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Satira
Le 2544 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira
A crescere c’è tempo e mai abbastanza!
Il seme sboccia e palpita di vita
la terra se lo coccola nel seno
e il filo d’erba s’agita e si impianta
con tutta la sua forza e ti millanta
col coro dei fratelli un inno audace
e si avviluppa ardente e senza leggi
Vuoto dentro pieno fuori
tra anaglifici sapori
dolci amari assai salati
dalla rima coltivati
sopra il foglio e nella mente
con la strofa appariscente
con i muri e gli spergiuri
dello schema dei canguri.
Modestamente non mi sembra un brando!
Ti metto a letto il pupo e te lo stendo
e dato che al tramonto allegro brindo
presento al lato opposto intanto il mondo.
Potrei scriverti in breve un carme oriundo
senza patemi preso dal rimando
del nuovo leggi
E da quel kaos venne fuori Adamo
che nudo nel peccato accanto ad Eva
abbandonò la splendida delizia
del volo eterno dentro il suo creato
nel segno dal Signore programmato.
E dopo il kaos giusta ricompensa
la corsa tra gli affanni e la distanza
si leggi
Acqua passata
sotto i ponti e tra le gambe
nel silenzio tuo arrivista
cose vecchie cose strambe
con al centro il citarista
che si atteggia canta e suona e fa il gradasso
e per questo col suo andare me la spasso.
Tu soltanto, se vuoi puoi disperder
quel ribaldo ch’è sempre tra i piedi,
ora basta ti prego, procedi.
Ripugnanza convinta mi desta
quando appare e repente lo schivo,
e se pur mi si presti gentile
io per nulla gli mostro riguardi
Or che a te leggi
Cammino avanti indietro nella stanza
col viso ricoperto di acedia
sperando di inventare una bugia
che possa rinnovare la magia
del tempo consegnato all’assonanza.
Rivedo nella mente la visione
del giorno programmato per studiare
il petto leggi
Monocorde
come il fuoco di un vulcano
che sospinge la sua lava in un sol verso
e il suo canto detto fatto va disperso
mentre il cuore si dibatte in sé uniforme
e contempla mestamente usate orme...
Karnevale carne e balle
con la testa turafalle
dove salta Pulcinella
inseguito con la jella
da inservienti e da dottori
per scansar tutti i dolori
che ti fanno i fagiolari
grandi esperti palombari
pretermessi sotto il fondo
del tuo cuore più leggi
Poeti e poetastri
più neri che grigiastri
col merlo che ciabatta sopra il ramo
col ritornello a sbafo del ti amo
coi passi addizionati per maniera
nei sogni arrotolati in braccio al vento
e come uccelli senza una bandiera
innalzano l’astato leggi
E dimmi se sei tu il mio verso incolto
per cementare il giorno e le bugie
nascosto tra le pagine e riavvolto
slegato dalle pallide manie
di chi si attarda a dare vita al nulla
giurando che col niente si trastulla.
E c’è soltanto un letto nudo e sfatto
lenzuola spoglie ed un cuscino vecchio
a fare da cornice al triste quadro
appeso al muro giallo un po’ sudato.
Passioni e grida volti da imbiancare
con la promessa antica ormai venduta
con le parole: “Non mi leggi
Mi spingo fino all’intimo cancello
col perno che farà da piedistallo
a questo mio tormento con l’assillo
capace di mutarsi in un fanciullo
che s’alza al cielo altero come un pollo
mostrandosi salace e rompicollo...
E pure questo volo te lo leggi
La Befana è arcobaleno
transgenica e salace
ama stare sempre in pace
e non usa mai il nemmeno.
Quando il tempo ha il senso giusto
lei prepara dolci e doni
per i vispi e per i buoni
bene immersa nel trambusto.
A te che esalti il bene universale
ed hai le contumelie ai piè del letto
nascoste con destrezza dentro il petto
consegno questo canto artigianale
sperando che ti faccia da scopino
e sgravi il tuo sapere elefantino.
Artista pittorucolo scompenso
il tratto della mano non ha senso
e cala sulla carta sgorbi e affini
diavoli con corna e con puttini
che sporchi più di un cielo avvelenato
si adattano a crepare sul sacrato
col segno manomesso e sozzo in leggi
Col sonetto mi diverto ed è papale
dentro l’aia dei pensieri addizionati
dove il tempo fa a cazzotti con i dadi
ben deciso intorno al desco a rinnovare
la bellezza del potere universale
che coltivo caro amico coi conati
della voglia che ti innesca leggi
Il buco senza il tarlo
la mosca cieca insegue guardie e ladri
non puoi guardare in bocca al tuo cavallo
col lupo che col pelo è surrettizio
sopra la capra se la panca campa
nel rosso della sera che dispera
cercando nella nebbia primavera.