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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Fiabe
Le 2178 poesie pubblicate sull'argomento 'Fiabe' Fiabe in poesia |
Arrampicato al cielo
percorro
D’umani affanni
l’infinito tempo
Dove atavico dolore
si scioglie
Dentro un’orizzonte
di quiete
E là nel contemplare
Eterna estasi
D’un mondo perfetto
respiro si sbriciola
in una lacrima
di
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| Vieni via con me, sali a prora,
voleremo verso il cielo
fino al giunger dell’aurora.
Forse è lassù che troveremo
la nostra isola nel blu,
lontana dalle guerre
e dai clamori,
fors’anco dai dolori,
vieni, credi a me, ti
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| Sventola issata sulla cima di un vetusto platano,
alle folate di vento con schiocchi di frusta,
una lisa bandiera bianca lontano,
che annuncia la pace e l'amore ché la spada hai in resta.
Ai balli e ai canti si aggiungon canestri di
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| Non esiste isola
ove la pace regni,
e la felicità
trionfi
sul doloroso affanno
dell'umano percorso.
Non esiste isola
dove si è tutti uguali
pur essendo diversi
e non si calpestino
gli altrui diritti.
Non esiste isola
senza
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| Sogno d’amore
notte in riva al mare,
palpita il cuore
al chiaro della luna.
Battito d’ali lieve
d’un gabbiano,
forse in viaggio
verso il mondo
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Il passato mi lascia
segni indelebili
che un futuro incerto
non mi
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| Sono io la fiaba del giorno
Approdato sull'isola che non c'è
Chiudo tutto e poi ritorno
Coi miei dubbi e i miei perchè
Ho una scimmietta sopra il braccio
Che risolve tutte le equazioni
In tutte le lingue passate al
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| Di tanto in tanto
leggevo Joyce...
Già eravamo andati
dal Santa Lucia alle grotte
raccogliendo conchiglie;
ne facevo amuleti.
L'Oncìno appena si scorgeva...
Dik annusava
la carogna di un giovane gatto
imbalsamata di
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| Se ci armiamo di matita
stretta bene fra le dita,
con un po’ di fantasia
al disegno diamo via.
Cominciamo col tondino
per il viso del bambino,
e attacchiamo al cerchio il collo,
un quadrato piccolino;
due triangoli per braccia,
un quadrato il
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| nci diss' 'u lupu
ahra pecurehra
cu 'ss'occhji mansi
e ccu 'ssu muss'aduci
si' ttroppu behra
e' vogghj'u ti
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| 'u corvu
na matina
si pulizzava l'ali
'u vitta nu pavuni
nci dissa
poventu chi ssi' bruttu
cu 'ssi pinni
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La in quel castello arroccato sul monte
oltre le voci di gufi e di gnomi
cori stregati e pareti incantate
l’era di principi e reami fatati.
La in quel castello arroccato sul monte
entraron bambini, timor di fantasmi
mirar mille quadri e ritratti
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Chi sbaglia paga!
Esodato ora il mutuo chi lo paga?
Dal lavoro allontanato
il collo allungato sulla
pensione sfuggita;
E poi qualcun altro licenziato
nullafacente disoccupato
che famiglia!
Cocci rotti chi se li piglia?
la vita si sbaglia
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'na sira
'a cicala
bottijàu ahra porta
d' 'a farmiculehra
nci dissa
cummara
ava tanti jorna
chi ssugnu
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Flora tu sei l’immagine,
l’incarnazione stessa
della stagione aulica
la primavera in festa
danzi tu mentre semini
nel ninfeo fior - giardino
dove la stessa Venere
ne esercita il dominio.
