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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Riflessioni
Le 53539 poesie pubblicate sull'argomento 'Riflessioni' Poesie di riflessione |
La castità è una virtù divina
e non potrebbe mai essere umana
ché se lo fosse non esisteremmo,
né l’uomo andare può contro natura.
Così in pensieri. opere o parola,
tutti dei santi diventar potremmo.
La condizione è che il "divino" esista
ma
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Vano perdersi
in reminiscenze estive:
un tempo quasi sempre imbronciato
annuncia l’avvicinarsi dell’inverno,
stagione del
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Addio...
non piangete per me
ho trovato la via del mare
son libero di cavalcare
la coda dell’arcobaleno
in una aurora divina
Sono entrato nell’ombra
senza ancor veder la luce
troppo presto son partito
un battito di ciglia
è son volato via
a
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D’istinto vado a naso
distinto mi appoggio leggero e lieve,
al soffio di un allergico starnuto
cado a terra freddamente
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Tutti abbiamo buoni e cattivi ricordi di un incerto sì
dimostrando così di non avere imparato niente
dal nostro indeciso passato.
Spesso son stati solo bui frammenti da mettere in fila
coi momenti da rivedere insieme,
seppure sia tanta la distanza
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Oltre relegati, regolarmente
e dal piacere travalicati
regolati da calcoli relativi a regoli ...
l’ora; la sola su cui
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un pezzo di terra dove mettere radici
un drappo di cielo per riposare il cuore
sorridono quando scende la pioggia
non li scalfisce il vento
perdono le foglie ma rinascono sempre
salgono alla ricerca di un raggio di sole
scendono solo quando li
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La vita nostra passa e si rispecchia
nel tempo che veloce scorre via;
lascia solchi profondi e la malia
dell’anima
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Allerta figli
all’alba della vita,
che su smartphone
notte e dì chattate,
non accettate mai
richieste al buio
che sono spesso
trappole assodate!
Dànno agli occhi
il sole nel pozzo
esser deviati
e senza un futuro,
nati per star lontani
e
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Giungo in un luogo dove sembra Natale
sorrisi, abbracci, zucchero e miele
mi guardi e mi dici di volermi insegnare
ti
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 | Milano
non è un cinema
nemmeno a Natale,
è una luna
argentata sul colle,
Milano non si fida di sognare,
testa alta
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Velo bianco di sposa
piegato da parte in silenzio
corre un bambino sotto i rami
calpesta l’autunno e nulla insorge
poi nei cimiteri brindano i morti
e le lucine sono occhi timidi del buio
e c’era un fiume sottoterra, un lento fiume
scorreva di
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 | Perché qualcosa resti
di ognuno di noi
sia pure una parola dolente
un breve commento
ho estratto dal centro del cuore
ogni più segreto dolore
Ho sparpagliato la mente
su duri sentieri di sassi aguzzi
per raggiungere ciascuno di voi
Se vivere fu
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Sarebbe bello se ogni popolo comprendesse
di quanto bene può beneficiare
ovunque sprizza la storia
basta allungare lo sguardo sino là
a quella capitale che riesce a far ubriacare gli occhi
quando si soffermano su quella lupa
che imperterrita
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 | Respiri agli argini del cuore ferito.
E’ stata la strada il tuo sentire .
E tra le infinite emozioni
cantavi le note di attese serene.
Note di nuove danze.
Luna che splendi sui giorni a venire
muovi il tuo dolce sussurro
la lenta cadenza del brano
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 | Foglie gialle,
foglie rosse,
autunno sul viale
di una pagina
memore di una lingua
a volte solitaria;
eri tu a
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 | Risento il ruscello
scorrere timido
e a sfogliare il mio ieri
mi perdo.
Sembra sporgersi al cielo
il suo
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 | Nient’altro che la vita
quella che scorre
come un fiume in piena
o un vulcano in eruzione.
Quel parlare
coincitato e fermo. Quel pensiero
ombra della coscienza
di quel fuggire e
poi tornare; perché c’è lo spazio
per il fare. Quei bimbi che
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| è lì
nel buio dell’esistenza
nella appartata desolazione
che disperazioni diverse,
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Lesto nel confine del cielo ora volteggio
e nell’equilibrio suo vo’ a canzonar con motteggio
quel limite ch’è filo a tendere quest’orizzonte
finanche a percepirne il termine suo, a me di fronte.
Confuso nell’indeciso cammino, pian pianino
adagio
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Intrisa di latte e zucchero
è la sua cintura, forte come pietra
calcarea e morbida come alghe
del mar. Nei viottoli
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Ecco, riconosco in me
l’odisseo richiamo.
Prende vigore dallo spirare di venti gagliardi,
dalla spinta verso quel mare da navigare,
dalla voglia di issare la mia bianca vela
e lasciarmi andare verso ignote acque,
come straniera in viaggio
in un
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Magari è solo un’ancora di pace
insonne protensione al circolare
gravida notte spesa nel vivace
lenito àmbito, mai
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 | Cavallo d’acciaio ed uccello di fuoco
nei film che vedevo degli indiani
con l’uomo al galoppo, nel ventre
o in volo tra le nub nel cielo distante
cocuzzoli e marosi valicando.
Ma un fischio od un rombo assordante
è il suono nel muover
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 | Sta in aria di miceli
settica lontananza
di entelechia sgranata
-e non sgomento-
per occhi penzolanti
dov’è la noia che
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Tedio, il brusio di attimi...
rami sconsolati aridi
di foglie cariche d’autunno
coprono le orme dei miei solinghi passi...
Il sole ahimè fiacco, roridi i raggi
a salir per ripidi solstizi di albe chiare
si quieta al capezzale di nembosi
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Il tempo svanisce,
forte invisibile e intatto
con lo stesso abito illude,
ma lui,
unico giudice,
non cambia sentenza.
Sali sul carro
che non sai dove porti,
la stella che segui
concede gioia e dolori
sarà vicino notte su notte
con la
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Riparto da qui
con le nuvole sul bordo
di una stanza
e il cielo che mi inganna
Ricomincio dalle ombre
dalla fioca luce
che le finestre imprigionano
fra una parola e l’altra
Il silenzio
è l’amico che non ho avuto
e conosce bene
le mie rune
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Mi è amico il ramarro, fedele
nell’ozio di sole
sul greppo, che inquieto si torce
a bugna di calce
in cumulo a nervi
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Un dolore sordo che pervade le membra
piccoli sussulti di un respiro defraudato dall’aria.
Come la neve, arriva a ricoprire tutto, anche il tuo cuore.
Non aspettar che fugga, non t’aspettar che scappi
nel tuo sconforto ha messo radici
prigioniero di
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53539 poesie pubblicate sull'argomento Riflessioni.
In questa pagina dal n° 5281 al n° 5310.
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