| «Je suis parfaitement d'accord avec ce que F. M. Curzio écrit: le clochard est un autre visage de l'artiste. Il vit matériellement ce que nous, les poètes, vivons dans notre coeur et dans notre esprit: une existence "autre", qui ne poursuit pas les valeurs considérées importantes par la société. La poésie exprime très bien le malaise (et, qui sait, une intime satisfaction) de cet individu.» |
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Inserito il 19/11/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Le clochard" di Jeannine Gérard |
| «Sono rimasto piacevolissimamente sorpreso e letteralmente incantato, affascinato da questa originale tecnica di scrittura (riprendere il verso seguente con le stesse sillabe con cui finisce il precedente), che non si mostra fine a se stessa, ma serve per approfondire, direi quasi al quadrato, i concetti precedentemente espressi. Ecco una tecnica innovativa che riesce benissimo a sopravanzare la rima tradizionale! Indovinato e fine anche l'accoppiamento musicale.» |
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Inserito il 15/11/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Eco (scherzo di rime riprese)" di Silvana Poccioni |
| «E' un bell'omaggio alla milonga, da alcuni definita "la madre del tango", anche se, contrario all'americanizzazione anche di ciò che non è per niente americano, come accompagnamento musicale avrei preferito, semmai, "Alle prese con una verde milonga", di Paolo Conte.» |
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Inserito il 03/11/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Triste Milonga" di mario calzolaro |
| «Il corpo della donna è così mutevole che a volte stentiamo a riconoscere, rivedendola anche dopo pochi anni, la nostra amica, la nostra amata. Ma, dopo lo stupore fisico, se sappiamo leggere nel suo animo, ci accorgiamo rapidamente che è rimasta quella di un tempo, che i pensieri, l'inflessione della voce, i particolari vezzi non sono cambiati.» |
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Inserito il 02/11/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "L'amore ritrovato" di Giuliano Nardelli |
«L'autore ci riporta, con questa nostalgica poesia, ai tempi passati della sua cittadina (del resto ben poco distante dalla mia), quando la vita semplice era la norma.
Mi piace riportare alcuni versi di "Primitivamente", del grandissimo Raffaele Viviani:
" (...)
Quanno voglio fa' 'a vita, vaco 'Acerra.
(...)
Voglio fa' 'a corte? 'A faccio a' gallenella,
spugliato comme sto, comme me trovo.
'A vaco appriesso, veco addò fa l'uovo,
m'o zuco o 'o faccio fritto 'int'a tiella.
(...)
Cient'anne aggi'a campa' 'mmiez'a sta terra:
quanno voglio fa' 'a vita, vaco 'Acerra! "» |
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Inserito il 31/10/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Alla mia Acerra " di Roberto Stompanato |
| «Lo Scorpione è il segno zodiacale più misterioso, intrigante ed erotico che ci sia (sono stato a lungo innamorato, da giovane, di una "scorpioncina"...): cfr. "Il segno zodiacale dello Scorpione nelle tradizioni occidentali", di Luigi Aurigemma, ed. Einaudi, 1976) .» |
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Inserito il 18/10/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Amica del segno dello scorpione" di Tiffany 70 |
| «Penso che la natura comunichi le sue caratteristiche agli uomini che la abitano o che anche soltanto vi permangono per un po' di tempo, e la Sardegna, isolata splendidamente in mezzo al mare, terra anziana senza vulcani e a rischio terremoti praticamente zero, dona all'uomo, oltre ad un senso di pace, anche quello di stabilità, di assenza di improvvise e sgradevoli sorprese.» |
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Inserito il 14/10/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Terra selvaggia =SARDEGNA=" di noemi87 |
| «A volte abbiamo l'impressione che i luoghi ci parlino solo perché furono frequentati da noi e dalla persona che amammo; sembra quasi che un'impalpabile essenza si sia distaccata da ciò che fummo un tempo, e continui a vivere lì, su quei muri, per sempre. La poesia è chiara ed efficace.» |
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Inserito il 08/10/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "I luoghi " di Shelly Nicole Del Santo |
| «I delicati e perfetti endecasillabi della quartina centrale e dei due versi finali riescono a fare parlare con finezza i ciottoli della piazza, dando con grande sensibilità un'anima alle cose.» |
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Inserito il 06/10/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Rizzada " di Michele Prenna |
| «"Non c'è nulla per noi di temibile nella morte e non può essere infelice ciò che non esiste, e non vi sarebbe differenza se ancora non fosse nato in alcun tempo, dal momento che la morte immortale ci strappa la vita mortale" (Lucrezio, "De rerum natura") .» |
