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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’083Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
“Promessi Sposi”: il libro del Manzoni
che narra di una coppia innamorata...,
...d’allora son mutati i
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| Un paese di
disoccupati, il governo è
allo sbando, sta con gli adagiati;
ai ceti medi... li ha tartassati, non
li fa vivere, toglie la speranza
al povero... siamo tutti
disperati.
La società è
stanca e la
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| Napoli è un teatro
ove ognuno recita se stesso
e si convince
di ciò che veramente è
e alla fine nel
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Ti lascio sul comò, un messaggio in bianco...
nelle mancate righe avrei voluto
descrivere il mio incedere stanco
verso quell’effimera ragione
vissuta da chi mi è debitore, come prigione
di pensieri e ideali
là nel confine di me
ti ho lasciato
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| Lacrime frantumate
stese ad asciugare
oltre le finestre degli onori.
Noi siamo qui,
bossoli di fucile
feriti nel
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| “Io ti ricordo, Narciso, avevi il colore
della sera, quando le campane
suonano a morto”
Questo lo scrisse un giorno Pasolini
ritratto appropriato
per il
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Turan |
04/02/2014 14:40| 431 |
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| Era festa a Kabul.
Festa per Ajimir e il suo papà.
E un giorno, un giorno intero per giocare.
E nel frutteto
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| La sigaretta? ... Ma l’avete vista?
Un foglietto di carta e del tabacco!
La cosa veramente mi rattrista,
ma, non mi
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| Avvicinati notte!
Immobile t’accolgo.
Abbracciami!
Inerme m’immergo
nel cielo dei tuoi silenzi.
Repentina scenda
sulla fiaba della vita
la dolce tua carezza,
mentre un vento gelido
mi percuote i sensi.
Avvolgimi notte!
Sotto un valzer
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Quante Sakineh lapidate...
Colpevoli
del loro pensare,
schiacciate,
legate...
trasformate
in merce di scambio,
partoriscono uomini
che non sanno amare.
Sarai Eva in eterno,
Adamo il tentato,
convinto di essere un uomo,
dopo che ti ha
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Noi in pochi
credevamo all’onestà
e parlavamo d’amicizia e uguaglianza
e leali a giocare la partita della
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Menenio Agrippa, console romano,
ci ha tramandato un valido messaggio,
di grande esempio e di valore umano,
...rendiamo
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E’ una storia di paese
di un uomo dal cognome
di origine Francese,
si pronuncia porsello
si scrive Porçello
un giorno
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| Alice aveva appena tredici anni
due occhi grandi scuri come more
fu breve il viaggio - non fiutò gli inganni -
aprì i suoi petali a mendaci aurore.
Con innocenza ambiva ad alti scranni
s'era già iscritta al primo
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| Pensione, il lavoro a termine,
il lungometraggio è alla fine.
Il si gira è al ciak finale,
Piano scorri la
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| Mi sono laureato in medicina
e svolgo il mio servizio in ospedale.
Stanotte hanno portato una bambina
di quattro anni,
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| Tamburella tamburella
nei verdi prati delle stagioni
l'eterno suo cammino
quieto sonnecchia beato
armonioso rombo di tempesta
soffia via la paura del viandante
penetranti gli occhi tuoi
di vertigini di pianto
non ricorda più la
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| come rondine torna
la conta: canute or sono, ali
varcano crocicchi -
nella nebbia
un cancello,
per mano di - affila la punta
conoscendo mola, il gelo del pioppo
- e della segatura il tornio;
ditemi voi, ora
quale sufficienza al ceppo
che
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| Allineati come soldatini
questi miei giorni.
Piccole quaglie
riempiono lo stomaco della lince.
Nella capanna
il guardiaboschi
cucina per me:
polenta e crostata di mirtilli.
Una pacca sulla spalla
è sufficiente per l'arrivederci...
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| S'illumina di bianco la notte,
va a spegnersi il silenzio
e par che il mondo rigiri.
Le città assenti, tornano
fumando i lor fumi, sbuffando nebbie.
I passi rituonano, i ferri borbottano,
le voci si fan libere e volan dai muti
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| Altre persone innocue,
cigni argentati,
foglie s’un albero in autunno,
giungono a Dio per dolo della nostra destra.
Arma di giudizio è l’uomo!
Mai un lupo del branco,
Ucciderebbe un altro suo fratello.
Quante secche foglie sulle piante
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| Uomo, sei uno fra tanti
antico meditatore
assorto fra valutazioni spazio temporali
raccoglitore di esperienze da portare
nel magazzino celestiale.
Coi denti serrati
i troppi mazzi di chiavi
osservi col passare degli anni
i lievi mutamenti del
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Siamo serviti
come concime
per ingrassare le putride
pozzanghere.
Siamo serviti
come sapone
per pulire i loro maleodoranti
piedi e per impedire che il
fetore si impossessasse del
fresco cibo a noi destinato.
Siamo serviti
come carne
da
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| Una barriera di filo spinato
segna il confine tra la vita e la morte
milioni di uomini
sottoposti ad atroce supplizio
accomuna la stessa sorte.
Un solo viaggio,
una sola destinazione
riconduce alle porte di Auschwitz,
imprigiona nel braccio della
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Orizzonti sfocati
Posati sul cuore
Sfumati nel coro
d’Angeli Bianchi
Senza parole
Senza più sogni
Solo l'Impossibile Ritorno
Uniti nella pelle
Nel respiro
Nei battiti del cuore
Al di là dello sguardo
All'Infinito
La
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| E’ un vento gelido
che soffia dolore
a risvegliare le coscienze
anno dopo anno.
Per non SCORDARE
quel viver spettrale
quei corpi svuotati
tremanti
come fili d’erba
violentati nell’anima
nella dignità.
Ventisette gennaio...
Si aprirono i
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| Tra solchi di fango
vento e fuochi di guerra,
l'innocente
spinge la carriola colma di lacrime.
Nel dolore
dal mondo occultato e silenziato,
la piccola anima, urla.
Illuminato dal sole,
accarezzato solo dalla neve,
il bimbo prega... il suo
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| Mi prende quel guardare occhi muti di persone
dentro vagoni sudati
in foto ingiallite di un tempo dove il cielo non ha avuto colori
ed il sole ha dimenticato, dietro nuvole di cenere,
parole e silenzi
ingoiati.
Neve su altra neve
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| Le carte non le ha neppure lette, se
come Socrate è innocente, non lo sa
e, per ciò che deve dire non
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| Nomi e cognomi no, solo numeri
e a sei punte stelle,
per braccia senza tendini a tenerle
scavate membra,
che aspettano tossica aria
che venga a finirle.
Era solo ieri
fumo di camini acre e denso
acceso nel freddo intenso
dagli uomini
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 4471 al n° 4500.
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