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Trovati 1055 commenti di Giorgia Spurio
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«poesia ipnotica
Dio cosa fa? vede la propria immagine negli altri, vede il principio, ama con severità con forza l'immagine degli altri dove vede la propria. ma cerca di migliorarla ogni volta.
questo non è altro che una ricerca interiore forse faticosa ma sicuramente soddisfacente. l'uomo deve scavare in se stesso, amare se stesso e amare il prossimo come se stesso, vedendo negli altri la propria immagine.
e deve cercare di migliorarsi sempre lungo questa strada che è la vita guardandosi dagli errori del passato.
belle merafore
versi liberi e diretti» |
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Inserito il 08/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Muta" di Edoardo Iosimi |
«è stupenda!
lei dolce e sensuale che suona il pianoforte, un'immagine sublime e terribilmente femminile che percorre e penetra la mente dell'uomo che la ama, e che è ossessionato dal suo ricordo.
ed è tenera la metafora "i tasti del tuo grande Amore".
è stupenda, anche se è nella categoria Amicizia, sono versi pieni d'amore.
dove suoni di pianoforte e suoni di poesia si miscelano, si fondono, con passione.
molto molto bella!» |
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Inserito il 08/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Piano Dolce" di Gabriele Tudisco |
«mi viene in mente Schopenhauer e il concetto filosofico del Velo che copre i nostri occhi.
in questa poesia ci sono similitudini che "stagliano"i pensieri.
lupi gola tradimento luna fredda sono un vortice di immagini che divorano.
e "note in metallo stridente e grigia ghisa" fanno venir i brividi, mentre di sottofondo in contrasto c'è il pianoforte.
continuano immagini che bloccano la mente e si imprimono con forza.
Ed ecco che arriviamo a Maya che ride isterica, un sorriso beffardo e di scherno, il Velo è personificato in una dèa superba che si diverte della nostra imperfezione a causa di cui non riusciamo a raggiungere la verità e la libertà.
ma il velo poi si straccia e sarà come estasi scoprire Ogni Cosa, ogni segreto.
molto bella!» |
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Inserito il 08/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Maya" di RaggiodiSole |
«stile inconfondibile musicale e con rime.
il titolo attrae: semplice come semplice è l'amore di una madre.
i primi versi toccano il tatto della mente e della sua percezione:"lo specchio infranto dell'eterna sera violenta i piedi di chi l'attraversa".si apre il filmato di piedi nudi che camminano sui frammenti di specchio: metafora meravigliosamente struggente del dolore inconsapevole, improvviso come uno specchio rotto. e si brucia la primavera, allegoria per eccellenza di rinascita e vita. poi la domanda del figlio che chiede dove sia finito "l'eremita",penso sia riferito alla madre, era l'eremita che adorava solo il figlio. e come ogni dolore non c'è più voglia di nulla, nulla tranne che mandare un messaggio a colei che sempre l'ha amato.
bella» |
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Inserito il 07/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "A mia madre" di Elfo89 |
«il blues...
yeah!
ti viene proprio spontaneo come l'ispirazione...
l'ispirazione ti entra dentro e ti trasporta via "per le vie di Roma" e da essa nascono "le note blue" fatte in versi...
è così il blues ti penetra... e le gambe cantano al suo ritmo...
le mani pigiano i tasti del pianoforte al ritmo della calda saggia voce nera...
