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Morte
Le 6899 poesie pubblicate sull'argomento 'Morte' Poesie sulla morte |
 | Asperso tra nuvole al vento
aleggiante è il sibilo dei respiri
che dalle onde al ciel decollano
all’asmatico battito di un cuore
Vita regalando al sole
occhi illuminandosi d’azzurro
dal mondo s’allontanano
nella musica del silenzio
Misera
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 | per favore,
lasciami
l'infinito
mentre sento
il relativo e straziante
dolore fisico!
Ma io posso sentirlo
nelle vene,
anestetizzarlo
guarirlo
e ricordarlo
per voi.
Qualcuno invece
ha lasciato il sangue,
dietro una piccola
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| Tu, fiore tra i fiori
nel giardino degli affetti
candido giglio profumato
inondavi il giorno con il tuo sorriso
coloravi
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| Sentiremo parlare di loro
quelli che sentono prima
il gelo del vento da nord
Chi è additato dagli altri
come l'ignaro autoescluso
dismesso al senso comune.
Quel buon senso del niente
che ai più pare importante
ma quale importanza
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L’ultimo di noi
che crederà ancora alla luce
sarà chiamato
in una di quelle notti nere
Dove il vento soffia piano
e non pretende
di spazzare via le nuvole
con un solo lamento
Il primo di noi
che giurerà sul
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Con le mani immerse
in acque oniriche
ti ho sentita smanacciare
insieme a me
litigandosi i piatti da lavare.
Era da tempo
che nella notte
non passavi a farmi visita.
Mi mancavi.
A mani nude
ho sbattuto nel coccio di un ricordo
e la ferita ha
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Finirà
anche questa danza funebre
finirà nelle nuvole
dove eri nata tanto tempo fa
Ed avrò ancora
desiderio di nuove stagioni
di buio e lamenti
tesi sul finire del giorno
La mia oscurità
che non mi abbandonava
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Oh Arpa, va' e trilla pe' un danese lito
la cupa nenia della giòvin Morte,
e lentamente segui, oh tu, il suòn ìbrido
delle campane funeree! Ella è morta:
Ophèlia, la fanciulla più leggiadra
di questo regno
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Scoppio di corpi senza cuori
son fitte profonde sugli increduli umani
Ovunque sparsi i brandelli
son grida e lamenti i fiumi di sangue
Strage d’innocenti
l’agguato imprevedibile
inesorabile è la sorte dei passanti
all’orribile disegno
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L’ombra della notte
vien giù
ad oscurare il volto tuo
o padre mio
Ti guardo
e vedo appassir
l’ultimo barlume
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Ci sono giorni in cui
anche le lacrime faticano a scendere
e il cuore innalza un muro di pietra,
la valle dell'umano sentiero
si perde tra file di cipressi sgangherati,
lumicini freddi e penduli fiori
dal profumo alacre.
Un senso di fine
ci
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Nei miei momenti
più felici
ho sempre saputo
che gli oscuri vivevano
Ho sempre sentito
la terra piangere
e che le loro lacrime
mi avrebbero raggiunto
Rugiada nera
densa di dolore
nuvole divelte
dal greto di un fiume
Oltre il
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Odio la morte perché è nera!
Magra e smunta con il suo falcione
ha il sorriso da imbecille
con quella faccia da galera
mi è antipatica, è senza emozioni
è impacciata, non sa parlare
Ti entra a casa senza
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 | Non so dove
cammineremo
senza gambe
e dietro la fronte
l’intenso pensiero
se avrà vuoto abbastanza
per
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E all’improvviso,
la pioggia bagna e cede,
e asciuga ogni parola
che avevo scritto sulle dita
e le cancella.
Leggera come un foglio,
una pagina senza più poesie,
stropicciata e consumata,
strappata e derisa,
come i giganti
su
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Era ieri quando la paura mi disse
di non andare,
un ironico addio a ridosso
della vita.
“Non ascoltai”.
