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Morte
Le 6899 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
Adagiato su quel suol protetto
riposi nel tuo letto
Dolce angelo tu dormi di
quel sonno profondo
non mai deliziato nel tuo
remoto tanto movimentato.
La morte ancor fanciulla, or
ti culla dolcemente e
silenziosa, mai smaniosa.
Un canto
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Una storia infinita
si ripete nella vita,
senza etica né morale,
sempre lo stesso finale:
"Cupo rintocco di campane,
triste simbolo di un funerale,
è un corteo mesto e lento,
brividi a fior di pelle sento!"
File
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Era un piccolo uomo
di molto pensiero
e quand’ebbe davvero
un carattere domo
più crebbe.
Era un uomo
dal
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Triste si faccia della chitarra oggi il suono
lamentevol nella buia fosca notte il canto
dell’anima mia tua s’accompagni il
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Mi piacerebbe sapere
come fai tremare le stelle
quando io non ci sono
mentre la luna respira piano
Con le premesse di un vento
debole che sa accarezzare
le spine in controluce
verso notte se la sera esita
Mi fermerei un istante
a sussurrare
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Ho udito il vagito d'un infante
infrangersi come una tenue onda
di risacca contro l'aspra rupe
di sogni spezzati che
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Smarrito è l'eco di quei giorni
nelle piogge traverse
che dilavano i sogni,
affogati in malinconiche
partenze, disperando nei ritorni.
Catatoniche, inutili attese
del "Promesso Giorno",
nell'infinita assenza,
vuoti
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L'aria si fa nera
e le ali di corvo che hai portato
sbiadite tragedie
di un mare denso di sciagura
Vento che impera
nelle sere dove una parola
è soltanto carezza
per il tempo che tradisce lento
E ignora gli anni
gli sguardi sbiaditi e
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Muto sia oggi il tuo canto
cessi il suo suono la chitarra
l’anima triste volga il pensier
a chi fu tolto il canto e il
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c'è un tempo infinito dici, d'intorno
una carezza un bacio intoccabili
e intanto
un bimbo piove tra i mattoni
e son parole
dove ci cresce un'erba antica
perdo cielo dagli occhi
memoria dalle mani dal naso
perdo qualsiasi latitudine
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Prima della pioggia
c'era il silenzio delle parole
le tue, le sole
che sapevano uccidermi lentamente
Dopo l'alba le risposte
le inesorabili ferite di pietra
che la terra aveva pianto dalla sera
e restituito al cielo
Prima delle nuvole
forse
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 | Varcando il cancello della eterna vita
a braccia tese il tuo Amato attende
-da sedici anni or sono-
di restarti per sempre accanto.
al suo fianco
figlia di un destino malvagio
-strappata nel suo breve cammino-
aspetta finalmente la sua mamma
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| Una bianca strada,
che tortuosa sale,
un cancello cigola
in fondo al viale.
Una donna piange
Il figlio perduto,
due lacrime solcano
quel viso abbattuto.
Anch'io, per lui
mi son fermato,
in quel momento
ho pregato.
Due alti
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| Quando morirò
nessuna lacrima solcherà i visi di chi ho amato
quel giorno
solo sorrisi danzeranno sulla mia bara
senza mendicare la mia anima vigilerà
pianti e fiori lontano
solo le mie parole urleranno la mia mancanza
semplici ma sincere,
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Sei andato via
col broncio di chi è sconfitto
e la rabbia di chi non sa perché!?
Al cielo hai rivolto le
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 | Terribile rumore
l'universo - questa notte.
Ho toccato il punto
in cui il respiro
toccava la pelle
ed il Buio ha
magicamente parlato.
Brividi assordanti
Silenzi esorbitanti
Quand'è che l'Urlo del vento
spazzerà tutto via?
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Ti ricordavo vagamente
fra le pagine ingiallite e le copertine
lasciate appassire
da tante parole che nessuno leggeva
Eppure i pomeriggi scorrevano
ed il profumo della carta
lasciava qualcosa
un mistero un segreto da proteggere
Gli sguardi
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L’oro era vicino
ma sul quel podio
tu non sei salita
trasformando l’applauso in preghiera
e in lacrime i sorrisi.
Non
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Eccomi io sono la Morte
Così mi presento
non busso alla porta
Io sorgo da dentro
decido la sorte
E l'Ombra io sono
Giochiamo un po' a carte...
chi vince avrà il dono!
Paura ti faccio,
ti sento oscillare
La falce non taccio
a
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A te il mio saluto,
sul sentiero fiorito di montagna,
nell’attimo di uno sbattere di ali.
Un pensiero di musica, parole e sorrisi
che ti accompagni
nella dimensione altra.
Per ricordare il tuo nome,
nella memoria del sempre,
per
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Aspetto che bussi alla porta,
alla porta della mia fantasia
per scrivere ancora dei versi
che un dì mi faranno
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Non pronuncerò il tuo nome
e in questo silenzio
verserò lacrime di buio
per le nuvole che vagano ancora
Gocce di pioggia
che il cielo nero ha consacrato
in questo spazio senza ombra
separato dal domani
Marmo su questa tomba
che
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Le nebbie salgono
ed io sola nella strada
inseguita dai miei sogni,
ma a braccetto con le mie paure.
Corri, ragazza, che fai?
Le gambe,
oh le mie gambe!
Non si muovono,
non ne ho il controllo.
Ragazza, che fai?
La testa tra le
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Sfugge nel vento la parola ribelle,
portando con sé il ricordo
delle infinite stelle
che illuminano il deserto
nella notte infuocata,
dopo sì lunga battaglia
tra umanità e barbarie
tra mille rovine e macerie.
S'è
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Non morire su di me
perché meriti il vento che soffia
un'altra stagione d'amore
che non sia quella delle viole
Che si spengono al mattino
coi germogli dell'inverno,
non svanire con questo mio peccato
il respiro del passato
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 | Per un attimo torno bambina
e ti stringo la mano, mammina.
Con la mente e la mia fantasia
sempre e solo
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Era il respiro dei morti
a far tremare il cielo grigio
l'alito dei sogni interrotti
che abbandonavano gli altari
Pietra su pietra nera
ed il graffio dei destini
a sospirare il vento dei corrotti
ed altre cose da nascondere
Il mare che ruggiva
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Sul selciato freddo e nero,
cade un petalo ingiallito,
e ha l'odor del cimitero,
nel suo rider raggrinzito.
L'ombra mia va silenziosa,
e ne incrocia cento ancora,
seguon quella che riposa,
per non farla sentir sola.
Ma l'amico mio è
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Vivo di crepuscolo
e mi nutro di tenebre.
Mia bevanda é la notte.
Mi inebrio di ombre
e di stelle;
respiro il
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Nessuna luna quella notte
ma io attendevo le nuvole
il volo delle ali nere
che confondevano le stelle
Nessun lamento a disegnare
un sogno senza pace
un alito di rovina ignara
che portava gelo ed ombre
La morte delle cose
che sospiravano la
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6899 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 2221 al n° 2250.
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