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Morte
Le 6840 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
| Si spegne anche il fuoco
sotto la cenere
di una dimorante
preghiera
Come
un pensiero
che nasce da solo
dal mistero della terra
dell’anima
Io riposo
ancor prima
di lasciarmi andare
all’ultimo esitante
respiro
Si muore
anche
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Simile al gelo
che accompagna
il sopraggiungere
dell’ombra
quando il sole scioglie
il suo calore
nell’inquieto mare
che l’inghiotte
dev’essere la Morte.
Quando il fatal sospiro
ultimo virgulto d’estrema dignità
sospingerà il
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| -
On l'a vu
naître,
grandir et vieillir
aussi
et puis,
moi seule
je l'ai vu mourir
comme j'ai vu
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Se fosse stato amore
se fosse stato amore
si sarebbe posato su un ramo di quercia
che impigliandosi tra i tuoi capelli
ti avrebbe tenuto in piedi
impedendoti di cadere.
Se fosse stato amore
nato da nove fiori profumati
avrebbe baciato tutti i
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e, nel suo bianco immacolato golfino,
con un foulard di navi bianche e rosse,
con nelle mani un crocifisso d'oro
l'esile corpo giaceva sul suo letto, e
pareva dormisse nel suo disteso viso,
gli occhi socchiusi, labbra serrate,
eternamente pronta
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Bevi dal mio cuore,
prendi la forza che ti manca
quando il respiro
sembra di colpo svanire.
Prendi la fiamma che arde
nella luce più intensa
della mia anima
quando il coraggio
sembra vacillare.
Potremmo parlarne fino a stordirci
ma
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Passa il vento
semina e raccoglie
messi d'altri
tra papaveri sanguinanti
e rovi
abbracciati alle dorate spighe
e il vento ...
il vento ora
mugghia di morte
sulla lapide fredda
intiepidita da un sole malato
tra ombre radioattive
di tragiche
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| Impietrita
osservo
le tue livide labbra
nell'oscurità dell'altro
dove
all'orizzonte germoglia
una nuova vita
nella sfavillante
abbagliante luce
dai riflessi vitrei
l'anima gioisce
Il tuo pensiero
sempre
nello spessore
del
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Non credere a quello che ti dicono
notti buie.
Hanno ancora
il sapore amaro della solitudine
sulle labbra.
Eravamo venti che si unirono
intorno a dune di sabbia
ed il tempo
ci ha resti muti
come statue dentro deserti
di vetro.
Abbiamo
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La tua fragilità
ha sommerso nell'oscurità della stanza
anche l'amore per i tuoi nipoti
e non è bastato il conforto dell'amico
che dall'altro capo dello schermo
intuiva il tuo crollo, il tuo abbandono.
Fantasmi, i tuoi,
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La sentivo cantare sul balcone
tra rose rosse e profumate
ad accompagnarla sentivi l'orchestra
amava Bob
La voce era potente
squillava tra i tortuosi vicoli e la sera
Giovinezza che non sapeva d'esser viva
Ora la sento alla finestra
nel
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Veitla |
19/04/2012 21:26 | 1386 |
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E' pallido, il colore della morte
come la pelle
che giace increspata
senza un raggio di sole che l'accarezzi.
E' un viso
che ha solchi profondi
come abissi senza speranza.
E' compagno, il colore della morte
di un respiro affannoso
che si
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Sei stato così silenzioso,
muovevi i tuoi passi
e non facevi
alcun rumore.
Io ti ho visto...
dentro gli occhi
che guardavano fisso un punto
indefinito.
Ti ho sentito
arrivare da dietro le spalle
hai toccato la fronte
proprio al
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| Sono stanco, lo ammetto,
di quest'immutabile stagno
fatto di cose che trascinano vestigia,
di carte che nascondono vocali spinose;
voglio una nuova alba
un altrove un altro modo
pieno di lettere smarrite
che cercano la mia bocca.
Sono stanco,
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Passano tutti di qua
e si restringono
confluendo in un punto al centro
per poi diramarsi
in una spirale infinita.
