«Trovo accattivanti l'uso delle rime e la struttura in ottonari. Quanto al contenuto, so che parecchi Ebrei della diaspora sono contrari all'uso spregiudicato del Sionismo, nato come speranza per gruppetti di quel popolo di tornare nella loro terra d'origine, ma senza ledere i diritti degli Arabi (coi quali, del resto, gli Ebrei sono convissuti pacificamente per secoli in tante parti del mondo) .» |
Inserito il 08/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Freedom for Palestine" di Saldan |
«E' fuor di dubbio che il Tarabella, che devo ancora ringraziare - e lo faccio adesso - per alcuni consigli "tecnici" datimi in bacheca all'inizio della mia "carriera" sul sito, sia una delle principali risorse di "Scrivere. info" (e lo conferma ancora una volta con questa sua poesia) perché, accanto ad una indubbia maestria nel verseggiare, pone una gamma di contenuti mai banali e sempre interessanti, che fanno riflettere non poco, anche quando sono espressi in modo garbatamente leggero.» |
Inserito il 07/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Oggi ancora poesia" di Luciano Tarabella |
«Già alla scuola media il mio insegnante di religione, un sacerdote "illuminato", mi (ci) disse che Inferno, Paradiso e magari anche Purgatorio sono soltanto qui, sulla nostra povera terra.» |
Inserito il 06/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "L'inferno" di Mirella Santoniccolo Mairim14 |
«Bella poesia, concisa e purtroppo veritiera. Mi sono ricordato di quel tale che aveva fatto incidere sulla sua lapide queste parole, ad uso dei passanti: "Io fui quel che tu sei; tu sarai quello che sono" .» |
Inserito il 30/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "L'ultima soglia" di Michele Prenna |
«Questo è un mondo disarmonico, che disdegna le rime, i buoni ritmi musicali, i quadri disegnati con cura... Ma queste cose torneranno, quando ci si renderà di nuovo conto della benefica funzione dell'armonia» |
Inserito il 28/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Tu sei il poeta" di Caterina Zappia |
«Nel Settecento e nell'Ottocento molti turisti stranieri ritenevano Napoli un paradiso abitato da diavoli. Ultimamente c'è stato chi, come Jean- Noel Schifano, ex direttore del centro culturale francese "Grenoble", ha provato a ribaltare questo cliché: Napoli sarebbe un inferno (a causa della pericolosità della sua natura geologica, come Vesuvio, Campi Flegrei, ecc.) abitato da angeli (certo che ci vuole molta pazienza a vivere in determinate condizioni...) . Chissà chi ha ragione» |
Inserito il 27/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Napule è" di Patrizia Mastrilli |
«Credo che l'autore abbia voluto, con sapienza, sottolineare alcuni aspetti negativi del Molise, che però non è, o non era, solo questo: approfitto dell'occasione per ricordare, negli anni Settanta, un'accoglienza estremamente calorosa riservata a me e ad altri due amici a Trivento, con mezzo paese a guidarci per le strade del borgo alla ricerca di un amico molisano del quale non conoscevamo bene l'indirizzo.» |
Inserito il 26/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Amarcord" di Michaelsanther S |
«Più che sui nomi propri, per forza arbitrari, io mi concentro sui cognomi, che indicano la storia di una famiglia e che hanno un'origine comunque motivata. P. S. Per questo forse, sul sito, leggo di rado e poco volentieri le poesie di coloro che usano pseudonimi, perché non mi danno nessuna traccia .» |
Inserito il 23/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Nomi" di Michele Serri |
«Mi piace commentare questa significativa poesia con i versi finali di "Si vide a ll'animale" del grande Raffaele Viviani: "Una è 'a guerra ca ce spetta, e purtroppo l''imm''a fa, chella llà ca tutt''e juorne se cumbatte pe' campa'."» |
Inserito il 20/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Il soldato" di Andrea Corba |
