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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’075Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Peppe Cassese | |
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Ottobre 2024 |
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Sociale
Le 12103 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
| Tempi crudi e duri,
giorni sconvolti
da venti e genti
sull'orlo d’un baratro,
un buco nero
che tutto risucchia
nell'era del male.
Vi soggiace l’uomo
e a nulla vale
la bontà di alcuni,
a nulla vale
il desiderio di pace,
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Insanas batalhas
Sangrentas mortalhas
Destroem o Homem
Escurecem a terra
No gemido das guerras
É de se indagar
Aonde vai este mundo?
Mulheres na dor oprimidas
Crianças abandonadas
Pobres idosos sem teto
A desigualdade
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Sempre più soli,
senza più valori,
idealismi crollati,
tra guerre e attentati,
sfruttatori e sfruttati,
Senza più lavoro
diventa dura la vita
ed è pronta la Malavita
a reclutare
chi dall'esistenza
ha ricevuto solo
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| Erano tempi felici
la gente comperava le case
tante
anche locali
chiamava gli altri
sciocchi e banali.
Io vivevo vicino al pozzo
il cespuglio era pieno di more
e vespe ronzanti
come apparizioni
ai fedeli puri
che vedevano apparire
donne
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Più nulla d'intatto
albe pallide
parole d'ansia
ad inseguire invano
nuovi rifugi
Terra mia
devastata da vizi millenari
vivi nel dolore
di cose perdute
nell'inquieta follia
di informi deliri
e irragionevoli impulsi
mentre vedi
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Italica pianura sempre verde,
su te risplende il sol da mane a sera
e dove ogni tristezza si disperde
in questa sconfinata
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| Est SudOvest Nord
la meta sua è imprecisa
tra satrapi e tempeste
tra santi e finte teste.
Lui gira e fa girare
contento di ignorare
il moto permanente
che attira la sua gente
sperduta e colerosa
rinchiusa in una chiosa.
NordEst
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| S'accorcia la luce sul mondo
Schiava rimane l'aurora
Nel giro spossato e rotondo
L'uomo cerca la
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Pregno di vanità
si illude della sua unicità,
incapace di traguardar le nuvole
e, senza più controllo,
schiavo delle correnti,
si perde verso oscure derive
lì dove le nebbie offuscano la storia,
i suoi eroi, gli
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Sono nato sotto un cielo di bombe
e prima del sole ho visto la notte.
Ho visto il buio senza le stelle
squarciato da lampi e tuoni,
ma non era un temporale.
Ho visto case venire giù
e sentito grida soffocate
di chi chiedeva aiuto,
e ho
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Ricordo le grida di un pianto lontano
ed ali spezzate da strette di mano
le bombe vendute sui banchi al mercato
vicino alle fragole e a spighe di grano
Ricordo il mondo portato su in spalla
da chi brutalmente l'aveva ammazzato
imbiancando d'odio
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| Segui i passi,
oggi tutti rimossi.
Lentamente muore,
il senso del vero amore.
Tanto disumanesimo,
unico realismo,
Dentro l’umana
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| Come soldati in prima linea
così le prime foglie in agosto
cadono e indicano destini,
le rondini sanno che sono
i
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Corri bambina
Corri
Non ti fermare
Salta il fosso della morte
Tappati le orecchie
Non ascoltare il boato delle bombe
Guarda i fiori della tua mente pura
Alza le braccine al cielo
Non raccogliere odio
Spargi i semi dell'amore
Sii leggera come
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Occhi bambini aperti alla vita,
chiusi improvvisamente da una
folle furia impazzita.
Non più sorrisi su quei piccoli volti,
ma solo rabbia ed impotenza per chi resta
cercando invano di combattere
contro un nemico dal nome
INGIUSTIZIA e VIOLENZA.
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| Ai margini della strada
ho lasciato i miei ricordi.
Valigia di cartone
con dentro mille sogni
scaraventata lontano
come una lattina vuota.
Asciugo il sudore con le mani,
sguardo che non lesina paura.
Tasche vuote, come la speranza,
stomaco
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Una bimba in guerra
In questa assurda guerra tra israeliani e palestinesi
Si costruisce una stella
O almeno gioca con una stella
Raccattata chissà in quale angolo di luce
In mezzo ad un tappeto di detriti e macerie
E tutto buio, desolato,
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| Mille e più stelle
caddero nel mare
nascondendo la notte
nel chiarore negato
d'annegata aurora
Costato del Cielo
squarciato piovve sangue
- volti fanciulli in dissolvenza -
occhi fissarono spenti
incendiato delirio d'odio
Luna
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| Suonano a morto
Nell’isola
Le pietre.
Pietre millenarie
Baciate dal mare, dal vento,
Dal sale del sudore.
Un suono ruvido, pesante -
Per salutare
chi senza lavoro
già si sentiva agonizzare.
Suonano a morto
Nell’isola le pietre
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Le cerco altrove quelle conchiglie al sole
ne ho troppe di lune storte, annerite
dai silenzi criminali di circuiti malati
orchi dolci all’apparire, carpentieri edili
di legni vuoti, panche e sacrestie
agghindate, sconsacrate.
Fuori, fuori tempo,
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| Ascolta
il pianto del mondo
ergersi
dal suolo profondo;
scrivi,
tra le pagine
e gli ulivi
non di cotanta tristezza,
non
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| La risacca mormora l’antico ritornello
sui megafoni rotti abbandonati a riva
inutili suppellettili di civiltà dimenticate
a che serve una bocca
se dietro manca la forza di una voce
le parole giuste sono andate a nascondersi
quelle
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| Lasciate che i giovani invecchino
senza le guerre e le droghe
contenti di riuscire a far meglio
lavorando di cuore e di mente.
Non servono giovani vecchi
maestri d'affaristiche astuzie
di carte truccate funamboli
eredi d'antico marciume.
Se
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Persegui il tuo fine, oh poeta,
che tu possa scoprire
la tua meta,
le tue ire.
Senti le misere genti
lamentarsi
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Rassomigli a mio padre
con lo stesso vestito
ma di un altro colore.
Non ho più la mamma
l'hanno portata
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Dove vai libertà
ti guardo
mentre ti allontani
ti sento deglutire parole
da quella bocca
imbavagliata dalla tua stessa mano
ti guardo
masticare la giustizia a stento
come se fosse clandestina
ormai la Democrazia
ancora vivi
in quel
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Turan |
26/07/2014 10:05| 277 |
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Vorrei che le mie parole ti arrivassero al cuore
senza passare dall'ipocrisia delle persone
che i pensieri restassero puri, immacolati
prima di sporcarsi nel fango dei nostri peccati.
Gli adulti sono aquile in cerca di una preda
e spesso hanno la
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| Qualcosa s'insinua,
penetra e fischia,
tra pietre polverose,
intrise del sangue
di innocenti creature,
avvolge quei corpi,
derubati dei sogni,
in una nube bianca
e trasparente
che custodisce l'anima,
silenziosa,
sotto le macerie,
tra i visi
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| Con l’altra, calda, viva, e stuzzicante
è fuor di dubbio ch’ei s’esprima al meglio.
Sa tutto, e lo comprende chi è daccanto,
e al cigno lascia far l’ultimo canto.
Non glielo fa pesar, anzi è contenta,
essendo il lor legam di
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Se ne va il vento della ragione
in questo tempo... schiavo di follia,
dove tutto sradica il non senso
e la semplicità d'amore ha perso il verso.
Pregne nefandezze sacrileghe si rincorrono
e viscerali odi gonfiano oltre l'orlo,
nel
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12103 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 4081 al n° 4110.
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