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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Lucia Silvestri - Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 |
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Uomini
Le 3529 poesie pubblicate sull'argomento 'Uomini' Poesie sugli uomini |
 | Smarrito il pensiero felice
specchiata virtù non fu ricordo
che sfacciato divenne sordo rumore
e del resto il nulla profondo...
alla difesa del bello si erse bagliore
dalle tremanti mille bocche socchiuse il clamore
nel conforto si spense
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E ad occhi chiusi contai fino a tre
poi,
non avvenne il miracolo, non fu ritorno il respiro
e il mio cuore si disse convinto e ormai vinto...
m'allontanai da speranza e insistenza che ancora spingevan
come chi mette da parte una parte di
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Fluttua leggero il corpo nella milonga,
l’invito al passo così misurato, aggraziato
conduce con grazia la sua compagna
nella sala illuminata da luce armoniosa.
Tanghéro, incrocio di gambe in ghirlanda,
affusolati movimenti con braccia
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Si teme il fuoco della sera
dentro le sagre paesane,
il jet lag si affatica
sulle piste ciclabili del mare:
se rallenti, la senti
la sabbia fredda sotto ai piedi.
Certe volte, se ti sforzi
vedi anche Venere brillare, atteggiandosi con
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Abbraccio la controfigura di un uomo che enuclea un sorriso
desueto, nel crepuscolo rosa di un tramonto [di vita] increspato,
mentre il treno veloce dei suoi pochi anni rallenta la corsa
e il suo corto fiato,
diviene sconfitta nella galleria della
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Immagina
si immagina
se tu non avessi una casa
ma tutte le case del mondo
Immagina se tu potessi vivere a Calcutta
due mesi a Madrid
un anno a Pedaso
sei mesi a Milano.
Immagina se tu non avessi casa
ma tutte le case aperte del mondo
se tu
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E l’animo s’ebbe a chetare
lontano dall’astanti grifagni.
M’approprio d’antico e di solitude
nel cogliere ciò ch’il buon Dio
pria ch’io fossi, in dettame.
Fronde d’umani e d’un ricco sentire, scorgevo,
dal ridestar al calar del rossore
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 | Brindiamo con vino rosso
ai piedi di antiche mura,
sorso a sorso il corpo cade
e la mente sale, mentre
soffia il vento a vite passate.
Uomini battano tamburi
con cuori all'unisono
dove regna la gioia
in un posto senza re.
È utopia o
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| Nostalgie feconde
mi tengono stretta compagnia,
or che la mia casa è vuota
da allegre corse di bambini.
I figli partiti per lidi lontani,
frettolosamente mi han violentato di baci,
giurato che torneranno in tempo
per quell'ultimo
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 | Ritorna sfrontato il vento nostalgico
senza più ritegno altezzoso ha preso pelo,
fa la voce grossa, lorda e razzista
dall'alto in basso scruta spavaldo la scena.
Mentre i profumi solidali si ristringono
relegati solo intorno ai
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C'è un posto nel cuore che si chiama tenerezza
lui da sempre accompagna l'immortale speranza
mentre l'attimo sfiora le paure più vive
quelle che fermano lo sbocciare dei fiori
o rallentano della vita ogni treno.
È un posto
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 | A volte
nel gelo di una solitudine
che troppi rimpianti di nitida realtà
avrebbe forse voluto popolare
la mente vaga su spazi maestosi
d’un tratto divenuti enormi
su cui soffermarsi
e forse potersi abbandonare.
Sin da bambina
il buio
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| Attiro ombre umane
come l'urina
attira il cane;
attiro menti sciolte
in un melmoso nulla,
a volte con fare malmostoso,
come se io fossi
la loro patria culla;
attiro tonti,
invisibili e dementi,
stralunati che hanno rotto i ponti
e ubriachi
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| Un uomo va un uomo viene
uno resta l'altro se ne va di là
Stelle filanti in questo vostro spazio
mozziconi al posacenere schiacciati
Cosa cercavi che ci siamo dati -insoddisfazione
non faccio per te, perché mi hai fatto
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| Fascino pericoloso,
il mal di vivere,
realtà riflessa,
nel grigiore dell'angoscia,
di un'esistenza tradita,
sul riflesso della fantasia.
