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Vacanze
Le 756 poesie pubblicate sull'argomento 'Vacanze' Poesie sulle vacanze |
| Ricordo
i corpi ridere diamanti
cantare agosto da sorgenti
Si sentiva nostro
quel posto scabro e diroccato
vissuto a
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La notte
preparava il giorno
che diventava luce
dissolvendo l'oscurità.
In quella riva abbracciati
insieme
ad eternare ogni attimo d'amore
nella quiete dell'anima
per saziarsi di novella linfa di sole.
Giorni intensi
per
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Intensi come labbra unte
sul collo di una bottiglia
tenuta salda
da mani giovani...
Sorseggiata con enfasi
e curiosità variopinta
nel fracasso di una musica confusionaria...
E c'erano rose odiate
ma apprezzate come un bacio di
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| Ho visto morire il sole
Quella volta in Calabria fu splendido
Lo vidi morire nel mare fra le Eolie
Sicuro di ritrovarlo l'indomani
Lo salutai gioioso
Lo rividi pavido dietro il Torrazzo
Qualche giorno più tardi
Perdersi tra le strade
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Sfuggente è il tempo
dell'oro nei campi
e del sapore di sale
che ritorna ondulante
a balzi di sguardi
in un'emozione
spruzzante e intermittente
come i nostri contatti
ventate di ricordi
rimbalzano in chiazze di luce
spolverate da
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Marial |
03/08/2013 14:32| 2007| |
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| Tutto ebbe inizio dal cuore
e dalla voglia di mare
un'ondata increspa
giorni radiosi
un soffio fresco
precipita nell'onda dei pensieri
sfiora la spuma dell'anima
e... scompare
stampati sulle pagine di un libro
con tempera e
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Sulle ali del ricordo
muove un tempo ristagnato
con la dolcezza di un fluido
che trabocca dal mare
la spiaggia tiepida
in un cielo vasto
alita vita nel respiro
di una luna chiara
che tiene alta la fronte
per farsi guardare
lentamente scivola
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Julie |
03/08/2013 11:03 | 1997| |
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| Mare dolce mare
nell’immensa tua distesa
nostalgia mi compenetra
La tua calma estiva
come affreschi di colori
ruba la mia mente
E al passo di schegge lontane
ricordo quando eravamo
nel tuo letto salmastro
a trovar pace
Ero lì sul
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| Breve vacanza
soli in riva al mare...
E si rubava al sole il suo calore
l’astro infuocato
complice di cuori.
E si sguazzava felici
in chiare acque
come due bimbi
allegri e spensierati.
E si baciava sulla calda rena
morbide labbra
in sguardi
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| Verde cobalto
i tuoi occhi
da sballo.
Languidi
o accesi
socchiusi
e sognanti...
Strade infinite
vaghe
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| Era il tempo dei papaveri
che come soffice mare
in viva luce piegavano al vento
tra spighe di grano mature
quando venisti a me
col passo lieve dell'onda
sulla riva e il sorriso del cielo
nel mutarsi dell'ora
in quell'attimo breve dove il
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| Intensi quei giorni
ingannavano il tempo,
ci soggiogavano
spensierati voli di sensi
con la complicità
della brezza montana.
Ci perdevamo
lungo i pendii
ascoltando gli allegri
gorgoglii dei ruscelli,
e un tetto di cielo
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I giorni erano stretti
per gioire all'infinito
guardavo il cielo trapuntato
illuminarsi per me
ogni stella era un bel fiore
spavaldo e contento...
in quel mosaico di vita
bagliori di perle
mi scaldavano l'anima
come un fiammifero
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Folate di vento
giocano
spargendole
fra i lunghi ricci
sogni e sorrisi.
Dove sei?
Qui stretto a te.
Anime in volo
risalendo il pendio,
lieve vorticare,
rullio, fremendo.
Dove sei?
Qui tutt'uno!
Spazia la mente,
fra le sue sacre
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Serata speciale
Palco, un bagliore
Un cielo cardinale
Gente anonima in fragore
Miscellanea di rumori
L’attesa non più lontana
Varie età di cuori
Nell’arrivo di Santana
Trepidar di anime
Nell’improvviso silenzio, tacere
Strale
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Urlo di bellezza atavica, nelle grotte di roccia lavica
l’ardente voce del mare ventoso e incontrastato
si smorza appena della sua nenia cosmica
fino all’erba bruciata disseminata di pietrisco.
