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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’106Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Alessandro di Biasio - Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini |
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Ottobre 2024 |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
| Mi chiedo, per quale motivo
tu, servo del Signore
che evangelizzi la gente all’amore,
con immagini della via crucis,
usurpi l’innocenza di bianchi angeli
con un rosario in mano
e a ogni corona fai piovere dolore
tra Ave Marie e Padre
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| Mi fidavo di te
e speravo…
ma a quanto ho visto
niente è cambiato
e nell’immaginario corollario
mi stringevi a te
come fossi fragile rosario
fra le mani di chi niente ha valore
Ti ho permesso d’avvicinarti
nel far della sera
a
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Cadono i fiori colorando
di petali rossi il cuore
l'erba si piega tristemente
al soffiare del vento
ondeggiano
in lamenti gli arbusti
lacrimano i ghiacciai
riempiendo il ventre
degli aridi torrenti
le tenebre accecano
ogni canto
e la
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| Quando al tramonto la nonna
sedeva sulla soglia della casa,
tenendo stretta in mano la corona
a tutti noi bambini costringeva a
recitare monotoni, il rosario.
In cerchio, le sedevamo attorno,
sgranando tra le dita quelle rose
mentre impazienti
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Nell’oscuro silenzio di una notte funesta
Un cuore singhiozza,
Flebili mani avvinte
Lungo i grani di un grosso rosario
tremano
Mentre parole disperate avvampano
Nel vento di un’avida preghiera.
Un’umanità prostrata
priva del suo ancestrale
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Posasti lo sguardo
su questa terra
dilaniata dai perché
e nei cuori spezzati
senza domani.
Posasti un fiore
su sabbia arsa d’ombre
che avanzano a fatica.
Lamenti di solitudini
mai arrese al pianto,
in queste voci
d’anime
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| La valigia nera
Che porto ogni sera
Verso l'incertezza
È l'abbandono
Come in uno speco
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| Stanno le pie donne
a sgranar quella preghiera
che cuor di Mamma coglie.
Come rosa a maggio sboccia.
Scivola tra dita
sgrana l'Ave- Maria,
son quegli occhi queruli
che alzan al ciel speranza.
L'anima bisbiglia
di bene e pace
il rosario.
La
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Faccio scorrere le perle
del rosario benedetto
ghirlanda di rose incoronate
tra le mie mani tremolanti.
La preghiera che recito
a Nostra Signora di Lourdes
mi avvolge come la nebbia
che ricopre al tramonto
l’acqua limacciosa
del fiume
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| La storia è padrona dei sentimenti
in questo giorno di grandi sussulti.
Il tremolio
di una mano anziana, confusa
nel tempo, sospinge la speranza
ferita...
dall'esasperazione repressa di ribellione
verso la follia
di un passato
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Mangiano promesse sullo scranno;
dessert dei quali prevale il più pesante.
Adula i potenti e rinnega il simile.
Il
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La notte
è il giorno dei sogni,
rintanati alla luce del sole
aspettano le tenebre
per evadere dalle anime
mentre carceriere la coscienza
esausta a vigilare realtà
dall’alba al buio
s’addormenta
e vago il tempo si
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Non mettetevi sul petto
nessun fiore di grande attesa
Non ci sarà alcuna festa di primavera
Non rimboccatevi le maniche
per preparare il grande arrivo
Non canterà nessun usignolo
nel giorno che sognate
Non pulite le stanze della
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Li chiamano amici
pronti a farti regredire
per invidia
momenti avanzati in lumi
Li chiamano amici,
con furbizia raffinata
passata casualità
ti fanno cadere al pozzo
per offrirti subito una scala
e appena in superficie
al
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| Figure ormai sbiadite
A cui tutto è stato derubato
Da mani avide
Chiuse a qualsiasi offerta.
Figure evanescenti, pallide
Senza linfa e senza sangue
Rinsecchite, depredate
Anche dell’aria.
Hanno detto sempre si,
Senza remore e senza
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| Ogni giorno
può esserci un motivo
di sconforto, di allegria
la vita d’improvviso
può diventare pesante, troppo.