è questa la poesia: un blues!
bella poesia» |
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Inserito il 06/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Roma Blues" di Felice Di Giandomenico |
«versi che trasudano amore e passione.
sono versi concreti che vengono percepiti con i sensi.
nel tatto sembra di sentire quella sabbia contenuta stretta nel pugno.
sembra di vedere quel rosso, quasi toccare, quel tramonto.
i versi sono musicali e trasportano nella passione e nella sua ipnosi.
belli anche i parallelismi, la sabbia è stretta nelle mani e si desidera esser strette ai fianchi, il tramonto è rosso e si desidera farsi baciare le rosse labbra.
si chiede all'amore di far spogliare l'anima di ogni paura: solo l'amore ha questo straordinario potere.
solo l'amore riesce a far luce alla confusione di "nebbia"che ha l'anima.
bellissima poesia d'amore intensa» |
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Inserito il 05/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Dolcissimo Sogno" di Rosy Marchettini |
«versi che sembrano musica fusa a canti lontani e pagani in cui la morte vien presa per mano. qui addirittura si balla con lei.
bella poesia che da esorcista ironizza e sembra leggenda prender forma.
la poesia è molto bella sia per le figure retoriche del suono dando ad ogni verso un ritmo. la poesia è incalzante proprio come una danza.
molto belle le immagini, suggestive descrizioni e metafore che ci aprono davanti agli occhi questo dipinto di un altro tempo.
è anche molto sensuale...
è bella e originale, dove la bella zingara (la vita) è in antitesi con la vecchia isterica che ride.
è da brivido infine, si sfida la morte in danza ma la morte alzò la sua mano nera e sull'acqua rimane "corona di zagare chiare".
molto molto bella» |
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Inserito il 05/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Malinconia gitana: zagare e morte" di Francesca Difonzo neve |
«una poesia attenta alle figure retoriche del suono, soprattutto alle allitterazioni.
molto belle per i versi in inglese che donano musicalità già di per sè chiusa nel potere delle parole.
l'area semantica ci dona una visione stupenda del mare e delle sue onde.
un dipinto in movimento di onde che si infraggono, che ritornano indietro e che inseguono l'anima umana.
spesso io penso che la stessa anima sia simile al mare, a volte calmo e a volte irrequieto, e che le sue onde possano esser paragonabili ai nostri stati d'animo.
qui si descrive il grande desiderio dell'impavida anima di riuscire a controllare il proprio destino, di domarlo, di cavalcare la sua onda sfidando il superbo Tempo.
veramente una bella poesia» |
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Inserito il 05/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "On the waves of my destiny" di Franciscofp |
«stupendamente tragica e stupendamente comica.
allora all'inizio versi molto belli che hanno fatto rimanere in "sospeso"il mio respiro proprio come "sospesa al quinto piano".
i primi 4 versi sono molto suggestivi e tra la nebbia vedo questo hotel che ospita anime deviate e artiste pronte a buttarsi orgoliose senza lasciare la loro arte "nel vuoto in un liberatorio gospel".
ma in ultimo "l'irrefrenabile desiderio l'essenza sublime di un hot dog con crauti" mi ha fatto sorridere e ridere.(veramente mi hanno fatto venir voglia di aprire il frigorifero).
ma in fin dei conti nella comicità è possibile che l'hot dog possa esser metafora di qualcosa di sublime e trascendentale.
comunque molto bella!» |
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Inserito il 04/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Tragicomica" di JuRock |
«semplice poesia dipinta da stupefacenti metafore che danno pennellate e sfumature alle riflessioni che prendono carne davanti alla mente del lettore.
qui le riflessioni prendono corpo e vengono ritratte in un dipinto.
le vedo nude, le vedo gialle come foglie portate via dal vento, via come "relitti senza vita".
ed infine il candido meraviglioso bianco della neve.
la neve, come sempre vien pensata magica, come se potesse avere poteri magici con i quali è possibile cambiare il corso del tempo.
qui attraverso la neve si vuole ritrovare i passi, i passi di chi ha perso la strada, e si spera nel suo ritorno.
bella poesia» |
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Inserito il 03/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "La neve quando è inverno" di Rita Minniti |
«l'anima è spesso come un albergo...
e se è abbandonato fa capire quanta tristezza, malinconia, possa procurare l'abbandono...
in queste strofe vien descritto un albergo nel buio, chiuso, eppure dove una donna con la paranoia di pulizia continua ad accudirlo per ospiti- fantasma.