«Innanzitutto ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità di sapere che un'altra persona (addirittura una regina!) è nata un trenta aprile, come me. Quanto a Van Gogh, l'omaggio resogli dalla poetessa è più che meritato: io, ben poco esperto di pittura, quando, ventenne, andai per la prima volta a Parigi, nel 1971, dopo ore e ore di noiosa visita al "Louvre" mi rifeci con l'emozionante visione di alcuni eccezionali quadri del maestro olandese allora esposti nel vicino e piccolo museo del "Jeu de Paume".» |
Inserito il 19/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Amsterdam e Van Gogh il 30 aprile" di Lucia Volpi |
«Ma il poeta esordiente deve mettere in conto che la sua non può essere una "carriera" come un'altra, forse perché le altre sono completamente terrene e la sua ha un qualcosa di "divino"; all'inizio il poeta esordiente dovrebbe essere felice anche incontrando una sola persona che lo apprezza e lo ascolta.» |
Inserito il 18/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Poeta esordiente" di Clara Gismondi |
«In una delle sue poetiche canzoni Georges Brassens diceva più o meno: "I giovani chiamano coglioni i vecchi e i vecchi chiamano coglioni i giovani. L'età non c'entra per niente: quando si è coglioni, si è coglioni!". La poesia del Tarabella è chiara, efficace e ironica, come spesso gli accade.» |
Inserito il 18/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Le biciclette" di Luciano Tarabella |
«Originale poesia, che evidenzia l'origine divina del caffé, che noi cristiani forse non riconosciamo, ma che fu ben chiara nelle menti di quegli Arabi che, distrutti dalla fatica, per primi scoprirono quella pianta miracolosa nella regione di Moka, attribuendole subito il valore di un dono di Dio.» |
Inserito il 13/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "IL caffè divino" di Nicola Melis |
«I luoghi parlano, ma per poterlo fare hanno bisogno dell'intermediazione di un poeta, qual è l'autore di questa minuziosa ed empatica poesia.» |
Inserito il 13/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Trattoria" di Ugo Mastrogiovanni |
«Giustamente la poesia mette in primo piano il vero primo attore del gioco del calcio, il pallone, senza il quale nessuno strapagato giocatore, per quanto campione, potrebbe recitare. Lo aveva capito, ai suoi tempi, mia nonna che, ignorante delle regole, così commentava le immagini di una partita: "Ma che avrà mai fatto di male quella povera palla, dato che tutti la prendono a calci?"» |
Inserito il 07/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Magica palla" di Maria Chiaffarata |
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«Un tempo vi era più romanticismo di oggi anche perché, non a caso forse, la poesia occupava un posto ben più importante e nobile di adesso nelle menti dei giovani e delle ragazze.» |
Inserito il 06/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Come si innamorò mia nonna" di Citarei Loretta Margherita |
«L'incontro con se stessi fa paura, ma la scrittura di una poesia lo fa accadere, in modo lieve, ovattato, soffice, indolore, come (immagino) atterrare affidandosi a un buon paracadute. Poesia semplice e bella, vera.» |
Inserito il 03/05/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Ritagli di poesia" di Claudio Giussani |
«Condivido il contenuto della poesia: troppo spesso noi viaggiamo soltanto con la nostra immaginazione. Eppure, eppure ... a volte basterebbe fare solo un passo per fare cambiare la nostra esistenza: "Il suffit de passer le pont", cantava Georges Brassens.» |
Inserito il 22/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Autostrada " di laura marchetti |
«In un'attenta composizione, dove la scelta delle parole è ben meditata e ponderata, forse l'autore ci vuole fare capire (e io sono d'accordo) che il silenzio del mondo facilita e favorisce i suoni della mente umana.» |
Inserito il 20/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Tutto sta cambiando" di Aldo Bilato |
«Mi piace ripetere un pensiero del poeta francese Paul Valéry, che più o meno è questo: "Il primo verso ce lo deve dare per forza una qualche divinità; gli altri possiamo sforzarci di aggiungerli noi".» |
Inserito il 15/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Non riesco a scrivere" di Sergio Melchiorre |
