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Introspezione
Le 46363 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Silenzio
nemmeno il ticchettio dei tasti tiene compagnia
giornata uggiosa da dimenticare
scavando il più possibile alla ricerca di emozioni
quei doni ai quali appigliarsi nei momenti no
una dietro l’altra in bellavista fanno
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Ma che pensiero!?
La notte mi dà,
mi rigiro e affondo
nel bianco letto,
mi diffendo
e da solo salgo
nella storia dell’uomo:
un profeta, un poeta
ed il Creatore
che ci vuol comprare,
la sua storia futura
non può essere
senza quei due.
Un
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Seguo l’onda
del cuore
nel tramonto
che colori non ha,
e rivedo
i pascoli perduti
e un fanciullo,
che io ero,
nella paura di vivere
senza l’amico sole
e nascevano
mostri neri
figli della valle
che spariva
lentamente,
solo, il suono
della
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Come l’ombra
che si cosuma
nella luce
sempre nuova,
così io all’alba
mi anniento
in una luce
che mi cambia,
ma mi è sempre
nuova più nuova.
E, rivivo
parole eterne:
"Cantate
un canto nuovo."
E le meraviglie
avrò nel profondo
del mio, sì
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Vati dimenticati
figli di una luna
che solo lei
va a cercarli,
nipoti delle stelle,
piangono nelle notti
senza luci, nere
allora cercano quel Dio
quasi dimenticato
dai nostri giovani
che hanno tutto
tranne le certezze,
mentre loro
mai
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Ti incontro spesso mio tirannico ego
del mio vero "Se" non vuoi farne abnego
in cima alla torre impartisci comandi
infondi sfiducia per mero diletto
della sofferenza sei nutrimento
saldo baluardo di frustrazioni
sei il forte gelo della paura
serpe
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 | In un sogno, camminavo
in quel viale che da Piedigrotta
va verso il suo cimitero,
nel cader del sole i fitti cipressi
alternavano luce e nero
che rallentava i miei passi.
La sera era scesa sulla deserta via
quando da lato un’antica figura
mi
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Preferisco essere l’oscuro
la parola nascosta
alle luci dell’alba
quando la notte ancora trema
di una lama affilata sulla luna.
Preferisco morire d’amore
uccidere con un solo bacio
lento come le stelle
sacrificate al loro cielo
e sentire la
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È mancato quel nonnulla
capace di commuovere persino ad oltranza
inutile sprecare sofferenza
a niente vale tormentarsi
un battito fuori corso inutilmente si appiglia
dolente contrazione s’impone
cercando nel vuoto
catturando frammenti
problemi
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Io sono Antica, come il ferro, l’agave, la luna che sorge e il sole che tramonta.
Ho dentro voci lascive, odore di pioggia e catene che trascinano pianti.
Ho visto tanto dolore.
Incapace di sorreggerlo mi sono fermata.
Ho diari in cui annoto i miei
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Volteggiano piano le prime foglie
e lente cadono - vanno a morire –
sui marciapiedi e sull’acqua del fiume
che sotto i ponti indifferente scorre.
Ed io con loro cado.
E fragile tra le fragili foglie
mi confondo e marcisco giorni
e ore - e
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Mio amato vento, soffia
sciogli le redini
fantasma di libertà...
Cruda e afosa la realtà.
Eterno occhio dell’anima
penetra nell’ignoto
attraversami pioggia di luce
così io vedrò dove comincia il cielo.
Tutto fiorirà di gioia
quando il fior di
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ho paura di rompere con i miei occhi iniettati di silenzio l’aura di purezza di un bimbo
non mi piace che le mie ferite sporche di notti si accostino ai figli immacolati degli angeli
io raggomitolato nella mia anima ferita non riesco a vedere in faccia
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Respira la sera,
in sussurri di parole amare
abbarbicate a erranti danze
di pensieri sconnessi e laceranti.
Dopo anni di silenzio,
torna il canto della pioggia
e la tempestosa luce dei fulmini
che si dissipano in un setaccio
di nuvole cupe e
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Sorvolo il mare che mi fa un saluto,
“ Ma come sei già andato via?”
Sei apparso e subito mi hai lasciato
senza avere il tempo di capire cosa sia stato.
