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Vacanze
Le 756 poesie pubblicate sull'argomento 'Vacanze' Poesie sulle vacanze |
Tra un fiordo e una baia
il Connemara da scaltro baro
mescola e taglia carte
geografiche di paesaggi
dalla montagna al mare
dalle foreste di conifere
alle sabbiose spiagge
Laghi torbiere acquitrini
si dilungano in muretti
affollati di brucanti
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Si va dalle camelie a Pallanza
in un giorno di fine marzo
un'escursione lacustre
regala piacere squisito.
Non è la prima volta
ma come accade all'amore
il ripetere giova
ché mai bastano fiori.
C'è sole velato di
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Anima candida ed altera,
or ti lasci dolcemente cullar
come un'infante, tranquilla e serena,
sembri docile e remissiva, ma se il mar
d'accordo col vento ti vuol stuzzicar
tu anima altera t'alzi ti gonfi tutta
e sembri dir "ci sono anch'io
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Domina il declivio ove s’adagia il quartiere gitano
la luce fortificata della rosata cittadella reale
Ornamenti di stucchi come trine e merletti
sbucati dai cassettoni dei soffitti su archi moreschi
si incede regalmente a testa in su come favorite e
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Nel paese
profumo di legna bagnata.
Per la strada
cappotti affumicati
lasciano tracce di camino.
Viale Roma,
i locali suonano
accompagnando le note
con strumenti musicali,
mentre i bar
lasciano scie di caffè e cioccolato.
Che dolce
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Misteriosa e irresistibile
Terra
culla di antiche
civiltà in cui il
Sole è il re e la Luna la regina.
Al suono di flauti ti ho conosciuto
e semplicemente
mi affascinato e innamorato.
Di questa terra ho portato in
cuore ...
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Ogni tanto
mi piace galleggiare
in quello spazio dove il tempo
indisturbato
nella quiete giace.
Variopinte
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Settecentesche ornate visioni
confluenza di comunicazioni e fiumi
un lago tiepido in lontananze verdi
Klagenfurt città elegante e tranquilla
scalpita piano sotto la statua di Maria Teresa
Bulbi barocchi decorano edifici pastello
le finestre
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| Il calmo e romantico battito del cuore
stabilizzava i tumulti dell'anima
in solluchero per cotanto mare
al cospetto d'onde enormi
spaziavo con lo sguardo
tronfio d'esser corpo di falesia
le mani e le mie gambe inermi
vagavano sui dorsi di
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| nebbioso giorno,
alla calura e l'afa,
guardar il sole cocente,
su questa sabbia rovente
dai granelli luccicanti,
le onde battere sul mio corpo,
a tratti brividi poi calore
di quella sensibile
andatura del mare,
a me che natura ha dato
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| Son attimi dolci
vissuti, amati
di gioventù impregnati.
Momenti intensi
che dolci serate di stelle e di fate
son pronte a destare.
Canzoni lontane
tra birre e risate
risuonano, echeggiano
mi vibrano dentro.
Son parte di me,
di mare
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| Miro la collina
di austeri pini
e nodosi ulivi
ammantata.
Dalla cima svetta
maestoso, squadrato,
dalle mura
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| L'odore di cera
E pollo arrosto e broccoli
Armonia di odori
Di sapori sempre uguali
Sparsi tra le mura
Che racchiudono vite e amori
Gelosie e lacrime
Finestre aperte nel cortile da dove entra
Il rintocco delle campane
Nel far della sera
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| Arrivava il circo
con i suoi pianti,
i suoi sorrisi.
Arrivava una ventata
di libertà,
sogni e stelle
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| Bella donna Parigi!
Deliziosa e complicata
che non si concede subito
Seguir e corteggiar la devi
sui lunghi boulevard alberati
e fra i bistrot saturi
di giovani speranze
Ti perdi ad odorare crepes?
Lei indica rues inerpicate
tra colorati
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| Rossa, blu,
con tante stelline,
con i colori dell'Italia,
in una piazza grande
sventolano le bandiere in alto.