Flutta la veste candida
dai mille fior tatuata
Flora tu
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| Era lì sul margine
del fosso,
che un cervo reale
decise di non scappare più
...a che serve fuggire dal tuo gioco,
dalla tua caccia...
a poco, a poco
ogni mio attimo sognante
dona l’immensità all’andirivieni
della mia
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| Il vecchio Inverno
tutto imbacuccato
con aria frizzante
tra quel biancore abbagliante,
un paesaggio d'incanto,
freme per l'arrivo della Primavera:
- Quando giungi
le persone escono di casa,
animali dalle tane,
assorbono ogni sorso
di quel
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| Vorrei attestarmi aggraziato su d'un regime medio basso
pigiando lentamente fortemente sul pedale dell'acceleratore
stando attento nel dosare col grugno teso la giusta forza
giusto il necessario direi ovvio e a ragione che mi possa permettere
di
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| Questa è la storia di Bull
Bull dei tre continenti
Bull che nasceva in terra d'Irlanda
Bull che cacciava leorni
nel deserto del Kalhari
Bull che lanciava monete
nel grande parco di Charlestone.
Rossi i capelli di Bull
rossi come il suo
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| Nel bosco suadenti melodie
all'albeggiar del giorno,
cinguettio d'uccelli,
effluvi di odori
si spandono intorno,
crepitii di foglie calpestate.
Fendono l'aria
luce e tepore.
Nei silenti sentieri
un lupo striminzito
da fame sfinito,
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Tutti al concerto del Semaforo rosso
se siamo di notte si accendino i fari
il coro dei clacson son musica allegra
ci sembra un’orchestra che suona per strada.
C’è il vigile in mezzo, ci fa da maestro
da il ritmo a quel grande ballar
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| Al sorgere dell'alba, presto,
un pollastro maldestro
razzola nell'aia
qualcosa da beccare,
pian pianino
ad un letamaio s'avvicina,
olezzo maleodorante:
" Oh che sorpresa! "
Invece d'un grano
trova una perla strana
imparagonabile
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E' un mondo fatato,
la notte;
ombre furtive si muovono
nel bosco.
Mi aspetterei il Grande Cervo bianco
che spunta all'improvviso
dalla selva
per benedire le piante
in un canto
che toglie il respiro.
Una danza di fate
di cui la loro
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Solitudine ti cinge le spalle.
T'accarezza, con la sua mano ruvida,
Ti stringe forte a sé, con le sue braccia molli.
S'intridono di salmastre acque, gli occhi.
Gocce di madreperla scorrono lente
su solchi già segnati dallo stesso
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| Vestita d'aria scura
è la sera
e incontro
alla claustrofobica notte
va leggera
Si perde nel passo
di un'ombra solitaria
e quell'ombra
nella notte svanisce
I suoi passi rapisce
e si libera l'aria
nel cielo
Ricopre il corallo
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| Fu tanto il dolore provato
e le strade deluse
che presto Anàsteros si lasciò
trasportar dal suo sogno
mentre sdraiato raggranellava stelle
dalla volta turchese
e le cime dei pini nordici
e le brezze leggere d'oceano
rimpinguavano
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EnzoL |
01/09/2012 19:01 | 1854 |
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| il mare ruggiva sopra la tempesta
l'urlo agghiacciante nella testa
lei sui fondali tra la melma
accovacciata tra relitti antichi
sul cuore la ferita aperta
il sangue un grumo nero
tra i rami fiorivano le attinie
intorno volteggiavano meduse
la
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Sempre in volo con un messaggio
bianco e grigio era il piccione
non c’era vento pioggia o neve
a frenar la sua missione.
Dall’Italia all’equatore
lui girava tutto il mondo
dal suo ciel di nubi e stelle
per portar notizie belle.
Con missive
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silenzio!
gridava l'anima al cuore che batteva,
non andar oltre quelle nuvole
ti brucerai le ali
-e mentre le parole cadevano nell'eco
il sole si tuffò nel pozzo-
dal buio di quel buco
uscì l'arcobaleno
raggiunse con un salto
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Su di una foglia
riposava
una creatura
incantata.
Di abiti verdi
era vestita
con il viso
bianco
pallido
che esaltava
la furbizia
e la perspicacia.
Un ditino curioso
colpì
il folletto
che perse il cappello,
volando si scatto
lo
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Susy |
24/08/2012 17:32| 1095 |
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2178 poesie pubblicate sull'argomento Fiabe.
In questa pagina dal n° 931 al n° 960.
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