«Però talvolta chi ha spiccate capacità di sintesi riesce, in bacheca, a esprimere, con pochissime parole, un giudizio più significativo di altri.» |
Inserito il 10/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Bacheca" di Silvia De Angelis |
«La poesia cerca di smascherare alcuni presunti "falsificatori" in modo più che energico, però io sono pienamente d'accordo con il commento di Dalassa: è la fruizione che conta, altrimenti non potremmo apprezzare, che ne so, il manierismo, o l'"art pour l'art". E poi, non diceva forse Fernando Pessoa che "o poeta é um fingidor"?» |
Inserito il 08/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Esercizi di stile" di Nemesis Marina Perozzi |
«E' ben descritta l'invasione di certi vacanzieri di città e di provincia in campagne, colline o montagne che vorrebbero starsene tranquille per fatti loro. Credo che l'autore si riferisca al Molise, una regione vicino alla mia, che conosco un po' e che amo, ma la lamentela si può estendere a tutta l'Italia, come denuncia spesso, a proposito della sua Valle d'Aosta, Giorgio Bocca sull'"Espresso".» |
Inserito il 05/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Lunedì di pasqua" di Michaelsanther S |
«Scriveva il grande Raffaele Viviani nella poesia "'E meglie pariente": "Si 'ncuntre a nu parente avota 'o vico, e gràttate e fa 'e ccorne, ca sta gente, cu 'a scusa ca t'è sango e t'è parente, te leva 'e ppelle 'a cuollo. Si' cu mmico?" Sono d'accordo anche con la nota dell'autore.» |
Inserito il 02/04/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Parenti Serpenti" di Daniele Lapenna |
«Le vite dei poeti abbondano di "sogni", di "chimere" e di "belle donne che non c'erano", e il tutto forse può nascere soltanto dalla loro "solitudine". Il poeta ha saputo rendere tutto ciò in maniera grandiosa.» |
Inserito il 31/03/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "La solitudine" di Gesuino Curreli |
«Secondo me, per apprezzare una poesia, leggendola, bisogna avere una sensibilità non tanto diversa da quella di chi l'ha scritta. Del resto, è un po' così per tutte le attività umane, ed è per questo, forse, che io stento alquanto nell'apprezzare la bellezza di una gara automobilistica o anche di un quadro, di una scultura...» |
Inserito il 16/03/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Il poeta non è nessuno" di Simone Bello |
«Un amico architetto mi disse una volta che, in fin dei conti, non esiste tanta differenza tra architettura e poesia: gli architetti cercano di progettare il benessere del corpo, e di conseguenza dello spirito; i poeti, forse, fanno il contrario.» |
Inserito il 12/03/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Architetto poeta per caso" di Claudio Giussani |
«Ho comprato stamattina una nuova edizione degli "Alcools" di Apollinaire, la cui prima poesia è "Zone". Ebbene, con Milano al posto di Parigi, in questa poesia di Roversi si respira quasi la stessa atmosfera del nuovo che avanza, ricco di suggestioni e di dubbi, in una cornice formale alquanto accattivante, con una musicalità tanto più affascinante quanto più impegnativa da scoprire, costituita soprattutto da nascoste rime interne. Complimenti, davvero.» |
Inserito il 09/03/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Le mura di Milano" di Pietro Roversi |
«Mi hai fatto ricordare un non molto vecchio film di Roberto Benigni, del quale non ricordo il titolo, in cui l'attore, professore di poesia, consiglia ai giovani di scrivere poesie sui più svariati argomenti, come la bellezza della natura, le meraviglie del creato, l'affetto per gli animali, ecc., ma non poesie d'amore, perché quelle vengono bene solo in vecchiaia...» |
Inserito il 06/03/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "L'età ed il poeta" di Citarei Loretta Margherita |
«Forse il sogno intimo di ogni vero artista è quello di non esserlo, perché segretamente egli ambisce a vivere un'esistenza "normale", alla quale spesso viene sottratto dalla tirannia dell'arte.» |
Inserito il 25/02/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Cyrano" di Nikolas Malone |
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