il portone è scrostato e c'è solo inverno.
e l'anima umana si trova sola seduta su un dondolo bagnata da lacrime ad aspettare qualcuno che la salvi dalla solitudine.
la donna pulisce e pulisce,è l'uomo che per occupare il tempo perso deve "pulire il proprio albergo"attendendo impaziente che qualcuno arrivi.
le metafore sono molto belle ed entrano nel cuore del lettore con i suoi sentimenti dell'abbandono e della solitudine.
bella poesia» |
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Inserito il 03/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "L'albergo" di Alfredo Mercutello |
«una poesia- esorcista!
stupendamente originale ma anche umana oltre che satirica.
qui la morte è personificata, e la vedo donna dal tetro viso che vien fatta riposare, si, un tè e anche qualche biscotto magari e poi davanti al camino, simbolo da sempre di ristoro intimità famiglia.
in questa satira, la morte vien presa in giro...
ma soprattutto si cerca di trovare il modo di farla arrivare il più tardi possibile nelle case... e allora le si tiene la porta aperta davanti al camino così che lei ritorni per il ristoro... in questo modo almeno durante il suo riposo, il tempo che passa rimane tempo d'oro per le persone, tempo tutto da vivere.» |
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Inserito il 03/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Ospitalità" di Ozan |
«una poesia originale che con le sue immagini ci descrive l'anima ribelle di una grande poetessa, già fu "braccata" "come braccati i matti" furono "braccati come animali a Gerico". molto belle le metafore concatenate e usate per denunciare una vergogna di quel tempo e lo stato d'animo della poetessa.
ma forse la "sua unica malattia" era semplicemente "la sua perfetta superba poesia" che forse "procurò invidia ai grandi saggi"?
siamo tutti immacabilmente superbi malati di poesia...
ma oggi non esistono più i manicomi dell'ignoranza o almeno si spera che non esistano più.
bella poesia» |
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Inserito il 03/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "A Alda Merini" di Manuela Mori |
«il tempo passa ed è difficile guardarsi indietro, si piange nel veder "miele versato".
dolci ricordi nutrono la nostalgia e il tempo acido continua a passare.
in questo "cesto di vimini",in questo fragile cesto del tempo, scopriamo cicatrici dell'anima che ha sofferto e combattuto, scopriamo il desiderio di fermare il tempo mentre si attende che cadano tutte le foglie nell'autunno della vita. ogni foglia è un attimo del futuro che va colto come un frutto maturo.
ma in tutta questa nostalgica riflessione, scavo interiore, si ricorda ciò che fu il miele, e c'è "qualcuno" che riesce a spezzare il grigiore del cielo con i suoi raggi: ricordo di miele che torna dolce ad accarezzare l'autunno.
bellissima poesia» |
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Inserito il 02/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Il miele del tempo" di Rasimaco |
«l'immagine allegata fa proprio male...
il grido di madre lo si sente rieccheggiare tra le mura del mio cervello, mi fa male...
il dolore mi taglia la mente...
"la monca immagine del figlio sopra il suo seno": metafora agghiacciante e da lacrime.
"non so stendere oblio sopra questo cimitero d'innocenze":versi che racchiudono metafore capaci di trafiggere qualunque sensibilità umana, versi scritti perfettamente per esprimere la rabbia che non si sfoga con l'ira ma con la memoria.
bellissima poesia» |
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Inserito il 01/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Martirio" di Cinzia61 |
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«"i meschini senza bende":ironica metafora dei meschini che si mascherano di giustizia. ferire il proprio umore con olio e pane: l'umore come stato d'animo personificato come anima da ferire ma con qualcosa di buono, pane e olio, come per render"buono"altro. si parla di "sferzare" e l'umore stesso può esser inteso come sangue."vuoto di nodi e poesia":è proprio nel vuoto che troviamo nodi che arrivano al pettine e lì senza volerlo nasce la poesia.
