3’939 visitatori in 24 ore
 144 visitatori online adesso




Pubblicare poesie Pubblicare poesie
Pubblicare poesie

Le #parole nelle poesie
Alba Amicizia Amore Anima Bambino Cielo Coraggio Cuore Delusione Desiderio Destino Donna Emozione Felicità Gioia Giorno Illusione Libertà Luce Luna Madre Malinconia Mano Mare Memoria Morte Natura Nostalgia Notte Nuvola Occhio Pace Paura Piangere Profumo Rabbia Ricordo Sentimento Serenità Sogno Sole Solitudine Speranza Stelle Tempo Terra Tristezza Uomo Vento Vita


Visitatori in 24 ore: 3’939

144 persone sono online
Lettori online: 144
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’070
Autori attivi: 7’474

Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
Chi c'è nel sito:
Club Scrivereadrianab Messaggio privato
Vi sono online 1 membri del Comitato di lettura

_



Seguici su:



Ottobre 2024  
do lu ma me gi ve sa
1 2 3 4

Raccolte di poesie Raccolte di poesie
Nuovi orizzonti di Alberto De Matteis
Viento y fuego di Arelys Agostini
Minuzzoli di pane 2 di Berta Biagini
Sonetti Arcanici di Franco Scarpa

SpiegaPoesie riproposte
La fuga di Michelangelo La Rocca
Mio di Giorgia Spurio
Io faccio ‘a guerra (lingua napoletana) Sociale di Peppe Cassese
Nel cuore di una vergine di Pierfrancesco Roberti
Disegni d’edera di rosanna gazzaniga
Ma che te credi...! di carla composto
Parole di Stefano Acierno
Ti invidio di Silvana Poccioni
Da un libro di poesie di giuseppe gianpaolo casarini
Andrea e giulia di Pierfrancesco Roberti

I 10 autori più recenti:
Poeta Lorenzo Vecchia: 1 poesie
Poeta Emanuele Gentili: 1 poesie
Poeta Pinkrosy: 12 poesie
Poeta Giangiacomo: 1 poesie
Poeta Riccardo Bonafede: 2 poesie
Poeta Sicilnino: 1 poesie
Poeta Luciano Vacca: 4 poesie
Poeta stefcap: 1 poesie
Poeta MaatGohl: 1 poesie
Poeta Zarathustra revenant: 1 poesie

Autori del giorno
Autore del giorno Lara
(30 Aprile 2019)
Autore del giorno Demetrio Amaddeo
(29 Aprile 2019)
Autore del giorno Danilo Tropeano
(28 Aprile 2019)
Autore del giorno Lara
(27 Aprile 2019)
Autore del giorno Francesco Rossi
(26 Aprile 2019)
Autore del giorno Mauro Santi
(20 Marzo 2019)

Autori del mese
Autore del mese Silvia De Angelis
(Giugno 2019)
Autore del mese Amara
(Maggio 2019)
Autore del mese Saverio Chiti
(Aprile 2019)
Autore del mese Franca Canfora
(Gennaio 2019)
Autore del mese Andrea Palermo
(Dicembre 2018)
Autore del mese Cinzia Gargiulo
(Novembre 2018)






Pubblicità
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.

Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi

Responsabilità sociale
Pubblicare poesie

Trovati 1032 commenti di Antonio Terracciano

Commento n° 222
«I numerosissimi nomi dati a Dio dalla religione ebraica ci lasciano forse intuire che a creare il mondo così com'è non fu il Dio principale, ma che Egli si limitò semplicemente, per pigrizia, a delegare un suo clone, una sua emanazione subordinata e pasticciona: chi crede nella creazione divina potrebbe così abbastanza razionalmente venire a capo del paradosso di un mondo così imperfetto anche se creato da un Ente perfetto.»
Inserito il 09/04/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Trenta denari" di Massimo Franceschini  

Commento n° 221
«Vedo riflessa in questa poesia l'immagine d'ogni vero poeta. "Traduttore è traditore", si usa dire, a ragione, ed il poeta, che si sforza di tradurre in parole poetiche, ma pur sempre parole, l'essenza della realtà, la tradisce per forza. "O poeta é um traidor", potremmo dire, parafrasando Pessoa.»
Inserito il 03/04/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "I mestieri del traditore" di omissam  