E’ giunta l’ora
di reagire, di pensare,
di scoprire nuove energie,
nuovi orizzonti
contro chi si oppone
all’umana
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| Troppa gente fallita
si proietta nei figli al futuro
e li sguinzaglia al mondo
sperando riscattino genitori
consci d’esser solo tramite,
semi marci a germogli
trascurati, lungi da cure e lavoro
i soli a portare a buon raccolto,
disconoscono
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| Sento un grido
che sale forte
uccelli neri
presagio di morte.
Maree nere
nucleari idiozie
veleni e morbi
umane pazzie.
Lobby e potere
consumi e mercato
governi e paura
un’uomo sfocato.
L’urlo di Gaia
nessuno più sente
improvvido
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| Ti ho visto camminare una strada solo tua
passandomi accanto mi hai regalato
un po’ di quel tuo tipico odore
che sa di panni sudici
di panchine dove raccogli le ossa
di capelli senza colpo ferire
guardavi avanti senza vedere
o forse vedevi
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Quanta ipocrisia sul denaro.
''I soldi non fanno la felicità,''
''Il denaro è il veleno del mondo,''
corrompe, corrode e scava la mente.''
Sarebbe meglio dire
''l'egoismo dell'uomo
proietta tutti i suoi vizi
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| Trema la terra
e tremano i cuori.
Tende stabili
vacillano come foglie
a alito di vento imperioso.
Trema la terra
e i cuori han paura.
Madre terra urla
strattona e sgretola.
Uomini adulti
piangono come bimbi.
Stentano le anime
a riprender
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| notte di giugno
sgranata d'un silenzio
fradicio di volti
cadaveri d'un sogno
sfatto di proiettili
d'un potere assassino
vestito di dio
ragazzi
albe d'un giorno
sfinito d'umani
sbarbati d'un istante
urlato di liberi
piccole vite
alzate
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| Chiede perdono
il sangue
fermo
succube dei dubbi
La luce illumina
l’inferno nelle tenebre
della mente
mentre il respiro
accelera solitudini
di pensieri in fiamme
Atti insulsi
acrobati
s’appendono
a traiettorie d’occhi,
giocano con
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| Non son leghista dimoro a Varese
in fredde mura seicento al mese
lavoro sul tornio concio le pelli
per ore dodici se no son sfracelli.
Sulla “carretta” invocai Maometto
sempre agognato un paese perfetto
ma qui mi sfruttano e sono scontento
non
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| Bellimbusti palestrati
orde di giovani appesi alla fama
di un divo della nostra inciviltà
lanciano grida
come le scimmie urlatrici
che diedero ai Maya
la scrittura ed il culto d'Itzamnà.
Tasche piene, pseudoadulti, occhiali
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| Vecchio braciere
arroventi pelate
fai vendere climatizzatori
abbronzi statali disertanti al lavoro
rendi violacei capelli laccati
di donne creole schiave di specchi
trasformi in aghi di bussola
l’ombra di code degli asini
e in fili d’argento bave
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| quando la terra tremò
il suolo divenne sabbia
e la terra ferita
vomitò sangue
la notte divenne alba
mentre gli incendi
illuminarono il buio
dall'ombra gli sciacalli
squarciarono il velo
di speranza ingannando
il tempo
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| Capir il senso del valor di patria
in trafelato tempo di lussuria,
corto lenzuolo comune d'ideali
da interessi particolari ghermito,
la bandiera del privilegio e del personale
troneggia impavida sull'alto pennone.
La Repubblica ha storia e
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| Anonimi grappoli muti
colmi d'esseri armati
fuggono alle coscienze,
inventano coincidenze.
Partoriti in silenzio
da
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Sguardi muti
illuminati solo dal silenzio
di una luce al davanzale dei ricordi.
Quei ricordi su cui nulla esiste
se non le crepe
sulla mia tazza rossa
[nulla rimase sul bianco della porcellana]
Sguardi immobili
siedono gl’attimi sui bordi
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 6061 al n° 6090.
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