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Morte
Le 6838 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
| Inizi a conoscerli... gli uomini.
- Fari senza luce
come occhi senza aridità
e lacrime senza future memorie.-
Inizi a conoscerli... i bambini.
- Sorrisi di donne,
come madri incinte,
come amanti che riparano
le rughe ai fiumi i loro
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| Questo Natale
il primo senza te,
non fa brillare in cielo la cometa
né accendere le luci sull’abete
e neanche la
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Lievi le vendette,
ruvide pieghe del cuore,
quel piccolo spazio d'acido livore
che libera le ombre represse
Tumide le ansie,
affilate spade del divenire
di un eco troppo grande
per contenere gli angoli del viso
Dolci le sorprese,
quel ghigno
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Sono morto
in un mattino primaverile
in un paesaggio incontaminato
Ho temuto le tenebre.
Ma in un primo istante la
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| Ora sei lì
soltanto in quella foto,
sopra a quel piano della vecchia SINGER
che pedalavi sempre
e ancora ti
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| Inverno,
hai un dire gelido, pungente
ed un abbraccio agghiacciante.
Un uccellino è già morto
come un
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Sperde calore
quest'amare
nell'ignavia dei più.
Amai riamato
oppure folle
sognai?
Perduta l'anima
nel lembir carezze
di morti fiori.
Macilento
è il cuore al gelo
d'immensa Tundra.
Morte,
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tremano le ombre
nel cielo di dicembre
fiato alle stelle (D)
Tredici le ombre di dicembre,
tredici le lingue di fuoco ormai tradite
e niente da sperare nella terra degli inganni
con il debole chiarore a far da riva
Tredici le spine, ferite da
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| Sono anima morente,
che non ha gradito la vita.
Sono anima morente,
innamorata dell'amore,
ma incapace di
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| - esiti
come neve a scendere
oltre le mura della città;
era dunque morte, tra gli indumenti
paralisi composta - tale da non sembrare - livida
non più carne - non più prigione debole
opportunità;
così
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| In un campo di papaveri rossi
Fluttuanti come onde sanguigne
Le spighe di grano consideravano
Il sole fuoco d'anima
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| Da tempo trasmetto solo in bianco e nero
vuota ormai l'ampolla dei colori.
La voce tenue non riempie più le stanze,
non comunico emozioni.
Funziono ancora bene
ma non sembra interessare,
i miei programmi già visti
i bollettini
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Serpeggia impietosa
da angoli quieti di gente cenciosa
ai cuor in festa, bagnati di sangue
s'insinua e non distingue
non s'arresta,
è ferma come sfinge
del suo barcone lo sciabordio
l'orrore è alle porte
non v'è via di
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Sapessi cosa racchiude un vaso di argilla rossa
dura madre roccia, dalla pioggia erosa
conoscessi le mani d'artista
le
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| Sto sporcando
le mani con il
fango della mia
umanità.
Cos'è mai questo
vivere,
tra il sorgere d'una stella
e il passaggio lento
radente d'una morente
cometa
e la foglia
ch'ormai già
riposa.
Vivere
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| Una madre che parte
lascia lacrime livide
un vuoto sconfinato
la sua pace è una gioia
per gli anni infelici
che
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Tesa quella tremante mano
a voler serrare, nel debole pugno,
immagini di vita
che scorrono veloci
nel rantolo della morte
Soffocato il respiro
mentre un urlo spezzato
squarcia il giorno,
giorno maledetto
che alla vita dice addio
Un minuto,
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giorni di morte
arresi alla vendetta
dei cupi inverni (D)
Maledico i giorni che verranno
e il tuo respiro gelido di sabbia,
deserto di un potere indefinito
sul frutto scuro della notte cieca
Pronuncio rune incise a nebbia
e il velo dei dolori
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Mi guardo intorno
E sento freddo.
Troppo spazio
Vuoto mi circonda.
Il fiato ogni volta
Che respiro
Si spezza
E mi lascia in apnea.
Tu non ci sei,
non mi abbracci ed
io non posso più
prendermi cura
di quella donna
che mi ha
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(Quando morirò
voglio drappi di organza alla finestra
a far tornare il sole
e le rondini a volare
nel cielo di un sogno ormai svanito).
Sarà un trapasso
in trasparenza bianca
dal corpo all'anima
presa per mano
da un'altra
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Per il viaggio non sarà necessario
che prepari il trolley o la valigia
basterà un solo abito scuro
-non
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| -E adesso, dove vai adesso?-
Vado a riposarmi,
adesso sono fioriti i giardini
E le farfalle sanno cantare
sui prati
e danzare sui fili d’erba
E i fiori non muoiono,
rigenerano i petali
nel buio della notte
Al mattino hanno un abito
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un anno è un velo
dolore per le sere
e per il cuore (D)
Non respirare questo buio marcio,
se nei ricordi il gelo delle sere
ha il segno dei cassetti ancora vuoti
di qualche carezza data ad ore
Non chiedere delle follie del cuore
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Acqua,
fango sino al mento
poi silenzio,
la morte compagna
dei mie istanti.
Sono uccello dalle ali di cristallo
della mia vita
ho fatto scempio
e la mia mente vaga
sino al sacro tempio,
un Dio mi dona
di fuoco un atroce ballo.
Scoppi di
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Grigie nubi,
nel triste momento.
Un sibilo percorre
l’animo.
E’ il freddo vento
del marmoreo corpo,
nell’attesa
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| Con impeto
l'anima si raccoglie
nelle ombre dorate,
strisciando
nei ricordi
di melodiosi suoni
e suggella
la tua immagine
riflessa
in uno specchio di luci.
Madre...
amore svanito
nelle strade
di un Natale vuoto,
ora siedo piano
dinanzi
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| La nostra primavera fu davvero
cotanto goduta
e condivise furono le rose selvatiche
con il tempo viandante?
Cadeano frutti sulle sponde dell'Eden
e olezzavano le petunie
ovunque la capacità di uno star bene
sconosciuto ancora
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| Facea suonare
angelica canzone
la mamma sopra il mobile vetusto,
girava su di un asse in verticale
leggiadra e delicata ballerina;
veste di veli tra movenze lievi,
occhi socchiusi
su armoniose note.
Triste cimelio
che riaziona in mente
il suo
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bevo veleno
per soffiare via il cuore
e forse l'alba (D)
Me ne andavo sempre al mattino
e se la luce chiudeva il cuore
tremavo oscurità e pallide nuvole
fatte per danzare al primo sole
Il giorno era una promessa uccisa
e nessuna
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cerco una parola nel bagaglio
nel bagagliaio dell’auto che mi precede;
noto (dove abbonda il tempo)
che la base del crocefisso è un po’ consunta
l’ombra fissa al suolo
ci gira intorno
guarda – penso a una bufala –
mani bianche
non lo
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6838 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 2761 al n° 2790.
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