«potente. soprattutto le ultime 3 strofe. c'è tutto. versi che si susseguono fuidi con le loro metafore. mille immagini e mille emozioni che si sovrappongono a altrettante riflessioni. è un calvario sapere che quel "calvario" del Dio divenuto uomo sembra un sacrificio vano. l'uomo continua ad esser Giuda e ne va anche fiero del proprio tradimento. le ere umane sono sempre più disumane, ogni giorno "nella follia del giorno". bella» |
Inserito il 25/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Calvario"" di Stefano Drakul Canepa |
«stupenda la colonna sonora scelta, stupendo Philip Wesley. la poesia si apre magicamente con un'immagine che rompe ogni magia. è amore quello stesso come una collana di vetri rotti. perché l'amore è anche dolore,è sacrificio. è quella collana che stringe il collo. è martirio, un martirio che nasce proprio dal nome di chi si ama, è tortura per la mente e per il cuore, è la pace scomparsa che si urla fin dalle viscere. l'amore è insonnia, ma l'amore è anche musica, ma l'amore è anche graffi. e se l'amore è abbandonato allora c'è i vuoto. le strofe si susseguono con meravigliose e dolorose metafore. "in quest'orgoglio vomitato al suolo", l'orgoglio di chi egoisticamente pensa di poter vivere solo per se stesso. è poesia,è denuncia,è urlo. bella» |
Inserito il 25/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Nulla più resta" di Salvo Learco Angrisani |
«il dio della poesia, il dio dei versi, il dio dell'arte e dei misteri, dei segreti e dei codici, dei segni e delle verità. colui che tutto svela... in una sola parola. bella» |
Inserito il 20/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Il Dio della Poesia"" di Stefano Drakul Canepa |
«sempre stupenda. le luci si spengono, arriva la sera e il pensiero prende forma di una rondine che distende le ali. ed è sera e ci procuriamo la cura di sopprimere l'ansia, quella del giorno. il buio può penetrare con i profumi, può risolevvare la mente dalle preoccupazioni. "scucio ogni ombra di dubbio"bella immagine. e poi "ricucio gli anfratti d'illusioni trascorse", in antitesi due immagini e due azioni. è alla sera che facciamo i conti con i nostri errori. e termina con un sapore amaro, quello delle illusioni che feriscono e ci soffocano, quello della sera che le cancella. bella» |
Inserito il 19/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Dalla sera alle porte" di Rita Minniti |
«l'attenta psicologia umana in versi tra metafore e similitudini. L'io (il controllo dell'equilibrio), il superio (la ragione), l'es( l'istinto). probabilmente quell'istinto non è che il nostro io bambino interiore che temiamo di perdere e che vorremmo sempre con noi. ed è forse questo io, questo bimbo che non vorremmo lasciare, che alla fine però "ripudiato" sorride e scappa... bella» |
Inserito il 19/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Sul far della sera vorrei" di Giacomo Scimonelli |
«ricca di antitesi, peculiarità del tuo stile. dimenticare odiare carezze ma contare i giorni. il male e i sogni. i mattini come macigni. musicale e contorta, come è l'Amore e sua sorella la Morte. una è l'opposto dell'altra, ma ognuna ha bisogno dell'altra per esistere. bella» |
Inserito il 16/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Fuori dal tuo mondo"" di Stefano Drakul Canepa |
«è troppo bella! da brivido. ho terminato di leggerla con le lacrime agli occhi. è così vera, è così cruda, è così piena di voglia di vivere, è così piena di desiderio e di amore, è così vicina alla morte, è così vicina alla realtà. oltre le immagini e le metafore che danzano in questo ultimo tango. è uno spacco del nostro mondo, della nostra esistenza effimera di donne e uomini. è poesia, quella che ti scorre e ti stordisce, quella che ti fa pensare, ti fa riflettere e ti fa piangere.» |
Inserito il 13/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Tango sulla striscia di Gaza" di Hariseldom |
«da brivido! musica immagine poesia, tutto in armonia. e l'uomo scopre la bellezza della signora della luna. ha il suono di antiche leggende. e lei arriverà dove l'ombra non ha toccato l'aria e dove le foglie sono vive. ogni cosa è viva. ogni cosa respira. bella la terza strofa dove il bosco come assonnato non è che spettatore sornione. ma lei arriverà comunque, signora della luna che respira assieme al vento delle nuvole nere, come fossero le sue vesti, lei che arriva placida e cela il temporale, addirittura la rovina. eppure l'uomo ammaliato, incantato, non potrà provarne paura, l'attenderà. l'uomo stregato dall'irraggiungibile, da colei che è lei stessa antitesi. è il mistero stesso che ci attrae. meravigliosa!» |
