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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Morte
Le 6838 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Come lampi le emozioni mi percuotevano l'anima,
niente poteva più fermarmi;
danzai, iraconda nel girone
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Anche gli uccelli
avevano paura di volare
sull'orrenda ferita della terra,
sull'orrore lì sepolto
di innocenti senza alcun difesa.
E quando risalirono
la luce era sbiadita
ed il vento taceva.
Solo il silenzio urlava
il suo dolore
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Mavec |
10/02/2014 19:07 | 658 |
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Non cantano più le cicale
si è fermato il cuore
e cullato dal mare
oltrepassa il tempo
i confini
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| Mille ricordi
vivo dentro casa,
è già passato un anno
che sei andata via;
neppure il tempo
di un saluto e
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| Caro amico
Abbiamo sognato insieme...
l’ultimo tratto
ha concluso il cerchio
che ha stretto il tempo
col suo raggio
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| Nella fine
col tuo filo sfibrato e stanco,
quello spago teso sin dall'inizio
come ragnatela fra fronde di salici
che ti condusse fuori dal labirinto
lontano dalle paure tue,
tagliato in due pezzi senza esitare
in inizio certo e fine
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Who |
06/02/2014 10:32| 847 |
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timido soffio
nel vento abbandonato
di luna grigia (D)
È una sottile brezza, colore della perla
che tremerà nell'aria di una stella,
non sentirai profumo di menzogna.
La notte peserà i suoi macigni in coro
Il buio
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lento incedere
delle ombre nere vive
al loro tempo (D)
Il passaggio era stato pronunciato
e le poche speranze rassegnate
avevano mentito il ricordo breve
di un vano strumento a corde nere
Violino di morte, semplice da dire
e da rendere in
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piume lucide
sul cielo appena morto
nero tramonto (D)
Erano calati di notte alla radura,
le piume scure tese e un lugubre lamento
a far da coro ai morti, lividi risorti
dopo tanti affanni d'aurora e di sgomento
Erano tante anime prigioniere
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Un secolo straordinario
vissuto nel pieno
ricco di gioie e di dolori...
una storia che se ne va...
ora le stanche membra
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Tu uomo folle hai messo in atto
lo sterminio di massa senza ritegno,
hai schiavizzato fratelli in squallidi lager
per quei tuoi principi assurdi,
rei soltanto di esser diversi
e con infamia umiliati e soppressi.
L'unione nelle diversità
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Tu dunque soffri
niveo corpo insano
afflitto dal mal
che non da tregua
è come arsura...
calura che dissecca
solo ossa di questa
pelle resta
Creature
d'occhi vitrei
nei qual
Si smarrisce
l'universo intero
Fissi...
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ombre svanite
dalle parole indegne
di rada nera (D)
Qualche germoglio era stato tradito
dal sigillo nero delle notti insane
e l'ignota traccia suonata tardi
sembrava aria destinata al cielo
Il vento soffiava i rami sporchi,
un coro di defunti
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Ora non avrai bisogno di scarpe
forse lo sapevi
e le hai lasciate accanto al letto
prima di andare via .
La falce nera non teme la follia
non ha paura dei tuoi occhi
quando la guardi spaurito
non ha freddo
anche se la neve scende
e il
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Urli... fischi... pianti...
entrano nei pori della pelle
come spilli pungenti.
Pensieri gelidi... avvolgenti
riempiono gli spazi tra cammini dondolanti
come bambole di pezza.
Coperti da strisce di stoffa
ammucchiati come bestie da macello
in
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artiglio nero
per volare il confine
di parole arse (D)
Le luci del giorno sono spente
e mute le parole nel conflitto
dei respiri andati a soffio
sul temporale promesso a sera
Il vento è messaggero di confine
e nere le ali a mezzo
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S'aggira nei pressi,
a volte mi tallona altre mi precede.
Il suo fiato inanimato mi allaga le nari,
ritorna nell'odore del tuo respiro
quando già ti possedeva.
Se la chiamo s'allontana,
poi repentina appare fra le pieghe dei pensieri,
e
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| Incubo stesso
che m’assale spesso
in una notte che sembra normale.
Scena la stessa
un letto d’ospedale,
tra mascherine e
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| Tra righe di filo spinato
ulula la morte sui sassi,
col fruscio crepitante
di un fil di fumo fattosi
respiro scisso dalla carne
Un sussurro sommesso
d'ossa sepolte a inerpicarsi
dal ventre della terra per narrar
l'abominevole infamia di
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Oltre il filo spinato
undici violini
suoneranno stasera e
la malinconia
risalirà gli anni
a ricordare e
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Sbadiglio
con fare idiota mangio cianfrusaglie
m'immergo nel fatuo della tv
il nulla m'investe
cosce glutei mentecatti
poi
due braccia nere come rami
rampicano verso me
occhi grandi come il vuoto
manine che sembrano carezzare la mia
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E scenderà la neve
lentamente,
dolcemente
la terra si coprirà
d'un manto bianco
e freddo,
ed anche
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guido |
22/01/2014 23:17| 504 |
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Ombre in circolo,
tra luci distorte
e rumori orrendi.
Solo e contro
il Mondo
che urla vittoria.
E' finita,
il fiato è lento,
la mente è debole
più del corpo.
Il cielo piange,
la pioggia ti calpesta
pesa sul tuo
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Vorrei averti qui,
senza venir sulla tua pietra ...
perché non sei qui?
perché sei giunto al porto?
Pur poco ti conoscevo,
ricordo brevi lampi
ch’agghiacciano ‘l cuore.
mari dorati hai veleggiato,
ma al porto hanno
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le lune morte
segno della tenebra
di notti ignote (D)
Parole che feriscono il respiro
e questo sussurro pallido di fine stagione
attende inverno per non tornare più
sui lembi già franati delle rive
Pensieri che tradiscono il
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Prego per te
Amica Celeste
che con il cuore gonfio di dolore
mai negasti sorrisi.
Prego per te
Amica Celeste
Madre
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Silenziosa anima gemella, presente
dal primo all’ultimo anelito.
Entità astratta, diafana, ma reale,
non ti stacchi
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Se vieni, Madre,
in un mattino di sole,
conducimi ai papaveri rossi
sotto un frusciare di foglie.
Mille ne vorrò cogliere,
per salvarli dal vento
e sarà infine la pace.
Se vieni, Madre,
nel giorno che sai,
conducimi ai papaveri
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Mavec |
21/01/2014 18:45 | 625 |
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Perché urli piccola anima
quando il ventre
schiuso della vita
ti spinge in questo mondo?
Cosa vedi?
Cosa senti?
E' forse il freddo abbraccio
dell'oscura signora
che ti accoglie,
ti sussurra ...
"sarò la tua ombra
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| Mani composte, abbracciate
non più mosse per plausi.
Note in lacrime, meste,
ferme da fughe, adagi o andanti.
Non fende l'aria la smilza verghetta
per gli ordini alla sonora armata.
Or riposa sul leggio,
la partitura qual giaciglio,
tra i
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6838 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 2701 al n° 2730.
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