«(Olafur Arnalds, adoro le sue creazioni musicali)
(il disegno, un'icona del nostro tempo? una Vergine Maria Madre della Natura Calpestata e Aflitta con in braccio un Gesù Bambino scavato dal tempo e dall'inverno, con gli occhi scuri come la notte, incavati come solchi)
L'uomo è in continua ricerca di una Fede, di un Credo qualsiasi esso sia, eppure non sappiamo parlare di quel Dio che cerchiamo o di quel Dio che gli altri ci disegnano, non siamo che vagabondi nel tempo, figli della paura che ci ha donato la terra. siamo amanti segreti del silenzio nella notte, siamo le pene di un gioco invisibile e delle sue regole, eppure siamo cercatori, attendiamo, speriamo... sarà perché non siamo che figli di quel mistero che chiamiamo Vita.» |
Inserito il 01/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia ""Vita"" di Stefano Drakul Canepa |
«stupenda.
padri, non sono che le nostre sorgenti dove possiamo specchiarci magari nei ricordi, anche in un pensiero severo, ma soprattutto nella semplicità. è un ricordo pallido del mattino ma candido ed eterno fino alla sera. e noi figli siamo il loro specchio dove possono i nostri genitori ancora vivere. "ruoto la chiave, all'imbrunire, nell'immagine dell'assenza, aprendomi al tuo volto velato" strofa meravigliosa che con musicalità, metafore ed antitesi danno un significato intenso a tutta la poesia e quella quotidianità che ci appartiene e che cambia. e infine si chiudono gli occhi, che sia sonno o sua sorella morte? è vero che nel sogno torniamo bimbi e possiamo di nuovo vivere con chi ci manca.» |
Inserito il 31/10/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Per viverti" di Rita Minniti |
«"io volo e tu le ali prontamente/controlli in questo cielo di cartone/fornendo terra e spazio al tuo copione/ " bella» |
Inserito il 31/10/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Essenzialmente" di Giuliano Esse |
«bella poesia accompagnata da un disegno che attira. non si parla di specchi ma di terra, eppure oggi la terra è quella che più specchia la nostra anima. Quest'anima fanciulla che ha subito lo stillicidio dei decenni, quest'anima che "chi" sia, colui a cui è dedicata la poesia, non l'ha mai conosciuta. Forse un padre, o un genitore, una persona cara che è sparita anche se ne rimane impresso il ricordo del suo cappello superbo per i dì di festa. è un ricordo che non va via anche se lo si vuol cancellare così come l'ossigeno bruciato con il marcire dei legni. un ricordo bruciato, già, al quale però non si può far a meno, a meno di parlarci, e di chiedergli i perchè. e quella terra ne è testimone. bella.» |
Inserito il 27/10/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "E qui a terra" di Rita Stanzione |
«Può avere mille interpretazioni. Si lega ai paradossi e ai nonsense. Si lega ad affascinanti dilemmi filosofici sull'essere e il non- essere. Si lega ad attraenti ossimori. La si legge piano per non far sfuggire parole, pensieri, idee... e la si legge di nuovo. Un poesia breve di grande maestria.» |
Inserito il 10/10/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Se non fossi io" di Gerardo Novi |
«con questa musica mi si lacera il cuore( Adoro Tchaikovsky). Poesia ricca di immagini e musicalità,di figure retoriche e emozioni. La pioggia che cade dal cielo non è che manifestazione naturale di ciò che abbiamo dentro, la natura come specchio bagnato di lacrime amare. Il cielo trema e singulta, proprio come il corpo o forse l'anima che singhiozza tra i nembi foschi tanto grevi da sembrare di piombo."così azzanna una belva la mente senza tregua né scampo dilaniando i pensieri così puri e neutrali"in questi versi mi son paralizzata. Chi è la belva? Cos'è che ci agonizza portandoci via la purezza? Noi stessi? L'altro ego? A volte non riconosciamo le nostre tante facce che ci annullano il vero essere e diveniamo alieni in una dimensione parallela.» |
Inserito il 10/10/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Pare pioggia" di Vivì |
«Ha un ritmo lento come la neve. Ricca di metafore e propria di un linguaggio icastico che a me piace molto. L'amore si miscela al dolore, ed è come sentire brividi di freddo, una neve lenta che cade dentro, nell'anima. Un amore che sembra sospeso, come se fosse in attesa, o che speri, in un nuovo inizio dopo la fine "di quella lunga estate". Si spera sempre in un nuovo inizio, ma intanto i sentimenti non sono che come lune appese al loro grigio di petrolio. La fase intermedia tra il vuoto e un sorriso segreto, forse ironico. Infine il verso che sigilla la poesia, molto bello. "Con le labbra, nel cemento". Un sorriso tirato, un sorriso impossibile per il cemento. Può essere una felicità costretta o una felicità ostacolata. Molto bella.» |
Inserito il 18/08/2015 da Giorgia Spurio alla poesia ""Una neve lenta"" di Stefano Drakul Canepa |
