Piccola luce
fiamma del creato
favilla che il mio cuore
ha conquistato
immensa come il cielo
e più del mare
perla che brilla sempre
e mai scompare
tu che cancelli il buio
monachina
e accendi la mia vita
ogni mattina
sorreggimi
con
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 | Davanti alla Tua immagine di luce
mi perdo ma non prego, solo guardo.
Ti parlo tu m’ascolti
e certo pensi
perché mai non rispondo al Tuo volere
e mi ribello e piango
e non comprendo
che vuoi donarmi solo la salvezza,
il Bene che ai miei
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Infondi negli animi la luce
e ridai al mondo la salvezza
che il tempo ha allontanato
con il passaggio delle guerre
Rifletti ancora una volta sole
verso un limpido fiume
in grado di dissetare
ogni bambino sfortunato
Dona al cielo una
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Gli Angeli
le stelle
i sogni
riecheggiano in un coro gioioso
una celeste melodia
di suono di campane;
una piuma è caduta dal cielo
luce nel nido cullato
dalla candida purezza piumata
sei
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Sussurri per i figli del sole
mentre sbocciano nel buio
col cuore proteso
e il corpo sommerso
Angeli
che di affanno si
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Così impettito,
nel doppio petto indossato
per le grandi occasioni,
in un viaggio low cost,
gratis a carico dei parenti.
Mi piace osservarti,
nel tuo sorriso ebete,
nel viso artefatto per la circostanza,
disteso in quel lettuccio di
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Eolo |
24/08/2016 21:38 | 906 |
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E non più mai tramonterà, qui, in questa
Notte e in queste fuggenti nubi di un
àlito oscuro privo di nuova alba,
e in questi trèmiti infiniti de’ i
nostri cuori e nei più muti e ciechi e orbi
lumicini de’ il cielo,
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Stuoli fulgenti, cori gloriosi,
i Campi Elisi verdi con speranza,
calice ambroseo; ivi, immense dosi.
Sguardo dal Sir, è d'EliSire; espansa
luce dal Sole, Occhio del Sovrano;
nettar di vita, soave, mite, mansa.
La Pace è un Reame
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Il fato prescinde
per azione, sa ...
a compromessi non scende
non è mosso in reazione
da umani
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Come il vento nella notte
che martella sul tetto,
così la mente mia
si sente frustata.
Temporali passati,
lasciati liberi in cielo:
sia di giorno, notte o all'alba,
nascono e muoiono
nel mio pensiero.
Lì più in là
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Privo di voce, ecco, io rimasi:
parvemi i santi dalle stole chiare;
il Cielo era lor nascita, l'Altare,
fra o angeli o beati, in tutti i casi;
umili puramente, senza il "quasi",
e la benevolenza, in quel buon fare;
pecore intorno, ad
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Fuori
nei respiri del vento
nelle voci brunite
azzurrate dalle fiamme del tempo
Ti trovo
quando ostinata mi cerco
proprio dove non menti e fallisco,
dove non fuggi.
Illeggibile
scritta sui mari
addormentata nella mia gola tra i denti
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Cantano angeli nelle strade,
lodi serene
a miscelar ombre e sole,
schiuder ali e volar nel mondo
a sparger piume.
Pace in soave canto,
vocii ad addolcir dolore,
smorzar pianto nei cuori.
Angeli paradisiaci,
scintille di bontà a
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Sui criteri incolti
disumani e immorali
c’è un decollo esclusivo.
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E penso al punto d’umana poesia
è qui il respiro, tocca la pelle
perché no, la vita ne è piena
si alza nel dono.
Le mani ferme,
poco lontano una spumosa cascata
gentile bordo
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Ho bisogno di te Signore,
con gli occhi al cielo,
mestamente t’invoco,
mentre la tristezza, è spoglia del canto
ed il lento andare dei giorni, arriva lentamente al tramonto.
Quando la paura diventa ombra Tu Signore,
sei balsamo per l’anima, per la
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Sfiorano il suolo, sempre, quelle sante
che mai tangono, qui, la terra umana;
in Cielo, ivi, infinite: quante, quante...
ma, una, tra esse, in umiltà è sovrana:
santa Maria, madre del Salvatore;
ella, da Dio diletta, i mali
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Incanto serafico del mio cuor
l’anima ha sete del novello sole,
all’’alba d’ una luce nuova
odo rintocchi
di giulivi bronzi.
M’attrae l’antico tempio,
devoto e penitente
avanzo con l’anima sommessa
il perdono anelo purificar.
Oriento il
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Splende la luna
si riflette
nell’azzurro mare.
Il cielo si copre
di mille colori
come incanto
appare circondata
di stelle
“La Signora.”
dall’Azzurro manto.
Cullata dagli Angeli
ascende tra le nubi,
mani protese
verso il mondo,
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In "Svevia", tra milizie sante e brave,
Il Re del Cielo porge la corona;
da Lui, nel Reame avìto, il flauto suona
mistico, quale il Verbo grazia have;
luce diafana mare è; la nave
porta i premiati all'infinita Zona;
il
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Nel mosaico della fraternità
indescrivibile cielo
incantato coro
in armonia i cavalli del mondo
aprono
la porta della misericordia
in respiri d'arcobaleno
e il cuor celeste di Cracovia esaltare
prima che tramonti il sole.
Sui
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Ave, oh Maria, regina delle vette
tempestose tu se’ e di questi valichi.
Maria... oh Maria, più dolce donna in tra’
le altre donne, fugace sguardo immòbile e
eterno di un
occhio di fiori di montagna etèrea,
cerulèa rosa
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in seno a cieli
di cui non è memoria
assai prima del corpo
quando già da sempre era la Parola
il sogno di Dio
il Suo
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Amor di purezza vive il cuore,
mantice a mantecar bramosia di bene,
violino ad intonar nenia d'amore...
Perle ad adornar bianco pudore.
Amor al cuor canti e incanti...
anime ad adornar veli di seta,
mondo in serenità e pace...
Odo sospirar
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Prego,
in mistica adorazione
ascolto la voce spirituale
che accompagna i passi silenziosi
dell'anima,
distesa all'ombra della vita soleggiata.
Arriverà la notte
e non sentirò freddo,
coperta dal calore delle
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Sentirsi in un borgo,
un pezzo di città
incompleto, manco quartiere,
un limbo, situazione oziosa,
senza identità.
Una stradella lercia lì,
sperduta in elegante contorno
che ... t’ignora,
sei bituminoso
come quel posto in ogni posto
assente
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Da nebbie e vapori di sogni,
emergi da antiche paure
incise nel fondo dell’anima oscura.
Sospinta da venti
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Sono seduto
sopra un tronco caduto,
vedendone i rami appassiti
come i nervi di un letto di fiume,
dove riposano giacendo
le ossa di un giovane passato
reclamando il suo destino rubato,
scritto nelle foglie cadute
schiave ormai del vento,
ricavato
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Cencioso il pantalone
lì dove troppe volte ginocchia si son piegate;
e il ticchettio abulico di un orologio senza tempo
ha generato mani prive di volontà.
Intrecciate a fatica
si son innalzate ad un cielo brumoso
generando preghiere
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Stilo rimante, carta pergamena
ma dai papiri, dalla Terrasanta;
inchiostro da Fenicia, vista amena;
scrivevo, dianzi a
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dal Tutto
ritrovarsi nell’uno
a vivere il sogno della carne
il sangue che cavalca il vento dove
crescono i passi
lacerato dalle
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