Sono i colori del tuo cielo
che mai più rivedrò
su quel lembo del mio mondo.
Guardo per l'ultima volta
i tre archi che
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| Non so perché mi sono ritrovata qui
sò che un'attrazione fatale
mi ha guidata
un borgo medioevale
arroccato sulla roccia
sguardo ammaliato
che ripercorre epoche lontane
di maghi
streghe
riti magici
amuleti
antiche
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| A quale sole hanno rapito il bagliore
Gli sguardi stupiti dei bambini
E le sottili mani delle madri
Da quale quercia hanno avuto tanta forza
Gli occhi di un padre piegato dalla fatica
Quale nobile e mal celata fierezza portano
Di che pazienza
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| E' a questa terra,
alla quale sono legato
con un sottilissimo filo di sangue,
che torno con il mio carico di memorie
organizzato nei mie lunghi pellegrinaggi.
E' a questa terra,
con la quale mi pulisco le mani
e mi impasto la bocca,
che
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| Passeggio tra le nuvole
e un cielo azzurro intorno,
un sogno che si avvera.
Non mi sembra vero,
eppure,
non sto sognando,
si son proprio sveglia,
sono su quest' aereo
che mi porta lontano,
ed ecco:
tutto è bello
e l'aria, il sole
non
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All'ombra del Colosseo
lascio cullare lievi ...i pensieri
Nel giardino degli Aranci
avanza una sposa radiosa
e con nostalgia osservo
In lontananza la Cupola di San Pietro
maestosa, solenne, irradia luce
come la monetina che lancio
nella
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| Sorridi tu!...,
su quel percorso
di inestricabili labirinti
tra gente assente
in affollate strade.
Noi,
esseri unici, nel dedalo di vie
stringendo mano tra le mani,
tra sussurrar di voci,
e di sguardi incroci.
Frettoloso percorso
per
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| Aranceti in fiore ulivi
un intersecar di curve e di colline
allietate da passeri giulivi
e asini al lavoro dal folto crine.
Fontane zampillanti d'acqua sorgiva
fresca limpida vivace
in lontananza appar del mar la riva
che ai turisti dà
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| Trieste di mare
t'increspi
per sbaglio sui cardi del Carso.
Terra strana,
poco padana,
evochi il tempo d'Asburgo
e storie zigane
presenti
come le donne lontane.
Belligerante confine
di sangue,
la gente slava t'incombe,
e t'insegue
tra le
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| Donata alla luce
da melodiose acque
separata terra.
Come sirena
incanta il navigante,
l'Anima mia stravolgi
ed appagata, schiava rendi.
Ultimato tempo
al ritiro amato.
In me, l'odore del mare,
l'oro del grano
e l'onore
di un
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| E i giorni passano con la loro
arrendevolezza indolente
addormentati
sotto la coltre del silenzio
di questo mare profondo
in cui giorno e notte
si confondono
e appena si distinguono
Come un delfino
faccio bolle d'acqua
e mi diverto
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| E come ogni anno,
come ogni singolo anno
della mia vita,
ti risaluto,
dopo giorni tanto attesi,
volati veloci come il vento,
ritorno alla mia vita,
nostalgica e solitaria.
Mentre osservo
le mie amate colline
che scorrono
dinnanzi ai miei
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| Appunti dalla tasca con quella cartolina
senza indirizzo e nome,
crema abbronzante
e perle di luce negli occhi,
riflessi dorati tra granelli di sabbia.
Candidi pancrazi tra le dune
dove il ginepro combatte la guerra del sale
e isole smarrite di
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| Nell'ora della siesta
il mio piacere s'alimenta
quando nella terra dell'incanto
cogli occhi mi disseto e
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| Lisbona attendeva che i tuoi occhi si aprissero
Le Docas salutavano l'albeggio grondanti caos
Anche l'ultimo vicolo del
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756 poesie pubblicate sull'argomento Vacanze.
In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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