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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’101Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Introspezione
Le 46171 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Serico scoglio,
anche oggi riaffiori,
con quell’ombra,
dell’appassir d’un giovan fiore.
Invisibile tsunami,
trattenuto dentro l’onda
degli abissi marini,
cosa vuoi da noi?
Svuotare il cuore
sino all’ultima goccia,
da ogni rimembranza,
da
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È notte e mi chiedo
se hai ancora voglia
di parlare con me,
se ancora vedi il mare
nei miei occhi stanchi,
se il sole placa ancora la tempesta.
Mi chiedo se ci sono argini
ai fiumi di torbide acque,
ai silenzi che ci tengono lontani,
se tra le
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Stesa al sole
la bella del villaggio,
suonano sul salice
gli uccelli dello stagno,
io veglio e cammino
sull’erba del prato
incurante dei boccioli
grossi e grassi
che si vogliono aprire,
leggero come un petalo
soavemente
mi par di morire
e al
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Tornan soventi quei boccioli di fiori a
profumar lo spazio ed intonar in
quelle goccioline di rugiada il
chiaror del sole e divenir diamanti affini
oasi a batter sul cuore.
Armonica a destar quel sogno
color pistacchio il più bello a
screziar il
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| Sotto una coltre di gelo
affanno di respiro condensato
brividi intermittenti
stalagmiti di pensieri nelle grotte oscure dell’anima.
Voltare una pagina sul libro del tempo
non muta l’anelito del cuore
indomito cacciatore di illusioni.
La faretra è
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| E’ arrivato il giorno
quello del dolore:
la mia valle l’ha generato,
la fede l’ha atteso,
nel pensiero
aveva un posto fisso,
ora vivrà nelle mie stagioni.
Nella mia giovinezza
era sbocciato come un fiore,
i venti degli anni pazzi
hanno
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| Chissà se un giorno torneremo ancora
su questa Terra sotto le sembianze
di altri esseri umani? ... Mi addolora
lasciare la famiglia e le sostanze!
La vita naturale lo sappiamo
che può durare al massimo cent’anni
e in tutto questo tempo
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Di caduta in caduta
mi rialzo
come un marinaio sulla prua di una nave
scampata al fortunale.
Un gabbiano segue la scia
con indomita pazienza
e il suo grido taglia il silenzio
nella solitudine del mare.
Aspetto di udire la notte
immensa e
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Comincia male questo nuovo anno,
lontana mille miglia dai miei occhi,
nascosta nelle pieghe dei ricordi,
ammutolita voce che si perde
in un paesaggio tetro e mai più verde
un tempo rallegrato dagli accordi,
da sogni ad occhi aperti, da tuoi
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Quando i venti arrivano
portano aromi di ricordi.
Gli impeti dei viaggi
sempre verso il nuovo.
Slanci ideali, ambizioni,
audacia, sentimenti,
colpe, errori.
Tutto rifarei perché
nel pieno della giovinezza
c’è sempre qualcosa di bello
e, più
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Già conto i giorni miei che vanno lenti
e l’ombra del tramonto che s’appresta;
la giovinezza andata e ì dì di festa,
svaniti sono ormai negli occhi spenti.
Volgono gli anni e se ne van lontano,
lasciando dentro un vuoto che rintrona,
sì come un
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Svettano al cielo le maestose fronde,
foglie d’argento mosse ognor dal vento,
che se le sferza sembrano come onde
che vanno verso riva e fan spavento.
Ma quando il sole danza tra i tuoi rami,
stendi le braccia e spargi la tua ombra
quale riparo ai
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mi vidi fanciullino sul nascere dello spirito
volteggiare con gomiti alti
e palmi inneggianti alla volta celeste
come dervisci rotanti con vesti bianche
benedirò lo sfolgorio ravvisando
le ombre della luce
la testa ed il cuore abbracciato al
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E mentre a sera sta sulla panchina,
la sola amica che gli resta e anela,
il vecchio guarda il buio che avvicina,
quell’ ombra che vagante il cuor raggela!
Ma della morte lui non ha paura,
affronta il gelo senza alcun lamento;
la vita che ha
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Come passano lemme sti giorni,
un po’ bigi, sfocati e pur meri
e con nubi a far bigio contorno
padronali pur sempre e sinceri.
