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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Satira
Le 2545 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira |
Ho tanta fede nella cioccolata,
che credo in lei da quando sono nato,
oh quanta, quanta me ne son mangiato
in questa vita sola e disperata.
Durante il corso della mattinata
o in un meriggio truce ed assolato
da tracigi pensieri
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| Sono il Colombo del tuo nuovo mondo
il Magellano della vita a strappi
il Marco Polo dei viaggi assurdi
la mia passione cieca a sud di Cuba.
Sono il Vespucci del tuo mare interno
il Matteo Ricci della sponda nera
Silvio Zavatti del profondo
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| Si spengono le luci
per questo tu mi piaci
che i baci miei voraci
da dentro tu mi scuci
Al buio mi conduci
nel letto
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| Ben coltivata posta in gioco, ghiotta
di giovanile preda assai piacente
ma, dopo immane impegno... ancor cilecca!...
Duro e deciso ei meditò vendetta
là, sull’istante morte decretando
con taglio netto a testa e in parte a
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| L'asinità testarda s'insinua
nel duro coccio
di testa marcia.
Per vincerla,
tira forte le orecchie
al mulo che scalcia.
Con le buone non impara:
un bel colpo di zoccolo
per rinsavire dalla cocciutaggine;
ad istruirlo la scuola non
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Sarà col tetto verde e il cielo azzurro
adatta a tanti cuori in un sussurro
posata tra le nuvole e le stelle
ornata con gelati e caramelle.
Sarà la casa aperta a voi bambini
scappati dalla guerra a dei assassini
perduti dalla storia
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Notte dolce, notte chiara
placida la finestra
aperta un po' di luce
fa entrare, notte estiva
silenzio
ed uno
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Passeggiano sulla riva del mare
Giovani studenti in calzamaglia
Guardano la grande barca
Del re affumicato delle sbornie.
Magnanimo lui manda loro un gommone
Di grande qualità ha il motore
Ben cinque stelle ha il navigatore.
Applaudono,
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| Di voi, chi mai sa a quanti è capitato
di aver mangiato un uovo “galleato”,
a dire: quasi d’un pulcino il feto!
Che brutta cosa poi, se più d’un gallo,
di vero bis il frutto, ovver d’oblio ...
Vergine, lana dire è azzardo
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| Come per tutti, in fine, ma guidare
vorrei io per me stesso il mio finale:
a chi prosegue tutto organizzare,
sfruttando il lasso in modo razionale.
E il mio destin raggiunger rilassato ...
chissà mi piace, e parto col sorriso!
Ma solo
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Sta fuori sul balcone
illuminato a giorno
che dondola nel vento
credendosi un portento
e gode soddisfatto
di quel suo stato matto
tenendo in cassaforte
le chiavi della sorte.
Orgoglio dolce orgoglio
impavido ti voglio
nel cuore e nella
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Provocatori esperti,
del tempo non san giovarsi.
Perso nel niente,
accattivando sfaccendati loro simili
in riunioni di malcapitati:
urlano a squarciagola,
sciorinano in scioltezza discorsi a vanvera,
sottolineando con enfasi la bravura iniqua del
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C’è una poltrona vuota su al comune,
fa gola ai signorotti del potere
schierati per il tiro della fune
vedremo un po’ chi là si andrà a sedere.
La corsa per le liste è già iniziata
son pronti i candidati del
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| Difetti ne avrò tanti
milioni su milioni
son tutti impressionanti
e senza condizioni
io sono un falso attore
modesto e roboante
amico del dolore
borioso e petulante.
Avaro quanto basta
con tanto di egoismo
nemico della casta
portato
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| Assurdo pensare a ieri:
com'era quel pezzo di mare,
è quasi voler fare i caimani
e noi ... noi non vogliamo esser
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| Il buon Santo Isidoro, dall'alto dei cieli
discute finanza coi "De Cuius" Banchieri
"Nei boschi di Bretton, non è per vantarmi (Bretton Wood)
li ho stesi per terra anche senza le armi"
"Col dono
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| Disceso negli antri più tetri,
girovagando nelle bolge annerite dalla fuliggine,
tra miasmi e raccapriccianti lamenti,
uno sguardo posasti sulla tavola imbandita.
Niuno satollo tutti a prendere cibo,
la bocca sempre vuota dove il lungo
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| Gli Dei dell'Olimpo
sotto frasche di alloro
passavano il tempo
giocando tra loro,
e per toglier lo sfizio
della monotonia
decidevan lo scopo
un po' prima del via.
Giove era avvezzo
a decider le sorti,
poneva il
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| La Giustizia
è attrazione dei giusti,
la meritocrazia
interessa i meritevoli,
la socializzazione
attira i
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| Asinino verso
fa da eco
alla grossolanità
del proprio ego.
Epicentro dell'attenzione
muove a convertere
il piano della bassa condizione,
di attestata ignoranza
in cui eccelle il maldestro calcolatore
di empietà sue
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| I sogni vanno e vengono
a farsi benedire
felici di pretendere
il vuoto da riempire
in questo cielo candido
di stupide realtà
col sole in alto a destra
che accende l’ovvietà.
I sogni sono avidi
se sono in compagnia
dei desideri
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| L’anima mia ha il nero dell’Inferno
non credo che il suo gioco duri eterno
è fatta di miserie e di avventure
di giorni a spasso e di stagioni dure
si adagia nel piacere del peccato
col cuore mezzo matto e rintronato
e corre dietro il vento
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| Ora la notte qui non è più buia
la illumina il riflesso della canna
di quest’arnese, sporta come zanna
che
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| Un essere s’annida in folto bosco;
descriverlo m’intriga: è beneamato,
selvaggi lineamenti, naso grosso,
equine zampe, e corna, smisurate.
Però lui del caprone ha sol sembianza,
checché Sgarbi ne dica, è un raffinato!
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| Un raglio mi incorona e mi accompagna
legato a questo cielo truffaldino
saccente petulante e zuccherino
e verso l’alto sbraita una lagna.
Salmodico ciarliero non ristagna
mi avvolge con le grinfie di un felino
e dato che mi segue da vicino
si
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| Di quella strana voglia d'abbronzatura
decisa a una mostra di pittura
con la classe operaia ormai in disuso
come la moglie del compagno.
Attraversa mari con la sua barca
il marxista di puro cuore
degno erede di un traghettatore
che si è
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Vampe illuminano
l'antro fuligginoso,
sfrigola l'olio
sul metallo rovente
sollevando mefitiche nubi.
Gnomi dal volto oscuro
s'aggirano urlanti
emettendo volute di fumo;
robusti giganti
sollevano pesi
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C’era una volta ed ora non c’è più
nei sogni nelle fole e nei racconti
e quella sacra era di Gesù
ma la profana frutto degli sconti
era una storia sorta come fu
dall’acque zampillanti dalle fonti.
C’era una volta splendida poltiglia
di cuori
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| Alto il cavallo, che riduce il varco ...
ad introdur la mano è gran problema!...
che sfiora, e non afferra il palo basso.
Ed affannato, in breve spazio accinto,
con tempo scarno a reperir l’idrante
che a tir non viene e fugge
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Noi siamo tutti belli
siamo i giusti modelli
siamo veri fratelli
non usiamo i coltelli
perciò pigliammo ‘e spade:
Nuie simmo tutte frate!
La storia che ci unisce
a toppe oppure a strisce
nessuno la capisce
Qualcuno si stupisce
se visti
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2545 poesie pubblicate sull'argomento Satira.
In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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