risillabare palpiti
di soli e
generare amore dove
il cuore mette ali
elevarsi come aquila
negli’ infiniti
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Simile
a un miraggio
che di fronte agli occhi prenda forma e colore
tra le bianche onde
ancora
beccheggia.
Da un tempo indefinito
attende.
Mutato
appare
il profilo della costa
che
dalle nebbie dell’oblio
a poco a poco riemerge
ma
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Le anime dimorano in terra
le anime volano all’empireo,
la notte madida traspira calma
e qui tutto è attesa, qui tutto
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Forza di un canto allegro
saper di aver amato
medita il passato
sull’angoscia del vissuto
solo l’amore va oltre
semivuoti avvoltoi
annoiati stanchi
ignota calda nuvola
avvolgila con la tua notte buia
muta silente vita
nelle ceneri
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Ecco, murato, c’è un anello, in via;
ci legai i bovi del barroccio, allora;
rammento l’evo di tal dì, tuttora,
a ciascun
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 | Girerà il mio cielo
e un nuovo Sole
irradierà lo spazio
dell’ignoto.
Sapienza e meraviglia
dell’Amore
albergheranno
in quello ch’era un
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| Rossa
era la Luna
che
sulle pagine cristallizzate
della mia memoria
leggera
scivolava.
Insonne
il perché delle cose illuminava
offrendo
una traccia
alla mente addormentata
affinchè
nell’intricato dedalo del Tempo
un’antica
strada
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Oh Luna!
Volteggiando vai...
e sicura,
al ritmo sincero
di palpiti crepuscolari!
Leggero e soave
è il tuo canto,
del cosmo inebri
il manto...
e la natura
qui dabbasso
la sento,
sussurrare in coro,
modulando frequenze
per unirsi a Te!
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È notte Madre,
dentro e fuori al cuore.
Sono trascorsi anni
da quando ferma sulla porta,
hai atteso che coi suoi
passi incerti,
finalmente ti raggiungesse.
Per quanto è vero
che sei madre mia
e madre di mia madre,
permettimi di donarle
un
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Tempio sacro
vi dimora
ogni qualvolta
prego.
Tendo mani
a chi ne abbisogna
divenendo
Cristo
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Stilo ed inchiostro, case in pietra e in legno;
cuffia e guarnacca, canto lieve, sacro;
ossequio al sommo, trascendente
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Splendido
è il verbo
o poeta
che del segreto
di Dio
nella tua
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Rinfresca l’alma, grazia, da lei ad elle;
è sandalo, la polpa farinosa;
è canfora, in cui, ella, Lui buon, chiosa,
è muschio, da Lui a lei, e alle alme ancelle;
profumi, in Paradiso, e a gioie e stelle-
-boccioli al firmamento, nobil cosa;
lo
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Via, ascoltalo
sgranellare
via sino al più
piccolo frammento -
vento.
(uno sciabordìo di lacrime
è così smanioso
di rinascere in me).
Silenzio, il mio morire
del morire di particelle
è contaminazione e morte:
non ci si può astrarre
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Disteso
su una riva alberata
tra le foglie
al vento
ondeggianti
dolcemente mi perdo.
Come
una consapevolezza
immateriale
diffusa
tra le cose
dall’eco dei millenni
che
con la risacca
segretamente si confonde
nella realtà
del
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 | Dio creatore
Una luce di gioia illuminò il mondo
a defluir Parola di possenti radici
nel solco concimato di Paterno Amore.
Dio potenza infinita
crea cieli, mari e terra,
"Padre e Madre" di fluido splendore
prende forma nel libro della
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Solca l’argento, quando luna è piena;
ecco san Giorgio, e, poi, San Marco antico;
del suono alpestre che risale, io
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Oggi
del mio eterno amico di viaggio
voglio parlare,
dell’amico fraterno.
Si di quel dubbio
che ci porta a cercarTi,
che ci fa crescere.
Che al confronto con l’altro,
con Te,
ci istruisce.
E in questo dialogare silente,
con le nostre
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Parole
che sfuggono
se troppo da presso
le rimiri
parole languide
che adescano i pensieri
parole altere
che
detestano
perifrasi affollate.
Parole sognanti
insostituibili
inattese
pregnanti.
Parole
che solo per il suono
la mente
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Toni sommessi, mani miti e giunte;
benevolenza verso iddio e il favore;
Egli le forma, in soavità e fervore,
le da Lui
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 | Mi sentivo abbandonata
e la speranza era svanita,
ma nel momento della vita
quando ero più disperata
La Tua mano generosa
mi hai offerto con amore
portandoti via il dolore
nella tua bontà grandiosa
Io Ti ringrazio Signore
mille volte grazie
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| A un passo dalla fine
m’allargo
d’immensità divina.
S’espande,
il fiume,
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Profumi antichi, quando ancor nel fiore;
ciascun colore, puro come essenza;
infuso, esso induce riverenza,
in esso
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Dalla Badia, entrai, poi, in Santa Croce;
l’"angelus", era, al son delle campane;
forse dal Cielo, o da sacrali
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Lievi dal suolo, delicati, alianti,
i santi ascendan, miti e in lunga riga,
tonache, cuffie, aureole, sacri
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Non offuscare l’unica luce viva
che mondo custodisce
l’unico amore che
rileva la pace.
Conserva l’indole dell’anima
verso l’eterno calore
indossa la bianca tunica
attiva la mente
trasportala unito
ai tuoi conviviali verso
l’aurora
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 | Tu bimbo che corri
battendo le ali,
aspettami lì dove s’incontra
il cielo col mare.
Quando si alza il vento
e
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| Vedesti mai,
Madre, le volte in cui gli uomini
ti tradiron?
E quante volte, Tu, con dolcezza,
mostrasti il Tuo amore?
Eppure, lo sai, gli uomini
han bisogno, per credere,
di vedere...
Eppur Tuo Figlio, con grandissimo dolore
si immolo’
su
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| Io sono.
Io, sono l’universo
la materia di cui si compone.
Nulla manca all’appello, dai
barione al bosone alla
materia
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L’otto di Giugno, mille e due, e novanta;
ella seguì suo padre, Messer Folco,
sei mesi prima asceso, a Magion
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