Commento n° 220
«Apprezzo molto il contenuto, lo stile e anche l'uso del lessico di questa bella e sentimentale poesia. Se il poeta me lo permette, però, farei qualche aggiustamento ortografico, a partire dal titolo, togliendo qualche apostrofo superfluo. "Io 'e te" significa "Io di te", mentre immagino che il poeta volesse usare una semplice congiunzione, e allora in quel caso gli sarebbe convenuto scrivere proprio come in italiano.»
Inserito il 31/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Io e te" di Andrea Sbarra  

Commento n° 219
«Usando prevalentemente musicali quartine di ottonari, il poeta compie una saporita rivisitazione dei famosi capricci del tempo atmosferico di marzo. Inoltre, particolare non di secondo piano, usa un dialetto finalmente ben scritto (ci sono purtroppo troppi partenopei che si dichiarano innamoratissimi della loro città e che invece cominciano a offenderla proprio scrivendo alquanto male il suo dialetto) .»
Inserito il 22/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "’O mese ‘e marzo" di Andrea Sbarra  

Commento n° 218
«Pochi, purtroppo, sono immuni da queste negative esperienze. Forse il modo migliore per superare il trauma è quello di ragionarci ("filosoficamante") sopra, come fece il grande poeta in musica Georges Brassens il quale, dopo che un ladro penetrò nella sua abitazione, scrisse "Stances à un cambrioleur", che dice più o meno così: "Tu hai risparmiato, sdegnato, il brutto ritratto che mi avevano regalato per il mio compleanno. Che bravo critico d'arte saresti! Ciò che m'hai rubato non poteva finire in migliori mani. Del resto io, se non avessi incontrato il successo, sarei potuto diventare il tuo complice, chissà! Ma non credere d'avere il diritto di ritornare, perché la minima recidiva abolirebbe il fascino, e lasciami un buon ricordo! "»
Inserito il 19/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Ladri" di Paola Galli  

Commento n° 217
«Con la sua consueta elegante scrittura la poetessa ci regala un perfetto ritratto di Mantova: le sue sensazioni, molto più raffinate delle mie, equivalgono comunque a quelle che la città mi fece provare in quell'unica giornata in cui la visitai (ho prosaicamente ancora davanti agli occhi soprattutto le zucche esposte come regine sui tavolini esterni dei ristoranti) . Il fascino di Mantova, come quello di Ferrara, o di Parma, ecc., deriva forse soprattutto dal suo vecchio ruolo di piccola capitale, destinata a fasti che non si sono rinnovati nelle epoche recenti, ma che hanno lasciato un fascino indelebile che tuttora si aggira per la città.»
Inserito il 15/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Mantova skyline" di carla vercelli  

Commento n° 216
«In modo semplice ed essenziale il poeta pone qui bene l'accento sulla "malattia" tipica dei poeti e dei sognatori, quella di perdersi in chiacchiere e in fantasticherie, privilegiando il loro particolare mondo spirituale a discapito della materialità, che alla fine vince sempre nella vita.»
Inserito il 10/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "L'attimo fuggito " di Michele Prenna  

Commento n° 215
«Conosco abbastanza Agropoli per potere affermare che chi ha scritto questa poesia ne ha fatto un ritratto scarno ed essenziale, ma completo, alquanto corrispondente alla cittadina stessa. La scelta stilistica di alternare ottonari a versi di tre sillabe, sempre molto ben rimati, allunga, se così si può dire, la spigolosità della poesia, che ben si abbina a quella della regina del Cilento e dei suoi abitanti.»
Inserito il 07/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "La Mia Terra" di Rosario Arundine  

Commento n° 214
«Questo nuovo e valentissimo autore ci fornisce un chiaro esempio di come, secondo me almeno, andrebbero scritte le poesie d'amore, alimentate spesso da un miscuglio di gioie e di pene. In tre perfette quartine di endecasillabi sciolti, la poesia ci fa assistere all'incontro delle due anime gemelle presso un Arno indifferente, tanto simile alla più famosa Senna di Apollinaire che continua a scorrere flemmaticamente sotto il Pont Mirabeau.»
Inserito il 03/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "L'Arno al Girone" di il francescano  

Commento n° 213
«Simpatica poesia, in cui colgo anche un tono leggermente satirico. Interessante pure l'aspetto tecnico, con versi rimati sempre allo stesso modo. Fossi stato io a scriverla, avrei solamente modificato il primo verso in "Vogliono diventare ballerine", per non alterare la struttura endecasillabica di tutto il resto della poesia (ma è solo un'impressione personale, e l'autore è pregato di non tenerne assolutamente conto) .»
Inserito il 03/03/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Stelline" di Paolo Buzzacconi  

