Un mare d’acqua limpida
davanti agli occhi miei
ed un cielo azzurro
che si perde oltre
i miei piccoli sguardi, vedo,
ma, l’infinita pace
che mi dà lo spirito
in questa alba di primavera,
mi fa assaggiare l’esistere
in una luce, nuova,
che non
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I secoli hanno creato
l’alba, nel cielo e nell’uomo.
Il male entrato di notte
ha sporcato ogni bene
nel cielo, in terra e nel cuore
dei figli della luce.
Un Dio Creatore e Padre
in una notte luminosa
ha dato un Figlio, maestro
per il cammino
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Piange la terra
la povertà dell’uomo,
più bello si fa il sole
ma l’umanità zoppica,
esplode la primavera
nell’urlo della guerra,
sento il sangue che gela
nelle mie vecchie vene,
se il gelo arriva nel cuore,
sarò un angelo o un redento
che cerca
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A livello dei boccioli
sul verde prato
avanza lo spirito mio
che profuma,
lentamente si apre
ed esplode nella luce
di una giovane stella.
Bramo dalla voglia
di salire oltre gli alberi
del bosco che mi guarda,
ma godo nel restare
vicino allo
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Ancor vive l’eterno candore
di quel suo viso fragile e bello,
in letizia giunga e resista
il suo dolce parlare
Oh portatrice di speranza
accogli i nostri mesti cuori
che d’un canto lacrimoso
ormai giungono sopiti
D’innata aura ti
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L’alba è lontana
non sento il rumore
dei miei sandali
sui sassi e sulla ghiaia,
mi accompagnano:
le stelle, il pensiero
del bene e del male,
laggiù, la valle tutta
mi sembra assente,
dal mio volere,
dal mio piacere.
Lassù, una stella
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La notte è chiara
laggiù la città è smorta
le sue luci non brillano
se non fosse per le stelle
sarei preso dalla paura,
quassù sul colle
le luci della speranza
e quelle dello spirito
mi elevano e mi par
di essere l’atteso invitato
del Grande
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Prego per i morti
per il giorno
che finisce
nel tramonto oscuro
prima della sera
per il respiro
che spera
in un mondo nuovo.
Prego per i sogni
per la notte
che sboccia
nell’alba nascente.
Prego per il cielo
il fiato di Dio
vento che
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Il cielo vive
del pensiero dell’uomo,
ed io uomo, mai mi fermo
di interrogare
il suo Creatore,
così accorcio i miei giorni
mentre allungo le notti.
Cielo e terra vanno a braccetto...
se questo fosse il desiderio,
di chi si trova vivere
nelle
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Gesù nudo di fronte all’ umana sofferenza dei poveri
croce santa che asciughi le lacrime delle anime solitarie
sento la fede che vacilla nel nulla dei miei momenti disperati d’inverno
Signore tu che accogli la mia disperazione nel nido delle tue
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Secca o ghiacciata,
gronda di verde, o
abbandonata e spoglia,
sempre tu sei
la mia terra denudata,
ma ricca di spirito
antico e moderno.
Io ti faccio sentire
il rumore dei miei passi
mentre tu vivi, in me
e lo godi, uno spirito novello.
Credo
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Mi cercano i colori
in questo autunno,
travaso il mio spirito
nelle bellezze,
che mi cerchiano:
come un’ arcobaleno
che si espande
nell’azzurro dell’alba.
Amo il Creatore
per quel tutto
che mi accompagna,
mentre vivo
la gioia dei mie
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Frescura d’arsura
nella notte buia,
anime perse e dannate
s’annidano innate
Al calar di tenebra
invisa è la pioggia,
ch’ancor lieto
il giorno non fu!
Dagli aviti sepolcri
ridestatevi, anime pie
al sorgere del novello
invitto sole!
Il
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Sui sentieri dei venti
dove cala la sera
e si stende sui prati,
trova la sua casa
il mio giovane spirito.
Mi fermo e aspetto
la prima stella,
è quella che era
di mio nonno
e di mio padre.
Si sente di casa
lo spirito, che ritorna,
forse, per
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Zitta. zitta
lavora la notte,
per me inventa albe
e non me le tiene nascoste,
le luci, come mi cerchiano,
mi sento un loro figlio,
mi lascio andare
attorno ai neri burroni, e là
mi sembra di vedere
non un Dio lontano,
ma uno spirito,
lo
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La primavera
con le sue colline fiorite
è la sorgente dello spirito,
ballando la brezza dell’alba
bacia i boccioli
accarezza i fiori che sprigionano,
come un profumo, lo spirito
che cerca posto fra i figli di Dio.
