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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’622Autori attivi: 7’476
Gli ultimi 5 iscritti: Alicia Moondolly - Shiganosuke - A Dentini - zefferino53 - somesay |
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Uomini
Le 3501 poesie pubblicate sull'argomento 'Uomini' Poesie sugli uomini |
È tardi stasera ...
i miei occhi ad un fermo immagine
muro di foglie
aria densa di memorie ...
Corpi su corpi
farragine di crudeltà e ferocia
e fiammelle danzano per loro
mentre una foglia lentamente cade.
Tornano a cadere
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Negli anni bui in cui
la libertà era stata abrogata,
troppo vicina m'era passata la guerra;
ne avvertivo rantolo fetido
ammorbare la mia casa.
Lavoro duro alla solfatara di Bellisio,
l'ho lasciato, promettendo:
"Torno da uomo
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quando il drago dalle sette teste
offrirà spettacolo di massa massacrata
alla confluenza dei viali terrestri
e nel nome di un popolo morto
apriranno le botole nere sfiatanti, allora
al resto delle bestie di liquidi orgiastici
colme e
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Finché il tempo non avrà su me
vittoria
e questa vita si svuoterà del suo passato
frammenti di stupida memoria
di ciò che è stato.
Io,
negli occhi del mio cuore,
nel cuore che cerca con gli occhi
e, negli
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non incise sul tuo profilo camuso l’ombra grigia della mia mutilazione
allorché mi avvinghiai come un uccello al
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Garbo |
27/04/2015 06:27| 854 |
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Chi io sia per davvero
credo sia Privacy mia
ma siccome sono sincero
vero non di falsa ipocrisia
soddisferò la vostra idea
che l'auto censimento pure
sia l'auto compiacimento
Sono più i miei difetti
ad essere perfetti
che i
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Il mio pensiero non vola
sulle ali della tempesta
ostinato attende
di posarsi come piuma leggera
sul dorso della tua mano
in ogni lembo di nuvola
cerca il giorno
terso come cristallo
vive di sogni romantici,
s'impiglia tra le rose del
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Marial |
26/04/2015 21:56| 1795| |
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| Io porto la polvere dei viaggi
scarpe slabbrate
Rincorse
per cogliere soli nei cobalti
Avrei fermato il bello
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| Mi trovo a due passi dal cielo,
ma solo col pensiero.
Sono quel che sono:
un sognatore incallito.
Parlo con Dio
e Lui mi fa vedere il creato,
mi sento innamorato
di tutto ciò che vive.
Vedo e rivedo
cento volte la mia mente
mentre
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| Avverto il respiro
degli aliti di vento,
il profumi dei fiori, i tanti colori
ove giunge la voce assonante
di campane,
la musica del mare, la voce di un bambino,
il senso naturale, il verbo del mattino.
Allora
mi piego su una realtà
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| Io donna permalosa
a volte assente
col cuore puntigliosa
un po’ saccente
più spine che una rosa
irrisolvente
buriana dispettosa
tra la gente.
Io donna inviperita
e screanzata
dal cuore indolenzita
e maltrattata
tremenda una
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| Ed io che sono come non vorrei
inerpicato sopra il dolce niente
ti appaio il verzellino degli dei
che naviga nel cuore indubbiamente.
E tu che vivi il gioco maledetto
del seme raggirando il faccendiere
ti attardi con pigrizia nel mio letto
con
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Chi son io?
Questo lo sa giusto
il buon Dio;
ma se Petronio
fu arbitro d’eleganza,
io posso ambire
all’oscar d’ignoranza.
Ancor giovane e giulivo
mi sentivo invincibile
e mi credevo pure divo,
or che i miei occhi,
son tumidi e
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Uno ad uno
ho tagliato i fili
come aquilone
ovunque volo
cieco e sordo
ai mille specchi
ascolto e parlo
con me stesso
senza lotta
resisto indomo
comprendo e accolgo
e non mi vendo
sono quel che sono
e solo mi rispondo
non m'importa
alcun
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Sono il messo dell’incerto
il teorema mai scoperto
il trifoglio nel deserto
e se perdo mi diverto.