Commento n° 212
«Sono anch'io convinto che la nebbia renda la nostra dimensione più spirituale (non per caso i popoli del nord sembrano possedere più intensamente questa qualità, a differenza di quelli del sud, troppo solari e quindi con spiritualità soprattutto esteriore) . Ha ragione il poeta quando scrive "Se hai occhi tu puoi vedere": anche qui si tratta di occhi interiori, che si affinano in presenza della nebbia della natura o di quella personale, come nel caso della cecità (di Borges, per esempio) .»
Inserito il 28/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Brescia " di Marcello Esposito  

Commento n° 211
«La poetessa esprime, con chiarezza e semplicità di linguaggio, almeno tre concetti comuni, penso, a tutti noi grafomani: l'amore per le nostre sia pur modeste opere, il rendersi conto che alcune poesie rappresentano esperienze per noi ormai concluse (e queste ci fanno uno strano effetto einsteiniano, dandoci l'impressione di essere delle stelle ormai spente, i cui raggi luminosi però sono visti attualmente sulla terra) e la consapevolezza pirandelliana che anche l'opera letteraria, come la nostra immagine, è "una, nessuna e centomila" .»
Inserito il 26/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Mi piace ciò che scrivo " di Teresa Tarantino  

Commento n° 210
«Questa poesia, in insolita ma piacevole e indovinata forma di lettera, mi ha fatto fare una riflessione. Pubblicare una poesia (vestirla con le parole non sempre più appropriate) è un po' come uscire di casa (vestirsi con abiti che non sempre ci soddisfano pienamente, e soprattutto le signore ne sanno qualcosa!)
Come la persona comune ha comunque bisogno di farsi vedere all'aperto ("go out") , così il poeta ha l'indomabile necessità di rinchiudersi dentro un libro o lo schermo di un computer ("enter") .
»
Inserito il 19/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "(lettera) la consistenza poetica (enter) " di Aldo Bilato  

Commento n° 209
«Il poeta aggiunge un altro delicato tassello alle storie della sua Pescara. Con notevole perizia linguistica, egli coglie anche il luogo di origine (le montagne abruzzesi) della vecchia invalida che, come quasi tutte le persone che vedono per la prima volta il mare, non può opporre resistenza al suo fascino, e se ne lascia passivamente impregnare, forse perché esso ci riporta all'origine di tutte le specie viventi, e quindi anche della nostra. Ecco, quando le poesie in versi liberi sono scritte come questa, sono un vero spettacolo per gli occhi e per la mente.»
Inserito il 17/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "La donna che non aveva mai visto il mare " di Hariseldom  

Commento n° 208
«Splendido Leotta Michele (e lo conferma anche in questa poesia) è uno dei pochi poeti che, pur non usando tecniche particolari, è capace di arrivare immediatamente e vigorosamente al cuore del lettore. Come una persona bellissima fa risaltare la sua bellezza anche se è vestita di stracci, così l'animo di Michele è talmente nobile da non avere bisogno d'ori né d'orpelli per emergere, e direi quasi debordare, dai suoi semplici versi.»
Inserito il 11/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Se vuoi, parlane con me amica mia " di Splendido Leotta Michele  

Commento n° 207
«Ottima prova d'esordio per questo nuovo autore del sito (ma non nuovo, credo, alla pratica poetica): possiamo gustare quattro romanticissime quartine sorrette da un'accurata tecnica che rende perfetti gli endecasillabi sciolti.»
Inserito il 09/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Mi richiama la sera " di il francescano  

Commento n° 206
«La poesia è bella, ma volevo riferirmi soprattutto alla nota. Non conoscevo quel pensiero di Vecchioni, ma ora capisco che voleva essere senz'altro polemico nei confronti di quello del poeta portoghese Fernando Pessoa ("Scrivere lettere d'amore è ridicolo") . Anch'io mi sono posto molte volte questa domanda, giungendo alla conclusione che ciò che conta è lo stile: se esso è limpido, armonioso e non convenzionale come in questa poesia, il rischio del ridicolo scompare.»
Inserito il 06/02/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Scrivo" di Antonella Scamarda  

