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♦ Bruno Leopardi | |
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Morte
Le 6840 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
C'era una volta...
così cominciano tutte,
sfiorano l'arcobaleno
e poi finiscino sulla luna.
C'era una volta...
il cappuccio nero
in cui mi nascondo
dentro cui ogni tanto
svanisco come nebbia.
E' una favola come tante
ma questa
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Giulia
non sorride mai.
Nei suoi occhi
resta l'incognita sullo stato d'animo.
Giulia
soffre sotto pelle.
Non è tranquilla
e non trova mai pace.
Giulia
non c'è più.
Ha soffocato il suo immenso dolore
con una corda
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Jimmi |
10/04/2012 11:04 | 4590 |
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Lavami il viso
nella fonte dei tuoi desideri.
Sarà l'acqua che toccando la pelle
le darà quella carezza
che cercava da tempo.
Cambieremo
con le nostre immagini nella mente
rimaste coperte di foglie e primavera.
E coglieremo
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| Mia cara,
ormai che siamo in confidenza
un piccolo favore me lo devi fare.
Quel tizio là, che chiamano Dolore
quando verrai a trovarmi
con te non lo portare.
Ti faccio in cambio una promessa.
Quando sarà il momento
che mi verrai a
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Che strano,
a volte ho il cuore in gola.
Piango senza un motivo apparente
e poi asciugo le lacrime
con petali di rosa.
Mi giro,
sento la carezza dell'aria.
Non capisco perché il giorno
vuole per forza morire.
E penso
a come strazia
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Seggo
sulla mia seggiola
penzolo
dalla dondola
Libero
la mia libertà
finchè
fingi d'ascoltarmi
Pioggerellina scema
che bagni fastidiosa
ogni stupida cosa
non voglio asciugarmi
ma starò qui
ancora a dondolarmi
Se vuoi
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Preludio di un volo
senza ali.
Uno schianto nel buio
e l'anima si eleva.
L'attesa disattesa
ti coglie
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i tetri sogni
fatti per rinascere
di morte lieve
Il lamento dell'elleboro soffia piano
nelle sere d'incenso e fragola scura,
fra i sogni inevasi di una zolla di terra,
non è una guerra ma una speranza
uccisa dalle primavere false
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Non vedi l'inferno
che brucia i piedi degli angeli.
Sali più in fretta
la tua corsa si ferma
davanti alle tue paure.
Cosa disse il vento
quando incontrò il tuo dolore?
Io ero su una lacrima
scesa dagli occhi della luna.
E
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Un anno e un mese è già trascorso invano
ché il groppo non si scioglie dalla gola
io nulla avverto che il pensier consola
e il suo ricordo ancor non è lontano
Quel viso ognun lo vede ancor presente
ci guarda e ci sorride
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Sollevar lo sguardo verso l'orizzonte
udir di due colombi lo sbatter d'ali
sentir quell'aria carezzar la fronte
mentre l'odor di terra riempie le nari
Tetro il ricordo galoppante giunge
accorre inesorabile il cordoglio
trafitto l'attimo ancor
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| Ognuno, con i dadi rosso scarlatto
soffia l'anima
nell'incavo delle mani raccolte
tenta la sorte, getta i doppi
davanti bui tunnel, ai bivi,
ci si pongono domande sulle umane miserie
al destino si affidano le risposte.
Ognuno,
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| Quando il tepore
del mattino
non scalderà
più il mio viso,
ricordati di quei baci
che ci donavano il sorriso.
Quando la nebbia
ti confonderà
con tormento,
voltati e vedrai la
realtà,
nei miei occhi già
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| è un flash
uno sparo
una stella esplosa
tra le mani .
rewind di attimi
istantanee folgoranti
scorre rapido
un film in bianco e nero.
tra le dita
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| Tu che d'Amleto assumi gesti e parole
consoni ad ugual dolore
cos'è che ti fa turbare il senno
la nostalgia per il padre
che ha voluto il Padreterno?
