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Introspezione
Le 46493 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Quante volte ti ho sognato
Eri me
In altri posti
Il mio corpo
Con altri nomi
Quante volte sono scappata
Dalla
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Alef |
21/08/2020 18:52 | 815 |
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Vibrazione di un amor nascosto,
non capito e assopito nell’ombra,
risuona alla naturalezza degli stimoli,
ma senza sbocchi in amorevoli gesti.
L’accumulo di quello che doveva essere
una gentile elevata armonia
si trasforma in un rombare
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Solo, tra miliardi
di granelli di sabbia,
negl’occhi l’azzurro
del mare e del cielo,
nel cuore il battito
atavico dell’esistere.
L’infinito m’avvolge
nel suo incessante
cammino nel tempo
ed io, pellegrino
d’un solo istante,
vago nel
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Nel lento passare del tempo
sei tu ciò che cerco, nascosto, dentro me
fra le pieghe di una luce, che pare tenebra
a disperdersi nel buio.
Sei tu quel che inseguo con tanto vigore
in quella parte di me tanto vicina al cuore,
dove il ritmo della
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A passo lento s’appresta la viandante
occhi sobri e languore d’altri tempi,
un congiunger d’alberi ad amor di vita.
Ombre chiare, oscure infrangono il viale
ad anime in movimento
ad accompagnar la figura umana.
Salite ripide e dossi a
costeggiar
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Spiaggia deserta lì una barca fuori dall’onda
là l’ombra di un ombrellone della sabbia
il biancore disturba qui profondo
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Dormire su letti di fiori,
camminare tenendo per mano
corone di stelle lucenti,
avere l’infinito come amico
e Dio che mi invita a cena.
Ecco il mio pazzo pensiero
di una sera d’agosto
mentre nel cielo, piangendo,
fuggono, chi sa dove
bricciole
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E’ quando si profila la massiccia
mole dei fabbricati in una casa
dei quali io abitavo da bambino
che indietro il tempo sento ritornare.
E’ quando da lontano un vecchio amore
vedo a me avvicinarsi con trasporto
che torno con lo spirito a quei
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 | Attento ti concentri su quel foglio,
sul crin da musa ti ritieni baciato,
seguendo l’estro esprimi in gergo altero,
ti illudi che sia immenso il tuo creato.
Sul bianco il nero metti a discrezione,
ti complimenti nel saper giostrare.
Pensier
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| Un lume s’accende
su d’un animo scosso
e la lietezza prende
s’allontana il dir ‘Più non posso’
Lo spirito apprende
dal cuore è mosso
e l’alma si sorprende
già fuori dal fosso
Or il tetro fugge lesto
sì, sì, davvero presto
nulla è più
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Vagheggio tra nuvole di panna.
Mentre un timido rossore mi svergogna
libero il gabbiano che mi abita.
Timidamente mi soffermo a pelo d’acqua.
Nello specchio di mare azzurro mi rifletto.
Mi disseto di sole e sale.
Dirigo ali verso colline di rose
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Eppur ti amai
come fossi madre.
Ti ergevi come una sposa
e tracciavi i sentieri miei
come fossero sentieri di neve,
ma celavi l’inganno.
Oh donna, che vestivi di luce
dimmi, tu chi sei?
E strappavi i virgulti dal nostro seno
per farli tuoi.
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Ammireró in segreto
la danza delle farfalle
e ascolterò ad occhi chiusi
il canto libero degli uccelli,
cavalcheró sulle onde del destino
e guardando il terrestre paradiso
parole nuove dal cuor germoglieranno
per trascriverne su pergamena
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Muta il cuor come muta il vento
e sparge lacrime e sorrisi
inondando le altrui essenze
incessante e infido il
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Vorrei scacciare dalla mente
le ombre delle paure che l’animo
mi opprimono, invano: che esse
più crescono si
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Spiegami, o Tempo
perché le ore si ripetono fra le mani
di chi ha stretto pochi giorni.
Spiegami perché la sera
chiama dolori nascosti
e la pioggia non riesce
a lavare pensieri e ricordi.
Fra le dita corre la sabbia
e nuvole rade si
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Leggeva i poeti dell’Est
nella solitudine della parola
dietro la finestra l’inverno greve
dietro i vetri appannati
si aspettava la neve
nei giorni brevi di
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Campi verdi e lilla son le parole,
a tinteggiar di fiori sillabe e frasi,
ad intelligenza ed eleganza,
gentilezza e amorevolezza a fior di cuore,
stima e pensieri da donar ai ricordi.
Le parole son saggezza e
fiducia a sorregger ponti
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Se l’orma mia che lascio al camminare
su questa riva, un tempo dolce mèta,
cancella l’onda dell’immenso mare,
perché mi pulsa dentro, la segreta
sensazione che nulla è cancellato
e tutto resta impresso del passato?
Perché, quel suo ricordo mi
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La voce è nel vento
la mano che scuote
le tende, le foglie
la voce è nel vento
la freccia che arriva
il
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Non è la solitudine che pesa
o il letto vuoto senza più sospiri,
non è il sentire certa la mia resa
o il lento andare privo di respiri,
ma la tua assenza e quella vana attesa
che colma il tempo in preda ai miei delìri
e la tristezza, come mia
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Aride vesti e maschere
occhi che non hanno
imparato a fingere
muoiono attoniti.
Frutti sfibrati
rattrappiscono incolti.
Sorridi ma non sogni,
assistendo alla felicità
a cui partecipi;
triste e sorridente clown.
Si resta sempre
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Ti piaceva far vedere il tutto condividere ogni attimo vissuto
certa di apprezzamenti che aiutavano ad andare avanti
seppure bestialità a volte avessero il sopravvento
per fortuna sempre di passaggio
davano il tempo a riaversi da quel male
ogni
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“Ottantacinque volte il quattro maggio,
ce ne saranno ancora nel futuro,
perciò continua a scrivere di tutto
non devi aver paura, t’assicuro!
Hai scritto tanto, da mattina a sera
ed hai ancora tanta fantasia
da sprigionare e l’ispirazione
si
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 | Nel succo di quella mela
c’era il Cuore di Maria
che mise in ginocchio il male del mondo
Nel succo di quel
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Nebbia negli occhi
sfocata visione
grande confusione nella testa,
tanta stanchezza.
Velata oppressione
calore,
velo intenso d’afa copre il mondo.
Sole bollente
brucia la pelle furiosamente,
luce accecante
invade la mente
cerca solamente
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Salgo oltre le siepi
di un mio ardito pensiero
e là che aspetta
c’è Dio, oso un ardito sguardo
sul suo essere in attesa.
Non sento il gelo dell’inverno,
né la calura dell’estate,
è primavera, è tutto un bocciolo
che sta per apirisi.
Non so
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E guardo in mare spumeggiare l’onda
che sbatte sulla riva e si ritira
in un eterno moto che m’inonda
di bei pensieri e mentre il vento spira,
cullando dolcemente ogni sospiro,
del mare sento forte il suo respiro.
Lascio al brusio dell’onda i
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Il Rosario in mille pezzi
nel tintinnio stanco come un orologio
che batte l’ultima ora
In quelle pietre corrose
da secolari crocifissi
dalle remote radici oltrepassando
un viaggio senza ritorno
Voci sigillate con filo ferroso
s’ode solo un
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46493 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 2341 al n° 2370.
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