Attento, lui si ferma,
vuole
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Un po’ prima dell’alba
si inchinano le stelle,
lasciano la luce,
il loro tesoro, ai poeti
e agli artisti, perché
diano la giusta vita
che merita la luce.
Fiduciose, figlie
dell’infinito Creatore
che sanno a chi donare
per tenere vivo e bello
il
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Nel giorno che si fa corto
e la notte si allunga,
l’alba mi è opaca
e lo spirito mio
se ne va solitario
nella mia valle spenta,
ma, una briciola di estate
gli regala una manciata
di fresco miele, così
lui mi esplode, mi alza
e cammino su
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L’alba
come una bella donna
mi invita alla festa,
ed io, estasiato
sonno al suo volere.
Ma, nella sua luce
esplode lo spirito mio,
tutto mi traspare
e finisco in un giorno
che si fa dialogo
fra me e il Creatore.
Battono lente le ore
quando mi
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Sole, luna e stelle
i miei amici
della notte e del giorno,
confido e non confuso
con loro nei miei silenzi.
Sul colle, a me tanto caro
giochiamo assieme
e mi par di giocare
con il Dio Creatore.
Sono senza paure,
divido in cinque
le mie
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L’alba mi bolla,
sono in cerca di luce.
La ruota del sole
è tutta per il verde
che deve fiorire,
per poter fruttare,
mentre io vivo e cerco
la luce per lo spirito.
Le parole che ascolto
mi sono boccioli,
il mio essere ne va pazzo,
alla luce del
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Di gloria in gloria
vive la mia notte,
leggeri i miei passi
attorno alla cattedrale,
balla il mio pensiero
sui canti della storia
che dove pesto io
si è scritta una volta
per mai morire.
Balbetto una preghiera
disturbata dalla musica
che vive
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Il giorno apre boccioli
scaldandoli li fa vedere
le bellezze della campagna.
La notte apre le menti
per donarle allo Spirito
creatore e Signore della terra.
Io uomo, incantato vedo e credo,
nel domani, nuovo
e che si rinnova
per la festa che
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Fioriscono di notte
abbeverarti dalle stelle
sentinelle dei loro
arditi passi.
Vivono di celesti rugiade
regalate da albe azzurre
e di boccioli di vita
donati dai futuri Uomini.
Ogni notte li cerco,
li trovo, mi nutrono,
mentre io coltivo
la
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Nuova
la primavera della storia
mi dà lo Spirito che cerca
la mia giovane mente.
Leggero come un’ala di colomba,
mi vesto di un canto alla vita
che per la sua bellezza
sogni non ha.
I miei passi sanno già
dove andare, da chi fermarsi,
le attese
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Gli ultimi raggi di sole si spengono all’orizzonte
come il malinconico trillo della paraulata
ed il beccottar del picchio che ad ogni tramonto
si posa sul tronco secco di un albero.
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Le ombre della notte iniziano a danzare
tra gli angoli della
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La notte mi ferisce,
la guerra non tace,
il cuore mio urla
una preghiera sconosciuta,
non so dove comincia,
né come finiscono
i versi miei scomposti.
La storia sembra
la mia stanca madre.
Il silenzio del buio
mi accende un fuoco,
nella sua
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L’aria di mezzanotte
mi dona sani sogni,
sono con Dio
e parlo con Lui,
mi vesto e mi rivesto
e pesto nel campo
del grano del pane
e là c’è la vigna,
mi sento dono a Lui,
quello che gli serve
per farsi vivo in noi.
Estasiato e non poco
prego
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La storia è:
un grade bracciere,
Dio per tutti è,
una leggera pioggia
e l’uomo,
fra l’Uno e l’altro
pianta la sua tenda,
ne fa una scuola
ed insegna ed impara
l’ardito vivere
fra il fuoco e l’acqua
e nasce il bene,
e nasce il male
e fiorisce
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 | Vieni in quella parte del mio cuore che ti accoglie
con amore
Dammi la mano Signore a volte penso che mi hai
cancellata per le tue piaghe anche da me procurate
Ma tu sei Misericordioso siedi accanto a me e senti
quanto indegnamente io ti
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