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Inserito il 25/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Dopo la vita il nulla" di Gesuino Curreli |
| «Ho l'impressione che la proverbiale avarizia della gente ligure sia qui vista sotto un altro aspetto, e cioè come umiltà e consapevolezza della pochezza dell'essere umano.» |
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Inserito il 19/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Liguria" di Aldo Bilato |
| «Il noto scrittore portoghese Antonio Lobo Antunes ha costruito un intero romanzo, "La morte di Carlos Gardel" (ed. Feltrinelli), sulle vicende di un uomo e di una famiglia praticamente distrutti dalla vita, che riescono a trovare un po' di consolazione ascoltando i vecchi struggenti tanghi del mitico cantante argentino violentemente scomparso all'apice del suo successo, disegnando un'atmosfera simile a quella che si respira in questa evocativa poesia.» |
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Inserito il 14/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Tango per carne antica" di Amara |
| «Incuriosito dal titolo, desideroso di scoprire cosa non è poesia, ho letto questa composizione. Ebbene, proprio io che cerco (cerco soltanto) di applicare un po' di tecnica nelle mie creazioni, mi sento di dire che questa è invece una vera poesia: di fronte a cotanta sincerità, semplicità ed umiltà la tecnica può benissimo passare in secondo piano.» |
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Inserito il 14/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Non è poesia" di Nutellina Cinzia Pallucchini |
| «E' davvero molto erotico il ritratto di questa novella Lolita, anche se la forma scelta mi fa più pensare ad un poema in prosa che ad una poesia vera e propria.» |
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Inserito il 08/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Copula a di venire" di omissam |
«Tutto inghiotte la vita, tutto il mare
(ed un poco di rima non fa male) .» |
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Inserito il 05/09/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "04- 09- 10" di Aldo Bilato |
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| «Con questi versi, di una chiarezza e di una purezza esemplari, la poetessa si addentra nei meandri della potenza della "presenza assente", dotata a volte di una forza psichica ben più forte di quella di tante "presenze presenti" . E' davvero, come leggo in bacheca, un bel lavoro.» |
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Inserito il 31/08/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Immagine" di luisella |
| «Mi sono piaciuti soprattutto i versi "possono così rianimare / ogni cosa che in loro muore", anche se penso che forse potrebbe non essere proprio così: la cosa in loro potrebbe vivere con una tale forza che chiede uno sfogo attraverso la scrittura di qualche verso, per alleggerire la tensione. Amo comunque molto il modo di scrivere di questa poetessa, semplice, diretto, chiaro, cristallino, da tutti comprensibile.» |
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Inserito il 13/08/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Ai poeti" di luisella |
| «Prendendo forse lo spunto dai famosi "Exercices de style" di Queneau, capace di ricreare la stessa scena in cento modi diversi, nonché, probabilmente, dai "Pastiches et Mélanges" proustiani, in cui Marcel si divertiva a fare il verso ai letterati più in vista del suo tempo, il nostro poeta cerca di imitare lo stile di alcuni colleghi del sito, con accettabili risultati. Il fatto stesso di voler ricreare lo stile di altri poeti dimostra l'interesse e l'amore per la loro opera.» |
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Inserito il 24/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Esercizi di stile - 4 - per Sanzi E" di Omero Sala |
«Poesia davvero estremamente fantasiosa, per cui mi complimento con l'autore, il quale, essendo, credo, molto giovane, avrà piacere, immagino, di sapere che la sua idea del "becchino crepato sul posto di lavoro" gli era già stata "rubata" una cinquantina di anni fa dal grande poeta- cantautore francese Georges Brassens, nella sua "Les funérailles d'antan":
"L'autre semaine des salauds à cent quarante à l'heure
Vers un cimetière minable emportaient un des leurs
Quand sur un arbre en bois dur ils se sont aplatis
On s'aperçut que le mort avait fait des petits" .» |
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Inserito il 17/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "E... strema, l'unzione dei palmi" di luigi88 |
| «Se non erro, questa bella poesia parla dei ricordi volontari, di cose che magari ora non hanno più alcuna importanza per noi, e che per questo è sempre più difficile riportare alla superficie. Ma poi ci sono anche i bergsoniani, i proustiani ricordi involontari che, proprio come un vulcano solo assopito, improvvisamente, senza che noi possiamo farci niente, si ridestano, per conquistarci e quasi travolgerci sotto il loro peso.» |
