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Morte
Le 6899 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
L’uscita di scena precoce, non coglie
di certo chi pronto non era ... appare!
Null’altro mistero riduce in spoglie,
non rattristi ‘l fato a persone care.
Giunto il fine obiettivo, raccoglie
da vie che storia c’insegna, poco rare
senza senso
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Quante scatole,
bende di pietra,
legate strette,
l'odore stantio
di vino,
cibo,
sigarette.
Filtra solo attraverso
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e, dormi
tranquillamente dormi,
nel tuo sonno eterno,
favole non sogni più,e
cammini
lungo praterie celesti,
dove ardevi di andare
da quando lui ti colpi alle spalle, e
guardi
colui che immensamente pregavi,
potesse esaudire le tue
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Piovevano dal cielo neonati infuocati
come miliardi di gocce d'ambra
rossa - vino nel calice dorato
che ritorna Vite - sangue degli dèi
venuti e fuggiti:
“i peli storcersi bucandomi la pelle
nelle ore vegliate incrostate e frantumate
in
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Quando il mio giorno verrà
perché per ogni uomo
quel giorno arriva
distante o vicino che sia
meglio non farsi prendere dalla malinconia.
Quando quel giorno verrà
prendete i miei occhi
donateli a un cieco
vedrà colori
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Ha tremato la terra
quando il cielo t’ha strappato via,
solo un abbraccio
e il tuo cuore si è spento vicino al mio.
Sei volato via,
come una foglia strappata con irruenza
muta e inerme,
lasciando un vuoto che riempie il cuore.
Osservo per te
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Non è vero che la morte
sia il peggiore dei mali,
essa è solo un sollievo
del peggiore dei mali
stanchi di soffrire.
La morte è un momento
significativo della vita
dell'essere umano,
è molto importante,
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 | C’è un senso di abbandono nell’aria
una volta pesante
comprime le tempie.
La pesantezza dell’acqua non evapora
legata alle caviglie trascina sul fondo.
L’autunno del pensiero, della memoria
pronto a sbriciolarsi sotto il peso della
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Canta, fanciulla... canta, il madrigale
della perenne sera a questo fàr
del crepùscolo invitto, vespro di un
bronzo che suona una preghiera estrema!
Canta, oh tu donna, alma ombra di queste Alpi,
prìa che il silenzio seppellisca
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Si dovrà
sarà come
sarà una mano una voce
dagli l'ultimo bacio e tienimi dietro
dolcemente verso la luce
E ancora potrei dire
ma quando sentirò la voce la mano
sarà tutto passato
già superato
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 | Mai più nel concedere risposte
abbasserò il mio sguardo fiammeggiante...
mai più lascerò che si compiano
nefandezze nel nome
di malcelate inutili pietà...
aprirò le ali in verso di timore
e il mantello
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 | Croci in fila disposte
nel prato fra margherite gentili,
ricordo di corpi disposti
oltre quel buio nascosto
al crepuscolo che porta lontano
e ri- muore quell'ultimo sussurro.
Marmi cinerei freddi e duri
in serie ripetitive importanti,
quanta
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Forse la sentirete nel vento
in quelle mattine sottili
sfiorate dalla nebbia
quando le foglie piangono rugiada
Io posso respirare i suoi passi
nelle stanze vuote
ed i muri pronunciano
il suo nome nel mio silenzio
Poi le ombre sussurrano
il
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Qualcuno li aspettava
fra le nuvole di passaggio
e nel cielo grigio
di questa stagione morta
Volteggiavano lentamente
con la loro voce roca
che annunciava un'altra luce
un buio antico senza calore
Qualcuno li temeva
nel silenzio delle
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E sei qui
tra una
e mille
candele accese
per pietà o disperazione.
E sei qui
fra marmi neri e fiori recisi
a memoria d'esseri
che lentamente si consumano.
