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Introspezione
Le 46478 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Ho sognato le tue mani
sull’orlo di una crisi d’amore...
attraverso l’eclissi di porcellana
perdo le labbra
sepolte sotto la vanità della neve.
In questo momento
spolpato d’anima
ballo dall’alba al tramonto
la metamorfosi del mio
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Affondo in una vasca,
i miei compagni
ninfee e pesciolini rossi.
Mi faccio spazio
con le mie zampette di gatto,
diafana come un velo,
come foglia secca.
Non posso respirare,
posso resistere non vivendo,
strappando radici
a ogni refolo di
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Penserò domani a volar come gabbiano
su isole lontane, ove indietro non si torna.
Penserò domani a dopodomani,
al vuoto che incombe nella mente,
al freddo intorno e al cuore disperato.
Domani sarà un altro giorno e tornerò a sperare,
penserò domani
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Tornano alla mente quegli attimi non sempre graditi
seppur felicità fosse al settimo cielo
in ognuno respiri si affannano
onde trovare la forza per andare avanti
spulciando senza requie con vigore
ogni piccolezza che lasciando il segno
ha
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Non si può che rimanere in silenzio...
quando le parole si liberano
dell’incertezza di questo tempo
chino
sull’erba patita di nubi.
Non si può che chiudere gli occhi
e sognare...
un tripudio di baci sciolti
nel cobalto languido di una
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C’è già luce in quel mattino d’Islanda,
tra l’oro dei primi bagliori e il cupo azzurro.
Il vento a stento sussurra
tra i rami secchi
e le cime innevate,
all’orizzonte lampi di luce morbida
come fatua fiamma a solcare il cielo.
Silenzio invaso dal
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Strappo i capelli
ad un pensiero che mi turba,
bevo del buon vino
e si infiamma
tutta la mia faccia.
Saluto la piazza
con la mia gentilezza,
sono schivato e deriso,
ma nel mio cuore fondo,
c’è nuovo un paradiso.
Amici, non ne ho,
alzo gli occhi
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 | Mi sento
attonita comparsa
nell’involucro soffocante
di mura simboliche.
E nelle doghe spente
mulinelli riflessi
si
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| Come una goccia,
una alla volta,
assidua e prepotente
scavi dentro
sfogli a poco a poco
la roccia morbida
e
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| Si è fatto tardi e lo sai
non puoi lasciare il tutto in sospeso
il domani è vicino
inizia a spremere le meningi
non farti trasportare da eventi
loro non aiutano
sii coerente con te stessa
assumendo quel rigore che ti contraddistingue
non
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| Non piangere gli sbagli
le imperfezioni o i piú gravi difetti;
non provare vergogna per gli inciampi
per le cadute e i crolli
dei quali porti i magnifici segni.
I tuoi lividi mostra e con orgoglio
sbandiera ai quattro venti
graffi, ferite e piú
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| Dolore che penetra il ventre,
che indurisce le vene,
che toglie l’aria ai polmoni.
È ancora il mio dolore,
sopito nella
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Quasi di cristallo ondeggiante
i salici del tempo
e curvano le ali di foglie
mentre d’intorno semina il vento
il respiro dei rami.
Ancora ricordo quando bambino
tracciavo sui vetri appannati
figure di barche e gabbiani
sognando di vagare per il
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Di ocra e cobalto si veste
la nuova alba,
mentre all’orizzonte sbiadiscono
i contorni del passato.
Al di là della montagna
tiene il passo e incombe
la vagabonda illusione,
vestita di nuvole e seta.
Disegna tra il cielo e i prati
capricciose
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Alla fine
mi ritiro rinunciando
alla luce
e a ogni piccola
morte sul tuo viso
che reclama amore
quasi fosse
una terra assetata.
Per cominciare
pregherò
in tutte le lingue
che il cielo conosce
per non perdere
la speranza
di un ritorno
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C’era il sole al primo vagito
...dicono.