«"Non c'è stupore. Tutto sembra pacato. Ma il frastuono dell'oceano dei rancori è ancora lontano per squarciare le ore zittite" "Non si vede e non si sente niente. Dentro la tempesta della quiete." Bella!» |
Inserito il 16/08/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "La tempesta della quiete" di Giorgio Lavino |
«bella... mi piace che vengano riprese dèe oramai scordate, leggende che anche se non più raccontate continuano a scorrere nel nostro sangue perché ne abbiamo bisogno. ben costruita e si respira l'atmosfera di quella luna incredula spesso ingannata, in questa atmosfera in cui cuore e mente si scontrano tra bugie che vanno svelate e la noia in cui la ragione si assopisce. musicale e piena di immagini suggestive, tra l'ironia e la maschera della realtà.» |
Inserito il 02/08/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Un'altra estate" di Peppe Cassese |
«"questa notte hai perso una piuma, perché gli angeli invecchian così" "tu dormi il tuo sonno di pece, e negli occhi hai sempre la sera" bellissima poesia. i versi che ho scritto sono quelli che più mi hanno colpito. non è semplice parlare di disagio. non è semplice parlare del dolore. non è semplice parlare di memoria e di sensazione. non è semplice parlare di chi si ama, anche indirettamente, perché il dolore si trasmette attraverso gli occhi o la voce spezzata... o attraverso la potenza di una poesia con "quest'altra mia brutta poesia a cullarti e baciarti d'amore, anche se più non sai chi io sia". bella» |
Inserito il 13/02/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "La donna nella stanza" di Davide Ghiorsi |
«una meravigliosa sorpresa nel vedere citato Lewis Carrol. mi piacciono molto le ultime due strofe: " E il faro, che come preziosa perla, dona splendore al collo di sirena che al fianco di mitiche leggende spazia dentro un candore di poesia."» |
Inserito il 11/01/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Una festa per il cielo" di Antonella Modaffari Bartoli |
«la descrizione della magia della neve. mi piace sentire e vedere come il gelo venga personificato "quasi come se, con quel mantello, volesse proteggersi dal vento". molto bella» |
Inserito il 11/01/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Ovattato biancore" di Rita Minniti |
«adoro questa canzone. adoro questa cover degli Apocalyptica.
adoro questa poesia.
la neve che ci imprigiona e ci fa sparire, bianca e pura, che nasconde la voce maldestra e disordinata, forse insicura. lo sguardo non è facile tenergli testa, va preso un po' per volta come gli acini d'uva, e poi arrivano le erbe, e poi le ombre. il corpo umano, l'anima umana, è una natura che va scoperta pian piano. molto belli i versi "E l'acqua e le tue forme/si fanno inchiostro denso/e vivo/dentro cui -senza grumi e catene,/rinasco ancora/ e ancora/prigioniera/nella gola di un bacio senza fine/appena accennato/.e allora chi è il prigioniero della neve? l'amante? o l'amato? l'amante è la neve che ci imprigiona? l'amore non è che prigione di rose e neve? bella» |
Inserito il 13/12/2014 da Giorgia Spurio alla poesia "Baciami" di Maria Grazia Vai |
«L'abatjour nominata una volta sola, diventa inconsapevolmente complice di un segreto e dolce amore. La cornice è un cielo che segue i colori delle anime, dal grigio al crepuscolo, all'azzurro cercato. Le personificazioni arricchiscono e amplificano le emozioni come gli occhi che ascoltano. La nebbia sembra aprire a un mondo onirico grazie al quale si ha il "coraggio" di un bacio. bella come sempre» |
Inserito il 22/11/2014 da Giorgia Spurio alla poesia "L’abatjour" di Nunzio Buono |
«gli antichi filosofi dicevano che nulla può esistere senza il suo opposto. "senza le ombre non si può regnare". "ed ogni voce che non ami la notte" scompare "è destinata come una goccia sotto un fiero sole", poetico, fatale (ma ha qualcosa, di dittatura, non saprei ha dell'amaro retrogusto, il sole fiero, vederlo come un re che fa destinare le voci alla morte, lui che è luce e vuole tutto l'amore per la notte che è buia). Lui è il Sole, lui non può esistere senza di lei, il suo opposto, la Notte. Stupenda prima strofa. Le altre arrivano di conseguenza, arrivano come uragani, come l'amore, come la poesia, porta la lotta dei versi tra buio e luci, porta confusioni che cercando e scavando portano verità,"Dal santuario di una qualche strana Dea"» |
Inserito il 11/09/2014 da Giorgia Spurio alla poesia ""Santuario"" di Stefano Drakul Canepa |
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«"non ti nascondere negli sprazzi di follia l'unica salvezza certa è la via del suono battito furioso che dal petto irradia tutto fino a coprire la cacofonica pazzia la mente accelerando il senso delle nuvole" wow! all'improvviso mi son sentita come quando suono il piano, presa "dall'improvvisazione", "dall'ispirazione"... dalla musica. bella» |