Commento n° 205
«Hariseldom appartiene a quella categoria di scrittori (come Svevo per Trieste, come Bassani per Ferrara, come Joyce per Dublino) capaci di dedicare l'intera loro opera a svelare i segreti della propria città. Tassello dopo tassello, il nostro poeta compone l'immagine di una Pescara variegata e spesso inaspettata, con pennellate talvolta impressionistiche e talaltra metafisiche. Inoltre, egli ci dà un chiaro esempio di come si possa fare poesia pregevolissima usando con maestria i versi liberi. Continua, Hariseldom, a pescare nelle mille sfaccettature della tua Pescara! Noi, lettori ammirati, vorremmo che questa pesca prodigiosa non avesse mai fine.»
Inserito il 19/01/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "La donna della panchina " di Hariseldom  

Commento n° 204
«Bella questa poesia, che esprime, in un dialetto veneto abbastanza comprensibile a tutti, l'emozione di colui che, se non erro nell'interpretazione, vede per la prima volta il mare: questi, più o meno, dovettero essere i pensieri di un venditore di frutta della mia cittadina che, pur distando essa solo una quindicina di chilometri dal mare, lo vide, dicono, per la prima volta a vent'anni di età, nel dopoguerra. L'eccitazione della scoperta di un elemento nuovo è benissimo resa soprattutto dal meraviglioso stupore dell'ultimo verso: "Il mare mi ha guardato. "»
Inserito il 15/01/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "Vedù 'l mar" di silvio tommasini  

Commento n° 203
«In questa triste e sincera poesia la poetessa trova il coraggio di fare onestamente i conti con se stessa, con il decadimento del corpo femminile, spesso più accentuato e rapido di quello maschile. L'età che avanza, comunque, è una condanna per tutti, e questa composizione mi ricorda tanto un tango argentino, "El ultimo round", che amo riascoltare ogni tanto: un uomo decide di ritirarsi prima dell'"ultimo combattimento", quando si accorge di essere diventato ormai indifferente alle attenzioni delle "minas", delle ragazze.»
Inserito il 12/01/2012 da Antonio Terracciano alla poesia "L'aiuola " di luisella  

Commento n° 202
«Con parole semplici e indovinate il poeta è riuscito ad esprimere quello che, anche secondo me, è l'essenza della poesia, cioè un'armonia di parole che, dettata dal sentimento, una volta preso il volo, proprio come un aliante non ha bisogno di essere continuamente alimentata, ma procede per inerzia in delicati voli sopra la realtà sottostante.»
Inserito il 22/12/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Il dolce scandire di rime" di Salvo Scamporrino  

Commento n° 201
«Il poeta, in questa ben costruita poesia, nel suo simpatico dialetto campano meridionale mi ha fatto ricordare un amico di gioventù che, al bar, metteva effettivamente cinque o sei cucchiaini di zucchero nel caffé perché, tanto, non si pagava nulla di più... Eppure, questo amico era di famiglia parecchio benestante, e ciò mi induce a pensare che il vizio di approfittare delle cose a disposizione non ha forse tanto a che fare con un'effettiva povertà, ma probabilmente con ataviche tradizioni familiari.»
Inserito il 08/12/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Astrignimmo 'a curreja -stringiamo la cinghia-" di Catello Nastro  

Commento n° 200
«In questa cupa poesia, addolcita qua e là da alcune divagazioni ben congegnate, temo che il valente autore abbia detto ciò che davvero ci aspetterà: un qualche dio oscuro si presenterà a noi e, come un sacerdote infernale, ci sposerà per tutta la vita (per tutta la morte) con l'anoressica ma insaziabile Signora.»
Inserito il 03/12/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Tutto d'un fiato " di Michele Tropiano  

Commento n° 199
«La poetessa fa un'interessante riflessione. Portiamo con noi, per tutta la vita, delle lettere e dei numeri, che ci segnano e ci condizionano. I numeri più evidenti sono quelli della nostra data di nascita o di particolari eventi che ci hanno toccato. Poco considerato, ma ugualmente emblematico, è il numero civico che ci ha visto nascere o, comunque, risiedere per un lasso di tempo significativo.»
Inserito il 24/11/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Il mio punto d'origine " di hy ju  