C’era
quando l’amore illuse d’eterno
l’anima bambina.
C’era ancora quando nuovi germogli
disegnarono il cielo
e i colori riempivano l’aria coi loro profumi.
Un breve meriggio
poi un lento lungo tramonto
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Sono più vicino
al tuo cielo
e consumerò
le ultime nuvole
prima di respirare
qualche vento
venuto da lontano
a morire qui.
Sono più vecchio
di quel che credevo
la mia stanchezza
non è che un fiore
già sbocciato
e poi appassito
in una
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Siamo arresi e non compresi,
criticati e non avviliti,
condannati e non salvati.
Siam divenuti altezzosi,
fiamme infuocate fra giardini in fiore,
campi assolati e grano maturo.
Siamo ambasciatori di mal affari
abbiamo intrapreso strade
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Affioro in mezzo ad un consorzio umano
dettato da condotte e prescrizioni,
col confidando mi si porga mano
rovisto tra costumi e tradizioni,
intento ad accodarmi a dei dettami
seguo le impronte dell’insegnamento
e pronto nel legarmi a dei
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Due passi, quelli che il mondo chiede per non perdersi
Due passi soltanto, nella frenesia della notte che non sa piangere
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 | Si nasce perché?
Si muore perché?
E quanto dura un attimo di eterno?
E quanto tempo è per sempre?
In questo universo il tempo
si fugge e tutto distrugge
galassie, stelle, esseri viventi
nulla sfugge,
tutti prima o poi morenti.
Noi uomini
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| Sui cavalli della storia
incontro spazzi che non conosco,
trovo parole che infiammano
il mio pensiero in riposo,
non oso strigliare
i buoni e fedeli animali
che mi guardano
come se io fossi nuovo
in queste corse
tanto belle e piacevoli.
Il mio
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Ogni parola è un’ascia
riluce tra i silenzi
accartoccia il cuore
ferisce senza grida
tra battute d’aspetto
e silenzi pacificatori.
Ogni parola scende
sulle alture del cuore
come brina che ghiaccia.
Apre su crepuscoli stanchi
o spalanca le
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Piccoli passi in un cuore bagnato
si fanno strada tra tumulti e perdoni,
il rumore dell’acqua che scorre
mi ricorda l’alba della mia vita,
primi vagiti di un mondo scordato,
i pianti e le risa e le mille illusioni
che il tempo ha sbriciolato e
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Trovami delle scarpe
comode,
i miei piedi stanchi
hanno calpestato deserto.
Viali di spine
sembravan rose,
sento ancore le ferite
tra i calli del tempo.
Calendula emolliente
spalmami con le mani
tra dita aride,
alluce e mellino
ubriaco di
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No, non ho ancora
chiuso il mio cielo
e non ho chiesto nulla
alle albe
per sognare ancora
nuove lune in amore.
Forse sono debole
per sperare in un volo
ed aprirò le ali
sempre troppo tardi
quando il vento giusto
è già passato oltre.
Si,
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 | Sempre in angelica forma
c’è un mistero in ogni volto
in cui si cela la natura profonda
un distillato di vero mai colto
o di falso che vi si nasconda.
Tratti diversi dipinti da china di lacrime
asciugate in fretta e sparite
scolpite dall’incontro
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Pensanti anime, del pensier innamorate,
a viver il presente ed agonizzare il passato,
cavalli imbizzarriti, or docili, or irruenti,
con esausti pensieri ad addormentarsi.
Anime dolenti che vorrebbero
del pensier la lieve volatilità,
ed un pensier
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Io cane, io cavallo,
io mezzadro
del cuore sottile
mi credo l’ardire,
mi pento, di cento
indomiti al fianco,
mi
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Esisto e resisto.
Fluttuo nel plasma.
Inghiottita dalle spire di un vinile
di una vita che inizia a 33 giri
si adagia
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46478 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 1231 al n° 1260.
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