Così in fretta si trasformano in anni,
senza sforzo né lode né danni
e ti accorgi dello scorrer, talvolta,
tacito quel
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Vivì |
29/12/2019 11:20| 698 |
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Perché mi guardate tutti
come se fossi un vecchio
perduto fra i ricordi
quando il mio cuore trema
Nelle sere fredde dell’inverno
e non ha che calore da dare
alle nuvole sciolte
in amore d’inverno nero
Perché mi parlate tutti
senza ascoltare
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Scivolo
diluendomi
mi specchio in pozzanghere senza fondo
non trovando mai la mia immagine
(era neve candida o forse sole di spiagge
quel passato lontano)
oggi solo finestre da cui sporgere
per poi ritrarsi
è un cercarsi senza sosta
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Sedici metri alla fine dell’infinito
due passi e stendo la mano oltre
parlavano di una pellicola al negativo
o di un muro invisibile agli occhi
l’erba è gialla sui marciapiedi d’estate
una morte continua negli occhi
qui qualcosa finisce o inizia,
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Mi mette un po’ tristezza, sai, Natale.
Molta tristezza. Ognuno
caparbiamente affaccendato a correre,
a destra, a manca. Topi,
vaghiamo senza meta, senza scopi,
contenti di percorrere
il nostro labirinto; e ciascheduno
per dimostrare chi è, e
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Fu senza luce l’alba di quel giorno
e venni risucchiato, a mia insaputa,
come in un gorgo, che girava attorno,
tremendo e cupo, in libera caduta.
Abisso oscuro, senza più ritorno,
là sprofondava l’anima perduta.
Nel turbinio dei sensi
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Per Essere
devo rimanere fuori dal tutto
dalle vostre chiacchiere
dai vostri teoremi
dalle vostre gabbie mentali
e non farmi trascinare
in empiriche soluzioni
dove soluzioni non esistono.
Per questo devo isolarmi
immolarmi, invocarmi
nel buio
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Inutili marionette
i ricordi
scivolano su livide
trasparenze
di spenti specchi
Nel ghigno del pensiero
si graffia un sorriso.
Ritmi di maree
calcolano perduto tempo
nei segni sulla sabbia
spenti dalla spuma
delle onde
Cancellando vita,
si
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Com’un sole
che la notte s’è perso
in giro tra le vie
dell’infinito Universo,
cos’io fievole
me ne vado disperso
tra i vicoli di fobie
dimoranti in me stesso.
L’alba aspetto
con cauta speranza
che la nebbia diradi
e possa in lontananza
la
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E’ dentro,
spinge e canta,
accumula ogni perdita
che semina nel tempo.
Strazia,
accompagna,
ride di te,
a volte aiuta.
E quando perdi
quel pezzo di te stesso
che paralizza i sensi,
che soffoca i tuoi passi,
quella parte
che per te era
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Oh donna t’innamorasti del ben parlare
e delle parole ove la magia prende il cuore.
Parole ad eclissare in bocca ma
dal cuore salire ad emozione di corale.
Vi Supplicai “parole fatemi sognare!”
Sognammo, parlammo e dicemmo ed
ogni parola fu un
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Ritorno a rivederti o mare mio,
nei giorni delle feste di Natale,
mi fermo a rimirare questo rio,
che nelle acque tue sfocia e poi risale
e increspa l’onda già,che dall’oblio,
riporta i miei sospiri e il temporale
in me, da quando a sé lei volle
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Un silente libro
viaggia su onde invisibili,
d’un pianto doloroso.
Chiuso nello scrigno
degli scritti impossibili,
esso fugge ogni ghigno.
Tra i fogli lui ti abbraccia.
Difficile non porgergli la tua penna,
come pegno d’affetto.
E tu
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Per te ho tempesta di parole,
uomo rubicondo, che osi sfruttare
le tasche e il dolore del mondo,
per te non credo brillerà mai il sole .
Amo gli occhi dei ragazzi della scorta,
quando si guardano, attorno
per difendere loro ritorno,
io resto in
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| Anelo quel paesaggio,
che con gran lentezza porta al mare,
nella speranze d’ammirare vele
dai fantastici colori,
dalle forme morbide.
Rincorrono se stesse, a un passo dall’orizzonte,
un vero arcobaleno,
come i sogni dell’umanità.
Respiro forte
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| In un angolo esposto al segreto
si nasconde la proferita parola.
Ingiuria.
La lontananza dalla vita
alimenta l’incredulità
che affiora nella testa.
E’ una bufera di sabbia desertica
che nasconde e, mai si accontenta
di quel che è,
o di quello
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46171 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 2791 al n° 2820.
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