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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’096Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Ottobre 2024 |
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Introspezione
Le 46170 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Di fronte ho il mare, il suo impeto,
quasi come la mia anima adesso,
abbagliata da indefiniti colori.
Guardo laggiù, una linea sottile
che confonde il grigio ed il blu,
tenue confine tra essere ed esistere.
Io e me stesso non siamo uguali,
come
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Già da più tempo un morbo ci travolge
come tempesta che non lascia fiato
e nelle case ognun s’è rifugiato
in un silenzio che lontano volge
i cari abbracci e baci e pur l’amore!
Un brivido percorre le città,
in tutte la paura regna già;
si vive
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Non pronuncerò parole
per descrivere
la sera che recita
la sua commedia
E le gocce fredde
che cadono lente
sul davanzale
della finestra chiusa
Non disegnerò
le promesse fatte
guardando negli occhi
una fata di cera
Forgiata dal buio
e
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Scioglie l’acqua
questo profondo fango,
mentre in rivoli rugosi e stretti,
scende verso il mare.
Solitario e disadorno resta
Il pensiero mio,
fuggendo dalla tela colorata
al tappeto di una vita solitaria.
Piccole cose,
come fogli bianchi vuoti e
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Sale la nebbia
sul selvaggio Aprile
mi viene, da una profondità
nel lago della memoria
l’odore del mare
di estese malinconie
nei nidi di
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Furono languor ad attimi vissuti
deserti di solitudini ove il cuor pose a colmar ombre serene.
Furono languori di pensieri, or lontani, estese immaginazioni,
ove riempii la visuale di paesaggi e miti colli ove
mio Padre è mia madre ancor camminano
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Se avessi visto il mare come l’ho visto io,
impetuoso e furioso in una buia notte
avvresti pensato, come ho pensato
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Esiste una solitudine antica
che alberga
agli antipodi del mio cuore
Vive e respira
e mi scorre nelle vene
Tatua la mia pelle
È orgoglio libero
E’ disperato sconforto
Siede accanto a me
al calar della sera
e al buio tratteggia la mia
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| Sono il calore della notte,
il colore dei tuoi occhi all’orizzonte.
Lasciami entrare con le note
trascinerò in volo le tue ferite.
Sarò nelle le tue mani vuote
il battito arcano della quiete.
Ristorati alla mia fonte,
di amore non avrai più
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Ho provato i baci
ed i tramonti rossi
che uccidevano
solo al mattino
Quando il buio
era andato via
e restava solo la luce
per rivelare gli occhi
Ho sentito gli abbracci
e le parole dette
a tarda notte
davanti a un bicchiere
Mentre la
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| Laggiù sul finire della costa
una casa dorme il sonno senza fine
gli alberi son rossi di dolore
la terra arsa da ferite inferte
ogni cosa ha un’ombra che vive ...
Il mare la guarda con rispetto
lui ha visto e sentito
ha curato le ferite sulla
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| Profonda l’eco del silenzio
forte la parola muta
frugo nelle rughe della mente
inchiodato tra i tuoi sentimenti
Avrei
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| Mai scelsi fino in fondo questi o quelli,
delle mie facoltà volli esser fiero.
Confusa l’alternanza in cui sceglievo:
trovai del marcio in bianco, rosso e nero.
Distinguo, ebbi, riserve e a volte stasi,
cercando ancora errai, ma in buona
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Ti cercherò, anima mia,
nei rugginosi lembi del cielo a novembre
quando da piane saliranno i canti
degli uccelli migranti
e del mite Ponente
che ultimato l’assalto a fronde
si farà brezza
per posare i profumi sopra a crespe
di mare degli ambrati
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Oggi l’alba silenziosa
un luminoso giorno
dolcemente mi ha portato.
Parole di vento,
mi vengono da lontane vette
soleggiate e imbiancate,
mi hanno acceso
una forte voglia di vivere
che mi esplode
in queste ore
che mi sento, da solo
sperduto
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Sibila il vento fra le rocce erose dall’acqua del mare
che giornata amara,
il mare si agita è sconvolgente
onde altissime spumose si rincorrono
come cavalli selvaggi al galoppo,
nitriscono al vento.