Inserito il 12/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Signora della luna"" di Stefano Drakul Canepa |
«bellissima. graffiante. ci si immerge. mi sento pungere dagli "aghi del buio", mi sento sporca di "miscela di raggi di sole" che ci illudono della luce. bella la sinestesia "acqua di marmo". l'acqua dovrebbe essere pura e leggera, dissetarci, invece è dura e fredda ed è racchiusa nelle lacrime. "come piombo la ghigliottina taglia il giorno tempo fine". è questa la sera? una ghigliottina che scandisce il nostro tempo, lo decapita ogni fine del giorno? meravigliosa immagine, potente. e l'anima? dov'è?cos'è? una rosa rossa corrosa, una sacca annerita. il ricordo è forse la testa che ogni volta noi o la sera decapitiamo al tempo, e diviene solo una lontana traccia, purtroppo sempre più lontana. stupenda davvero!» |
Inserito il 12/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Una rosa di sera" di Poesiaerre |
«a una certa ora della sera si riflette sul proprio io, sulla propria vita, si è a tu per tu con la propria anima. la perdizione è ciò che porta il buio, ci si perde tra le ombre, si affoga in un oceano di melma. belle metafore. attenta analisi introspettiva. il confronto tra chi dorme e chi spera, con l'"io" che si confonde e che si rincorre. è una continua ricerca di noi stessi. e con noi stessi sappiamo di vincere ma anche di perdere e sprofondare. bella l'immagine dell'anima di cera, dà originalità alla fragilità. è la cera che si consuma dopo il peso della fiamma. bella l'immagine "io uomo bambino pantera".la psiche così divisa tra controllo, maturità,infanzia, istinto. siamo così fragili. e ci affidiamo alla "sera". molto bella.» |
Inserito il 12/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "A una certa ora della sera" di Demetrio Amaddeo |
«Stupenda. I versi scivolano fluidi. La farfalla che vive un giorno, le sue ali fragili, ormai arrivata alla sera, alla fine della sua vita così breve. Si parla alla sera, e lei l'interlocutrice. è sera ed è donna, diviene persona con la pelle esile e con il canto fugace e la sensazione di frontiera. Si è arrivati al capolinea. Ed è alla sera che i ricordi tornano alla mente belli come il sole e turbolenti come il vento. Quei ricordi "stesi ad asciugare alla finestra cieca" (bellissima immagine), questa finestra che forse vorrebbe esser cieca per non vedere più questo mondo che si dispera... e la sera diviene la cura, l'unica capace di cullarci e calmarci. Bell'antitesi. Colei che è fine è colei che cura gli affanni.» |
Inserito il 12/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Ed è subito sera"" di Giuliano Esse |
«una poesia fluida che si tiene in equilibrio tra il bene e il male di un amore. descrive le fasi di un amore pian piano spento. ricca di immagini e metafore. bella la figura degli abissi fagocitati, c'è un climax discendente fin dall'inizio che dà il segnale di un cambiamento. Prima l'amore non è che un bacio di spuma, è dolce come il mare senza tempesta, per quanto grigio, perché è già un ricordo, per poi divenire "abissi fagocitati" dove l'amore affoga, dove il corpo affonda. Le strofe si alternano tra le immagini di un amore vivo e un amore appassito. Bellissimo l'ultimo verso. L'amore non era, o forse l'Amore non è, che "la mia morte insonne". L'amore dovrebbe essere assenza di morte, eppure ne indossa la maschera. Stupenda.» |
Inserito il 06/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Conoscendo Laura" di Alessandro Labriola |
«la psicanalisi ci divide in 3: io, superio ed es. Controllo ed equilibrio, ragione e istinto. una poesia mista di psicologia e filosofia, ma anche molto diretta. bella» |
Inserito il 06/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Noumeno" di paolo corinto tiberio |
«sono nata con la neve, in solstizio di inverno.
il mio primo ricordo è legato alla neve.
leggera e dolce questa poesia percorre i ricordi.
non è facile ricordare, non è facile alzare gli occhi alla nostalgia.
ma con l'aiuto della neve, che bussa alla memoria, si assopiscono i dimenticatoi, e il tutto torna con il suo coraggio di esser adulti e di farsi accarezzare dalla neve del passato.