Vigile mutamento,
sul tempo passato,
incoscienza d' illusioni,
di un futuro opaco,
mal di
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Nella casa dei gabbiani non si sentono voci
ma grida di punti neri stesi sul biancore delle rocce
al confine tra il vino e lo champagne.
Non sono che urla
per la triste condizione,
urla
che scompongono e che portano con loro
tutte le
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I timpani impossessati
dal chiarore ceruleo di una notte
straziante, ora.
Le gracili membra del mio
bambino tremano terrorizzate
alla prepotenza della Tua voce
Notte dell'Immensità
Infinito miracolosamente condensato
in uno stralcio di
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 | E scende dolcemente
arrestandosi sulle palpebre
di una giornata uggiosa
questa sottile nostalgia
parole persesi nel vento
inganni inutili
pericolosi giochi
teatri divenuti vuoti all'improvviso
in cui la bimba fiduciosa
avrebbe forse imparato a
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| Uomo, esecrando,
bugie e schifezza,
rilascia umori, miasmi alitosi,
odori, sudori e aerofagie
di rimando
all'aulenta invidiata bellezza;
obitori viaggianti
con famiglie tronche e bambini selvaggi,
maleolente epidermidi
con menti monche
e
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| quando il bozzoluto d'animale
tricontratto nell'unico segno protoplasmatico
polpastrellerà gli appiccicati occhi di cobalto
e il soggetto teneramente assoggettato al re dei ragni
di teleragnatele soggetterà la rozza maschera
che
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Restituirò ai monti la loro immobilità
perché possano osservare in silenzio
tutte le vicende degli uomini
ed accogliere alberi da frutto
o foreste sempre più rade
man mano si sale in cima.
Con occhi di
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Non ti stupire ora
per un minuscolo
e indeciso
accento circonflesso:
al giorno d'oggi, sai,
per molti è
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quando il segreto maniero
custode di tutti i mostri dall'apparente persona
s'abbatterà su ossute schiere spacciatrici di spin
e farmaci toschi e tutto ciò che ha struttura di materia
tenderà miseramente al potenziale zero
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Si ...
trafitto il pensiero
d’ogni forza creativa, le mani tremano
quasi a voler disobbedire.
Oh, freddo e inerme marmo!
Vellutato il tintinnio
e il martellar impetuoso,
sul tuo creato!
S’arresta il tempo
singolo spettatore,
mentre
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Si è sgranato il giorno
e il rumore è già lontano
nella chimica del silenzio.
Molecole e atomi ora inermi,
al freddo e col dolore,
non giocano più.
Lo spazio è vuoto,
la pietra filosofale ora
elisir di lungo
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Non commuoverti così
uomo disperato
che cerchi in un anfiteatro
la tua vita da spettacolo
in una scena
di tempo
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Blues,
era il ritmo nei campi di cotone
del passo degli schiavi al ritorno
del canto sotto casa per il riposo
Boy,
dai canti di chiesa ad una chitarra
carezzata con piume e Lucille battezzata
eleganti note in fantasia musicava
King,
del ritmo
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L’amore dei vecchi
riposa tra ricordi
profumati di viole,
su labbra ancora carnose
coi desideri
custoditi nel cuore.
Tra i segni del tempo,
è
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Giammai l’ostil risolcherò, giacché,
in’ante il natio ebbi a sognare,
ed a ritroso, a rinvigorir, mi volgo.
Vi lascio al fastidioso avvicendarsi,
ch’il vostro tristo incedere, detta.
Nemmanco a rivisitar perduti lidi,
da cui, per commiato,
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 | Tu arrivi da altri legami,
lacci li definisci
e hai negli occhi un dolore,
meglio -una mancanza
come uno stuolo di rondini
senza un cielo terso.
Tu arrivi
e mitighi il tuo tormento
in fumose conversazioni
quasi a schivarne la morsa,
rendere me
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3529 poesie pubblicate sull'argomento Uomini.
In questa pagina dal n° 1141 al n° 1170.
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