E sei qui
tra passi che si allontanano
sottovoce
rompendo il silenzio
del
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Avresti dovuto
compilare la notte
in ogni sua riga
ed attendere la morte
Come si fa con le sere
che non giungono
mai al loro compimento
al loro nero sboccio
Avresti scoperto
che le parole a volte
vanno sussurrate
come un cielo aperto
Non
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Noi soffriremo insieme
come antiche tombe
lapidi di pietra
che la terra consuma
Noi moriremo insieme
con il cielo corroso
dai nostri lamenti
senza alcuna speranza
Lentamente avremo
la pace del silenzio
e quando la sera soffierà
un
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diventerò un armadio
aperto ai fianchi per vedere
i due lati del tempo
e per sentire
i cambi di stagione
alle mani
quando verranno al buio
e la notte avrà i suoi crampi
ed io sarò il terreno
nei vestiti la resina
degli
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I miei sogni di novembre
lasciavano spazio
al buio che cresceva
e sentivo la voce del tempo
Sentivo le tracce del niente
corrodere le ombre
il fiato dei vespri soffiare
nel deserto delle sere
Nessun dolore sulla pelle
e la spada del
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Lasciati cullare
dall’ onda che s’avvicina
non temere
è dolce.
Avvolgente è il suo abbraccio
lasciati andare.
Socchiudi gli occhi e
inizia a viaggiare
Se t’ abbandoni
scoprirai che
esiste un mondo
ove tutto è
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Una foglia staccatasi da un albero lontano
un dì dal vento sollevata si posò in un giardino
gentilizio vattene via gridaron tu che sei plebea
quelle qui stese e cadute dalle piante blasonate
che non diverso del consorzio nostro umano
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Tu vivevi
nel regno dell'inverno
e nello sguardo avevi il gelo
di mille lame d'oro
Nessuna traccia
di poesia fra le ciglia
nere nel loro incanto di dolore
freddo di lamento
Qualche volta raccontavi
di respiri inascoltati
e delle carezze
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Sembrava un cartone
visto da lontano
ma l’angoscia che sbagliavo
mi convinceva piano piano.
Ancora composto
non
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Non compriamo niente
funerei eppur morbidi
luccicosi oscuri
vediamo solo lombrichi obliqui
sentiamo venti e sassi
stagioni lente
erba che cresce
immobili marmi
unghie crescono
capelli non si fermano mai
vorremmo parlare
cantare
ma chi
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 | Nel letto di foglie umido e di frutti
più sotto nel fertile
grembo molle della terra
di radici intrecci e rocce
troverai
di rospi le tane
talpe e toporagni
Il mio varco infine
si aprirà in un giorno
la scivolosa scala
per
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hy ju |
16/02/2016 16:50| 1224 |
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| C’era una volta
un uomo innamorato.
Quell’amore il suo
destino aveva segnato.
Fuggì la felicità,
con la donna sua.
S’impadronì un
oscuro male
dell’anima mortale.
L’ uomo perse
le speranze.
La cura più
non
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| Tu che ricami sulla pelle mia
brividi e spasmi interminabili
e poi rifletti in un dolce sorriso
la gioia primordiale
d'esser noi due anime affini
Tu incontenibile sussulto
d'un'esistenza al capolinea
imprimi su umide mie labbra
l'ultimo
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| La morte non ha occhi, ma ci vede,
la morte non ha orecchie, ma ci sente,
la morte non ha forza, ma possiede
il dono di un
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Qualcuno pagherà
per le ferite del bosco
mentre la sera soffia
una melodia incompresa
Sarà una notte lenta
nell'attesa dell'aurora
molti respiri negati
prima che la luna sorga
Qualcuno morirà
per il canto del corvo
e
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A cosa penserai
l'istante prima di morire,
quale ultimo pensiero volgerai al mondo
declinato nell'ombra?
Traghettato sul fiume Lete
all'onda assopita affiderai il corpo
obliato dall'eterna oscurità.
Essenza del
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6899 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1951 al n° 1980.
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