Per questo slacciai le redini
del mio cuore e giunsi
alle soglie di quel sentiero, ripido, greve,
sedotto nei grovigli di spine
che son
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 | Quando negli occhi
si spegne il sorriso
è già autunno,
uno scricchiolio di foglie
sul sentiero dei miei passi
Spogliarsi come gli alberi
mi tormenta
mi lacera la pioggia
che mi allaga di malinconia
il cielo avvolto in
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Julie |
17/04/2016 21:27 | 1490|  |
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Preferivi il silenzio
quel demone indefinito
che scavava dentro
ogni sera ed ogni notte
La dolorosa deriva
verso un continente
oscuro, senza luce
l’ultima pena del ricordo
Sceglievi la ruggine
il metallo corroso
dagli anni lenti,
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 | Forte è il dolore acuto
incameri acido
negatività in circolo
l'indifferenza dilania
una domanda:"Come stai?"
dimenticata in quale stanza?
Rimani lì tormentata
uno sguardo superiore
nessuna pietà,
la forza
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Luce, stridio, sferragliare;
poi l’ombra di un pianeta,
il bacio di un verme...
La falce all’orizzonte che dilegua,
s’inarca gonfia ancora del mio tempo.
E ancora brusio
per le deboli cervella.
E ancora arti
per cercare briciole.
E ancora una
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 | Osservo gli scaffali a casa mia,
libri cresciuti, per altezza,
per età, misura, assemblati in armonia.
Pensieri, parole ormai dimenticate.
Uno tra questi giace li,
aspetta con speranza un‘attenzione
è il libro che ha vissuto
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| col martello di gomma
sul muro del dolore
indurito dal tempo
ha piantato l'ultimo chiodo
di residua speranza
che non ha retto
al mostruoso granchio
che attanagliava il suo corpo
e
lo specchio della vita
si è frantumato
sul tetto
di una
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| Trovar l'oblio
afferrandosi alle cose
terra bruciata
su prima e dopo
perdersi ansiosi
in illusorio agire
colmato d'importanza
l'intenso vuoto
la grande macina
aspetta al varco
non ha cura
di singolari sorti
tutto è celato
dalle
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| Curva la schiena
sotto la croce
stanco è il passo
e il respiro corto.
E' un uomo.
E' solo davanti alla
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Il canto dolce degli
uccelli, la purezza dei
bimbi, sono fatti per
gli eletti.
Agli altri, a quelli che
hanno perso l’innocenza
dei verdi campi di aprile,
non restano che sentieri
impervi, che regnano su
loro come testimoni
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 | Beffarda e indifferente
graffiandomi sul cuore
con quella crudeltà tua preferita
hai tu bussato ardita alla mia porta.
Come una gatta morta
il conto di una vita
servendoti dei lampi del dolore
hai chiesto col tuo fare
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I sogni ti annunciavano, forse eran visioni,
sapevo che mi aspettavi nel tempo dell'addio.
In questa via di mezzo, sentiero in fin di vita,
non v'è paura alcuna, ma mesta rassegnazione.
"Dalle catene del dolore ti devi
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Pagu |
17/04/2016 09:47 | 1726|  |
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Sfacciata luna,
sbirci dall'angolo più nascosto,
sprofondi nel silenzio incontaminato
dal suono a percussione
che romba
in smussati passaggi di routine.
Luna,
compagna amabile e sincera,
a te famigliare è il dolce canto
che
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Dinanzi a te
tutto è relativo
beni terreni
son polvere spirati
alla luce del deserto.
L'alter ego
un soffio di luna
in una notte tetra.
L'avere...
una misera briciola
in un mare di povertà.
Ti ho vista sul suo viso
affacciata,
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 | Dove i cipressi si stagliano guardiani
e dove nulla è più misura umana
la poca ombra e il suono gutturale
di quell’uccello a tocco regolare
agli ospiti arrivati quasi un saluto
di rispettoso rito militare.
Son già nel buio
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6899 poesie pubblicate sull'argomento Morte.
In questa pagina dal n° 1831 al n° 1860.
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