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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Fiabe
Le 2178 poesie pubblicate sull'argomento 'Fiabe' Fiabe in poesia |
“Se fossi un Re ... scrivi il tuo sogno”
così l’incipit del compito di Luigino recitava
ed egli prese a sognare una grande frittata
promessa dalla mamma e mai mangiata.
-Ma che desiderio di Re è mai questo?
gli disse subito il suo
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C'era una volta un re,
annoiato di indossare abito regio e corona comunicò ai suoi servi:
voglio vivere nel mio reame come voi
indossando solo maglione di lana e jeans .
Ingaggio' il miglior sarto del regno,
fece arrivare dalla
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In un tratto di strada
che dritto al mare portava
si fermò un giorno
in una ventosa aria di marzo
una famiglia di saltimbanchi
si misero subito all’opera
con teloni, funi, sgabelli
e una grossa una palla azzurra
all’improvviso
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“C’era una volta un re”...
così comincia
una favola mesta.
Narra di un principe
innamorato
di una fanciulla
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| C’era una volta un re,
nascosto tra due fa...
Tra le pause e i ritornelli,
sopra un foglio un po’ ingiallito,
una nota si annoiava,
scivolò dallo spartito.
Saltellò tra gli sgabelli,
sulle corde di un violino,
dalla porta che si
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Narra la leggenda d’un re
dalle mille e più ricchezze
che per terre estese vagava
e per il vasto mare, recando
soltanto un sacco di lacrime colmo,
di tormento intriso, sino all’orlo,
cercando colei che amabile sposa
era stata, ma dal fato
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| Virginei, candidi seni
labbra umettate di rosso carminio
lunga, la chioma di boccoli d’oro
scende e indora le sue spalle d’avorio
incanta, stranisce, del suo corpo il biancore
ma il suo Re, non pare averla nel cuore
Un dì rassegnata,
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Jibi |
28/11/2015 09:48 | 1494| |
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| c'era una volta... oppure no
un re senza corona
riusciva a malapena
a sedere sulla poltrona
rivestita di velluto
re da pochi conosciuto
un re bambino
parlava di foreste di mari
di montagne e nel parlare
diventava grande
finché
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| Sarà la prosa che incombe
nel progenio suo a innescare
la muta sentenza
di un figlio che anima non ha
se non per convenienza
di un re bambino che porta
doni di regno
in grembo ai sudditi
e fa sua sovrana
la disputa del dire o del
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C’era un re una sola volta
la sua storia chi l’ascolta
non sa ancora dove e come
lui eseguiva le sue crome
proprio sopra il pentagramma
disegnato dalla mamma.
Si sentì una sola nota
forse un sì o un là pilota
poi silenzio a
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Era un re senza corona
era fatto alla carlona
gli piaceva una poltrona
la più grande della zona.
Era grosso come un toro
con capelli e baffi d’oro
gran goloso di pandoro
li mangiava di straforo.
Ben pasciuto ben servito
si sedeva senza
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| C’era una volta un re ba... ba... bulziente
che se parlava non ca... capivi... niente
e si credeva un ci... ci... cicerone
chiosando spesso un se... se... se... sermone.
La gente lo chiamava re Balbetto
e lui pensò adirato a un bel
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«Chi di voi tre fors’anche brama un giorno
esser mia sposa, e con me la regina, e
condividere e regno, e trono e letto,
dove la nebbia regna ed è impetuosa?
Vieni, oh tu, oh dama, qui, tra le mie braccia,
qui... coperta dai baci miei
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| E mentre Freya agli Dei sale e ai fratelli,
rimàngon sole le Ninfe del Reno,
e Lorelei si lagna e si tormenta,
e alla Dea canta un carme di dolore.
Così giuocando trascòrron quest’ore,
e vêr il mezzogiorno un nembo in
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| Se segui il contorno,
dei sogni che hai,
su un foglio di carta
li ritroverai...
Tagliando un bel cerchio,
il sole apparirà,
piegandolo in mezzo,
una luna a metà.
