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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Satira
Le 2545 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira |
Mi pizzica ti mozzica
la satira prolifica
non trova requie e pace
e come un dio rapace
assale il malcostume
si immerge nel marciume
a sud a nord ad est
volendo scorticare
il volo del non fare
ma stranamente osserva
fingendosi tua serva
la mela
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Il pelo dell'uovo
è scoppiato
e ha colpito
monti e continenti
e non ha neppur
di certo salvato
né papere e né
pulcini intelligenti.
E a macchia d'olio
ha coperto il mare
inebriando
umani e viventi,
e con la
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Come è bello dire niente con parole melodiose
coniugando il verbo avere col passato del futuro
dentro i salti della
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M'illusi d'aver scritto una poesia
bene impostata in vera fantasia
con infiorettamenti affascinanti
per cui dicevo: avrò commenti tanti!
Con frasi dolci di malinconia
e un andamento in grande nostalgia
pensavo suscitare molti
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Che i negri possano puzzare
era una diceria antica
la signora grassa della Brianza
l'aveva ripetuta e sentita.
Suo marito poi
non sopportava i napoletani
si sa che son tutti strani.
Oddio non vedeva di buon occhio nemmeno i
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Uno straccetto raggrumato
in fondo al letto
una voce stentorrea in sottofondo
si confonde con il nero dello sfondo.
Gridano, bianche calle,
in quel buio che le circonda
reclamano il sole
in un silenzio ch'arriva
dritto al cuore!
La
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Benvenuto Ferragosto,
un bel giorno con gran sole,
ora scotta bello tosto,
nell'azzurro, come suole.
Forza gente andate al mare
e godete dell'estate,
ritornate ad apprezzare
rinfrescanti le nuotate.
Ah, le notti neve e ghiaccio
gelo dentro
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Sul bancone della fiera c’è chi vanta l’apparenza
e chi stanco del tuo cielo gioca a palla con la neve
ben convinto dal suo io che la vita è in dissolvenza
e si adatta a ruminare dove il cervo in alto beve.
C’è soltanto qualche
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| Nella tribù dei gatti saltellanti,
del giardino del marchese
Io ci sono.
Coi miei baffi neri,
annuso e si sa
per queste cose, ho naso.
Spesso sento puzza,
puzzo di carogna
e scappo.
Fuggo nel giardino segreto
del marchese.
È li che vivo la
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Quando giri la tua ruota tra quest’occhi accendi un faro
lassù in alto tra le stelle sopra il volto suo di luna
ben
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| L'asinello crede di farla in barba
storcendo il naso e scuotendo il capo
al primo che capita.
Consueto atteggiarsi canzonatorio
nasconde lama pungente,
e, tentatore, provoca sottilmente
sin quando tirate le orecchie
non impara le buone
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| Ascolto il caldo arrivare
piano piano dal balcone
senza intermediazioni meteo
non ci sono percezioni che tengano
anzi l’unica cosa che tiene
è proprio il caldo.
Ne parlano tutti ma proprio tutti
argomento di discussione
al Bar della
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| Roma città eterna
di misteri nascosti
di rapinatori e malfattori
di poeti e scrittori
di grandi artisti
e di preti e sottane.
Ora accadde che sparirono le patate
non si trovavano a piazza Vittorio
nemmeno al parlamento
o a largo
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| S'en partì un mattino, un gonzo
dal paese suo natale:
“persona immaginaria, questa!... un tale ...
e immaginiam di nome sia Pasquale.”
Scese a Napoli –Centrale,
e fu preso da stupore:
“Quante cose luccicanti
dentro e fuori alle
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Non si adegua e se si adatta tra il presente ed il serpente
striscia a tratti e non si cura se la strada sua è deserta
guarda il giorno alquanto sfatto e si invola incontinente
tra le frasi e il verbo atteso dalla bocca in fondo aperta.
Lui
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| Mi è più piccino il manco,
e destro par più grande ...
Ma è mia impressione sai,
che in ogni circostanza,
vigore abbia più il magro e più innervato,
ed altro, assoggettato a suo comando ...
più
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| Benvenuto in paradiso
così alla dogana pare sia scritto.
Italia, mia dolce e immensa Italia,
perla, nel mediterraneo incastonata,
la frutta certo non ti manca
ma troppi "fruttaroli" in variegati colori
a volerla non solo cruda o cotta, ma
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| Ematiche tracce t’accusano
il capo abbassa e taci
accetta il verdetto
è ormai emesso
ma mai ad accompagnarti
sia vana
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Acqua di fonte
ricordo di quel tempo che già fu
tra queste sponde non sorridi più
ma vivi dissipata e sprovveduta
con la freschezza vergine venduta.
Acqua di fonte
sorgiva e cancellata dal destino
in questo assurdo ombrato mio
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La rogna si trasmette untuosa e visionaria
gonfiando di bazzecole un vuoto pieno d’aria
e questa sua dovizia catena
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Ciò che porta in seno
verità rinchiuse in stralci di paglia
sotto aghi di fieno
sono un somaro che sbuffa e raglia...
E non sono pietre blu cobalto
non sono fiori caduti dall'alto
sono lenticchie frumento e farro
piccole cose fatte
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| Divergente lingua
di un alterco ben assestato,
eco di un rimbrotto
poco gentile.
Starnazza come una papera impertinente,
increspando le piume l'irriverente.
Spalleggiata dal docil galletto
sbraita inviperita,
in ossequio gracillante al verso
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| Per lei mi sono fatto un mazzo tanto,
correndo come lepre da una vita,
tante moine e un giorno se n'è ita,
col ragazzotto della porta accanto.
Mi sono ritrovato solo e affranto
ad affrontare questa dipartita,
con un cammino sempre
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Sono nato dentro un fosso tra scorpioni e cavallette
tra una strada su in salita e un traguardo senza meta
e mia madre paradosso mi ha cresciuto senza tette
con il latte della vita figlio di una sconcia dieta.
Sono nato per scommessa sulla nave dei
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L'egocentrismo gira come belva
nei gruppi di poesia e i suoi tentacoli,
ghermisce come fiera nella selva
e strage fa, senza incontrare ostacoli.
"E clicca tu che poi ti clicco anch'io
e non 'likkare' quello che fa schifo,
il bel lavoro
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| Sguaiati
si ubriacano di allegria,
alla faccia della notte fonda.
Sprofondano nella pigra mollezza del loro essere nullo,
vantando la finezza del vino dolce
da buon intenditore.
Tastano il gusto della pesantezza
che filtra dai pori
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Con i morti gioco a dadi con i vivi a mosca cieca
manovrando mani e testa con la tela sulla fronte
ben sapendo che il mio
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| Un migrante al Brennero
un migrante in Tirolo
SOLO
armato di infradito rosa
bermuda a stelle e strisce
denti bianchi
uno scuretto bombarolo
con la fame del futuro.
Pasquale sei uno duro
parli tre lingue
usi la penna
Panzer o non
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E se sonetto vuoi sonetto sia
di quelli che si mettono a vogare
sopra le onde del tuo vasto mare
coi timbri più perfetti e
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La mia notte quando è giorno non distingue mai le ore
ed affronta il suo mattino con la fame inalterata
dove l’esca
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2545 poesie pubblicate sull'argomento Satira.
In questa pagina dal n° 511 al n° 540.
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