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Responsabilità sociale
Satira
Le 2520 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira
Cadaveri in affanno sopra il banco
la mente in dentro flessa e un cuore stanco.
In mostra in bella mostra grande fiera
con sulla fronte l’arida maniera
del cuore rabberciato un casinista
e dato che si recita a soggetto
viene proposta orbata leggi
Pianti lacrime e lamenti
grida affanni nostalgie
sono tutte e solo mie
e son certo che le senti
sulla terra e in faccia al cielo
questo è in tutto il mio vangelo.
Lacrimucce e pianti a sbafo
te li sbatto in faccia al muso
li conservo e poi li leggi
Sapessi quante volte ho chiesto al mio domani
di cogliere la fine del dopo in parallelo
col tempo inventariato dai sogni più lontani
in questo gioco a due coperto dal tuo velo.
Sapessi come andare incontro al fantolino
col fuoco appena acceso nel leggi
Questa la scrivo con la penna a scatto
non sulla carta ma sul muro in bagno
mentre controllo il tempo dell’uscita
tra un piccolo singulto e il senso inverso
che vaga in un anfratto molto scuro
col peso degli affanni alquanto duro.
Meschino come un verme
col pannolino ancora sul culetto
per conservare tutto l’apparato
dal seme al suo pandoro al cioccolato
adatto a far da scudo al buon diletto.
Meschino come un verme
con questa bocca amara di saggina
così salata ricca ed leggi
Era un poeta
di quelli con la carta carbonella
e decantava il cielo e qualche stella
il mare mamma nonna e la muffina
i quattro lati i sette re di Roma
la pietra nel frattempo entrata in coma
sopra la rocca antica del Parnaso
mettendo in piena luce leggi
Lo sai? O non lo sai?
Cos’è che comunichi rumore
bistratti nell’orecchio blaterando ipotesi irrisolte,
lo sai, o non sai, non so niente.
Forse dovrei sapere e cosa dovrei sapere? Lo sai? O non lo sai?
Segnali di un orecchio che bisbiglia e leggi
Poeti come quelli che la sera
non sanno se la notte sa inventare
il canto e le lusinghe della musa
che scende dal suo monte e sale a tratti
con passi anacoluti
fin dentro un verso magico indecente
lubrico scioperante e assai lascivo
in questo porco leggi
Versi d’amore a intavolare il niente
con arte e forza degne di un titano
per dare al mondo intero l’occorrente
che succhia goccia a goccia il transumano.
Versi d’ardore frutti di un profano
con semi ad ufo adatti a rinnovare
io te lo dico ed è leggi
Il gallo non sapeva strombazzare
giurando d’essere bravo sopra il melo
la volpe furbacchiava all’infinito
lungo il sentiero verde dell’imbroglio
il lupo col cappuccio in testa rosso
cotoneggiava il vento sul confine
all’orizzonte tinto di leggi
Accendi un fuoco un altro e un altro ancora
sopra l’altare della intumescenza
e a quanto pare non puoi farne senza
bruciando la tua fiamma come allora
non dentro il petto ma su un foglio bianco
con un lamento unico mai stanco.
Me vojo immagginà la dipartita
quanno che tutti strilleranno tristi
“Che disgrazia! E pure questa se n’è ita!”
Un groppo fermo drento ar gargarozzo
ce sarà er fracasso, la confusione,
la gente trista appresso ar carozzone.
Drento a la chiesa ce leggi
Quando Eros ci dà sotto con gli strali
e coglie in fronte un Vate, non c’è niente
che gli schiarisce la mente, e una sorgente
sgorga da lui di cantici immortali.
.
Sua moglie Lesbia, ispira tali
versi e appare a volte un’innocente
ragazza dal leggi
Meschino come un verme
col pannolino ancora sul culetto
per conservare tutto l’apparato
dal seme al suo pandoro al cioccolato
adatto a far da scudo al buon diletto.
Meschino come un verme
con questa bocca amara di saggina
così salata ricca ed leggi
‘Na mattina pe ‘na via
der centro ‘n giovinotto
incrocia ‘n gobbo
e je va a toccà a gobba.
Ner mentre passa ‘na sorca da paura
cor vestitino trasparente,
tutt’ancheggiante...
Er giovinotto vista stà gnocca
lassa a gobba
e je tocca er leggi
La guerra è un gioco onesto a quanto pare
di quelli che ti appunta le medaglie
condite dalle insipide battaglie
portate avanti e indietro... un bell’affare.
La guerra in ogni modo è la comare
che naviga nei cuori e tra le maglie
per falcidiare in leggi
Nello specchio non c’è niente che non possa già vedere
tanti volti assieme al mio mesti allegri e incelebrati
cento vite dolci e amare con i giorni ormai datati
dove il tempo passa in fretta non volendosi piacere.