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Natura
Le 11364 poesie pubblicate sull'argomento 'Natura' Poesie sulla natura |
Piove sulla terra arsa dal sole estivo,
l'odore rancido pervade l'olfatto.
Ormai morte sono le cicale che prima
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Nubi uniformi
in plumbeo orizzonte
che il toccarle non s'attarda
Cammino con passi
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Alberi contorti, erbe
deformi dall'asfalto
mi tuffano nel canto
della bellezza.
Prima di allontanarsi,
ultima coscienza,
tengono
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Cielo di venere in rovina
queste stelle morte
che la tenebra accarezza,
nude gocce della notte
E qualche pensiero è evaso
dalla prigione ingorda
che la terra esala
ogni volta che il sole esita
Vento di cenere in livrea
la nebbia che
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 | Diffondere la conoscenza sulla natura
è rendere pubblico Dio!
Perché leon di pezza
da mani di uomo viene,
ma quello vero, no, di certo
e se si adira son pene!
E’ capir la ragione che
le genti dovrebbero custodire
perché il
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 | E’ plumbeo il cielo! Cumuli e tristezze
gravano nell’aria; scoppi di tuoni,
graffi d’acqua tra cupi nuvoloni,
soffia il
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| Una carriola lenta cigolava
una vecchia curva lavandaia
limpida scorreva nel fosso
l’acqua e quell’odor di saponaria
e di sambuco antico e di menta
selvaggia verde e il colore poi
lì s’accompagnava di lenzuola
a nuovo splendor dallo
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 | Fischia il vento
sopra i rami
folle, uno strapazzafoglie;
piega i giunchi con violenza
fanno i tronchi resistenza.
Urla
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| Scende silente a grappoli la neve
dai raggi di cometa inghirlandata
che a guisa di sciame d'api nell'aer
si proietta nel mare di cristallo.
I rami ch'han perduto le lor foglie
candidi s'elevano su nel cielo
e come soldatini lancia in
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| Provo meraviglia
nel vedere in giardino,
ancora vermiglia,
fare capolino
un'intrepida rosa.
Siamo in Inverno!
Non c'è ragione
se, sempiterna,
ancor si propone
il fior della sposa.
Oggi, che la neve
dal ciel la colpisce,
in tempo
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| Così, come il latte,
il candido latte
che goccia solenne
dal seno materno ...
così, sgorga l’acqua
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Erano le stagioni delle piogge
a tremare fra le tante nubi
in un distratto vento fatto gelo
per ricamare il gesto delle notti
Nessun lieve cenno di perdono
sui varchi troppo muti dell'inverno
né il cielo a richiamare i passi
nel ritmo
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Si spoglia ad uno ad uno
dei suoi dolci grappoli
la vigna
Autunno s'avvicina
odore di gesti antichi
e di castagne arrosto
fuoco cielo nuvole pioggia
fanno esplodere la luce
Si! era autunno
tesori di succhi
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Vestito di lucertola
emanante bagliori
sgusciante sulla terra
sovrastato
da un angusto fardello
taglia con pacifica andatura
l’etere
mescolato alle ciane gocce cadute
ad ammorbidire il suolo natio
Inverno morbido
come un saluto
generato
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Cristallo verde, blu e turchese, il mare,
col suo incessante, intenso moto ondoso;
spinta dal vento si alza ed è
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Di già si confonde fra i tralicci.
Una picchiata, una virata,
un inchino e via.
Salutata la vecchia primavera,
di lei-
perduta
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Rompe ogni indugio a gennaio l'inverno
i fiumi e i laghi s'increspan di ghiaccio
si veston di neve i monti ed i piani
e i rami ignudi sospirano al cielo.
Taccion nei campi fringuelli e usignoli
e nella negra e rugiadosa terra
il canto silente
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Vuoti sono i nidi, ora che
dormono gli uccelli dalle
grandi ali.
Dormono anche i declivi
ed i torrenti, dove anche
l'acqua si è fermata.
Dorme la neve sopra le
alte cime, ed i tramonti
sotto cieli neri.
Dorme il mio cuore,
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dietro l'ombra diafana della notte
l'alba
guarda la pallida luna
disfarsi lentamente
lungo i pendii dei monti
ad
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Ciliegi in fiore
danzano al suono dell’amore
profumo di vita si espande
elargendo sensazioni uniche
inebrianti colori
riescono a catturare
quello che dentro di noi
sibillinamente respira
non esiste
fascio di luce più potente
ove
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Smessi dell’agreste duro lavor
gli arnesi a fumar sotto un gelso
beato sen sta il vecchio contadino
guarda felice il campo ove con cura
la
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Breve percorso, viottolo tra rupi;
tra fronde rigogliose, odi il rumore
ai piedi di maestosi alti dirupi,
del torrente che
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Quando il giorno nasce
a poco a poco si lascia inondare di luce
e vigoroso raggiunge il culmine della pienezza
tra il canto degli uccelli e la danza dei fiori.
Ed è un profluvio di musica e colori
di profumi e di armonie della natura.
Ma il
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Come argento si splende ‘l campo in brina,
e i candidi covoni or giaccion scialbi,
e lungo i rivi la neve è ferina.
Pe’ boschi de’i cipressi e de’i prunalbi
le nevi a terra stanno, e ‘l ciel s’oscura
nel meriggio insicuro; e a’ nembi
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-Je t'en prie-
disait tremblante
d'une voix blanche
à l'oreille du vent d'automne
la petite feuille malade
-Je t'en prie
de tout mon coeur
donne- moi un doux baiser
avant d'être bien vite oubliée.-
Et le vent
en
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 | Come polvere lunare
discesa dal cielo
caprioli festosa
sui picchi del silenzio.
Tacito il sussurro
degli increduli passanti
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| Ondivaghi gravitoni navigano instabili
fluttuando inermi ossidano materia
inesistente tranquilla idiota sobrietà
destabilizza torbide civiche
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Gentil nevischio
di speme
fa un fischio
mi travolgi
col tuo cuore innevato
ed è già
Gennaio
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Tenera è la notte
quando distende il mio viso contratto
con i raggi di luna,
tenera è la notte
quando
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solcando l'arco del silenzio
sordo il lamento s'erge dolente
della corteccia dilaniato il ventre
in lacrime di linfa detronizzata -
veemente il supplizio materno
contaminato da anime sporche
figlie di un Cielo fuggito
voragini nel sommo
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11364 poesie pubblicate sull'argomento Natura.
In questa pagina dal n° 3751 al n° 3780.
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