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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’099Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Introspezione
Le 46170 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Il delirio mondiale per l’ umanita’
nessuno mai l’ avrebbe immaginato
ma eccolo qua.
Menti impaurite
abitudini cambiate,
Ma non sappiamo ancora bene
come invertire questa tendenza di morte
in positivita’ di vite giarite.
Tutta questa negativita’
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L’amore
al tempo del contagio
per esser grande
si fa piccolo- piccolo.
Assume la forma del virus
ubbidisce alle raccomandazioni,
resta a distanza di sicurezza.
Ma il suo spirito libero
non si rassegna,
si fa vicinissimo,
epidermico.
E
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È un monito per tutti, ciò che accade.!
Stiamo vivendo il male
da noi stessi prodotto:
nostra la colpa certo,
d’aver distrutto quell’ecosistema
che faceva ruotare il nostro mondo
e lo faceva respirare ancora;
nostra la colpa certo,
d’aver distrutto
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Correvi veloce, inconsapevole, distratto,
perdendo pezzi di te lungo il tragitto...
Per andare dove?
La benda che portavi a coprire i tuoi occhi
ora l’hai abbassata
sulla tua bocca
a proteggerti dall’invasore che ti spezza il respiro...
ma non è
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Riposo fra le onde
di un temporale che passa,
i lampi e i tuoni
non spaventano neppure
le bellissime farfalle.
L’anima mia gioca
su alberi velati di bianco,
simili a lenzuola
profumate dal bucato.
Non desidero il sole,
aspetto una pioggia
che
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Sono forte
dei nostri squarci di sereno
oltre la polvere traslucida
di tempeste reiterate.
Sono forte
dei tuoi pensieri
che sento morbidi
su questo petto arido.
Sono forte
di giorni antichi
quando naufragavo indenne
nei tuoi occhi.
Sono
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La luce sbiadita
di marzo
schiude stancamente
boccioli e gemme.
Anche il ciliegio
teme l’abbandono,
la solitudine dei suoni,
il tempo delle ombre,
le attese inutili.
Una primavera beffarda
è scesa errando
tra rami secchi
nidi
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Luci, ombre avvolgono il corpo,
trasparente involucro
della stessa presenza;
ondulate ombre, riflesse sul muro,
assopite all’odore della pelle.
Catturo impronte, calco le orme,
vagando con la mente sospiro.
Trame ordite di bianco corallo,
lembi
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Piccole cose,
gesti abitudini,
che prima dai,
per scontati
adeso ti rendi conto,
che cosi non è!
tutti uniti in una grande
preghiera,
agurandoci
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Come un granello
offeso dal vento
un cuore giace in un’isola deserta.
Incerto di svestire affanno
e d’amor morire,
storna rimpianto.
Sulla rena bianca incede un passo
onda di mar
che ognòr cancella.
Tace il silenzio
oltre il cielo
la
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Le parole,
non vanno
mai dette a caso,
perché hanno un
loro signicagnito e
suonanano una
triste melodia,
nel cervello;
quando poi
ferisci l’anima
diventa tutto
più dificile
percfè ogni
persona a la propia
dignita quindi
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Metà marzo ieri
Le prime gemme
Lì nel giardino
Un narciso giallo
Un crocus variopinto
Un giacinto rosa
Son tre fiori solitari
Qua e là gialli ranuncoli
Timide tra l’erbe margherite
Sparse viole ancora sonnolente
Delle forsizie domina il
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Siamo qui,
su questo pubblico patibolo
partorito in anni distratti
distrutti,
Orfani d’anima.
Lasciati scivolare via
senza il coraggio
di corrergli dietro.
Siamo qui,
chiamati al Giudizio di Dio,
l’antica ordalia medievale
senza scampo e
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questa mia sabbia di sguardi
si inclina tiepida
tra mille fiati
sospesi dal vento
apro il portone
la città
mi deride
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Un dì sorrisi a tramonti, valli e
monti, furon sol grigiori a
contornar il sole con fantasmi e risa.