O poeta che devolvi e assorbi amore,
non sol per questo
piange il tuo cuore,
ma come
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Ho visto
ho ascoltato
ho sentito ed ho capito
quello che resta
l'ho rigettato
per non doverlo ancora incontrare.
E tutto va ma poi ritorna
in forme diverse
in situazioni strane.
E tutto cambia
e scatena frane
che seppelliscono
fuori
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riflessi neri
attraverso le porte
di un dolore
Questo mondo è diventato vuoto
ed i suoni che ieri riflettevano le nuvole
non marcano più i passi ed i respiri,
i gesti e ed i pensieri che vivevano di te.
Questo tempo che langue
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Ha due occhi tristi,
il pazzo.
Guarda il mondo
e si accorge
di tutto quello che non va.
Vede l'amore umiliato dall'odio
ed attraverso le lacrime
se ne chiede il perchè.
Stringe il suo cuore forte
per paura
che qualcuno glielo porti
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L'esercito dei peccatori
è in fila dinanzi all'ufficio delle imposte
e due matrone contano scontrini
tra le nebbie padane di Sorrento.
Due bambini cercano il pane
mentre il padrone
porta all'ammasso il suo denaro.
Lunghe file di
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| In assenza di te
annullata ogni distanza
agito abbracci e parole
sguardi per te.
Le incomprensioni
i
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| Il perenne oblio del mio animo
non si libera delle tue mani.
Soppressa una voce, è
in ogni antro della casa.
Ogni alba e ogni tramonto
tu non li vedi.
Ma i tuoi oggetti si.
Ed io so che non ti hanno
dimenticata i sassi intrisi
della
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| Mi vedrete cadere,
Riderete senza ritegno
Con sprezzo, ignorerete
La mia mano a voi tesa.
Intrappolata,
Mi volterete le spalle.
Sto tessendo una ragnatela
Con pregi e difetti,
Diletti e chitarre.
Suoni amari si diffondono
Lungo le vie del
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Pensavo
d'essere già morta
ma forse
come i gatti
sette le vite e sette le morti
o sette
i peccati gravi da
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| Stanotte è una notte come le altre
eppure non è la stessa notte,
oppure lo diventerà
quando il tempo smetterà di oscillare
al ritmo di un respiro sempre più stanco
in balìa dell’Inverna che gioca sul lago
accompagnando le onde verso la
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Fulmine la colse a ciel sereno
eppur lottava
trepidava disperatamente
si dolea in agonia e tormenti
al pensier febbrile
che tante cose avea ancor da far
Vegliò il sole fino al tramonto
stese un velo il crepuscolo sui suoi occhi
stanca, a
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Eri tu a soffrire
quando la solitudine
ti faceva sentire
le sue mani fredde.
E piangevi, piangevi
davanti alla porta del tuo cuore
sempre aperta.
Mi vedo cadere a pezzi
come una statua d'argilla
che si rompe
ad un tuo lamento.
Ora sono
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Vivo solo in un campo di grano,
l’acqua scorre e io muoio.
Nessun vento, nessun fiore.
nessun corpo nudo al sole.
Piango e ancora soffia il
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E nel chiarore
di una luna opaca
riflette
la definizione di una fine...
L'alba e l'aurora
si prostrano
dinanzi a tal
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Ho sentito il tuo odore
questa notte.
Inconfondibile dolcezza
che morbida
mi riempiva l'anima.
Ti ho visto
saltare sul letto
come una volta
ed i tuoi occhi
grandi ed innocenti
erano vivi e presenti
con me.
Mi sembra che sia passato
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Un brivido che da fastidio,
ma non lo puoi scacciare.
Un incubo spaventoso
da cui non ti puoi svegliare.
Ciò che dona pace alla fine,
ma tormento perenne all'inizio.
Sono l'odio
che passa attraverso le epoche.
Grida che mi odi,
ma
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6840 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 3871 al n° 3900.
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