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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’479Autori attivi: 7’475
Gli ultimi 5 iscritti: zefferino53 - somesay - Vladislav Prazko - ac autore - Valeria Viva
♦ lentini gaetano | |
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Uomini
Le 3500 poesie pubblicate sull'argomento 'Uomini' Poesie sugli uomini |
Se i sogni con l’alba spariscono presto
allora conviene dormire sui prati
così con il sole i suoi fiori brinati
ben freschi e odorosi felice calpesto.
Se un sogno di notte è il più sano dissesto
allora il coraggio che ha i giorni contati
dal tempo
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Che commozione udir le tue novelle
sì sciorinate... come campane a festa
illuminar la notte e le sue stelle
che per vergogna il ciel chinò la testa.
Lungi da me paragonar le gesta
del sommo Poeta asceso sugli allori
a noi piccoli scribi... tanto
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Fiorentino anch’io,
arrossisco
al solo pronunciar
tuo nome.
Visionario di un mondo nuovo
di un’Italia sconosciuta,
unita.
Amasti, sì tanto Fiorenza
da pagar caro prezzo.
Nulla eravamo
prima che l’anima tua divina
e l’ingegno
dipingesse
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Quindi?
Cosa dovrei dire... ho detto tutto
forse anche troppo
lacrime e sorrisi, foglio dopo foglio
hanno lasciato un segno
un segno non proprio visibile, ma percettibile
chiaro per chi vorrà capire
per chi vorrà andare oltre
e per chi deve
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Mi tornano alla mente gli uomini che ho amato
le loro mani su di me le lingue i loro corpi nudi
al semibuio di stanze che
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Un senso di pace s’instaura
quando la coscienza è a posto
come colomba pare di volare
lassù dove il male non attacca
svegliarsi tornando con i piedi per terra
non sempre è di nostro gradimento
volteggiare in una nuvola
cosa gradita alla
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Ed io che sono il merlo della sera
sconvolgo la tempesta del non fare
nel noto labirinto del latrare
tentando inutilmente la maniera
di accendere la vecchia tiritera
che vuole solamente addizionare
il misero cadeau fallimentare
sul banco
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Al sole essiccava a far fieno
l’erba novella di fresco tagliata lì
smossa da mossi bastoni da mani
sapienti la calura una tregua poneva
di bologna frittata stracchino i panini
tre sorsate foraci di vino dal fiaschetto
rimosso dalla gelida acqua
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Me li ricordo seppure sian passati circa
settantanni quei giovani di quel tempo
eran Giacosa Marc’Aurelio Pietro Crespi
quelle vie di periferia di Milano guidava
uno delle San Carlo patatine il camioncino
il secondo biondiccio il triciclo giallo
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Allentare la morsa che ogni dì s’imbatte senza rispetto
diventa un’occasione onde approfittare di attimi
che altrimenti oggi non potrebbero sopravvivere
eclissati un tempo ritornano a battere i piedi
affinché nel loro respirare trovino un posto
ove
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Camminavo sul marciapiede,
non ci feci caso e la calpestai.
Due giorni dopo mi capitò di nuovo
d’incontrare quel quadratino
con ub nome inciso
ma squillò il telefonino
e non andai avanti.
Ci volle il terzo incontro
per capire cosa
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Fa di nome
Gedeone,
di cognome
Balanzone,
porta specchio
nel taschino
ed un vecchio
pettinino,
con perfetto
ciuffettino...
ma l’aspetto
da cretino.
Si atteggia
da docente,
sulla reggia
del sapiente,
del tripudio
non fa senza,
non
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Sapevano i miei passi di paure
di giorni incatenati al vaneggiare
tra putride eruzioni e marchiature
compagne nere e bieche del dannare.
Volevano i miei passi cancellare
il vento maledetto della storia
sospinto dal suo male per creare
fenomeni di
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Sempre che gradito ai commensali sia,
a salutar, d’ultimo, ci s’appresta,
con commiato e disgusto, l’intruso.
Nulla v’è ch’il pensar d’altrui, ignori
e fin’anco l’alma s’accheta.
Nei turbamenti d’estate, a lungo anelati,
s’ode, ora, un sapore
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C’eravamo anche noi
a ritagliare gli angoli di sole
seduti sulle ali
dei purpurei aliti di vita
elemosinando aurore
alle pozzanghere colme di cielo.
