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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’060Autori attivi: 7’474
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Impressioni
Le 31184 poesie pubblicate sull'argomento 'Impressioni' Poesie sulle impressioni |
Fisso un punto lontano all’aurora,
in un cielo color zafferano,
tra linee dorate e vermiglie
e il blu intenso del
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È quasi giorno,
la riverente luna
saluta il rosa del cielo
e torna al suo crepuscolo.
Irrompe l’alba
dall’assorto soffio
e con stille di rugiada
sommerge i distratti fiori.
Invade ogni stanza
mentre la vita corre
e sempre tormenta
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| Anfratti silenzi nudi di pioggia
dove il buio finisce
nei piaceri segreti
di una notte di mezza estate.
Curare l'anima sfidando il cielo
non sapendo che era gia tuo.
Il fiume scorre in mezzo alla vite
dell'universo cambiando pelle,
lasciando
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E già bussa...
ma con fare discreto
attende paziente
"tanto è lungo quel tempo a sopire".
Io l'avverto che avanza
in quel tocco screziato,
un accenno dorato
...un'erratica foglia
che danza col vento.
Io l'avverto
in
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Vivì |
13/09/2012 18:25 | 5572 |
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Abbraccia il giorno
la luce perlescente
della dissolvenza lunare.
Erigo le vele
dell'anima stanca,
e mi lascio
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Vanno soffiando sillabe
come palloncini ambulanti
intanto
aprono finestre a giorno
tra i
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E caddero dal cielo aeroliti travestiti da pane
e stormi di uomini corsero a mangiare.
Da strappi di muri scaltri occhi di uccelli a sogguatare
la folgore di fiamme d'anime e delle loro brame.
Il folle che non cedette alla pania
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tremo la tua dolcezza purissimo silenzio ferito di dolore
esplodi questo corpo incatenato di buio
amami tutto sgranato immenso tra il nulla e l'addio
ticchettio d'un rosario vestito d'uomo
pallido viandante bucato dei chiodi d'una
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| sta: come ingenuo biancastro cappellaio
la cima imperterrita di questo monte
c'è chi lo chiama madre
chi dimentica dell'odore d'origano
m'abbarbico sempre più in alto
sul più bello m'appare l'azzurro
sto: braccia
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| Rotolano facce rivolte al cielo plumbeo
si fermano sulle opposte
speranze aleatorie
nelle spugne imbevute d'aceto
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| Scende e traballa
tra scossoni impetuosi
e verdi montagne
che accostano
pur rimanendo alte.
Sembra planare su tetti rossi
che a migliaia
contar non puoi
e pare
vengano incontro.
Mistero la città
dall'alto percepita:
sogni e fiabe
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Il riverbero delle notti aveva respiro
in una di quelle tracce tremate al fiume
fra le ombre sbocciate quasi a nuvola
mentre ogni silenzio copriva l'orizzonte
Forme confuse sospese in piccole luci
e poi spente a scia di un tempo ignaro
sulle
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Labbra sorridenti
Al far dei giorni,
Confidenti d’amori segreti
Spasimi d’amore
Sono i compagni vostri.
Candide nudità
Di voluttà immensa.
Nella carne infusa
La permanenza provocante
Che baci di passione chiama.
Brama al cospetto
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Crudo il pensiero del dubbio
prende corpo e pungente ti mina,
in quella tua routine di certezze
e scalfisce profonde resistenze,
umilia quel tuo sobrio ideale
lasciandoti in terza fila a macerare.
Quel deciso colpo di coda
per mutar
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| non accendo la luce questa sera: voglio stare al buio e avvolgermi nel mio cardigan
ha ancora il profumo del passato, quello del bel tempo e delle risa
avrei voglia di volare appoggiata come sto al vetro infreddolito di questa finestra...
non ho
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| Impavidi sorrisi galoppano
nelle corsie delle ore
massacrate da scorie contagiose
di idee da buttare
Sanno che vanno incontro
alla morte
Ma sanno anche che i soli
s’infilano pure nei budelli
di sorsi di buona volontà
Le notti aiutano
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Sei città di miracoli e di storia,
sei colei che del fiume ha fatto il mare:
la tua fortuna vien dal navigare,
ma un dì oscurata fu dalla Meloria.
Eppur quel che a te Pisa dà più gloria
è un prato da cui sembrano
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Sporchiamo questi maledetti
fogli bianchi con il disappunto,
è così lontano l'eco che
lasciava
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lividi di ieri
ancora da rubare
nelle albe vuote (D)
Pochi passi nella strada grigia
e fra la terra e il cielo un velo
fatto di sogni e sguardi neri,
lividi di ieri ancora da tremare
E la bocca chiusa nel segreto
di labbra nascoste in un
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| Parotide di un recital musicale
e ghiandole
di carne umana conosciuta in una coppia di champagne e stile
mascellare ed ascellare sono i resti di natiche di un sole sbirciato
Muscoli
di un tabù di ciò che è giusto...
Forse sono
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| Smetterò di battermi il cuore
e alla morte rendermi in vita
cessato poi il fruire del sangue
del dolore pervaderò ogni atomo
quando iracondo porrò fine
al brillar delle tenui ombre
affiancherò umidi i pennelli
per
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| Le cicogne nidificavano su tetti e campanili
e calcificate erano le case assonnate
nella immobilità della Meseta.
Gli uomini, in piedi nel sole,
gli antichi attrezzi poggiati allo steccato
intuivano il profumo di pane e olio,
lo zampillo
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| Cala il tempo che eterno pareva
e le rose piangono
il profumo perduto
La nonna dai vetri rincorre
sperduta i suoi giorni scappati
senza far rumore
Le fanciulle danzano la voglia
di tuffarsi nelle notti che non conoscono il sonno
Le strade hanno
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| Raccoglie il raspo
gli acini dell’uva,
con grande cura
il grappolo a formare.
Stacca dal pergolato
il contadino
con
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Ad un passo dalle nuvole
ho creduto di solleticare il cielo
con le dita imbevute di sogni.
Soave appariva
dinnanzi ad occhi sognanti
l'immensità del dipinto divino.
Nell'attimo eterno
in quella piega tra terra e cielo
la
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| mi parla il vento
tra i canneti spogli di risa consunte
dalla pioggia amara
tra il mare in burrasca e
la voglia di perdersi
dietro agl'abbracci che non consolano
per non morire nella parte retrostante
di questo corpo che ama la
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| Accarezza leggera la carta,
e lo strofinio di dita,
che seguono linee d'inchiostro.
Le parole acute,
girano senza guardare,
senza un punto fisso,
per poter riposare.
Lasciando andare le idee,
la mente,
perde il suo peso,
nel movimento
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| Ellera abbarbicata
al cuore della notte
come una solitudine
allo specchio,
passano le immagini
all’apparenza
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| Scende piano
la nuova stagione
appiccicandosi ad ogni fibra
d'umido salmastro
che ti involve
in sensazioni
e ricordi di malinconie.
Nel rumore dei giorni
visi a guardarti
in trasparenza.
Il sole rosso cala una scia
sull'acqua limacciosa
su
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Bieca la volta incombe
colma d'oscuro presagio
e umor di pioggia... così quel ciel soccombe.
Muovono gli sparuti cirri adagio
cedendo il passo ai tempestosi nembi.
Livido si pone lo scenario
stagionale
lasciando l'azzurro e il quieto
al
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Vivì |
26/09/2013 16:52| 2992 |
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31184 poesie pubblicate sull'argomento Impressioni.
In questa pagina dal n° 12721 al n° 12750.
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