; un fuoco che arde con fiamma alta e crepitante. Per fortuna esistono ancora uomini capaci di dichiarare i loro sentimenti in questo modo, che non lascia spazio al dubbio!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Voglio" di mario calzolaro |
«Note d'Amore come un Canone barocco (e la scelta di quello di Pachelbel, per accompagnare i tuoi versi lo prova, che fa nascere una melodia in sordina, sottovoce, ripetendola e amplificandola in più variazioni, che si susseguono come l'onda del mare, che inizia dove finisce la precedente, in un crescendo di armonie che si dilatano, esaltano passioni ed emozioni sempre più complesse, per poi lentamente diminuire d'intensità, assottigliandosi, fino a morire... Leggendo ascoltando, ascoltando leggendo... estasi sublime, da conservare.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Quando ti parlano d'amore " di Kiaraluna |
«Negli occhi di chi si ama ci sono l'alfa e l'omega, la porta d'ingresso verso l'infinito, la chiave di lettura dei nostri stessi sentimenti, che in quello sguardo si specchiano per fondersi... sublime emozione che si dilata oltre lo spazio e al di là del tempo.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nei tuoi occhi" di Dany Blasi |
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«Non potremmo essere tutto bianco o tutto nero, solo cielo o nuda terra, sublime amore o sordo rancore... Spesso la ragione non sa a cosa pensa il cuore, il quale nasconde perfino a se stesso la verità, preferendo cullarsi nella bugia... Eppure siamo indiscutibilmente noi, con tutte le nostre contraddizioni... Esseri umani dalle mille sfacettature, tessere di un puzzle che ogni volta si può ricomporre creando disegni nuovi eppur sempre uguali.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Cucù - sono io!" di Berta Biagini |
«E' un pane, questo, che si conserva, che non teme l'umidità e il tempo che scorre. RImane fresco, fragrante, digeribile e nutriente. Non patiranno la fame, coloro che se ne ciberanno.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Panettieri, i poeti" di Citarei Loretta Margherita |
«Gli occhi e lo sguardo, sono la porta d'ingresso dell'anima, attraverso la quale ci è concesso entrare, a volte, per assistere impotenti e muti allo strazio di un dolore che non può trovare condivisione...» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Luci e Ombre" di Asociale |
«E dai! Sei inconfondibile! Questo messaggio forte, poi, meriterebbe una lunga, circostanziata trattazione... Perciò mi limito a mettere in evidenza e a conservare!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Abiura di me " di Barbara Golini |
«Quando la speranza ci abbandona, navighiamo a vista nella nebbia e non riusciamo a scorgere la luce del faro, che ci guiderà in porto. Non è possibile, che anche tu l'abbia persa. Sei un impavido cavaliere... Cercala, la tua speranza, riacciuffala, tienila stretta, incatenala, se necessario... Lo so, più facile dire che si deve guardare avanti, che ci saranno altri fari, durante la nostra navigazione, ma è una spiegazione che non consola...
Eppure, una vocina mi suggerisce che forse potrebbe essere stato soltanto un brutto sogno...» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La voce dell'anima" di Moreno il Duca |
«È un ricamo, una preziosa filigrana, un pizzo al tombolo, una trina d'altri tempi, una dolcezza al miele che scende come rosolio nel cuore. Ogni tanto ne avremmo bisogno tutti.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "04- 09- 10" di Aldo Bilato |
«"Io ci sarò..." questa è la sintesi del dono d'amore, la generosità nel mettersi ai piedi dell'altro, senza riserve. Non è sottomissione, né servilismo, ma soltanto desiderio di fusione, di simbiosi, di compenetrazione di anime che si vogliono bene.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Io ci sarò" di Danielinagranata |
«Non importa varcare quella soglia in punta di piedi, arriverà il momento anche di correre. Ciò che conta, per ora, è aver trovato la porta socchiusa, invitante, pronta ad accoglierci nella nuova vita, facendoci lasciare il passato alle spalle.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nuova vita" di Daniela Pacelli |
«Di solito mi siedo pazientemente sulla riva del fiume e aspetto. Qualche volta mi sono quasi addormentata, nell'attesa... ma ne è sempre valsa la pena, perché il cadavere è sempre tornato a galla, passandomi davanti agli occhi!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'inciucio" di Silvia De Angelis |
«... E tutto sommato mi sembra un bilancio più che positivo, soprattutto perché sei riuscita a condividere con altre persone ciò che la tua anima sente, con la trasparenza che solo gli spiriti gentili e puri come il tuo sanno fare,» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "4 settembre" di Silvia Cingolani |
«Forse, dire "Basta!" non è sufficiente, bisogna scrollarci da dosso tutte le ragnatele che che si sono accumulate nel corso degli anni di sottomessa accondiscendenza ad un sistema sempre più soffocante e ipocrita!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Basta" di Gerardo Novi |
«Accoglieremo le malinconie, che vengono a farci visita nei momenti di solitudine, nei quali l'anima intona la melodia dell'amore assente. Impareremo a convivere con questa voglia di silenzio e di riflessione, in attesa che l'alba ci porti il germoglio di un pensiero nuovo...» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Accarezzando le mie malinconie" di Tiziana Mignosa |
«Le tue liriche sono soavi come un prato estivo accarezzato dalla brezza leggera, fragrante di fiori di campo accoglienti, sui quali si posano api e farfalle variopinte, il cui volo si accompagna a quello dei pensieri, che liberi respirano aria d'amore!» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Come fiore che sorride ai campi" di Splendido Leotta Michele |
«È una sirena lontana che ha perso la sua voce, la Melancolia. Arriva su un cocchio trainato dal silenzio, per adagiarsi sulla riva del mare e nella nostra anima come l'onda che ha esaurito la sua forza. Ma non durerà in eterno, perché riprenderà il moto che riporta l'acqua al suo stesso mare... Così anche la nostra anima ritroverà la sua voce.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Melancolia " di Francesco Fabris Manini |
«Nei pressi di casa mia c'è un piccolo osservatorio astronomico, al quale nelle notti estive si sale per osservare la via lattea... Lì si trova la porta di congiunzione tra la Terra e il cielo, perché lucciole autentiche si mescolano alle costellazioni. Ogni volta mi trovo in sospensione tra di loro, con una magnifica sensazione di pace universale.» |
Inserito il 05/09/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un pugno di lucciole" di Clara Gismondi |
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