Fermi alla fonte
vedemmo la maggiorana
maturarci negli occhi
e il fiore
dare pane all’ape
nel
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Era venuto via
senza voltarsi indietro.
Dagli occhi sgorgavano
lacrime vive.
Le trattene nelle mani.
Ora, aveva oro fuso tra le dita.
Sentì che la vita
era venuta a cercarlo.
Lui si sarebbe lasciato trovare.
Qualcosa di buono
sarebbe
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Ti chiamavano “Pablito”,
il tuo nome? Paolo Rossi,
iniziasti la carriera
coi colori bianco- rossi.
Il tuo fisico non
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Ritorna oggi da vecchio al suo paese
più non conosce i luoghi della giovinezza
e s’affida ai ricordi qui per ricordare
e rivedere che inutil domandare che chi sa
è lontano o dorme da tempo al cimitero
che ne è stato si domanda del mulino di quella
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Cade la neve e il rosso ciocco arde
nel camino e alla finestra il vecchio
guarda e sospira e torna ad un passato
anche allora una bianca coltre copriva
la collina ma non più giochi di ragazzi
quel pupazzo gelato il rosso berrettino
bersaglio di una
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¡Hey pibe! ¿Dónde estás?
Me han dicho que te has ido,
que volaste lejos
quién sabe a cual desierto lejano
a perseguir al viento.
Tú que pateaste el mundo
para hacerlo un lugar más justo.
¡Sabes,
ayer me asusté!
Demasiado pesada tu
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“Ci sono tanti Re,... ma un solo Dio! ”
- rispose Maradona ai giornalisti -
Se c’è un campione, quello sono io! ”.
Ma in
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| Lungi da riflettori accesi
gioca solitario el Pibe de oro
l’ultima partita
nel verde campo della vita.
Senza rigore alcuno
s’erge l’ultimo pensiero
scostandosi leggero
dal sipario illuminato al tacito silenzio,
lasciando attonita platea
tra
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| Ebbi a prenotar l’ultimo viaggio, e,
Ahi qual travaglio!
In quel luogo di pace,
per pochi, avulso,
per malefatte, s’avea disagio.
Com’anco i trascorsi rapporti,
giammai, idilliaci.
Ch’a dissipar remore,
d’ogni tangibile prova, d’epistola,
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E seguo all’orizzonte la mia stella
dolce compagna serica di ghiaccio
estremo canovaccio
del Cristo con la sua buona novella.
Canzone e pimpinella
con note travolgenti a cui riallaccio
i verbi e le espressioni che rifaccio
col timbro di una
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Statistiche statistiche
sicuramente avranno il loro bel daffare
ma non sempre sono da valutare
guardare dentro l’animo di chi
avvolto in una nube non riesce ad esternare
la cosa migliore
proprio qui da porre un occhio
altrimenti si rischia una
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Offuscata luce
d’un solitario lampione
rischiara una panca
e un uomo di cartone
offuscato sogno
immerso nella
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Vascelli salparono d’ignoto,
ove d’attesi approdi, l’epiloghi.
Ostentate deiezioni, d’autogenesi,
d’avulsa ratio all’atto ultimo, s’ordirono,
distratti da sciabordii diafani.
Sepolcri partorirono rigurgiti,
laddove nulla, d’Egli, s’ebbe.
Mai,
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Sotto un pergolato dove domina
l’uva americana si riposa il vecchio
e in lontananza vede quei campi
di messe bionde colorati che
il sole inonda e più intenso
rende il contrasto con del cielo
l’azzurro e guarda il vecchio
e poi sospira e si sente
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Si guarda allo specchio il vecchio
e si vede e si sente vecchio una
faccia che nello specchio riflette
i suoi dolori dolori degli anni
delle fatiche dei malanni gli occhi
chiude e in quel buio ecco una visione
un giovane viso ma triste
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Invisibili
su barconi groviera,
tornaste alla luce.
Centinaia di boe umane
accese tra le onde,
gridano: "Stiamo morendo".
Nel balbettio delle risposte
morì anche la promessa.
E il mare,
specchio oscuro dell’anima
si tinse di giallo e di
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3500 poesie pubblicate sull'argomento Uomini.
In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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