Furon giorni assolati a divenir vita,
capriole a dimenar fra prati,
e il sole a intiepidir i cuori...
Furono scarpe a calpestar la terra
orme
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Noi felicità perduta
cerchiamo nella banalità di ogni giorno
il germoglio di un sorriso, di una carezza.
In segreto il soffio del vento
sussurra che il mondo siamo noi
e lo portiamo dentro come alito di vita.
Dedichiamo il tempo che rimane
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| Rideva il cuore rincorrendo
come aquiloni
miraggi del tuo viso
Dolci visioni
di giorni verdi spensierati
stesi al sole
Metamorfosi d’un tempo
che ruba attimi e stagioni,
d’un lento scivolar d’afoni giorni
come granelli sparsi tra le
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| Odo il freddo respiro
della paura
e le velate lacrime
sfilare silenziose.
Si arrestano le parole
tra vortici di cupi pensieri.
Freneticamente cerco vita
tra le pagine di un recente passato,
assottigliata in un filo
che stretto, stretto
si
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Eravamo noi
annodati all’anima
giovani di sentimenti liberi.
Eravamo noi
fiumi invisibili
di appartenenza e senso.
Eravamo noi
occhi negli occhi
aggrappati ai nostri cuori,
aquiloni nel cielo,
destino nel destino.
Ora sotto le ciglia
la nebbia
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È la guerra più brutta
che abbia mai visto.
È una guerra contro
un nemico invisibile,
cerchi di scansarti
senza capire da che parte andare,
è una guerra che paragonato
a un colpo di cannone
fa più vittime.
È una guerra
dove guardi il
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Si siede accanto a me la sera,
nella sua bellezza povera è,
mi parla nei colori, io l’ascolto,
mi stendo sui tettti del cielo
e sogno una notte fra le stelle.
Senza chiedermi, chi sono io?
Spadrono per il cielo, con la mente.
Mi assale la paura,
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Doniamo un sorriso e sia soave Paradiso,
armonia di cuore e sguardo d’approvazione,
armonioso gesto che abbia il sapore dell’amore.
Doniamo una mano sincera, un abbraccio
e pioggia a donar lieve brezza ed
effusioni di gioie a chi non le
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La forza del pensiero sposta grandi massi
-più delle braccia-
il filo spinato non ferma il vento
-come la libertà-
sostare per
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| si sta
immobili
estatici
come maschere neutre
a celar emozioni palpiti paure
da canzoni travisate
non nello stesso posto stare
ma nelle stesse ore danzare
si sta
uno qui l’altro là
a togliere vita all’aria
scie di pensieri nel cielo si
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Volo ad adoperar nell’universo
parole scritte a calice ricolmo di buon vino
e tu poeta bizantino cresci e
divulghi con pensier sagace
un oasi di vento a
sventolar anime vetuste
ove vagan senza veto e senza gloria.
Anch’io vagai per immensi
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Pochi secondi
milioni di luci.
Un attimo dopo
il nero della morte.
Sirene lontane
urlano paura e dolore.
Singhiozza il
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Ho due abiti
malinconia e solitudine,
quando si sporca
uno indosso l ‘altro.
Ma ne ho altri due
ancor più belli che indosso
in occasioni eccezionali,
son pieni di pailettes colorate,
di fiori di raso
di un color sfavillante
speranza e
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Per le deserte strade or c’è silenzio,
avvolge l’aria un refolo di vento,
echeggia tra la gente lo spavento,
per questo amaro calice d’assenzio!
Si sta spegnendo ormai la nostra vita
rinchiusi in quattro mura ed angosciati;
i giorni belli se ne
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L’oro era nell’aria
con le sue esili ali
girava, attorno
ai campanili
il mosto nelle cantine
ora dormiva
si sente la primavera
dal
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Distratti da sogni che spesso fanno cilecca,
come un bambino capriccioso hai rubato
il nostro sole...
Il respiro rimasto senza amici piange l’amore.
Ladro tu sei.
Amo il cielo anche se nero,
cerco la luce fuori dalla mia città,
passeggio di
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46170 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 2551 al n° 2580.
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