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Inserito il 15/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Quiescenza" di Silvana Poccioni |
| «Sono d'accordo parzialmente con quanto sostiene il poeta: la poesia migliore non è quella fatta di parole pompose e incomprensibili ai più, ma di termini accessibili, solo che essi devono poi trovare una veste adeguata all'arte che vogliono esprimere, fatta, perché no, anche di endecasillabi; se tutti fossero capaci di usarli, e qui mi riferisco al commento della signora Caruso, perché non lo dimostrano ogni tanto?» |
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Inserito il 12/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Poesia per forza" di Turan |
| «Rimango sempre piacevolmente impressionato, come anche in questo caso, dalla poesia di questa valida autrice, che magari non sarà portatrice di una tecnica molto raffinata, ma che fa emergere, nelle sue composizioni, una dote ancora superiore, l'assoluta semplicità e sincerità. So che la poetessa è umbra, ed io, campano dal lato paterno e marchigiano da quello materno, muovendo, con il suo permesso, il mio braccio del sud e quello del nord, la stringo in un virtuale ma caloroso abbraccio di stima e di simpatia.» |
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Inserito il 12/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Aspettandoti, amore mio" di Citarei Loretta Margherita |
| «Vejo que sou o segundo a gostar desta triste, mas aberta ao futuro, poesia portuguesa, apesar da bandeira espanhola da redaçao...» |
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Inserito il 09/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Apesar de você Nonostante te" di daniela di mattia |
| «Direi che non c'è niente di strano in tutto ciò: la gente si divide in gruppi, e la massa (anche forse per un errato concetto di poesia inculcato dalla scuola) non ama la poesia, come del resto io non amo le riunioni di condominio, i trattati di ingegneria, i discorsi dei politici, i comici che non sanno far ridere, eccetera, eccetera, eccetera.» |
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Inserito il 04/07/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Poeti " di Daniela Ferraro |
| «Il poeta ha voluto abbellire un detto napoletano molto prosaico ma, non se ne abbia a male l'autore, secondo me molto più efficace: " 'A vita è 'n'araputa 'e cosce, 'na calata 'e pesce e 'na 'nzerrata 'e cascia" .» |
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Inserito il 27/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Filosofo... o prosaico" di Ezio Grieco |
| «Come dice Enio in bacheca, musica e poesia vanno a braccetto, ed è per questo che, anche in Italia, dovrebbe diffondersi l'abitudine di musicare poesie famose (e, perché no, ogni tanto anche qualcuna delle nostre..., come avviene, con successo, all'estero (per esempio in Portogallo con Pessoa e in Francia con Apollinaire, Verlaine, ecc.) .» |
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Inserito il 21/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Attraverso la musica " di Calogero Pettineo |
| «Bella metafora: c'è chi nasce con l'asta incorporata (altro che camicia!) e chi, come me, va ad urtare anche contro i minimi sassolini sul selciato...» |
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Inserito il 20/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "A proposito di muraglie" di Silvana Poccioni |
| «Non bisogna mai abbattersi troppo. Di solito, tranne qualche eccezione (Rimbaud, che ne so), i poeti (e le poetesse) non sono mai stati degli uomini o delle donne bellissimi, ma hanno compensato questo loro difetto con il grande dono di saper scrivere, chimera per la maggior parte delle persone.» |
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Inserito il 18/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Uomo di serie b" di Jimbe84 |
| «Rivedere una fotografia di trenta, quarant'anni fa, di una ragazza che sorride perché magari noi avevamo saputo farla sorridere, ci inietta di tanto in tanto ancora un po' di ottimismo per la vita.» |
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Inserito il 12/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Spero sia felice" di Claudio Giussani |
| «E' un problema matematico: esiste la possibilità di riscrivere inconsapevolmente, con le stesse parole, quanto è stato scritto da altri, in altro luogo e in altro tempo? Secondo Borges sì: il protagonista di un suo famoso racconto riscrisse, senza saperlo, tre o quattro secoli dopo ed in Francia, il "Don Chisciotte" di Cervantes.» |
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Inserito il 10/06/2010 da Antonio Terracciano alla poesia "Sotterfugi" di Pino Tota |
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