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Morte
Le 6899 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Si inaridisce questo silenzio
aggrovigliando i ricordi con l'attimo
mentre si sbriciola l'attesa
come castelli di sabbia
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Non sei più tornata
a prendere il mio cuore,
nera signora che sussurri
le ombre dei tardi inverni
Hai dimenticato il profumo
della terra nera e fredda,
i tanti peccati digrignati
come bestemmie sui filari
Eppure io ancora ricordo
i
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 | Sulla ringhiera verde
rorida di pioggia
un passerotto trema
tutto infreddolito;
mi guarda dolce
muove al freddo
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Nulla lascerò di mio quando
raggiungerò l'ignoto
se non il ricordo delle mie idee
e dei miei pensieri
sciolti su righe che talvolta scrissi
per dare un senso e corpo al mio sentire;
Vorrei salutare la vita
con la gioia di un
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Sarà molto triste
sussurrare giorni di petrolio
ed il debole segnale
del vespro che respira il buio
Lama contro tempo
nel graffio rosso del tramonto
ed uno stiletto aguzzo
che incide pelle con lo sguardo
Sarà inesorabile
la
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 | Ecco le luci che avvolgono questa gente
gente buona al guinzaglio d’un sogno
ascoltando me stesso sopra ad un filo
per stare ancora insieme ancora e ancora.
Resta qualche goccia di guardia
o forse un caso nell'aranceto
come un sibilo fragoroso
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 | Volge lo sguardo verso la croce
che prende e avvolge comuni persone,
un'altra vita ha preso il volo
in questo limbo di miseria,
che mette sempre il vestito buono
e non si ferma alla fonte del perdono.
Va la risacca della vita
sempre verso la
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 | Ho preso tra le mani il bastoncino,
il "caro amico" come lo chiamavi
per annusare ancora il tuo profumo
che
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La notte venne,
venne per rubare il giorno
ed il respiro delle piogge,
la luna e il suo battito di fiele
Il lupo ed il suo sguardo
nero fra le tenebre,
bianco sul sottile lembo
di una nebbia senza pace
Le parole arrivarono,
arrivarono per
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In tra’i spettri e le brume e i ghiacci e i fiori
un corteo lentamente or s’incammina,
e in pianti di salmodie e di dolori
la bara si lamenta, e ne destina
all’ultimo soggiorno e a’ mesti cori
l’orbo cenere e l’ossa, e alla ferina
tomba si pasce
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Pettirosso dolce canto,
tintinnar sottile, d'oro,
che si snoda come un pianto,
coi miei occhi a fare il coro.
Che s'adagia come un
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Quel triste mattino
c'era un pallido sole
e un fil di fumo celestino
Un pallone rotolava lontano
la bambola cieca
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Il cielo si divertì a prenderlo in giro
nubi danzavano
con gonne aperte
mostrando bianche mutande
poi la pioggia
sembrò altro.
Granchi in fila
dietro la vetrina del fruttivendolo
mentre l'iguana
leccava birra
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Sale lento il caffè in un giorno d’inverno,
scroscio di pioggia, in un battito eterno di sordi ricordi.
Luci soffuse, pesante e livido il cielo,
e arrivi tu lucubra Morte,
degli inferi a spalancar le porte,
per ricordar all'Uomo la sua
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Un passo di questo tempo
e graffierò la terra nera
con i respiri di elleboro
che soffiano sul giorno
Un dolore dopo l'altro
e sarò un veleno
che consuma il cielo
le mie ombre senza vento
Qualche volta avrò paura
ma
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Tristo si gronda fatal l’acciar fero,
e i guerrier n’esalano l’alma impura,
donde si tace meschin nel ciel nero
di Morte un murmure: la Notte oscura.
Cupa s’irrora a un crudel cimitero
la Luna pallida pella radura,
e vanno i fantasimi pe’ un
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Affilate lame squarciandomi
brandelli raccolgo nel sangue
si è spento il Sole sul reo mondo
mentre nero manto dagl’inferi sale
oscurando la ragione
Vagabondo me disorientato
ora canto sulle vestigia d’immani stragi
che strascico d’antichi
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Al pallido orizzonte un cimitero
mestamente s’estende, e al cielo nero
e putrido e selvaggio sta l’ossame
verde di rame,
e la neve si gronda a’ sepolcrali
marmi, e a’ sassi e a’ sepolcri, e pe’i spettrali
e tremuli sentieri or v’è un
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 | Ma dimmi a cosa hai pensato
quando il grido è rimasto muto
nell’ultimo istante
in cui sei caduto nel fondo
quando anche il vento
ha avuto timore
di quel funesto
lontano rintocco
hai forse chiuso gli occhi
o ti sei specchiato nel cielo
ed
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| Un male antico consuma lento il
tuo corpo stanco, felice
di tanta vita e doni gioiosi.
Uno specchio pare il tempo nella sua corsa,
lasciando la sua stretta fredda e sola,
ma nell'ora che l'ombra del dolore rende buia,
brillano come stelle
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| Andrò via nella notte
non farò rumore.
Addio amori miei
il tempo dato
non è più mio.
Non
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 | Qual linda salviettina
a terra scivolando
inerte s'accartoccia
e poi laggiù rimane
inutile ed immota
su gelida piastrella
così
le membra indebolite
da universal dolore
private d'ogni forza
s'accascian mollemente
ombrose,
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La notte scende
ed hai chiamato i corvi
per non morire (D)
La notte scende
e qualche volta hai pregato
per non restare sola
dentro ai muri della stanza
Ma il vento nero soffia
e nessuna luna
ha il colore della nebbia
che avvolge la tua
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Insieme
raccoglievamo liquirizia
nei boschi.
Al tuo fianco imparavo
quanta musica
ci può essere nella vita.
E quanta libertà
nelle tue parole.
Poi l'epilogo previsto:
il tuo andar via
con un sorriso.
Impossibile
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hai dischiuso l’abbaino e visto il sole
di quel cielo che non ti ha scaldato mai
le mani e il viso in questa terra
che
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 | Bussa la morte alla porta,
la saluto dall'infisso,
è un appuntamento fisso,
è giunta ancora una
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Era quasi amore
e gli ultimi giorni d'autunno
scioglievano i colori
delle foglie nella terra
La danza delle nubi
rendeva il cielo un coro
di vermiglio
nell'ora densa del tramonto
Ti sei persa
con il profumo lieve
dei frutti del mio
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Nel caro letto bagnato
l'ultimo respiro hai dato
senza ali t’alzi in volo
né dolore né ristoro.
Sentendo l'estrema campana
tu pensi alla stella diana.
Il tuo corpo va in malora
chiudi gli occhi
è giunta l’ora.
Ti
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Srotoleranno
chilometri di pellicole
su altrettanti ettari di strada
perché questo viaggio sia
un unico
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Who |
15/01/2015 20:31| 970 |
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I loro nomi sempre uguali...
Qual è il tuo?
Non mi confesserai ciò che è sempre,
lascerai il dolore
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6899 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 2371 al n° 2400.
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