Son la pagina interrotta
la tua fede borgognotta
la tempesta che borbotta
e se brucio un’aspra lotta.
Sono l’orco e l’assassino
il tuo verbo
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Per ritrovarsi poi,
in quest'allegoria di tempo
che noi chiamiamo vita,
ad allargare la foce,
non badando,
con rivoli diversi
di acque chiare, fango,
ghiaie ed accidenti
affinché tutto fluisca
placido e scorrevole
al mare
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Nell'aura di un pomeriggio
di fine aprile
ti vai rivoltando,
come un labirinto
dove le siepi
crollano al suolo.
Dove anonime sentinelle
vanno razziando
briciole di carne e di bellezza.
A piccoli balzi,
a piccoli morsi,
alacri,
come
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Sono quello che sono malinconico chiuso
con incantevoli pregi e abissali difetti
Amo chi m’ama con le mie paranoie
le incertezze e i miei sbalzi d’umore.
Sono quello che sono
fragile o forte, determinato o indeciso,
misterioso
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Cos’è questo lamento?
E’ la mia voce,
o quel che sento
si rimuove senza senso?
Dormo o sono sveglia?
Si
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Naufrago nei miei pensieri
irrecuperabile forse
ceneri d'amore
occupano la mente
piaghe strazianti
che andrebbero medicate
m'accorgo di non essere niente
e anche il niente ci si mette
rifiutandosi di essere me
scopro allora di essere
solo me
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| Scelto d'essere me stesso
in quest'arco di dura vita
ho saputo alzare i piedi
da carboni ardenti
e da fiamme illeso uscire
Dal fango strappare le gambe
quando torrida pioggia era acida
e al ciel saputo gli occhi alzare
nell'abbattimento di
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Da lontano il mio sguardo si fa acuto
e coglie il movimento leggero che increspa il respiro,
son qui vicino al tutto
E
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Mentre la Terra celebra la sua giornata di luce
mani disperate cercano il sole, che li respinge.
Puntando i riflettori sulle gesta atroci
dei nocchieri della “livida palude”.
Che strozzarono tre scheletri galleggianti
per rubare i loro denti
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La vacuità fa parte dell'inconscio
dell'essere, dove essere è ombra
mutevole, e scorre senza alcun
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Angelo
che guardi alla perfezione
degli dei
corri su prati verdi
e voli su bianchi destrieri
Demone
frutto di un’anima ribelle
che aspetta l’eco di un canto
o un nuovo vuoto
Entrambi poveri
tra un mazzo di stelle
senza la luna nella
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Rimango solo nascosto e nudo
nell'insegna che espongo
e in me ritrovo
come foglia che trema
mentre
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Uomo
desti il tuo desio
in quell'attimo sfuggente
della vita.
Oh cor
che sanguina l’eterna radice
rimembra candida orma
che gioia porta al cammin,
tra misere aurore.
Gioir
non poté il cuore,
casti pensieri tornano
dal
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| Io sono il tuo presente e il tuo futuro
perché il passato astratto t’assicuro
già dorme nel suo letto a tre guanciali
felice del suo cielo senza ali
contento come un tordo imbalsamato
che gode senza affanni del suo stato.
Io sono il
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Cantar per te
vorrei dolce fanciulla,
liberar l’alma tua
chiusa nel pensier muto,
desio inondato di dolor e pianto,
violato fu!
dall'orgoglio grezzo e tozzo,
di colui che t’ha offeso tanto.
Se amor poteva svelar dolore,
silenzio parlerebbe del
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| Si muove il pensier crudele
lascia nell'oggi le sue miserie
e tutto contorto nelle sue macerie,
vola alto uomo del fare e sogna
vai verso la luce che sempre inonda,
fai la spola e gusta ogni essenza.
Chiaroscuri dell'anima coinvolgono
in quel
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3501 poesie pubblicate sull'argomento Uomini.
In questa pagina dal n° 1141 al n° 1170.
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