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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’600Autori attivi: 7’461
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♦ Gianluca Leissring Lauricella | |
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Uomini
Le 3485 poesie pubblicate sull'argomento 'Uomini' Poesie sugli uomini |
Ti chiamavano “Pablito”,
il tuo nome? Paolo Rossi,
iniziasti la carriera
coi colori bianco- rossi.
Il tuo fisico non
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Ritorna oggi da vecchio al suo paese
più non conosce i luoghi della giovinezza
e s’affida ai ricordi qui per ricordare
e rivedere che inutil domandare che chi sa
è lontano o dorme da tempo al cimitero
che ne è stato si domanda del mulino di quella
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Cade la neve e il rosso ciocco arde
nel camino e alla finestra il vecchio
guarda e sospira e torna ad un passato
anche allora una bianca coltre copriva
la collina ma non più giochi di ragazzi
quel pupazzo gelato il rosso berrettino
bersaglio di una
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¡Hey pibe! ¿Dónde estás?
Me han dicho que te has ido,
que volaste lejos
quién sabe a cual desierto lejano
a perseguir al viento.
Tú que pateaste el mundo
para hacerlo un lugar más justo.
¡Sabes,
ayer me asusté!
Demasiado pesada tu
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“Ci sono tanti Re,... ma un solo Dio! ”
- rispose Maradona ai giornalisti -
Se c’è un campione, quello sono io! ”.
Ma in
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| Lungi da riflettori accesi
gioca solitario el Pibe de oro
l’ultima partita
nel verde campo della vita.
Senza rigore alcuno
s’erge l’ultimo pensiero
scostandosi leggero
dal sipario illuminato al tacito silenzio,
lasciando attonita platea
tra
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| Ebbi a prenotar l’ultimo viaggio, e,
Ahi qual travaglio!
In quel luogo di pace,
per pochi, avulso,
per malefatte, s’avea disagio.
Com’anco i trascorsi rapporti,
giammai, idilliaci.
Ch’a dissipar remore,
d’ogni tangibile prova, d’epistola,
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E seguo all’orizzonte la mia stella
dolce compagna serica di ghiaccio
estremo canovaccio
del Cristo con la sua buona novella.
Canzone e pimpinella
con note travolgenti a cui riallaccio
i verbi e le espressioni che rifaccio
col timbro di una
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Statistiche statistiche
sicuramente avranno il loro bel daffare
ma non sempre sono da valutare
guardare dentro l’animo di chi
avvolto in una nube non riesce ad esternare
la cosa migliore
proprio qui da porre un occhio
altrimenti si rischia una
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Offuscata luce
d’un solitario lampione
rischiara una panca
e un uomo di cartone
offuscato sogno
immerso nella
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Vascelli salparono d’ignoto,
ove d’attesi approdi, l’epiloghi.
Ostentate deiezioni, d’autogenesi,
d’avulsa ratio all’atto ultimo, s’ordirono,
distratti da sciabordii diafani.
Sepolcri partorirono rigurgiti,
laddove nulla, d’Egli, s’ebbe.
Mai,
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Sotto un pergolato dove domina
l’uva americana si riposa il vecchio
e in lontananza vede quei campi
di messe bionde colorati che
il sole inonda e più intenso
rende il contrasto con del cielo
l’azzurro e guarda il vecchio
e poi sospira e si sente
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Si guarda allo specchio il vecchio
e si vede e si sente vecchio una
faccia che nello specchio riflette
i suoi dolori dolori degli anni
delle fatiche dei malanni gli occhi
chiude e in quel buio ecco una visione
un giovane viso ma triste
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Invisibili
su barconi groviera,
tornaste alla luce.
Centinaia di boe umane
accese tra le onde,
gridano: "Stiamo morendo".
Nel balbettio delle risposte
morì anche la promessa.
E il mare,
specchio oscuro dell’anima
si tinse di giallo e di
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Ricordare Srebrenica,
scolpiti negli occhi
i bianchi cipressi di marmo
che puntano il cielo
e le radici all’inferno.
