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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’083Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Impressioni
Le 31187 poesie pubblicate sull'argomento 'Impressioni' Poesie sulle impressioni |
E mi danza
nel pensiero
il suon delle parole
conservo il profumo
sulla pelle
come vestito del giorno.
E mi danza
al
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Cresce in me,
si erge su delle funi,
appare inutile
ma resta efficiente.
Varia di dimensione,
si espone al vacuo
il mentitore si fa onesto.
Urla da dentro,
appisolato su cesti
d'alloro e coriandoli,
ma non si nasconde.
Nientemeno, che un
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Non ho mai trovato le parole,
forse perché di parole non ce ne sono mai state.
A volte le ho sprecate con inutili
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serob |
20/03/2013 21:52| 848 |
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| Resta qui ti prego,
ove sento il tuo respiro
in esile calmierar d'attimi.
È così che vivo.
Fammi compagnia questa notte,
indugia ancora a me accanto
e ogni festosa goccia,
sarà mio pianto.
Soffice è il
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La sera di marzo
spremuta come un limone
è una dissetante attesa,
fra le mani, un po' stanche.
La sera di marzo
bevuti i fiocchi del prato
con gli occhi sgargianti sull'erba,
cancella l'aspro del fiato.
La sera di marzo
scioglie
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| Un po' di rose
qualche viola:
ecco tutto ciò che mi manca
e si potrà dire profumata ogni sozzura.
Qualche ramo fiorito sulla morte
e via
col cuore in pace.
Corriamo la festa è finita!
Anche per oggi qualcuno ha perso
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| Mi son tolto un sassolino
quando ho visto quel cretino
che girava intorno al mondo
senza mai capirci un corno.
Mi son detto, il girar non è suo diletto
perché nel modo imperfetto
in cui gira intorno al mondo
non rispetta il mappamondo.
Da
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| Sciolte le chiome,
muovono e ondeggiano
baciate dal vento
ricolmo di suoni.
A volte sembran lamenti
che dispersi lontano
scemano e muoiono,
svaniscono piano.
Armoniosi suoni
inzuppati d’essenze,
di vibrazioni speciali
e presenze
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Barche abbandonate:
timoni e mani
rappresi nella ruggine,
àncore scellerate
Bocche [AccadueO]
sbuffi di balene
a
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Le onde dell'erba
al prato delle villanelle
disegnano scintille del tuo sguardo.
Oggi, è il sole, ad accarezzarlo,
i
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verboso niente
ubriaco d'un potere
affamato di lupi
disprezzo d'uno sguardo
schiacciato di figli
disperati silenzi
uccisi
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| Oh solitudine!
Compagna dolce al vago mio pensare.
In questa notte calda, all'improvviso,
ecco, con te, venire, novella compagnia,
l'allegro zampillar di una fontana,
il lento rintoccar di una campana.
Nel mio silenzio resto ad
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Nei vicoli
c’è storia
che si racconta
nei ciottoli sbiaditi
dai raggi di un sole
che già era splendente
al chiaro di una luna
audace e a volte spenta
tra bimbi che cantavano sovente
nenie smarrite al vento
che soffiava a
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L'insostenibile
silenzio dell'inverno scivola
nelle grondaie nei viali
nel gregoriano delle navate
deserte
avvolge in un assedio di nevischio
e dilaga
nella pigrizia delle stanze
troppo riscaldate
però non ci si sente soli
nella
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sognerò luce
se la notte tremerà
ruggine e miele (D)
La luce è svelata nella sua fragilità
e la spada che affilavi è antica ruggine
di cuore assopito nella sua speranza.
Nuvole di metallo nel cielo
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| Ben oltre la materia del tuo sorriso
avanzi
con la bocca un segreto
e cuci aspettative
rimaneggiando cuori di pietra
levigati al sole
uno strisciare lento e asimmetrico
d'ombra recalcitrante
ha il vantaggio d'esser per poco
mai
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| Solitudine nei silenzi
niente parole
sguardi
solitudine
inquieta
senza speranze
solo i tuoi passi
rompono il silenzio
due corpi
si aggirano nelle stesse stanze
evitando di incontrarsi
ascolto la tua musica passiva
tu il mio ciarlare da
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| Ha tende a strisce verdi la casa di fronte,
un piatto appeso alla parete
e vasi attaccati alla grata.
A volte una donna si affaccia
innaffia i suoi vasi,
toglie le foglie
e guarda il mare.
Ha capelli biondi
e occhi che guardano un acque
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| Senza sferze
nemmeno greve
terra e nuvole
in una leggera brezza
bolla iridescente
Scompare a ponente
velluto rosso sul proscenio e stelle
buio prospiciente
sull'amaca e luce pallida
dondoli.
Labbra e sospiri
spezzano i
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| Da quell’ultimo nido d’anime,
da quelle taglienti ferite nere
gronda una nuova voce
come un muscolo di primavera.
E noi, terra e pianto,
noi tempesta di fango
noi scorze di tempo vacillante
seminatori di pietre
rivoltose catene di
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Non avevi colori
a sussurrare primavere
ma il corso dei venti
imprigionati tra le radici antiche
Il volo lento
sull'andare d'un tramonto,
passaggio di pochi mesi brevi
abbandonati alle valli
Non più gelo a celare
i rami spogli
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È il vento
che sferza
le cime
piegandole
inconsapevoli
al loro destino,
aldilà di ogni foglia
un
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Trema la voce,
attende tra le stanze.
Silenzio nasce
tra i rami ghiacciati
sfiorati dalla neve.
Brucia il dubbio;
faville maledette
bucano il cielo.
Sfioriscono le stelle
nello sguardo velato.
Mentre nevica,
ricade il sipario.
Ombre
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| Profondo vedo s’affaccia
anima imperscrutabile d’apparenze.
D’infinito amare, cattura,
l’intenso del blu, dominante,
pensieri e di me.
Ed eccomi, audace, a reinventarmi,
nell’attimi c’affiorano d’eloquenza.
Abissi immensi s’aprono,
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mento discordie
se è solo pioggia nera
di strade vuote (D)
Io sono il Re delle strade vuote,
la pioggia che scivola lentamente
sulla terra in cerca di un silenzio,
il buio dell'alba lieve come il mare
Io sono i passi del mattino
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La voce lancia i giusti segni
sulla platea che canta
la sua felicità
Le mani sorridenti
battono da sole
Senza la spinta del rito
Le parole non hanno più
l’abito d’occasione
Sono semplici gesti
di buona volontà
Nell’aria
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La stanza
ha pavimenti di marmo nero
affama – oro, rosso antico opaco
non più d’una brocca;
dalla bocca ebbene non ha fiato
non hanno fiato gli scuri
i lumi spenti
le tende tirate sino a terra
il baldacchino in vele avorio;
sulla
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Timida luce
schiude le ciglia
nel silenzio chiaro,
ampio il respiro
come nell'attesa dell'amato.
Sarà un
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Sfuggi
non parli
è passato così poco tempo.
Cerchi luce
respiro dentro te
c'è dolore
sei già sola.
Cerchi invano sorrisi
al tepore del sole
a lenire sofferenze
crisi che stremano l'anima tua.
Nelle tue mani
trovi
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il nero inverno
tesse nuvole scure
sulle morte albe (D)
Sei tornato per odiare il mondo
o forse per segnare il lembo delle sere
con il vento che ferisce e che divide
le ombre dalle loro promesse antiche
Solo un nero fiato pieno di
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31187 poesie pubblicate sull'argomento Impressioni.
In questa pagina dal n° 14101 al n° 14130.
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