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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’100Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
La vedi in un angolo,
ti chiama quando meno te l'aspetti,
fedele e terribile compagna nei momenti bui,
fedele come una
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Pioggia di luce
sei tu, o Madre,
mentre attraversi i binari
di questa città deserta.
Il tuo unico figlio attende
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Guardando attorno smarrita
mi soffermo su quel luccichio
volatilizzato ormai
manciata di denari
se n’è volata via
il suo valore un tempo echeggiava
bandolo di una matassa
incomprensibile
cercasi il significato
di simile inganno
se
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| Rifuggo la vostra via
è quella luccicante
seducente riserva serpi e zanzare
quelle che obbligano a fare
per non pensare
e mi ostacolano nell'odiato rifugio
dove a tratti invero indugio.
Sono adesso così prostrato
davanti a me, il
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| La gente passa da queste parti
e non s’accorge di te
che sei senza mani
per difenderti
Il sole passa da queste parti
e non riscalda la tua minuta voce
di solitudine
Una madre passa
da queste parti e non
lucida i tuoi occhi con
la fronte dei
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Di cartapesta il mattino
sospira
su mondi saccheggiati;
il silenzio non tace l'indifferenza
dirada in pensieri di città
complice la bruma.
S'alza a sud salam aleikum
ripete ai padri e ai figli
il suo mantra
è un'eco scomposta
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Oltre il confine
immaginario
muore il mercato
dei liberi schiavi.
Uomini ricchi
con protesi dentali,
plasmate
a
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| Anelli di fumo
nicotina e ruggine
appesi alle dita
gli ultimi residui di sole.
E le parole
strascichi di vento
foglie senza illusioni
nel vuoto dei giorni.
Questa carne bianca
ha respirato amore
e regalato oblìo
brevi momenti
in
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| Se non ci fossero stati
tuo marito e mia moglie
a renderci proibito
questo nostro amore
non ci saremmo mai
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| Le vacche, ruminanti ruotavano sull’aia
la pesante pietra per trebbiare il grano,
roventi al sole i chicchi sembravano
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| Scherza con me il tempo
ma ridere stasera è una recita
un'interpretazione scadente
troppe e troppe volte devo
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| Sotto l'ombra di un albero
ho scoperto un cuore,
pulsante,
diceva di non appartenere più al Sole.
Palpitante e
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| Hanno lavorato
a unico filo
a cucire aridi campi
con sentieri brecciati
denti
caduti alla fame
questi puntini
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Il buio allo specchio
non riconosci più te stessa
la paura si annida
soffocante
dentro la mente
senti ad ogni carezza
anche la più gentile
solo mani sudice
che violano la tua identità
il ricordo non scolora
non si cancella
assieme
alle
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Figlio mio, per te
con voce di madre, urlerò,
ai sordi despoti, il desiderio di pace,
racconterò l'angoscia generata
dall'alito d'una belva, che ogni alba graffia.
Tra frantumi d'anime e fallaci attese
ti difendo, con
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Sotto una quercia siede Dameta con il portatile sulle ginocchia, e poco lontano Pomata e Corintone riuniscono il gregge; ecco sopraggiungere Nerio con le sue caprette.
NERIO
"Che digiti Dameta, tutto assorto
al fresco dell'albero? Ti colleghi
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Va come un treno
la meglio gioventù
e nell'inarrestabile corsa
di uno sfrontato coraggio
spara forte
il silenziato timore
che per la maturità
non sia più tempo.
Sa di genuina ribellione
la sua smania di
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Ho visto scendere dal cielo gocce di latte
erano per i figli non ancora svezzati.
Ho visto mani abbracciare bambini
freddi, ammutoliti e stanchi.
Ho visto il cielo piegarsi su loro
offrire un raggio di luce e speranza.
Figli di un mondo
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Bruca le ali dei pensieri
il silenzio questa notte
e volti turchini
versano vino ai demoni
ingordi degli incanti
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tinto di rosso e non solo
il cielo
- formine di gesso
spremute d'arancia
ottime motivazioni
trattamenti in quiescenza
al più testardo
- sapessi presentargli il conto
generati
non sottoposti a verifiche
crepano sotto
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Tra la quiete di passi frenetici
il fiato si spezza
i sospiri mutano
uomini che belano
si credono pastori
continuando a tosare
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Ci sono fiori che ad odorarli
pare di sentirne ruggire il profumo.
Boccioli furibondi
strappati alla terra
da mani di piombo
nascoste in guanti di velluto.
Carezze prepotenti
ne avvelenano l’infanzia
strappandola al tempo
che ne reclama
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Precarietà è un breve alito
affannato
dimesso
che fugge
breve strappo breve
riconciliazione
anticipazione
del tempo
simmetria agli opposti
s'appesantisce del sussidio d'esistenza
affinità
tra radici
la vita si
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Ovattata vita
di chi l’altro non "sente",
muro eretto
con impasto dell’ego.
Inutile imbiancarle
le pareti pregne di
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Piccole lanterne nascoste,
in angoli bui
tra labirinti intricati
dentro ai quali fiatare è proibito.
Orbite perse rimbalzano nel vuoto.
Pozzi di lacrime, fango;
dove la fiducia sprofonda
e la solitudine abbraccia.
Lacrime come
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Narrava giù in paese
il figlio di “Ninetta”
che quasi ad ogni mese
incontrava la “Rosetta”
Aveva undici anni
veniva dal massaro
aveva sporchi panni
in groppa ad un somaro
Andava da “Ronzino”
negozio della piazza
ad acquistare il
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L’alba di un nuovo giorno
si stringe attorno
passi incerti
percorrono quel tratto di vita
che in un soffio
mordace s’accaparra
non v’è aiuto
solo piccola mano sulle spalle
raccomanda occhi aperti
in un mondo ove il peccato
sempre
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"Dì, Dameta, di chi è il gregge, forse di Melibeo?"
"Non di Melibeo, ma di Nerio, o Pomata, per Nerio
lavoro, non da molto, a guidare le mandrie"
"Ma sai condurre un gregge? Sai lavare la lana,
sai
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È vita che deflagra
Nel cospetto desunto
Portatrice di viagra
In un corpo defunto
L'allegra pena si
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| Quarantacinque anni di malavita
reclusi
in due facciate a righe
Virgole, doppie, sintassi
mille e più volte ricorrette
in uno strano dialetto
tradotto in italiano
Come esclamativi tra le righe
lacrime
oltre l'angusto di queste
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hy ju |
30/12/2012 22:28 | 1549 |
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 5581 al n° 5610.
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