bella» |
Inserito il 06/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Sui sentieri dell'amore" di alias Marina Pacifici |
«bellissima. descritta come l'immagine di una vampira, l'anima più nascosta della donna, quell'anima più desiderata e contorta che gli uomini cercano e da cui fuggono, per poi tornare completamente assuefatti. Ben descritta la figura del fascino della vampira, probabilmente è questa la nuova forma della femme fatale. la poesia è passata dallo Stil Novo a parlare della donna- angelo ad oggi con la donna- vampira. Le strofe si sciolgono nei loro versi, la poesia è fluida e ricca di immagini. Ben descritta è l'anima contraddittoria di chi è adorato e di chi adora in una specie di amplesso tra carnefice e vittima. bella!» |
Inserito il 06/03/2016 da Giorgia Spurio alla poesia "Vampira" di Alessandro Labriola |
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«bella. amore e morte, entrambe sono l'assenza dell'altra, entrambe si completano l'una con l'altra, le due sorelle che per maledizione si compiacciono degli amanti i cui nomi sono incisi sulle lapidi. Le lapidi, vera morte o simbolica, quel gelo nero, quel velo dark, quel senso gotico, che porta gli amanti a non lasciarsi, a soffrire insieme, a consumare amplessi senza speranze con promesse di cui è testimone solo la luna.» |
Inserito il 20/02/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""Noi moriremo insieme"" di Stefano Drakul Canepa |
«A parte che i Trobar De Morte mi piacciono tantissimo da sempre.
Comunque la poesia merita "come sempre".
Gli antichi greci filosofi affermavano che la luce non poteva esistere senza la tenebra, il male non poteva esserci senza il bene, e viceversa.
Ogni azione ha il suo effetto, ogni cosa ha le sue conseguenze, anche impensabili.
Qui si parla della morte delle tenebre, le vere vittime di una fata tradita dal mattino. La notte sarebbe cambiata e così l'aurora, gemelle riflesse sullo stesso specchio. La notte non più nera, non più con lo stesso dolore, tuttavia l'aurora, anche lei, non più uguale e l'amore non più lo stesso.
bella» |
Inserito il 07/02/2016 da Giorgia Spurio alla poesia ""La morte delle tenebre"" di Stefano Drakul Canepa |
«gli ultimi due versi racchiudono il mistero dell'amore, della passione, dell'esser donna. "felicità di esser tuo", l'uomo è felice di esser "posseduto" dalla donna che ama, di esser "suo prigioniero", e in questa prigionia c'è "il profumo di libertà". Libertà e Amore, con le sue gioie e i suoi paradossi. bella» |
Inserito il 16/12/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Crociata" di NicolaGiordano |
«le foglie come metafora di vita e di morte, come metafora di umanità.
quante morti in tutta la nostra Storia... non si possono contare.
quante morti in questo nostro presente... è difficile immaginarlo.
ci sono tante morti... eppure ne vengono ricordate solo alcune.
ma ogni albero piange le sue figlie... in silenzio... e dagli alberi dovremmo imparare.
molto belle la terza, quanrta e quinta strofa.» |
Inserito il 18/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Foglie" di Davide Ghiorsi |
«siamo profondamente feriti a causa di quel terrore che ci sta colpendo da vicino, e che di nuovo ha procurato morte a Parigi.
i versi dei poeti hanno il dovere di cantare le ingiustizie, di denunciare, di sperare, di...
di stare vicini a chi ha nel cuore la sofferenza dovuta da una brutalità che massacra l'umanità, che ferisce la quotidianità.
con semplicità questi versi accorrono alla loro umile missione.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Libertà" di Anonimo Segreto |
«la nostra anima racchiude gioie e dolori. purtroppo la ferita è più profonda quando è procurata dalla follia umana. non so ma fra queste riflessioni ben cucite tra i versi della poesia, ci ritrovo l'orrore per ciò che è successo a Parigi. l'anima del poeta ha bisogno di cantare e di denunciare. è giusto così. questo lampo improvviso, non mi sembra che una metafora al boato, o meglio ai boati, agli spari, che procurano ferite, che uccidono la luce e che rendono il buio. eppure anche se "fiuto" il tema terribile della morte violenta, alla fine, oltre le lacrime, ci vedo della speranza in quella pace avvolta dalla luce. non so se pensare a una pace post mortem, ma forse è anche un'altra pace quella del coraggio e dell'orgoglio. molto bella.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Senza parole" di Eleonora Carullo |
«L'intensità nella brevità: è il vero potere della poesia. siamo tutti sotto schock. la ferita di Parigi è profonda, e in qualche modo ferisce ognuno di noi. Il dolore è silenzioso, lì dove la quotidianità per prima viene colpita, quella semplice fatta di piccole gioie, che sono state dilaniate, di esse non rimangono che detriti alla deriva, lì dove si perdono le lacrime, perché è tanto quel dolore. e quelle lacrime vanno in mare come un fiume in piena, come onde che si tuffano in delirio. questo delirio mi sembra di doppio significato. da una parte il delirio di ognuno di noi a causa dello shock, dall'altra parte il delirio dovuto alla follia umana di chi fa uso della violenza. molto belle le metafore.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "13 novembre" di Maria Pastorelli |