Uccelli, farfalle,
stelline dorate,
aerei appuntiti,
barchette
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| Si sentiva gocciolare
come di abitudine da limpida
acqua messa a far
fiocchi come di neve dal buio
di continua
serenità che vinse la morte
da individuo a individuo.
Erano comuni i getti per chi
udiva da la fontanella
a voler
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| C'era un volta... anzi, c'è tutt'ora,
una fatina dolce e tanto buona,
proprio una di quelle come allora
che sol
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Erda ha giurato: vendetta sia! E fugge,
Erda, alle nebbie svanendo nella Notte. E
qui Ygdrasìl trema oscuro e inferocito,
e le alte fronde del Fato son ombre,
lì, tra l’argento della Luna impura, oh
quercia, sotto cui si radunano i
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tutti in riga sulla mensola a marciare
lui non poteva camminare
ritto su una gamba sola
lo sguardo lasciava vagare
da un punto all'altro della piccola
stanza
il soldatino di piombo era solo
in mezzo a tanti giochi
vecchi e nuovi
sulla
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Cari bambini, sono il cantastorie,
che raccontarvi sempre sa ogni volta
e ogni momento le più belle storie,
vi vedo attenti, ciascheduno ascolta.
Vi hanno sempre insegnato i grandi saggi
che se nel mondo esiste l'ingiustizia,
per un po'
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Ygdrasìl ora è cupo, e solitario,
e ogni Norna or è andata altrove, all’antro
della sacra betulla; e lì il sudario
del Destino si tesse. Ma Erda accanto
alle più tetre frasche e immota e muta
al vìl tronco si
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| Allor le Norne tessono le ragne,
e nella Notte son streghe di Luna.
Erda, la Madre, le scruta e le osserva,
divinamente balda e pièn d’orgoglio,
e inquieta attende il fatàl lor decreto,
come uno Spettro che nel vento ondeggia; e
esse,
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| E la valle è tremenda che dà all’Alpi,
tetra nel vitreo terrore d’un pianto,
e sul far della sera un monte grida,
dove il giorno tramonta e non s’avanza:
il regno delle Norne, primigènie
figliuole di Erda, e tessitrici
dei
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| Alle quattro del mattino,
da un pacchetto chiuso male,
saltò fuori un bel frollino
e andò a chiamare un integrale...
Può accader che in certe notti,
o forse sempre, addirittura,
si ritrovino i biscotti
ad iniziare
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| Sono il principe delle pere
devoto a tutte le pere del mondo
adoratore della pera
in ogni sua forma
mi piace tutto ciò che ha forma di pera
ecco perché odio le mele
le loro favole
tutte piene di principesse
di streghe cattive
col
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| sono io
quella nuvola birichina
che mentre sogni
sull’ umida sabbia
oscura l’unico raggio
che ti scalda
sono io
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| Erda! Erda! Madre della Stirpe, oh tu, Erda!
Oh Ventre di Ùror, di Skùld e di Verdàndi!
Erda! Erda! Ordisci la gioventù eterna;
e chiàmala bellezza, e gioja e Amore!
Primigènia perenne degli Dei,
Erda! Erda!
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Volava nel cielo azzurro
una variopinta farfalla,
splendevano le sue ali:
era una meraviglia
Un bimbo stupefatto
notò un uccellino
che voleva beccarla
allora lo spaventò,
fu salva la farfalla.
Per imitarla il fanciullo
nel cielo
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Percossa dal vento
cadesti ad un tratto,
fu grande spavento
e più forte l’impatto.
Sui sassi sdraiata
giacesti sfinita,
stellina sciupata
di luce sbiadita.
Con l’alba alle porte
sentisti pian piano,
vicina la morte
ed il cielo
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sciolgono i capelli nelle tenebre
danzando senza vesti nella bruma
cantano la loro fede alla luna
sono le streghe
fattucchiere maghe
regine della magia e dell'incanto
fanno elisir d'amore amuleti magici
pozioni di erbe radici amare
sono donne
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2178 poesie pubblicate sull'argomento Fiabe.
In questa pagina dal n° 511 al n° 540.
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