Mi hai fatto conoscere l’amore,
ho conosciuto gioia e dolore,
mi hai dato il calore del
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Sventolan capelli son rami gialli,
ove appender sogni,
soffian emozioni a brulicar parole.
Pensier dinamici ed effervescenti,
contorni biondi e nostalgia imminente.
Ispirazioni, malinconia e tormenti,
vocio al cuore ad alternar frasi,
e di passion
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La festa mi veste
delle mie speranze
ed io rincorro
una pazza gioia
che è nata nel niente,
nella povertà
di una guerra
appena finita,
ora, ad ogni
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Avrei preferito un bacio,
una piccola perla
nascosta fra le pieghe
delle tue labbra
e non respirare il buio
di qualche notte triste
come il vento notturno
che porta via ogni cosa.
Avrei preferito un sorriso
e non il silenzio gelido
del
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Asettica solitudine
trovi il mio ritmo
con l’assolo del cuore
pensieri pregni
vaganti nel limbo
riprendono vita.
Nel rumorio della mente
provo a scindere
il giusto dall’errato
ponderando vacui giudizi
fuggendo vetrine di balocchi per
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Tempi distanti, schegge di memoria,
a ritrovar storia, fessure aperte ove entrarvi è gloria.
Un suono, una voce, chiaror ad ombreggiar nel buio
forme e figure, candela accesa alla finestra,
a suggestionar bimbi e crear atmosfera.
Campi di grano a
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Sorprendimi anima mia
assopita su giaciglio.
Di questo inimmaginabile tempo
non tacere
non tralasciare di godere
sublìma il dolore.
Io vivo
ti ascolto limpida voce.
Senza maschere
mi rivelo coi sensi affinati
scremando pensieri cavi .
Stiamo
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 | Non sai la fortuna del poter levitare.
Pensare di cose che sanno di matto
e non doverle per forza imbrigliare.
Il buio del bosco è fresco rifugio.
Tutte le foglie riprendono vita
al primo sorso di vento
e ballano sotto
e sopra i miei piedi.
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 | La prigione è rotonda
ed il circolo è chiuso
la questione è profonda
ma ha qualcosa d’astruso.
Siamo presenti per poco
senza aver bene inteso
siamo attori di un gioco
da nessuno compreso.
E l’eterno cos’è?
Di lui nulla sappiamo
a che serva e
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| io timido calmo dimesso amante del silenzio mi nutro del sogno della normalità
io che amavo gli sconfitti battito di un cuore inquieto perso nella confusione
ho pensato i limiti del mio carattere pieno di paure con in grembo un coraggio che nasce
c era
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| Dietro la siepe
bolle il vino
il suo odore
abbraccia
i filari vuoti
dei dolci grappoli,
adagio cammino
mi sento spoglio
ma ancora voglio
consolare le viti,
fischio e godo
l’opera del brindisi,
grazie viti, per l’attimo
che divido
con voi
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Al crepuscalar del giorno un fievole sorriso,
giunge da lontano, indugia imperterrito
e silenzioso, è sera, l’orologio batte le otto,
il buio avanza e rilassa il corpo.
Giorno solitario e stanco,
vuol riposare e la mente vuol dormire.
Al
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La nostra esistenza
è un bene prezioso,
è il mazzo di carte
d’un dono grandioso,
un gioco complesso
che esige bravura
nel frale equilibrio
tra coraggio e paura
"Dell’indomani
non vi è certezza"
è una frase sincera
che rivela saggezza,
il
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 | Segno il mio tempo
come tutti,
traversando gli altri,
venendone segnato.
Parole lascio
che dopo,
forse,
flebili,
a tratti affioreranno
per
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| Quando il bisogno di rilassarsi bussa alla porta
bisogna prenderne atto ed inchinarsi al suo volere
inutile pigiare l’acceleratore niente di buono uscirà
dire che tutto va al contrario non è una barzelletta
bensì verità che fa male in
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| Quando il mal sovviene
e l’oscuro perviene,
buio l’animo diviene,
ché tempo tristo avviene
Allor de l’amici v’è il conforto,
ché la via non piglia storto
e’l buon Dio s’è accorto
di sto mal ben ritorto
E par d’essere smorto
e quasi lo spirito
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46363 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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