"l'umore"vuole punire i meschini con il proprio umore, spazzarli via come vento. ma le ore passano. e l'umore, il nostro sangue, linfa vitale, dura poco poi evapora. belle metafore, saremo anime evaporate che diventano "pipa del cielo".
infine l'anima, la vedo affamata rovistare per mensole, e trova solo penuria...» |
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Inserito il 01/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Umore" di Sincity |
«introspezione: guardarsi dentro, guardare la propria anima interiore, guardare le proprie maree.
l'anima è spesso un oceano, i nostri stati d'animo sono lunatici come il mare e le sue onde.
"sbattuto contro scaglie di terra":l'anima che è acqua marina si trova ad affrontare la vita di questa terra, il suo stress, il suo frenetico ritmo di vita e di persone.
e qui, quando cadi nel buio di questa frenesia stancante non rimane che sognare, unica libertà.
e in quel momento, quando diventi padrone di te stesso e padrone dei tuoi sogni, sei corpo nudo vibrante: sembra che ogni frontiera sia possibile da superare.
suggestivo anche il titolo: l'anima è una farfalla fragile... e quando cerca i propri sogni è perché dice "basta", grida a questo mondo infernale» |
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Inserito il 01/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Grido di farfalla" di JuRock |
«il capriccio... è qualcosa che prelude il desiderio e l'ossessione.
il capriccio è qualcosa che va oltre lo sfizio.
le parole sono penetranti, si, sono parole che "si iniettano" nel cervello del lettore. ben scelte perfettamente per descrivere quale sensazione circoli nel sangue di chi si trova ad aver capricci...
il capriccio non inteso come quello dei bimbi che si ostinano a voler qualcosa solo perché vogliono esser appagati e poi invidiati dagli altri bambini.
qui si parla di quel capriccio che consuma l'anima, capriccio di sentimenti che si dischiude e arriva fino al corpo per qualcosa di irraggiungibile...
bella poesia» |
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Inserito il 01/11/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "L'impatto col capriccio" di Marco Canonico Baca8175 |
«wow!
bella!
a parte il fatto che sia originale metterla in cronaca, ma forse è giusto che sia di diritto mettere in cronaca "un giorno qualunque" che racconta di "un uomo qualunque".
tutto questo perché in realtà non è un giorno qualunque, è un giorno vissuto dall'umanità, non solo da un uomo.
ci sono belle immagini, si susseguono e ci descrivono "meravigliosamente" bene "questo giorno", questo trascorrere del tempo.
bella!» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Da un giorno qualunque" di Angelo Michele Cozza |
«amor proprio e profano, sacro come la sposa, macabramente doloroso come il suo pizzo nero: matrimonio divenuto lutto.
bellissima poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Amorphroprio" di Saccio Mastrallievi |
«perché?
perché siamo bimbi senza meta?
bimbi che hanno come compagna solo la solitudine?
perché siamo bimbi affascinati dal magico treno, l'unico amico che può portarti in mondi lontani e fiabeschi.
Lontano da una famiglia che ti critica e ti giudica come "bimba viziata" mentre di vizi nulla si ha tranne le lacrime ingoiate perché gli altri bimbi "invidiosi, dispettosi, superbi" ti insultano.
bellissima poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "La bambina che attraversava i binari" di Michela Delle Cave |
«ed è il tuo stile, crudo duro e reale.
la ribellione è un atto di fede ai propri ideali, è un atto di fede alla propria libertà, è azione nata dal pensiero.
e come tutte le ribellioni ci sono Loro, gli aguzzini che si sentono prescelti e che non sanno far nulla tranne che dimostrare la loro forza di muscoli disonesti.