Inserito il 09/09/2014 da Giorgia Spurio alla poesia "Sopravvivere si può ascoltando la musica" di You Don’t Know Me |
«bella descrizione della natura. ogni verso, ogni metafora, ci accoglie e ci sveglia. ci sono i suoni, gli odori umidi, i colori "sbiancati" come la luna, e c'è il tempo che erode le ore, le consuma. vedo di più, non vedo solo la descrizione della natura che ci circonda, ma la metafora della natura che ci portiamo dietro, con il suo inizio e la sua fine. e quegli ultimi versi, dopo aver ammirato la galaverna, "avvolto nella nebbia, m'inoltro spaurito in cerca del chiarore lunare", mi viene il mente il limbo, o l'entrata agli inferi, il sentiero che porterà a quell'aldilà che non si conosce, spauriti dell'Ade o del Paradiso, e non siamo che anime, perse nella nebbia, alla continua ricerca della luce. bella.» |
Inserito il 27/08/2014 da Giorgia Spurio alla poesia "Galaverna" di Umberto De Vita |
«immagini e musica incorniciano la poesia magnificamente. poesia elegante e gotica, introspettiva e immaginifica, allucinante e ipnotica. la personificazione della luce, è qualcosa che mi cattura, questa luce che non può ferire né pelle né altre cose fragili come lei, come la luce stessa o la pelle. eppure proprio per la sua natura questa luce forse può ferire ancora di più... tanto che il fiore brucerà e il seme nel buio, quel seme che può generare nuova vita, muore. "paure di seta" accompagnano la sera che concerva il male. "Il cancello" è la porta dell'aldilà? o è la porta del male? o è solo la porta del nostro inconscio, quando dobbiamo fare i conti con noi stessi, con i nostri sentimenti, le nostre promesse?» |
Inserito il 18/08/2014 da Giorgia Spurio alla poesia ""Il giardino"" di Stefano Drakul Canepa |
«pioggia allegorica. quando piove, è come se respirassi la mente della natura, l'acqua che scivola dal cielo ci raccoglie i pensieri o ci dà delle spinte per partorire riflessioni. la pioggia qui è una pioggia di follia, più è sussurrata più è malata. la pioggia che nella goccia ha il seme della pazzia, e l'uomo che ne sa delle sua sventurata missione, che ne sa che con l'aurora tutto può svanire come in un tramonto capovolto. che missione ha l'uomo nella vita? quella di inseguire la mattina, di perdere la notte, di collezionare solitudini? quell'uomo che si rifugia, che respira la sera e l'ombra, e lo sento l'odore di terra dopo la pioggia. abbiamo il dovere di custodirlo. leggo l'animo umano fatto per metà d'inferno, di incubi ai quali uno si abitua.» |
Inserito il 09/02/2014 da Giorgia Spurio alla poesia ""Perdere la pioggia"" di Stefano Drakul Canepa |
«stupenda. essenziale, leggera, come il tratto di un dipinto, lieve la matita, lieve il bianco sul pennello per la neve, o forse è solo lo schizzo di un gesso o di un colore a cera.è un continuo ricamare similitudini, si fanno catena e ci ospitano la meraviglia di quel candore, cade lento e ci sorprende, perché è inaspettato, ma lo si sente come il buio alla notte, come l'odore al naso, lo si sente perché è immacolato come dovrebbe essere l'anima, fragile come il cristallo dell'inverno. Le foglie muoiono, non vanno toccate, vanno rispettate, e lo si comanda al vento. e così le personificazioni mi abbagliano. gli ultimi versi: scena finale di un film, la neve caduta delicata sulle foglie. "deve farci l'amore" è un'immagine che frantuma gli occhi. bella!» |
Inserito il 29/09/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Neve" di Andrea D’Alfonso |
«"Ho sentito dire che gli angeli ci aspettano e si nascondono dietro gli alberi nei parcheggi un giorno tutti sapranno cosa fare e nessuno parlerà più di coincidenze". bell'ispirazione, e nella poesia sento una forma di respiro che nella canzone non c'è. amo i Pink Floyd, e amo il loro stile amaro con testi e riflessioni senza fuga, pronti con il collare e il guinzaglio. ma qui in questa poesia sento il respiro, l'aria, il vento, che solo "i cani randagi" possono assaporare, con prove e timori, ma "fieri di non avere un padrone". le tue poesie sono ricchissime di immagini! mi piace tanto questo nella poesia!» |
Inserito il 12/08/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Cani" di Jack Pastore |
«originale e particolare. il pianoforte diventa come un'architettura fatto di scale e gradini, e si trasforma in silenzio. mi piace l'immagine del libro di fiabe indiane, mi piace la fusione tra ovest e est, tra classico e originale, tra antico e esotico. belle le ultime due strofe, e i tredici passi e mezzo non sono che l'allegoria dell'incompleto che ci assilla, siamo lì, al penultimo scalino con una stampella piegata e l'altra rotta. mi piace molto!» |
Inserito il 08/07/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Tredici passi e mezzo più un gradino" di India |
«stupenda.