Ci sono i dolori del mondo
e tutte le madri
che lavano le ferite dei propri figli
sulle ginocchia sbucciate
dalla
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e, quando resterà solo lei
la carcassa,
e ogni alito di vita umana
sarà andata a raccogliere il conto
alla cassa,
il rammarico delle cose inevase,
il cruccio profondo del dubbio in te,
il sapere che ormai sei poca cosa,
essere
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Un acuto lampo di dolore
fulminante l'aria taglia.
L'alta e possente onda
s'infrange sull'inerme sabbia.
e alla risacca già immobile e muta.
Nel plumbeo e minaccioso cielo
stride l'urlo degli ultimi gabbiani
che volteggiano fra i
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| Fu un fruscio, quasi sordo
che scivolò nel buio
del corridoio d'ospedale
ricordo,
quelle luci verdastre,
baluginanti ed incerte,
rimbalzare sui muri
bianco sporco
e quell'odore,
ammoniaca stantia
in croste di farmaci
sulle bende
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EnzoL |
15/04/2012 20:46 | 2042 |
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Il vento canta;
lascialo sfogare la sua rabbia.
Ha voluto sfidare il cielo
in un combattimento
senza inizio né fine.
E morirò dentro una tua lacrima
ogni volta che un'emozione
toccherà il tuo cuore...
ed io la
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Tu, goccia di pioggia,
che cadi da 'sto cielo uggioso
per diradare il caldo noioso,
tu, che hai visto i cieli di Foggia
e Torino in Italia, Londra in Inghilterra,
caduta e penetrata nel cuore della terra,
e poi della gente, dai più avari
ai
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| Sei l'ala del cielo,
ora che l'alba sorride con gl'occhi tuoi...
Sei un rivolo di luce,
nella notte ove il destino ha parlato...
Crucci hai lasciato,
a chi nuota nell'oceano infernale
ed ingoia il fiele del dolore...
Li guardi col crepuscolo
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| Ovunque osservo
i miraggi intorno,
persone,
fugaci attimi,
baleni senza luce.
Parole e frasi,
discorsi senza discorsi.
Sguardi senz'anima
persi nel nulla
del vivere,
anzi "sopravvivere".
Respirare,
ecco nel mentre
il gesto
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| Prese l'ultimo treno della notte
senza conoscere la sua destinazione
il vagone era vuoto
qualcuno aveva fumato
tre perle di donna
e due di formica
tre perle
sul tappeto
e due di formica.
Il vetro opaco
la pioggia indiscreta
la sua vita
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Delle mie pene...
ingrugnato afflosciato
draculizzato al mio sangue sperso
Lui,
battaglierostentato,
cavernicola i miei piaceri cauterinanti
ostetricia ri- membrando
il regno che fù...
io,
schiavizzatornamentale,
fidavomi delle pulsioni
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Ti vedo
nella pioggia
ad occhi chiusi
vestita di bianco
tra fiordalisi e spighe.
Ci hai lasciati
dopo una partita patta
durata fin troppo
con la morte
avida
che ti divorava
con piccoli e dolorosi morsi
il corpo e la mente.
Hai
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Snocciolo la bufera
che ha intristito…
“il mio cuore”.
D’impeto, senza appello,
ha spezzato la speranza,
buttando nell’oblio
il nostro amore.
Sommo alla tristezza
i giorni della luna,
per pareggiare…
“il mio dolore”.
Sprofondo lo
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Affranto è l’uomo dalla sua sorte,
annaspa nell’incertezza esangue
del divenire suo chiuse le porte
tra
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Perfide stelle canute
che cantano al cielo
odi profonde e sincere
muoiono lontane,
perdute e solitarie.
Di mistero gioconde
tra gli alberi
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Un orrore senza fine:
Rovistare tra i rifiuti
Come
Topi nelle fogne
Risalire in superficie
Annusando la luce per un'ora.
Raschiando il terreno,
Nascondendo un segreto:
Una sognata libertà
Tra le strofe di profeti
E profumo di
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Mamma,
ti sento nella gola
che chiude alle lacrime
fluire copiose dalle iridi
brucianti di sale
che lascia il ricordo.
Sei sasso rimasto sul cuore
che non trova più acqua
ed arresta i rimbalzi gioiosi
in un arido lago.
Sei musica di un
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6840 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 3841 al n° 3870.
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