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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’940Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die
♦ Stefano Acierno | |
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Settembre 2024 |
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Impressioni
Le 31160 poesie pubblicate sull'argomento 'Impressioni' Poesie sulle impressioni |
non giochi più,
stanco ormai dell'ovvio
punti ad altre mete
e lasci la distanza
immergersi nel buio
guardandola dal basso
m'accorgo dello spazio
tra quello che è passato
attraversando l'alba
socchiudo le persiane,
lasciando
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un raggio di sole mi attraversa
tempozero
nell'oscurità l'essere
s'immerge fra ciottoli
a sedimentare lento
a tornare a te
puro di ragioni inutili
per compiere ciò che salva
pure l'inconscio lacero
ritornato bambino
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| Conduce il giorno meste e dolci ore
dipanando dei ricordi la matassa
s’incammina, si posa, poi scompare
nel cielo, con il volo dei gabbiani
ed è già sera all’ombra di una siepe,
raccolgo nel silenzio i miei pensieri
è quiete
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| La mia sera sorride fra i due monti
all'orizzonte ove tramonta il sole
in colori di fuoco e di poesia
con cui investe l'ultimo crinale.
Ancora in luce sono le vallate
che digradano in basso maestose
in attesa che il giorno ormai riposi
nella
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| Canto le tenebre,
veli piovani,
e l’aspre folgori,
grido di cani.
Le nuvole si fremono,
le piogge cadono,
e la Tempesta grida,
sospira e geme,
e mentre vien la grandine
che scende gelida,
il Temporàl disfida
l’ultima speme:
canto
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| Delimitare il mondo
col bordo in fuga di un vassoio
dove due bicchieri accostati sono
ancora freschi di bibita, caldi di labbra.
Riesco a ritrovarmi
negli ovali inerti delle stampe floreali
dietro il vetro di sostegno,
nello spessore verde del
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| E in questo antico vezzo le parole
rincorrono sottese e ingannatrici
del tempo e della vita le appendici
che fanno ai giorni tuoi da parasole
mostrando al mondo nuovo quel bambino
che scruta il vecchio cielo col linguaggio
di chi non paga ai sogni
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| Adesso le pacifiche blatte
abitanti della porosa pietra
proteggono immobili spazi abbandonati
Quando il fulmine fuse le forti ossa del campanile
(che nell'urlo della tempesta annientò reliquie e madonne)
un cavaliere, stanco del profondo
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| M'appisolo
nell'esistenza e discuto
traghettando
vezzi di forme e sembianze.
Osservo e inseguo chi mira l'oltre
e guarda altri mondi che
non si soffermino
nell'inezia della consuetudine.
Mirare i lustri che camminano
nelle stagioni
fa
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| Con un sorriso inciso sulla faccia
mi giri mi raggiri e mi rigiri
facendomi lo schiavo del tuo verso
imposto riciclato e controllato.
Un unico pensiero ormai diverso
zeppo di beghe e incomode realtà
nell'immediato al buio ed oscurato
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Il vento è un arpa che raccoglie,
per noi stuolo che trova il sereno
e rifugio su quei rami ricurvi.
E la schiera ripiglia il fermento,
migra su ali di sole.
Rosa più rosa effigiato nel cuore.
Il volo è algido, penetra a forza
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| Sempre più freddo, sempre più lontano
quel sole che nasconde il semicerchio
lunare, brucia i rami e in un
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Sorvola libero
le acque terse della Neva
candido e maestoso un gabbiano.
Si ferma a riposare
sull'antica ringhiera lungo il fiume,
pensoso osserva i tetti d’oro della città.
Cammina il mendicante
e piange e prega
mostrando i suoi tatuaggi
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Ora che certo puoi osservare
quanto il mondo stolto cambia
con assurda ingorda voracità
manca il tuo sorriso
se tante volte immaginato
ha sorretto le mie pene
nei momenti scevri da istruire
che a dirigere istinti son professori...