E’ il concerto della natura
sul calar della
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Ti guardo
mio cielo
dolentemente scalzo...
mi appoggio
ai tuoi confini
indeboliti e appannati...
senza luce
il mio tempo sospeso
vaga nella nebbia...
senza uscita
il futuro impronunciabile
s’avvita
dentro spire di fumo
asfissianti e
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Ogni canzone sembra muta.
L’aria dona ai miei occhi
spazi infiniti e lontani,
echi di voci sofferte
fatte d’immenso e d’amore.
Vorrei dormire,
mentre le forme dei rami sospesi
si allungano al sole morente.
La mente si nutre di larve
e di
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Vado armando i gradini
giù negli inizi delle vette
che meno riversi tendono
ai bianchi busti degli oscilli
vicini come
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Le tre
di un freddo
sentire la notte
tra le braccia
di un ritornello
fischiato
da una bionda falena
Occhi aperti
su cieche indifferenze
della volta celeste
sull’asfalto bagnato
dai singhiozzi del mondo
e sul ricordo che
mi allontana da
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Mi pentirò
di non aver colto fiori
mentre la primavera
esala i suoi ultimi respiri
Lascerò che tutto scorra
come ho sempre fatto
e seppellirò il cuore
vicino alle mie croci
Dove i colori scuri
hanno scavato la notte
e dove troppe
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| Una pioggia leggera,
una fresca acquerugiola e incessante
questa malinconia
che dolcemente cade, come il tocco
dolcissimo dell’ave,
ogni giorno ad accogliermi.
Un passaggio obbligato, un sano assaggio
di freschezza a riaccendere
quella sete di
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Annaspano ore, vortice ad inghiottir vita,
nebulosa e stanca bruma a
incendiar l’anima di fuoco.
Bramose foglie, volteggian nell’aria a
rubar minuti ed ore alla deriva.
Avvolgenti drappi ad intonar colori.
Dalla finestra il paesaggio muta
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Quaranta scalini, su fino al cielo,
arranco lentamente, senza fretta.
La vecchia porta del ballatoio apro,
sui cardini arrugginiti sospira -
ed uno spicchio d’azzurro m’investe,
poi col viso incontro al sole – respiro -.
D’un tratto libera,
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Siamo tutti
figli del momento,
non critichiamo
i sentimenti altrui,
perché’ censurare
le manifestazioni emotive
dell’essere umano,
anche dei sensati impulsi
meritano espressione
nell’insignificante mondo
ora a pezzi.
La tristezza
non ha
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| Il treno va, non sa dove andare
la luce ha il suo corso, un altro rifugio
mi racchiude l’ora alta, nel sogno
invade la mia anima il tuo respiro
mi respira
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Vuote le parole
vengono da posti lontani
per guardarti da vicino
vuote le parole
contenitori asettici
tra le mani del destino
vuote le parole
interpretano ruoli
ogni volta dai significati diversi
vuote le parole
tremano
condizionate dal vento
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Sento il rumore
questa solitudine
trasuda fra le radici .
Su questo ventre
passa le mani
in una notte bugiarda e traditrice.
Solitudine ...
tu vesti le ore
e lasci intravedere il viale.
Tu laceri la sorte
le parole
il vagare dei
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Si mostrava maldestro
ieri sera l’astuto vento,
frustava i verdi cipressi,
e tutti i ciliegi in fiore,
-va via, gli gridai
dalla mia aperta finestra,-
e lui, più forte scese
giù lungo la valle.
Gli ulivi secolari,
cambiarono il loro verde,
il
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Sembrano muraglie gli occhi che guardano
e circoscrivono luoghi conosciuti.
Lontano sono le pupille dal mare
e le mani non possono più accarezzare.
Ricalco il tuo volto
nell’immagine di una foto ferma nella mente.
Scrive dolore il canto triste
di
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46170 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 2431 al n° 2460.
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