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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’519Autori attivi: 7’461
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♦ Keyla Tamayo | |
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Luglio 2024 |
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Natura
Le 11191 poesie pubblicate sull'argomento 'Natura' Poesie sulla natura |
È tanto attorcigliata nei suoi se
che sembra un labirinto di frontiera
con mille entrate ed una sola uscita
e pur si chiama erroneamente vita.
È così torta dentro il suo apparato
che i fili non riesci a collegare
e tutto il resto è carne
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| Respiro l’aroma e il verde del prato,
la luna seduce e brilla
non tolgo gli occhi da lei
e da quelle mille scintille.
Con audacia mi addentro
in quel
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| C’è un’isola dove tutto splende
di solitudine chiassosa.
Le voci aperte al mare
quelle agresti o di montagna
hanno respiro di vento
che gioca penetrare,
picchiare o solleticare la gariga:
le granitiche giunzioni dei sassi,
i pinnacoli, i
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Si stacca il fogliame;
rotea e cade silente,
le fronde spoglie
e, un giallo tappeto di foglie.
In spazi di luce
il freddo e
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Incanti un cerbiatto con un tuffo nell’aria
volteggi silente in un crepuscolo ambrato
spettro elegante accendi stelle
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| E’ rotonda e non piatta
per coltivarla è dura e bassa,
ma col duro lavoro delle mani
regala frutti buoni.
E’ piena di montagne e mari
di laghi e fiumi
di curiosi alberi ed animali,
si ravviva di germogli teneri
si colora di variopinti
fiori,
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| FOLATE SCOMPOSTE
Folate scomposte di vento Maestro
strappano residue foglie a scheletrici rami,
scompigliano fluenti chiome
e svolazzanti gonne,
dando impeto al mare e voce al canneto.
Aggrovigliano sciorinate lenzuola,
sbatacchiano
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| La casa al monte non ha ombre
immersa nel buio della foresta
ha solo luci di soffusi respiri
come una stella caduta sulla terra
nel suo cristallo di solitudine .
Tutto intorno i castagneti si aprono ai sentieri
salgono sino in cima
sono vene
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In ampolle di vetri soffiati
torrenti di fiori
e, lo stupore s’invaghisce
dei prati.
Una dolcezza colorata,
un
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La terra trema quando una casa crolla
onde sussultorie inghiottono palazzi
moti ondulatori scuotono l’esistenza
trenta
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Il tramonto
sembra sanguinare,
dormono i fiori
in braccio
al sole,
si svegliano
al canto dell’usignolo
col cielo che abbraccia il mare,
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La misura del tempo
si sostanzia nella ciclicità
della natura impassibile,
nei ricorsi degli eventi,
nella naturale caducità
delle persone, delle cose,
nella rapida mutevolezza
dei cieli e delle nubi.
La misura del tempo
è la debole
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| Nell’aria c’è gelo
e la bianca neve
scende dal cielo
candida e lieve.
Di un bianco manto
copre il giardino
che, come d’incanto,
diventa divino.
Copre l’abete
e la spoglia betulla,
i suoi fiocchi
danzan nel nulla.
Non vuole toccare
la
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| La pioggia si fermerà
crepiteranno un poco
le foglie sotto i passi
profumeranno di nebbia
gli aghi dei pini,
e conterò tutte le impronte
quelle sul selciato
e quelle che hai lasciato
dentro il mio cuore.
Anche se la solitudine
non sa
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| Ai piedi del maniero
un bel salice riposa,
in compagnia del pero,
del pesco e della rosa.
Un micio randagio
scende dalla collina,
camminando adagio
a lui si avvicina.
Del dolce passerotto
s’ode il cinguettio,
scorre nel laghetto
il vicino
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| Arretra la luce
nello scudo della notte;
i monti l’ingoiano
aggrappati
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| Colori odori
rumori umori
gocce di rugiada
nel bosco mattutino.
Ricordi vivi di un tempo che fu.
Oggi la pancia avvizzita della terra
partorisce rovi e foglie secche.
Nei campi divenuti inospitali
il buono marcisce.
Solo i frutti di plastica
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| Poche le bacche nel giardino
nessun insetto sulle gelate
foglie coltre di brina dure
son le zolle a vermi e lombrichi
a pace e quiete da predatori dare
passeri merli pettirossi delusi
spauriti introvabil la pastura
or della tua mano il gesto in
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| Illuminato da uno spicchio di sole
spicchi sovente un poetico volo
spacchi col becco tenere briciole
specchi le ali in un
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| All’ombra dei tuoi rami,
sulla magica altalena,
volavo nel cielo
azzurro e infinito
soave e lieve
come una farfalla.
Tu
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| La dove l’incendio era divampato;
era un chiaro giorno
e, un nuovo verde avevo intorno.
Ho scoperto quel che era nascosto.
Un fischio, un suono, un fruscio
lo percepivo da vicino.
Non mi sbagliavo.
Nel bosco che riprende vita,
i rami, bucano
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In un paesaggio da fiaba
sotto un sole di ghiaccio
brillano
in un candido bianco perlato
scaglie di cristalli lucenti.
È la brina
che fa gioielli
e con gocce di rugiada
fa diamanti
e sbianca steli
alberi e siepi
ed ogni cosa
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Come l’ultima goccia di cera
del moccolo della candela,
quasi spento
scivola via il giorno.
Cala veloce il vespro
autunnale,
si spegne la luce del cielo tra
fumose nuvole prone d’acqua
L’oscuro colore copre ogni cosa,
nessuna stella luccica
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Ho smesso di essere viandante
coda di cometa
lacrime di sogno
creta da modellare.
Ho smesso finanche
di smaniare dietro ai vetri
nei ritagli di questo tempo
cosi denso di parole.
Ho smesso di aspettare
e di restare
tanto da qui
se si parte o
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Era una notte limpida e stellata
presi una lucciola per lanterna
mi avviai sulla collina dei conigli
a cavallo di un
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| Al primo sole
dalle fronde degli alberi
piccole gocce di rugiada
scivolano lente
sulla terra assopita,
durano poco son fuggitive,
breve è lor vita.
Dalle fronde dell’anima goccia
una stilla d’amaro sapore
e annuncia che il tempo
si fugge
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| Mutamenti e inattesi al viver porta la natura
alla ricerca e al ricordo di desideri antichi
che lì deluso si gira oggi in volo il pettirosso
che invano lo sguardo cerca la dolce bacca rossa
poiché seccato è nel tempo quell’agrifoglio amico
perché lì
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| La liturgia di novembre
celebra la nebbia
i rami spogli
e certi numeri biblici.
Mi avviluppo in questa cortina
di fantasmi e suoni
seguendo strade che piegano
le leggi del tempo.
Nessun gemito nell’aria
quando si seguono i
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| Timida, a sangue freddo
me ne vò per la mia strada
non frequento l’autostrada
accada quel che accada
brillo tra gocce di
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| Tra foglie secche
sotto le scarpe
scricchiolano i passi
sul finir d’estate.
Muta il tempo veloce
e con il vento che spira
s’ode solo come un canto
il fruscio di foglie.
Dell’estate è rimasto
il profumo
che cambierà
tra filari di
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11191 poesie pubblicate sull'argomento Natura.
In questa pagina dal n° 451 al n° 480.
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