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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’101Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Non un fruscio,
non un sussurro,
neppure il ronzar di mosca
quando lesse il verdetto.
Vista la legge,
calcolati i danni
sentenziò:
in galera per vent’anni.
Quanto si sentì perso
il condannato,
cascò a terra
come un leone domato.
Aveva
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Ai piedi di un lampione
bruciava un copertone
nero incenso d’andirivieni
vegliava gambe dritte
colonne di visi
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Passi assecondati dal vento di questa via di città,
passi distratti nell’asfalto di questo grigio cielo.
Due occhi tra queste vetrine squallide,
due occhi sulla punta dei piedi.
E dopo, un attimo,
occhi in occhi
di chi,
di fronte a te
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Dell'onda
solo lo sciacquio
ci dondola
all'arenile
fra giocoso vociare.
E più vicino
il cuor non ode
l'echeggiar disperato
del grido di morte strozzato
di chi, di questo mare,
ha assaporato la libertà
prima di un ultimo sorso
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Giullari,
dai sonagli silenziosi,
camminano per la via,
imprecando
contro il nulla.
Parole muoiono
in un istante,
in una bocca
dal ghigno sgangherato,
impastata da disagi.
Una bottiglia e follia
la loro compagnia,
circondati da una folla
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Bisognerebbe guardare oltre
oltre atavici dogmi
in una società attuale
non più ancestrale,
in un mondo diverso
perché tu sei diverso.
Bisognerebbe cambiare,
l'anima rinnovare,
nel vivere
nel pensare,
per un mondo
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Nell'angolo d'una stanza
rimane un lottatore
dal volto stanco,
ad attendere il suo pasto,
occhi velati viaggiano
ad una vita dal vecchio sfarzo.
Schiena ricurva,
alle corde,
sotto i colpi degl'eventi avversi,
ciechi malfattori
a privarlo di
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Odio, fame e guerra
imperano sulla terra,
la lupara mafiosa...
spara sulla gente bisognosa.
Furto di legalità,
in tutte le città
si vive senza equità.
Ndrangheta, mafia e camorra
sono la nostra zavorra,
dove l’uomo onesto poco conta
e il
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Nasi rossi, un bidone dove la legna delle cassette crepita
odore di gomme che affoga
come il pensiero di una vita normale,
nel vino si perde e nasi paonazzi
clowns senza tendone
nessun copione
una cicca che gira
volute di fumo
ci si
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Fantasmi,
ombre sfuggenti
dalla vita sconfitte
Fantasmi
di speranze deluse
e progetti mancati
Dopo quel
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A volte vestono anche bene
giacca e cravatta sopra scarpe
che vanno per conto proprio
sorridono in anticipo o in
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| Galoppa e corre veloce
il suo destriero
come il vento che piega l'erba
così calpesta la nuda e umida terra
E' il grande e odiato nemico
che duro lo affronta
strappandogli ferite e medaglioni d'orgoglio
dal suo fiero collo
Aspra e
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| Pensi ancora tu
che a livellare le vite
basti la morte?
Infelici vite, sorti sporche,
esistenze beate e sante,
condotte in tuguri miseri,
bestemmie del signore
che mostra le sue ire
a chi ha le mani sporche.
Il dolore eguaglia gli
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| In un paesino ove la vita sempre tranquilla
faceva notizia anche un telefono che squilla
c’era unica macelleria priva di
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Non saprei dire da quando,
probabilmente
da quando sono nato.
Vago intorno al mondo
come un'asteroide
fuori dal cerchio.
Fuoco diverso dal consueto.
Anima incolore
o intensamente profonda.
Livida immagine
di una sponda
che non trova il suo
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| Inaridita,
nei lancinanti riverberi,
un idea s'adombra
tra degradazione e follia...
s'incarna il respiro
nei tratti oscuri
di misteriosi destini
macerati dal tempo,
raggelati da solitudini
che come lame sottili
tagliano le
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| Chi ti ha dipinto
quelle ossa
di rosso?
Chi ti ha ridotto
quella faccia
alla compiacenza?
Chi chiede l'acqua
in
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| Sorpreso a rubare, il ladro
denunciò il padrone di casa
per violazione della privacy
ma questi replicò
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Piatto l'orizzonte,
detrimento di generazioni
nel presente
fatto di contorsioni.
Sfumature nel nostro Cielo,
le vediamo
dietro l'oscuro velo.
Ancor deboli
i segnali
di futur tempesta.
Gli ultimi sgoccioli
della Festa.
Spicca come un
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Promesse,
versi incisi su carta.
Copertine favoleggianti,
riflesse,
dentro spavaldi contratti.
Firme,
articoli di giornali,
trafiletti.
Presentazioni ufficiali,
artificiali, immaginarie,
illusorie.
Echi rumoreggianti
grandi nomi...
sempre
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Falene della notte
farfalle del mattino
idee calpestate
da scarponi insanguinati
si risollevano
come giunchi dopo il
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Sgranando un rosario,
pregando, proclami
tue vetuste onestà.
Entri in sacri templi
sol dissimulando
verità,
sorda alla cantilena
del tuo stesso
ripetitivo Credo,
dissemini al vento
piume di maldicenza,
schernisci
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Sarà sempre peggio.
Una ruota che gira
e si intoppa sempre
allo stesso punto.
Sbarre alle finestre,
chiavistelli alle porte
non basteranno più.
La rabbia ha la sua epoca migliore.
La malvagità è nel sangue.
I cani
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| Sono stato un soldato
per l'onor della patria.
Non sai,
ma ancora sono in guerra;
non vedrai
nei miei occhi la
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| L’ignorante ha cinque lauree
che sotterra in un giardino
sentenziando, a cuor leggero,
i capricci di un ragazzino.
L’ignorante è profumato,
elegante e ben pagato,
ma sorpassa sulla destra
in sella al suo potente SUV.
L’ignorante si
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| Ove è finito quell’omino
sotto l’ombrello cucinava
pentole mestoli vibravano
alto il fumo disegnava
su ciottoli cenci tremavano
sigaretta di fortuna volteggiava
gioiello unico nell’ore
fanciulli
si fermavano
stupiti
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Ho visto piedi nudi
Per la strada
piedi che venivano da lontano
Scura la pelle di quel fratello
Lunga e incolta la sua barba
membra scarne
chiuse in un paltò troppo grande.
Tristi i suoi occhi
persi nel ricordo della sua terra
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Situazione disperata;
il sogno dell’Europa era perduto
il nostro bel Paese ormai fallito.
Quell’uom sul sommo seggio, beneamato
a governar chiamò l’altro assai noto,
ch’era in "Comunità" pure apprezzato.
Compito
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| Con questi miei occhi...
ho visto
l'umiliata povertà
Strappar via di mano
doni del cuore
offerti
senza riceverne compensi
Dissolti poi
in un rapido momento
in un'attimo...
dal gesto Disonesto!
è triste il tuo
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| Appaga i figli
l'immagine riflessa dal ciglio paterno;
rende speciale un pasto abituale
il grembo materno
- colostro e battito vitale
danno sostanza ai non maturi gigli-.
Per ogni tempo un appropriato pasto;
ciò che sembra normale la
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 5701 al n° 5730.
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