Al cimitero di Potocari
la processione di madri e mogli
continua senza pace.
Gridano giustizia
le vite fatte a pezzi
dai
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Un portone un arco quell’androne
tu seduto in attesa nei campi
nell’assolata ora del meriggio
dell’andar il lavoro mattutino
a terminar attenta la guida giran
le ruote del trattore lì quell’angolo
del campo da sfalciare lì quell’altro
da seminare e
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Un cappello, quel lasso d’ombra
mia compagna rimpannucciata non so
dove guardi eppure sento l’alone di un affetto.
Un
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Impasto
terra acqua...
fango
Poi un soffio d’amore ha generato l essere
l’uomo
che più non vede non ascolta
non ama non perdona
Non ha rispetto
paura questo uomo
Non ricorda ...
Senza quel respiro donato
torna un impasto d’acqua
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Ti sei aggrappato ad un alito di vento
Lasciando la pesantezza del tuo corpo
China su un pentagramma
Ad ammansire il suono del silenzio.
Adesso sei danza di note
Sui campanili deserti del cielo,
Il soffio ansante della corrente ascensionale
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Era l’abbraccio più bello.
Ci credeva e se ne compiace.
Ma si sa, col tempo
anche le certezze s’incrinano
e l’insoddisfazione prese campo.
Via, via ridotta l’attenzione,
la cura, la manutenzione,
l’abbraccio si lasciò andare.
E guardandosi allo
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Le dieci e dieci, il tempo
dice di antenne volte a voler suo
portatore di maniacali scienze
l’allele dominante detta
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Lungi da me il copioso gravio,
che celata ratio addusse.
Ebbi, ahime, ad intuir l’intrigo,
che s’ordiva, per codardia,
nell’affrontar sestessi.
Ch’ella a divincolar sospetti,
sin l’ultimo, d’ingenuità adorna.
Finché ebbi sentore, ch’il
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Tempi passati tempi di ladri
di galline, un puttaniere
si racconta nel cuor della notte
rincasando sen stava e
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Eri fermo davanti a quel busto
In una notte d’agosto
A declamare avevi gusto
Curioso ero arrivato
Ai perditempo mischiato
Quello che dicevi era oscuro
A noi giovani presi dal futuro
Solo la luna nel suo chiaroscuro
Conosceva il tuo
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Abbracci disperati
s’aggrappano agli alberi
per non essere sbattuti
contro la roccia.
Altri senza fissa dimora
si tengono stretti,
restano vivi.
Alcuni più coraggiosi,
si guardano nudi,
senza arrossire.
Abbracci di luce
scoperchiano il
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Solitario il vecchio guarda:
Il viburno palla di neve
E’ rifiorito e adorno si
Mostra in questi d’april
Giorni di
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Era il pittore del futuro,
fermava su tele fresche
il bel paesello, Cerro.
dell’incantato bel paese
conosceva le sue contrade,
le chiesette e gli altarini
che abbellivano strade,
fontane e posti di ristoro.
Oggi, era finita la guerra,
domani,
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Sigillato
nel rifugio casalingo
anti contagio,
senza la data
di scadenza,
osservo una miriade
di fogli vivi
svolazzare nella stanza.
Liberati
dalla quarantena ventennale
di contenitori, libri, quaderni
in cui sono rimasti imprigionati,
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"La terra non tradisce mai."
Diceva il vecchio contadino,
coltivava le viti del buon vino
ed aveva tanti buoni amici.
Si graziava, sempre,
con la luce del mattino,
faceva come suo padre
da quando era bambino.
Recitava la preghiera
ogni sera, al
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Vorrei diventare melodia
brezza leggera che vola
nota dolce e delicata
che sul cuor si posa
vorrei dipingere una sinfonia
addolcendo la parola
ma voce stonata più non commuove
e nel mare salato
l’ennesima lacrima ondeggia e
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3485 poesie pubblicate sull'argomento Uomini.
In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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