Commento n° 198
«Leggendo questa efficace e pure originale poesia, non ho potuto però fare a meno di accostarla alla "Palomma" di Armando Gill (Michele Testa), autore di famose canzoni napoletane, che la poetessa, molisana mi pare, conoscerà senz'altro: "Palomma palomma che vuole / Cagnanno 'nu sciore pe' 'n 'ato / Si truove quacche sciore avvelenato / Fernisce 'e vulà. "»
Inserito il 20/11/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Donna falena " di Silvana Poccioni  

Commento n° 197
«A proposito della nota, "Il était encore en vie (envie) ", oltre che come "Egli era ancora in vita", si potrebbe effettivamente intendere anche come "C'era ancora invidia", ma, essendo stata la "chanson" composta dai suoi soldati, che non credo brillassero troppo (allora come adesso) per raffinatezza, c'è da propendere per la prima versione...»
Inserito il 19/11/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Lapalissiana prima (e ultima si spera)" di Michele Tropiano  

Commento n° 196
«Non sono un buon critico, e generalmente non amo molto le poesie non in rima. Ma leggo sempre volentieri questo poeta, e qui dico, una volta per tutte, che anche in questa prova, per l'ennesima volta, egli riesce, con il suo stile sempre alquanto personale, ad immergerci in un'atmosfera fiabesca ed onirica, quasi sospesa nel tempo, che non può non avvincere un lettore minimamente sensibile, anche prescindendo dal significato preciso di queste composizioni.»
Inserito il 19/11/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Mi ricordo quei giorni a Camelot " di Hariseldom  

Commento n° 195
«E' un buon tentativo di fare assaporare con la mente il mitico sapore del ragù napoletano e, anche se non sono d'accordo con alcune scelte ortografiche, porrei questa poesia quasi allo stesso livello di quella famosa di Eduardo che, cinquant'anni fa, campeggiava sulla parete di un allora famoso ristorante economico di Piazza Municipio, dove, bambino, mi recavo talvolta con i miei genitori:
" 'O rraù
'O rraù ca me piace a me
m''o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
Io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel''a miezo st'uso.
Sì, va buono: cumme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice? Chest'è rraù?
E io m''o mmagno pè m''o mangià...
M''a faje dicere na parola?
Chesta è carne c''a pummarola"
»
Inserito il 06/11/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "’O Rragù" di Pasquale Lettieri  

Commento n° 194
«Diciamo la verità. Le corse (automobilistiche e motociclistiche) d'oggidì equivalgono ai tanto deprecati spettacoli dei gladiatori dell'antica Roma (definitivamente scomparsi) ed alle corride spagnole (in via di estinzione) . Il leone ed il toro sono stati sostituiti dalla velocità, questa "bestia feroce" di origine futurista e, perché no, fascista. In particolare, i romagnoli e i pesaresi (ne so qualcosa perché sono pesarese, come Valentino Rossi, da parte di madre) si lasciano facilmente e spesso sconsideratamente attrarre da questo mito, con i risultati che ne possono derivare... Per uscire indenni da tali competizioni, per me assurde, occorre, sì, tanto coraggio, ma anche tanta intelligenza (e ciò valeva anche per gladiatori e toreri)»
Inserito il 29/10/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "Se, allo sperpero di morire giovani " di malaluna  

Commento n° 193
«Tra le varie funzioni della pioggia, c'è anche quella di essere messaggera degli dei della poesia. La bella composizione affronta inoltre con garbo un atro tema peculiare ai poeti: quello di fermare in qualche modo le prime due o tre parole, il primo verso di quella che poi, con calma, a tavolino diventerà una poesia.»
Inserito il 26/10/2011 da Antonio Terracciano alla poesia "La pioggia sferza fitta" di Omero Sala  

Precedenti 30Successivi 30

1032 commenti trovati. In questa pagina dal n° 222 al n° 193.



Lo staff del sito
Poesie su Internet
Cerca un autore od una poesia

Accordo/regolamento che regola la pubblicazione sul sito
Le domande più frequenti sulle poesie, i commenti, la redazione...
Guida all'abbinamento di audio o video alle poesie
Legge sul Diritto d'autore (633/41) - Domande e risposte sul Diritto d'autore - Cookie policy
Se vuoi mandarci suggerimenti, commenti, reclami o richieste: .


Copyright © 2024 Scrivere.info Poesie Poesie erotiche Poesie d'amore Nuovi poeti Poesie scelte Poesie sulle donne AquiloneFelice.it