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Ribellione
Le 7035 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Povera bambina
qui non puoi entrare
Europa latrina
falsa solidale.
Fra bombe di poter
hai perso genitori
confine puoi restar
basta che stai fuori!
Quasi nulla da mangiar
tanto noi a volontà
vestiti puoi sognar
nessun ti porterà.
Coperte per il
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Spilare la vita,
sull’onda della sventura,
per riafforare silente.
Svuotare il fiele,
sotto la pece,
per mutarla in terriccio.
Spegnere l’astio,
con una cisterna d’amore,
e volgerlo in ossigeno.
Sfrattare i vuoti,
dentro l’umano,
e
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Sono un lampo nel buio
un effimero fiato
come in autunno la tremula foglia
o una viola sul prato.
Sono soltanto un fremito
e non desidero
sprecare tempo respirando polveri;
gli occhi li cedo alle cose più semplici:
ai "gra, gra" delle rane
nego
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Dei corsi inarginabili
quello più travolgente resta il lutto;
esorcizzando il peggio
ognuno tiene accanto la sua notte.
Viviamo il provvisorio
godiamoci spiragli:
se dal futuro non si è ossessionati
lo avremo presto in pugno.
Benediciamo il
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 | Le urla di divise grigie
con la svastica stampata,
i mostri... le violenze atroci
i cani che ringhiavano feroci...
Il pianto di terrore d’un bambino,
un tenero fiore
che di primo mattino
nelle docce fecero entrare
e uscì nel fumo d’un
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Due ragazzi ridono e si amano
si guardano negli occhi piano piano
camminano felici per la strada
perché l’amore è tenera armonia.
È dolcezza, bellezza tenerezza
Un sentimento che racchiude il mondo
e mai nessuno dovrà distruggerlo.
Il loro cielo
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 | Quel ragazzo pieno
di sogni e fantasie
che scriveva poesie,
il professore mutilato,
quelle giovani teste rasate
con il destino segnato,
quelle madri che
cercavano il loro bambino,
lo studente geniale
che amava la matematica
e suonava il
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 | Arriva sempre fredda e lucida
la piallata alle idee e alle congetture.
Irrequieti e proni
genuflessi o carponi
miseri esseri
squali in lattina,
al mercato non
varrebbero neanche
l’abbanniata
d’una sardina.
È soltanto
circo equestre
è
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 | Interminabili i numeri
sulla lista della speranza,
per sfuggire ai mostri
ed evitare la mattanza.
Numeri tatuati sulla pelle,
di volti ignoti, colmi di dolore,
numeri in cerca di un nome.
Numeri da non dimenticare
di anime da salvare
nella
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Bisogna schierarsi e anche sbagliare
occorre inventare un modo diverso
gettare tutto e poi ricominciare
per allontanarsi da chi è perverso.
Ci sono uomini piccoli piccoli
che senza merito sono abituati
ad agire senza avere scrupoli
sono felici
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Son fredde le ore senza il suo caldo sospiro
e muti i ricordi senza quei baci d’amore;
son solo, qui poso in triste attesa
che ritornino giorni più lieti e pien di speranza.
Ci hanno chiuse le ali,
tappati in vicoli ciechi,
ribelli abbiamo deposto
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Carthago,
terra fiorente,
mal sopportava
il nemico insolente,
l’ambito e conteso
dominio dei mari
era da sempre
una fonte d’affari
Annibale,
valente soldato,
per Roma nutriva
un livore spietato,
all’ombra del padre
prestò
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 | Irriverente poso il mio fardello
impreco al chiasso del mondo,
al rumore assordante,
che assorbe il mio sospiro
e, non mi vergogno.
Il tumulto del tempo
scorre sconsolato
nelle pieghe del rimpianto
che io non conosco.
In queste rovine
gli
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 | Bimbo del terzo mondo
non ci dovrai perdonare l’inganno.
Crescerai e ci maledirai,
perché ti abbiamo mentito.
Abbiamo costruito
armi costose,
bombe, aerei,
abbiamo addestrato
piloti assassini
senza onore,
che hanno distrutto la tua
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Primitivo coraggio
dalla bocca aggressiva
d’un credo abbracciato
profetizzante incandescenza.
Rappreso
lo spicchio in
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Ho parlato a una capra mòchena
Era in compagnia sul prato, libera.
Sazia d’erba e di affetto,
piena del sole delle Alpi trentine.
Quell’uguale belato era un belato
di dolore. Perché, perché?
Non so il perché. Il dolore c’è,
eterno, sempre
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 | Ogni volta che torno
respiro i pezzi di un tempio sepolto
e in austero silenzio
tra le lapidi scorro i nomi e i volti.
Ogni volta che torno
rincorro aurore nel grembo del borgo
perdendomi tra i palpiti
tra fragranti reliquie
scampate a scempi e
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| Dalla mia immobilità
dall’incertezza.
La paura.
Già.
Di essere prigioniero
della resa, della rinuncia.
So osservare,
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| Chiamarsi compagni.
Quel che è certo è che abbiamo conosciuto
e, ancora oggi conosciamo emozioni.
Sappiamo delle devastazioni culturali,
sappiamo dell’accentramento delle risorse
delle ricchezze, delle esclusioni.
In questa contemporanea
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 | A gran fiato
soffiano
sull’altrui sembianza
sminuendo la forma della caviglia
forse sfinata in eccesso
negli occhi a
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| Con una pietra rossa su una nera
la scrittura dei miei pensieri
che non possono essere compresi.
Parlo con il silenzio. Già.
La solitudine, la follia,
non sono narrativa,
sicuramente poesia.
Mi cimento con l’invisibile
quando l’immoralità mi
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| Valori deformati
umiliazioni, impotenti,
per non dire degli accondiscendenti.
La storia trabocca
di giustizialisti, spergiuri,
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Se parlate d’amore
sputerò sulle nuvole
e su tutte le banalità
che credete di sapere
Se giurate amore
spezzerò la croce
l’unico orgoglio
che credete di avere
E ditemi dei sogni
del dovere di costruire
una famiglia che uccide
le parole e la
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Piega la tristezza,
impiega la tua genialità.
Annoda il filo
della continuità.
Non rammaricarti!
Tutto
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Verso il baratro dell’accantonamento,
della fruizione delle nostre singolarità,
alimentati dall’esaltazione delle disparità.
Immobilizzate le coscienze.
Società piatta, dominata.
Lo abbiamo toccato con mano
questo pandemonio pandemico
dove la
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Mentre che il tempo perde le sue cose
incontreremo il volo in noi rimasto
attento a rammendare spine e rose
in questo mondo ordito immenso e vasto.
Accorti ad indossare i nuovi panni
radici e sangue d’altra fioritura
macineremo il giorno coi suoi
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 | Allunghi la mano
le sfiori i capelli,
scivoli sul volto
sulle labbra
...tenti una carezza
...ma lei non c’è,
la sua mente è
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 | Imprigionata in un muto grido di orrore
sentivi il tuo respiro sradicato
dalla tua bimba, tuo grande amore,
e dalla follia nel buio trascinato.
Sentivi solo freddo intorno a te,
e quella lama lacerante dentro il cuore,
tra le mani ostili dello
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È deserto il sentiero dell’armonia.
La maldicenza è l’insano piacere
di chi si comporta in modo capzioso
l’arma preferita dall’invidioso
che occulta e distorce la verità.
È malattia che costruisce barriere
il detrattore è persona malvagia
che
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Lascio sull’acqua impronte insanguinate
sulla volta celeste scrivo parole esistenziali
sull’onda del vento rifletto e poi
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7035 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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