musica e versi si fondono.
le sillabe diventano come unica cosa con la ritmica della canzone.
belle figure retoriche del suono, tra allitterazioni e assonanze.
belle immagini di metafore e bel linguaggio icastico.
c'è un inizio incalzante come di sfida, che spesso o quasi sempre c'è, e mi vien da dire che sia naturale, tra madre e figlia,
ma poi c'è l'eleganza e la grazia, la magia e il miracolo, del caos che torna armonia.
bella» |
Inserito il 08/07/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "La grazia dello sguardo" di Barbara Golini |
«veramente bella. termini che si cercano, e si rincorrono, si seguono e si prendono, e si aggrovigliano, creando suoni e allitterazioni. è come una danza di gambe che si incontrarno, come i rami degli alberi che parlano tra loro e con il vento. bella.» |
Inserito il 04/07/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "La nudità degli alberi" di Rita Stanzione |
«veramente stupenda. ha meritato a pieno il premio. poi conosco molto bene il concorso partecipando due anni nella sezione lingua straniera, con il secondo posto. e quindi va un plauso in più perché è un premio che ho nel cuore. e poi i versi sono davvero bellissimi uno dopo l'altro, Dio che viene cercato in ogni respiro di cose animate e non. ed è maestria il come sono stati attentamente cuciti i versi uno con l'altro, scivolando e ridefinendosi, dall'inizio fino alla fine.» |
Inserito il 08/04/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Ti cercherò mio Dio" di Duilio Martino |
«sempre belle, delicate e incisive. "Lontana è la luna dove s'attarda in una sosta di cielo. Ascolto il paesaggio che piega l'occhio alla luce" "un'ombra d'ala mi veste dell'ultimo vento" descrizioni che sembrano acquerelli in cui i sensi si confondono, bella.» |
Inserito il 08/04/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Nella verità di un mattino" di Nunzio Buono |
«ma è bellissima. così intima, passionale, eppure delicata e attenta. "Vorrei ingoiare, mentre tu piangi, il tuo dolore, la tua saliva, sputa il sapore, l'acqua sorgiva" "Io la tua anima, aperta e buia, spalancata, sfilando via..." è amore probabilmente, o comunque oso descrivere così questa poesia, che è totale, come totale la descrizione, di chi è fortemente coinvolto da una persona, da volerla tutta, tutta nel bene e nel male, nel corpo e nell'anima, nell'emozioni, tra non solo sensazioni ma anche sentimenti, nel dolore e nelle gioie. bella!» |
Inserito il 08/04/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Vorrei leccarti le parole" di mfm Luigi Mancini |
«è veramente tristemente bella. è scritta in modo superbo, stupendo ogni verso. e l'immagine di quella bimba "che raccoglie il suo inconsapevole sangue", è lì come ombra che ci trasciniamo.» |
Inserito il 26/01/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "La bambina delle ombre" di Laura Maira |
«sempre bella.
sento gli odori, i profumi, ne ho il tatto di ogni verso,
di quelle "ortiche del tempo", di quel silenzio "sporco di pioggia e tristezza",
dei tigli e delle lacrime di giunco, quel ricordo che è come lo "speccho sul comò di mamma", assillante, doloroso, maledetto, e di un amore che uccide, ed è ovunque, come "il fumo di una sigaretta... spenta".» |
Inserito il 26/01/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "Altri cieli" di Maria Grazia Vai |
«perché è poesia. metamorfosi e alchimia del verso, animale prima, oggetto poi, magari c'è anche qualcosa d'uomo o donna, forse come il pensiero, o un nonsense che è gustoso fino alla fine, di quel gusto troppo irreale, tanto che è realtà, tanto che ha un vero senso, come le metafore o le similitudini. è l'essere quello e anche l'altro, ma sì insieme, perché questo è possibile "in uno stesso verso". bella!» |
Inserito il 26/01/2013 da Giorgia Spurio alla poesia "La mosca" di Giovanni Perri |
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