«tutti i poeti cantano l'orrore di ieri... è giusto che sia così. la poesia insegna, la poesia fa riflettere, la poesia incoraggia i cuori a non dimenticare ma soprattutto a non continuare l'errore. questa poesia lo fa con versi dolci e commoventi, con i gesti di un bambino.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Paris" di valentinatortora |
«era gioia, la gioia delle cose di sempre. era Rock, già le Aquile, suonavano gli Eagles. e i giovani, non sono che come fiori, che da bianchi si tingono di rosso scarlatto, il loro sangue, quello dei loro cuori sopra ai nostri. e il calore di sempre si trasforma in incubo, in buio e freddo. la paura è di chi rimane a guardare gli altri, quelli stesi a terra, lì quando più non si pensa neanche al dolore, anche quello ucciso da chi non ha anima. questa ferita di Parigi ci cade addosso, e ci feriamo anche noi. molto bella.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "BATACLAN (il Teatro del Terrore)" di Jibi |
«una dedica a parigi? una dedica al mondo? alla ferita, un'altra, che ci dobbiamo portare addosso... perché sarà l'ennesima cicatrice. C'è un pianto, c'è la paura, c'è il panico, c'è la rabbia, c'è lo shock... tutto così distorto come le corde, come il loro profumo, come il colore scuro che ha il sole. c'è la rottura della quotidianità a cui tanto siamo legati, le piccole cose che si perdono nelle ombre, quelle che le ingoiano. non è la paura della morte a spaventare quanto la sua maschera indossata dall'odio e la violenza, che uccidono la psiche in una notte lunga troppo lunga. e la luna è testimone della follia, è lei a prendersi cura dei nostri segreti sogni che le affidiamo... a lei ci confidiamo, lei, come noi, pallida nel silenzio.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia ""Il volo del silenzio"" di Stefano Drakul Canepa |
«Bellissima poesia. mi si è fermato il cuore. anche io ho un piccolo amico. e appena ho letto il titolo e visto l'immagine... beh, sì, il cuore si è fermato e gli occhi son diventati lucidi. mi dispiace tantissimo... un abbraccio. ma loro, i nostri fedeli compagni, anche loro hanno bisogno non solo di amore ma anche delle nostre poesie. un bene all'anima. loro, chiamati animali, che tanto possono insegnarci, e soprattutto, proprio loro per primi, ci insegnano l'amore.» |
Inserito il 14/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Addio fedele amica" di D’Urso Marino |
«bellissima poesia di denuncia. basta spose bambine. "non potrai mai più librare/risalire e poi planare/ in quei prati di farfalle./Hanno aperto ormai la porta,/c'è il tuo ladro ad aspettarti/ per predare l'innocenza". intensi questi versi.» |
Inserito il 02/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "L'Innocenza col velo" di Maria Vittoria Spinoso |
«parole come foglie. natura come specchio. uomini che parlano inutilmente, parole che ci cadono addosso inutilmente... così le foglie esauste. c'è un tacito accordo, un silenzio in cui scivola la pioggia assorbita dalla terra, che diventa umana, piena di emozioni, così la pioggia diviene ricordo e poi dolore. è così l'anima umana, fragile, si spoglia... ma è una poesia d'amore... amore per la terra, amore per la natura... amore per una donna, per una persona, amore per i suoi occhi, per il suo profumo... per la ricerca eterna di questo amore.» |
Inserito il 02/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Autunno 4" di santo aiello |
«è stupendo il messaggio: gli alberi provano dolore. La natura che tanto ci dona, tanto ci ripaga. La prima strofa ci apre il tormento di una pianta che parla del proprio dolore misterioso, e l'uomo porta con sè passi duri sulla terra, uomini come ombre scure... e il pianto della natura come il rimpianto nel vento, che cerca di consolare le foglie strappate. Personificazioni, introspezione, natura, umanità, emozioni, mistero... bella.» |
Inserito il 02/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia ""Fra le foglie (le piante provano dolore)"" di Stefano Drakul Canepa |
«La brevità nella poesia è un talento, nella brevità di una poesia ci sono il Tutto e il Niente, ci sono l'Universo e il suo Opposto. L'alba, solitamente simbolo di rinascita, sembra l'aurora dei morti con quel fosse negli occhi, con quegli occhi nelle sue fosse. La natura sterile accompagna l'immagine di sterpaglie dove armeggia un falco pellegrino. Sembra un Haiku... cambia all'improvviso. Tutto si concentra nel titolo... il Confine, tema della poesia. Quel confine metafora di questa vita terrena, questa vita in sui siamo soli, confinati. Soli ad attendere un sole di sterilità. bella» |
Inserito il 02/11/2015 da Giorgia Spurio alla poesia "Confine" di Aldo Bilato |
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