Un
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| Il mattino ha, sì, consistenza incerta
anche la casa sta in un tremore di confine
ora che colgo l’avvitamento della
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Piangi pure
inseguendo la chimera al crepuscolo
che sognasti ad occhi aperti sull’ oceano
baciata dal volto nascosto
dalla luna impertinente
Regalami una favola
oh zingara del deserto
danza sulle mie spine
deliziando il divenire
oramai riposto
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Si schiuderanno presto
i petali dei fiori
e s'apriranno le tue palpebre
al penetrare del primo raggio...
Al risveglio avrai
davanti i sogni appena fatti,
ma l'intelletto prenderà
all'istante coscienza del reale
- si secernerà
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| Se fosse necessario arieggiare
le serate di un’estate che non è ancora
basterebbe pensare al ladrocinio di due fucsie
al Mercato dei fiori della bella Nizza
mentre le lobelie, blu gli occhietti
socchiudono, a simili bravate tolleranti
e senza
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| Solea danzare il sole con le stelle
quando la luna candida nel cielo
copria di caldi baci e di carezze
le fuggitive nuvole d'argento.
E sogno ancor dell'infinito il canto
in un mondo di pace e tanto amore
ove il cuor mio s'immerge
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| Potrebbe essere l'écfrasi
di un pomeriggio che si fa tableau semantico
e non basterebbe per dire aliti dietro un vetro
nello scivolare di miniature tonde e rosse
che si gonfiano, si gonfiano fino a ciliegie.
E' fertilità paziente
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Lia |
14/06/2015 23:36 | 1581 |
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| Leggere i versi
solcati da poeti veri
richiamano sommersi
i sentimenti di ieri.
E’ un continuo scoprire
nell’anima
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| Senti la voce cruda in lontananza
un lampo deciso nell'aria mattutina,
poi roco rimbomba lo scoppio
messaggio chiaro che inquieta.
Eccola arriva ... è per la strada
celeste oasi meta di razzie e bivacchi,
o tu vento di burrasca cosa
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| Nascondi i tuoi occhi
come i desideri
nell’ armonica orchestra
di colori quotidiani,
tra l’anima in debito
navigare
nell’ immenso
sperare
in un’altra estate,
cantare il mare
nei toni del rosso,
scaldarsi
tra tramonto di pace
e sabbia del mio
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Nati da inconscio desiderio a giungere,
si avviluppano momenti, il vivere nei pensieri,
il loro passaggio a menzionare, l’avvedere
quando tutto si colora... oggi come ieri.
Riflessi di luce
manto a coprire recondito sogno
tutto è un
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Cime di nevi or disciolte, ascoltate
questo canto nel giorno d’un Poëta,
valli montane e dolci e intemerate;
voi che mi siete l’agognata meta
e che a questo orizzonte vi splendete,
e di cui l’ombra si mostra irrequieta
e che le fresche
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| Son leste a faticare
parvenze grezze
un tratto grosso
d'inchiostro ad imprimere notti.
Tratto e tocco impetuoso
fra le dita ghiacciate
sfiorate dal vento novembrino.
Su forme arcuate per le vie
nel gesto di scherno a legarsi il colletto
a
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| Candore d’ali nel mattino
indolente come la voce dei gabbiani;
una casa dall’odor di legno
vetrate immense, fissate alla forza dell’acqua azzurra
e la scogliera, in un intreccio di ricci alle conchiglie.
Il tepore di una porcellana fra le
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| Scrutavo visi d’accattoni
scrivendo ancora della vita
di storie in ombra e di prigioni
per un pensiero di
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Jim27 |
11/03/2015 05:11| 3241 |
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| Viziose ed indecenti
in assenza di moderazione
le frasi mie .
Nude di qualsivoglia
tenue morbidezza
ti tuonano, ruggiscono
il bisogno mio di te.
Un coagulo uno spasimo fitto
e dolente indubitabile.
Sorreggimi le dita piano.
Noialtri siamo
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Il vento uccideva
qualche speranza nata tardi
quando il fiele veniva da lontano
e vagava sulla pelle pallida
Con una sola parola
rubata da un altare magico
che cullava strane storie
ed una carezza negata al sole
Poche le risposte
che la luna
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31160 poesie pubblicate sull'argomento Impressioni.
In questa pagina dal n° 8551 al n° 8580.
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