Scorrerie piratesche subite nel turbolento
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Intorno dove il verde smeraldo
si fa stemperare nei toni del muschio
di campi e d'alberi fieri d'ospitar
una corale d'uccelli allegri,
su di una gobba di terra sta Urbino poggiata.
Ancora accarezzata dall'urbinate maestro
e in salite e discese
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Libero la stanchezza
con un gesto di sollievo.
Da oggi chiudo nell’armadio
le attese alle fermate,
volti di persone sempre uguali,
e quei pensieri
trascorsi ad aspettare
il volo di gabbiani,
fotografati per mesi nella mente,
adesso in una
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| Onda che mi bagni a momenti alternati
mi accarezzi e mi ricordi estati passate
quando a sera in questo mare
andavan le lampare!
Operosi marinai dai corti calzoni
tornavan su questa spiaggia al mattino
vociando contenti
per il pescato
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| Sopraggiunge
il caldo,
abbraccio armonico
al sapor di malto.
Infesta le voglie,
tratteggio
d'imminenti
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| Immagine restia
ruvido il fluido
manca pur l'aritmia
L'anonimo in spiaggia
fantastica di taluna
che si concede
e pur lo massaggia.
Fa la scema la crema.
L'anima non rema,
braccio sinistro
che trema.
Supino col calzino
il sandalo
ma
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Sotto raggi cocenti
Melodioso sottofondo coperto
Di vociar indecenti
Quell’accarezzare dell’onda incerto
Spruzzi di bimbi nel giocar
Di vucumprà frequenti passaggi
Genitori nulla osservar
Sola ispirazione, i suoi raggi
Nel loro
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| Sabbia di mare
soffice e bionda,
alcova di piaceri al sole,
trillo ridente
di morbide voci
di suadenti figure ondeggianti,
accaldate al sole.
Sabbia sottile,
che il pugno dell’acqua sfida,
e trattiene a guscio,
come una figura arresa
ti
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Tergiverso nel tenue universo...
a canoni inversi
sarei un bel fringuello
di quelli cinguettanti
dai colori scioccanti
dalle piume odorose
dai voli icaranti
ma son solo me
circo- spetto
dal volto inetto
dal sillabario altalenante
dallo
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Un’arteria di tempo
separa i nostri occhi.
I miei ammarrati
su scorci di paesaggi sconosciuti.
I tuoi estatici,
in quella dimensione lontana.
Momenti di vita
che colmano la valigia.
E stille di emozioni
da dividerci,
al ritorno da un
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Veo lagarto que al sol se calienta
con sus ojitos que dormir parecen,
lunares chiquititos lo embellecen
como pepitas tierna de pimienta.
Está su naricita muy hambrienta
de aires frescos que su cuerpo mecen
y los rayos del sol no lo
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| Passeggiando in riva a un mare,
a me sconosciuto,
tra i flutti delle calme onde
cerco granelli di una sabbia antica
setaccio con le mani questa rena
come a cercar qualcosa
di prezioso e lontano
ritrovandomi dentro un ricordo:
le mie estati
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Io incomincio " cu 'e bruschette "
poi mi prendo le orecchiette,
o gli assaggi, sempre quelli,
ceci e lagane, o fusilli,
qualche volta " 'e taratelle "
con il sugo od il porcino
" cu nu bell'quart' 'e vino
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Malleoli afro e disiaci...
nel quartiere in disuso
(molte persone necrofore)
il tram non desidera
il pretestinto
non perdona più
la chiesa sfrattata
somiglia ad un sorriso verde
i bimbi
-diomio quanti erano-
sono diventati adulti senza
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Venezia affonda nei miasmi dei canali
riemerge e svetta tra lo sfarzo marmoreo dei palazzi
si contorce nell’angustia delle calli
sorride alla sorpresa dei campielli asimmetrici
Persino il meticoloso disordine dei colombi
amplifica il completo
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756 poesie pubblicate sull'argomento Vacanze.
In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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