"sei un poliziotto diventato poeta": un poliziotto corrotto magari? convertito alla poesia, convertito alla fede della libertà.
bella poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Ghiaccio appena zuccherato" di Domi |
«triste pena delle anime che si ribellavano.
e noi pensiamo che il medioevo sia antica età, antico periodo storico passato?
esistono ancora oggi i roghi, non sono più reali magari solo figurati, ma fanno male e bruciano l'anima.
rogo di chiacchiere, rogo di pettegolezzi, rogo di ignoranza e invidia.
bella poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Rogo di strega" di Daniel Moretti |
«poesia semplice e delicata come quella piccola nube protagonista.
e la descrizione spettacolare dei "geli siderali" dove la sua "sagoma diafana si staglia tra tronfi cimeli e carovaniere di vento intimità straziata d'esalazioni": è uno spettacolo naturale visto così come il dipinto di una tempesta...
però... non so il perché... personifico la piccola nube... e la vedo come una piccola creatura... e quindi il finale diventa struggente toccante e straziante...
bellissima poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Piccola nube" di Rasimaco |
«e la vita volteggia come prima attrice e come prima regista su questo monotono teatro dove sei bimbo dove sei vittima o carnefice cacciatore o non...
"rispondo a modo mio dura lo spazio d'un tintinnio d'un bozzolo divenuto farfalla una sorta d'aritmia mi rende esule dal mondo reale la mia poesia": bellissimi versi.
in questo teatro monotono e "morto", c'è la ribellione di chi ha voce e gridare con la poesia.
bella!» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Vittima o carnefice" di Midesa |
«l'apertura è bellissima silenziosa come il suono di pagine sfogliate.
è bello l'amore, il suo profumo che rimane intatto sul cuscino tanto da farlo sembrare eterno.
bella la metafora della foglia fragile che vien sbattuta da quei venti che sono le illusioni, che fanno male.
bella personificazione del mare come un narratore del "vostro amore" alle piccole onde.
bella poesia» |
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Inserito il 31/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Nello specchio dei miei pensieri" di Danielinagranata |
«l'amore?
l'incanto che una persona suscita.
la poesia è un capolavoro: bellissime immagini, bellissime metafore, una dietro l'altra...
bella poesia.» |
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Inserito il 30/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Gelido passaggio" di Nicola Rubino |
«ho cercato in tutti i modi di sorvolare: l'immagine scelta mi fa spavento, mi raggela il sangue.
...e mi fa piangere...
e la stessa poesia fa raggelare il sangue...
non è halloween, quello descritto è vita vera, qui è descritta l'innocenza ammazzata, qui è descritta la follia pura, la pazzia che vediamo sugli schermi dei telegiornali.
bella poesia» |
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Inserito il 30/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Non abbiate paura bambini " di Michele Tropiano |
«ma è bellissima!
li vedo, quegli enormi fantasmi di vetro e acciaio, quei mostruosi grattacieli che ci ingoiano ogni mattina.
e nebbia nulla è che "oceano di lacrime sospese", durante la notte si sa che il cielo accoglie i pianti notturni che al mattino divengono nebbia.
belle ipallagi: "orfano sentiero", è la nostra anima che si sente orfana mentre cammina abbandonata, mentre è ancora ingenua come un bimbo.
e l'innocenza, è l'innocenza a regalare magia agli spettacoli a far sembrare tutto irreale paesaggio.
ma l'infanzia è andata via e con essa "la rosa dei venti" grazie alla quale si dipingevano "gli irreali paesaggi".
stupenda» |
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Inserito il 30/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Nella nebbia" di JuRock |
«una poesia che naviga nell'introspezione.
una lotta contro se stessi, è difficile rialzarsi a volte, si cade nell'abisso dell'apatia, o del dolore, della depressione o della sofferenza, nella confusione del proprio io.
"urlavo il mio nome": bellissimo verso!
ti entra dentro, mi ha trafitto il cervello.
bella poesia (dedicata a chi deve ancora svegliarsi e riuscire ad alzarsi).» |
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Inserito il 30/10/2009 da Giorgia Spurio alla poesia "Tempesta" di Avorio |
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