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Ribellione
Le 7062 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Non ho che graffi vivi e assai profondi
scarnificati cuore viso e pelle
e tu mi parli ancora delle stelle
credendo che il mio cielo le fecondi.
Non ho che il fuoco dei miei giorni immondi
bruciati sull’altare al dio ribelle
tra il vento imbonitore
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 | L’ammanco di noi
è il cavo della pisside
che paradossa
con disegni d’egoica mano
quell’aggiogo che mortifica
cenci di neglettata appartenenza
in un accondiscendere
la peculiare bisogna
misconoscendo
il passo della matrice
e abiurando la
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Sono qui anima persa sbattuta contro il muro
con il suo volto sempre più contratto e duro
e ogni giorno vedo prender forma di serpente
al gran veleno mortale che cova nella gente
che m'offre col sorriso un calice di cianuro
mentre trama con
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Sabyr |
27/10/2016 20:59 | 817 |
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Avverto una verità
che non conosco, una
percezione di nuove
geografie
a parole rubate che
fabbricano
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Un scenario per illudere
chi crede ancora di essere nel vero
nel soffio d’un vento senza nome;
e, con mani operose
per agguantare la ragione
che pare svanire
per afferrare la libertà,
per non lacerare
il tessuto sociale,
per credere
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 | Precoce attimo svilisce
le ragioni dell'essere,
nella routine malefica
che porta il branco
a sbranar la sua preda.
Ragazzo tu non sei
solo materia che brucia,
istinto bestiale che deborda
tu vieni sui banchi di scuola
ritorna alla ragione,
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 | Guardando la natura così bella
si pensa all'uom che spesso la deturpa,
la ragion degli abusi, sempre quella,
è la speculazion che nessun tarpa.
Città piene di smog, terre inquinate,
le zone verdi dietro lunghe spiagge
che
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Disperditi da solo
senza aspettare la notte
e le tue strane voglie
spariranno in cima ai monti
E fra le valli che il fiume
sfiora sempre
nemmeno fosse pelle
di donna ancora da amare
Chiudi il respiro
senza temere le ombre
in fondo la
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 | Sono nato in una giungla di città
brucia il tuo oro nero
e respiro cemento
per soffocare la rabbia che sento,
là dove scorre un fiume d'odio e d' alluminio
non c'è scampo nell'umano sterminio
su sentieri lontani dalla
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| Stanza che mai cambiano quei bottoni,
personaggi, quadrati anche nella stazza.
La varianza, come una danza spenta
tolto
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| Nel vortice della sfrenata bramosia
hanno disperso tutte le lettere che
formano la parola amore.
Incise sulle impugnature delle armi,
sillabate per dare nutrimento all’odio
e sostanza alla voracità della crudeltà,
servi della loro
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| Panico, puro panico
brivido nel panico
strage.
Ora di punta.
Esplosioni di seguito all’aeroporto alla metro.
Attacco al centro politico d’Europa
Maalbek tra buio ed urla poi l’inferno
Bruxelles sotto shock
listata a lutto.
Un boato secco
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| Un attimo e poi
tutto cambia improvvisamente
un miraggio pensavi
lo scoppio di un temporale
poi nel silenzio buio
echi di disperazione
lacrime amare
scendono frantumadosi in polvere
su di un prato
pensavi solo di essere
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| Scaturiti da un tuono improvviso
come grifoni famelici scagliati in un banchetto inumano,
sulle macerie di storie macellate nell'indifferenza,
abbracciate dall'ipocrisia di lupi in attesa.
Volano sulle ali nere dell'inferno
sugli occhi inermi
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| Non amavi la guerra
un regime vile
ti imbarcò
su un vascello di carta.
Naufragio
solo tu ed il mare
buio e profondo.
Ti ritrovasti in terra straniera
angosciosa prigionia
desiderio di casa
ormai lontana
ma vibrante sentimento
nel
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| Soffia il vento
nei sogni di rivolta
nella mente sempre pronta
pronta a conquistar
la nera primavera
Nei colori libertari
le catene da spezzar
ne servi ne padroni
tra strade e promontori
lasceremo la bandiera sventolar
Liberi di
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| Non è mio
l'ipocrito velo
con cui copriamo il nostro destino.
E non è paura,
dei conti la resa
dal
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| Care insoddisfatte voglie
che peccato non esaudirvi
Mi rimane in bocca l'amaro
di un'altra stupida sconfitta
una guerra persa in partenza
è questa mia pretesa d'amore.
Non esistono perciò i miracoli
le leggi umane spietati
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 | La voce ed il pensiero
non devono restar naftalina
nei cassetti
a profumar le tarme
i canti alleggeriscono le ansie
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| Disprezzo i prevaricatori e gli arruffapopoli
disprezzo gli istigatori
disprezzo le accondiscendenze dei giustizialisti
ancor più sprezzo la tolleranza della bugia
e la religiosità della violenza.
Amo l’idea, con teneri eccessi
di un
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 | E’ quando percorri nel domani
gli sgretolati giorni di ieri
che la Gorgona ti rende di pietra
Concedendoti adiaforo
alla bugia del fiore d’inverno
nato nell’effimero inganno
nel calore di un sole malato
Solo allora ti viene concesso
calpestare
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| un cuore rosso di passione
su una spiga di frumento
e, il tormento dell’indomabile inverno
della morale consunta
rompe il fuoco e, la vampa
traccia il suo percorso.
ho ancora un vessillo antico
ove soffio il sogno,
una stoffa d’un rosso
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| E sopporto pusillanimi gesti
colmi di rabbia e d'invidia
di silenzi che uccidono
subdoli inganni di uomini
che non
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 | Oh ... tu che pedali nel magico tepore
osserva l'erba di fresco tagliata,
senti che gradevole odore
tutto invita alla salutare sgambata.
Ma ... come i sogni la realtà dura poco
che già subito trassali:
vedi affiorar di tutto fra
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 | C'era un tempo in cui donavi rose
agli ignavi,
per riavere le spine del dispiacere.
C'era un tempo in cui,
allungavi un braccio per salvare dal baratro,
avere un abbraccio.
C'era un tempo in cui imbracciavi uno scudo
per difenderti,
impugnavi
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Cari poeti dell’ovvietà
ricchi di buone maniere
di facce contrite e sembianze vere
Cari, cari poeti del già detto e tritato,
nel volgare applauso del popolo
di chi vi ama, di chi vi applaude
a scena aperta, gridando il vostro nome.
Cari poeti, oh
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Ninna nanna sorella,
incidevi ogni perla.
Ninna nanna del cuore,
ammicavi il dolore .
Quante lacrime di stelle
univano le anime gemelle,
intrise d’affetto cristallino,
come un fiume sibillino.
Accresceva l’amicizia,
nitida e fiduciosa,
ormai
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Umana vita
fine a se stessa vissuta
ed alla cerchia ristretta
che a giustizia non mira
nemmeno relativa,
assoluta, no,
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Non era un sorriso
ma solo tristezza
questo mondo piangeva
la sua amarezza
forse erano guerre
devastate dal tempo
oppure cannoni
sparati nel vento
ma
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Non sei innocuo e mai ti fermi come fuliggine da camino spento...
Ma nella polvere da sparo dall'uso frequente e sempre intrepido;
sei pur nelle canne mozze d'un fucile assassino incallito.
E mai ti disperderai, non svanirai mai, alla finalizzata
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7062 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 1201 al n° 1230.
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